Maggio 2023 - Pagina 34 di 42 - Sicilia 24h
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Mons. Lucio Li Gregni, comunemente chiamato don Lucio, sarà ricordato Venerdì 12 Maggio alle ore 17,30 nella chiesa di San Calogero che per alcuni decenni fu il luogo dove svolse il ministero sacerdotale, con una iniziativa organizzata dal Centro Studi Evangelium Vitae diretto da Enzo Di Natali.

A ricordare don Lucio saranno diverse personalità che hanno collaborato con lui negli anni: mons. Ludovico Puma, Franco Jacono, Gera Lupo, Lillo Paternò, Salvatore Pezzino, Renato Rancatore, Antonello Sciabica,  Concetta Spirio e Silvana Spirio.

Il ricordo terminerà con la celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo mons. Alessandro Damiano che ha conosciuto personalmente mons.  Li Gregni e concelebrata da diversi sacerdoti.

Don Lucio Li Gregni fu un sacerdote secondo il Concilio Vaticano II e svolse il suo apostolato in diversi incarichi affidati dalla diocesi di Agrigento: Azione Cattolica, Catechesi diocesana, Pastorale scolastica, Istituto di Scienze Religiose, rettorato di san Calogero e Radio Diocesana Concordia.

Don Lucio, infine, fu l’anima dell’organizzazione della Visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento. Conosciute le sue qualità, infatti, l’Arcivescovo mons. Carmelo Ferraro gli diede l’incarico di presiedere il Comitato di accoglienza che si mostrò eccellente per la storica Visita.

Per la circostanza, anche una rappresentanza di fedeli e amici di Cammarata, paese di origine di don Lucio Li Gregni, sarà presente al memoriale.

Villaseta, ierimattina. E’ in corso il mercatino degli animali e all’interno dello stesso piombano oltre 20 Carabinieri delle Stazioni di Porto Empedocle, Villaseta e del Nucleo CITES di Palermo, coordinati dal Comando Provinciale di Agrigento, grazie anche al supporto da personale medico veterinario dell’Azienda Sanitaria di Agrigento, hanno operato controlli a tappeto a carico di tutti i commercianti ambulanti presenti ed, in particolar modo, di quelli che operavano nel settore zootecnico, allevamenti da fattoria e produttori caseari.

Il controllo costituisce una specifica e mirata attività finalizzata alla prevenzione e repressione del commercio e traffico di animali di specie protette, del maltrattamento di animali e della vendita di animali da allevamento di ignota provenienza e, di conseguenza, anche alla verifica del rispetto delle norme igienico sanitarie in materia di allevamenti e produzioni alimentari.
L’attività ha purtroppo messo in luce una situazione di totale babilonia nel settore e soprattutto come questo mercatino sia divenuto nel tempo un porto franco per tutti coloro che anche senza titoli e licenze di nessun tipo si improvvisano commercianti.
Dai controlli esperiti, su oltre dodici commercianti soprattutto di animali vivi da stalla, quelli cioè maggiormente soggetti a doverosi controlli di filiera igienico-sanitaria, è emerso che tutti a fattor comune operavano privi ed in violazione delle prescrizioni di legge previste, con animali privi di bolla di trasporto, di riconoscimento aziendale, senza bolo gastrico, chip e/o etichettatura auricolare ed in palese violazione delle norme previste per la tracciatura dei capi di bestiame di cui all’art. 2 del D.lgs 190/2006, quindi animali provenienti da allevamenti abusivi e comunque di ignota provenienza e, pertanto, non commerciabili e non destinabili al consumo alimentare.
Nella circostanza i medici veterinari dell’ASP, dopo i controlli e le ispezioni, concordavano con i Militari il sequestro ai fini di immediata confisca di circa centro esemplari tra maiali, conigli, pollame, ovicaprini e oche, animali senza alcun controllo sanitario e potenziali veicoli di infezione alimentare o patogeni virulenti come peste suina, febbre aviaria ecc. Mentre per tutti i commercianti in esame sono scattate sanzioni amministrative per oltre complessivi 110.000,00 euro.

Gli animali affidati al Comune di Agrigento verranno successivamente sottoposti a marchiatura e analisi sanitarie e, se ritenuti sani, ceduti ad aziende locali operanti nel settore delle fattorie didattiche.
Durante i controlli, veniva anche ispezionato un furgone adibito a frigo/alimenti per il commercio di salumi e prodotti caseari, il cui proprietario non solo lavorava con il frigo spento, ma altresì risultava privo di DIA alimentare e tracciatura dei prodotti in vendita. Pertanto, ritenuti in presunto cattivo stato di conservazione e non destinabili al consumo alimentare, venivano sottoposti a sequestro 175 Kg di prodotti alimentari e il titolare veniva sanzionato amministrativamente per oltre 4.500,00 euro.

I Carabinieri a Siracusa, nella frazione di Belvedere, hanno arrestato una coppia di catanesi perché sorpresi con oltre 350 grammi di cocaina purissima e pressata nascosta tra le pagine del quadernone del figlio. Al posto di blocco stradale i Carabinieri si sono insospettiti perché la donna stringeva forte a sé la sua borsa all’interno della quale è stato trovato un quadernone contenente disegni verosimilmente realizzati da bambini. E’ scattata la perquisizione. Lui è recluso in carcere a Siracusa. Lei a Catania.

Beni per 8 milioni di euro sono stati confiscati a Felice Cannata, esponente della criminalità organizzata ennese, già condannato con sentenza irrevocabile dell’11 novembre 2015 per associazione mafiosa per la sua appartenenza al clan di Pietraperzia. Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di finanza nissena. Cannata si è occupato di reimpiegare capitali di illecita provenienza in attività produttive del Nord Italia, in particolare nei settori della compravendita di auto di grossa cilindrata. Nel 2018 è scattato il sequestro dei beni oggi confiscati che sono: un’azienda agricola nell’Ennese; 77 terreni ubicati in territorio nisseno ed ennese; 11 fabbricati tra Caltanissetta, Pietraperzia, Pozzuolo Martesana (MI) e Inzago (MI); e rapporti finanziari e beni mobili registrati.

Lo spettacolo si terrà domenica 14 maggio alle ore 21,00. In scena, scanditi dalla voce di Pino Strabioli, i successi, i ricordi, le storie e soprattutto la bellissima musica che hanno contraddistinto la vita di un’artista internazionale
Approda a Marsala lo spettacolo di Patty Pravo “Minaccia Bionda Tour”. È l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia occidentale per l’artista che a tre anni di distanza dal ciclo di concerti Red Tour torna a calcare i palcoscenici con l’eleganza e la raffinatezza che la contraddistinguono.
L’appuntamento è per domenica 14 Maggio alle 21.00 nel teatro Impero di Marsala.
Lo spettacolo è organizzato dalla “Compagnia teatrale Sipario” di Vito Scarpitta, in collaborazione con “La Ri.ca. Eventi” di Grazia Riggio e con il patrocinio del Comune di Marsala. Nicoletta Strambelli – questo il suo nome di battesimo – torna sul palco con il suo Minaccia Bionda Tour: l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia Occidentale del grande concerto della stella del Piper, colei che trasforma il suo show in un convivio fatto di aneddoti, materiale video, confessioni e retroscena scanditi dalla voce narrante di Pino Strabioli, il tutto impreziosito dalle sue intramontabili canzoni. In scaletta Patty Pravo offre i suoi brani “classici”: Pazza Idea, Ragazzo Triste, Pensiero Stupendo, Il Paradiso, La Bambola, E Dimmi Che Non Vuoi Morire e si esibirà anche con pezzi dalle sonorità più ricercate, nel pieno stile rivoluzionario. Lo stesso con il quale incanta il pubblico italiano dalla fine degli anni ’60 ad oggi.
“Non vedo l’ora di rivedervi”, scrive Patty Pravo sui social mostrando la locandina del tour.
“Ti aspettiamo domenica 14 Maggio al teatro Impero di Marsala – commentano gli organizzatori dell’evento – per emozionarci ed “emozionarti”.
Prevendite a Marsala alla Pro Loco via XI Maggio e presso l’agenzia I Viaggi dello Stagnone, in via dei Mille oppure 45 on line su Liveticket.it e Ticketone

Open day al poliambulatorio di Agrigento dedicato alla prevenzione oncologica. Martedì 16 maggio, dalle ore 10.00 alle 16.30, sarà possibile ritirare il kit gratuito per lo screening del colon retto (età target dai cinquanta ai sessantanove anni), prenotare il Pap/HPV DNA test (screening del collo dell’utero – età dai venticinque ai sessantaquattro anni) ed anche la mammografia (screening della mammella, cinquanta – sessantanove anni). L’iniziativa, intitolata “E’ l’ora della prevenzione”, è organizzata dall’Unità operativa centro gestionale screening dell’ASP di Agrigento.

Evidenze scientifiche dimostrano che gli screening sono efficaci nel cambiare la storia naturale di alcuni tumori: individuare la patologia in fase iniziale consente il trattamento con una maggiore probabilità di sconfiggere la malattia o, nei casi più gravi, di aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita.

Secondo appuntamento con la rassegna “Scolpire il tempo. Il paesaggio e il cinema”, una retrospettiva di film sul rapporto fra lo spazio fisico e il complesso sistema di percezioni attraverso cui lo sguardo costruisce e riconosce il paesaggio come immagine cinematografica.

È la volta del film “I basilischi” di Linea Wertmuller, girato nel 1963 fra la Basilicata e la Puglia, che dipinge con mano sicura e leggera un ritratto impietoso di un asfittico e sonnacchioso microcosmo rurale, che ha plasmato giovani incapaci di destarsi e fuggirne. Un’indagine sociale capace di introspezione psicologica e condita da una pungente dose di ironia e da un pizzico di grottesco.

In un piccolo paese del meridione Antonio, giovane studente in legge, figlio di un notaio, trascorre insieme agli amici, Francesco e Sergio, le sue lunghe giornate. I tre sono insofferenti e nello stesso tempo partecipi della mentalità arretrata del paese. Bighellonano, tentano qualche approccio con le ragazze, litigano con i genitori, pensano a cose che non faranno mai e sognano romantiche e fantasiose avventure sentimentali. Sempre gli stessi discorsi e sempre gli stessi luoghi. Intorno a loro una realtà inerte, scossa solo qui e la da qualche “avvenimento” di cui tutti parlano: una moglie che lascia il marito e una donna che si suicida per motivi familiari. La grande occasione si presenta proprio ad Antonio: recatosi a Roma con alcuni parenti avrebbe la possibilità di trasformarsi, di rompere con gli indugi e le apatie della sua esistenza quotidiana. Ma tornato al paese è come se nulla fosse accaduto. Ricomincia la vita di sempre.

Appuntamento lunedì 8 maggio alle ore 17:30 nella sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico “Pietro Griffo”. Ingresso libero. 

La Protezione Civile regionale ha diramato un’allerta meteo “Gialla” per l’arrivo di piogge su tutto il territorio regionale. Previste piogge, ma non condizioni meteo ritenute “avverse” come forti venti o fenomeni particolarmente violenti.

La raccomandazione dell’ente regionale è comunque quello di prestare massima cautela soprattutto se ci si trova nei pressi di corsi d’acqua o zone soggette a crollo.

Da ieri c’è un pensiero che mi tiene in pena.
Non so precisamente perché questa notizia mi abbia sconvolto così tanto. Non è la prima volta che faccio i conti da vicino con un male incurabile e non è solo dispiacere quello che provo; c’è anche una riflessione alla quale mi ha indotto la notizia della malattia terminale di Michela Murgia. O forse non la notizia, ma il modo in cui ha deciso di comunicarla.
Perché la famosa scrittrice ed attivista non ha solo raccontato di essere malata, ma ha anche calato il velo, ha avuto quel coraggio che manca quasi a tutti, ossia quello di fare i conti non solo con ciò che sarà ma con ciò che si è sempre stati, e che si sarà fino all’ultimo respiro.

Il coraggio non si compra da qualche parte “un tanto al chilo”, ti raggiunge quando diventa necessario averlo come compagno di viaggio, e riesce a rendere tutto così chiaro che quasi ci si sente avvolti da una sorta di serenità, perché alla fine come diceva Aristotele: “Se c’è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è una soluzione perché ti preoccupi?” Facile a dirsi. La verità è che il sentimento umano è così profondo e complesso che il passaggio dalla paura alla consapevolezza non è affatto semplice.

Le sue parole, che vengono fuori dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera circa la sua malattia dalla quale non può più scappare, arrivano come un balsamo, quasi a placare il dolore di chi deve accogliere quella notizia. Nessuna pietà, solo una gran voglia di abbracciarla e dirle “grazie” per averci fatto comprendere che conta più come si è vissuto che come si muore e che il dolore non redime, ma mette alla prova. E così mentre lei parla di sé stessa, ad interrogarci siamo stati tutti (io almeno l’ho fatto), su ciò che siamo, che siamo stati, sull’amore che proviamo, sulle maschere che siamo costretti a portare, sulla cultura che non sempre difende le donne e sul coraggio (che quasi mai abbiamo).

Racconta di non volersi difendere da quel male, di non voler attaccare la malattia, e di aver scelto di curarsi per guadagnare tempo. Ed io se potessi quel tempo glielo dilaterei, affinché fosse tanto, tantissimo. A 5o anni, dice di aver vissuto tante vite, di avere ancora dei desideri, e ricordi preziosi. E poi ancora l’amore provato e ricevuto, le sue passioni, la casa grande comprata per poter stare tutti insieme, i dieci posti letto, il mutuo negato perché malata e quel matrimonio che arriverà perché lo Stato vuole un nome legale che possa prendere delle decisioni.

Nella sua vita la Murgia non è stata mai simpatica a tutti; per le sue prese di posizione, le sue opinioni, le sue “critiche”. Ma in fondo così è, così si fa; si procede, si raccolgono i frutti ed anche le critiche, le battute d’arresto e le ripartite, e si convive con le opinioni contro, ed anche  con le paure.
Eppure lei sembra non averne.
O forse le ha già metabolizzate, mentre io mi vesto di inquietudine e di dispiacere. E continuo a domandarmi dove lei trovi tutta questa forza. Che domanda scontata, direte. Forse quella forza la trova nella consapevolezza che la vita ha un senso mentre scorre, a prescindere da come scorra e da dove e come vada a finire. E se il mare è calmo o in tempesta, la rotta resta sempre quella che punta al cuore. Di chi si ama.

Perché l’amore resta la risposta a tutto. Anche quando non vi è logica, quando regna il caos dentro, quando arriva la disfatta. L’amore rende supereroi. Fa miracoli. E questo si percepisce dalle parole di Michela Murgia. E allora diventano insegnamento.
Io la capisco quando dice che la cosa che più teme è il non essere più presente a sé stessa. È una cosa che spaventa anche me. Quel sentirsi scivolare fuori dai propri pensieri, dalla capacità di scegliere, di comprendere, di riconoscere. Quel sensazione in cui si smette di sentirsi parte di un contorno che ognuno vivendo disegna nei minimi particolari, per poi finire risucchiati chissà dove.

Non ci pensiamo mai alla morte; per esorcizzarla, per spirito di sopravvivenza. Eppure arriva e quando è “fuori tempo” costringe a fare i conti con ciò che è stato, ma anche con ciò che sarà.
Io penso spesso alla caducità della vita; invecchiando cerco di “stringere il cerchio”, di trattenere l’essenziale, di essere migliore. Ma credo anche alla fatalità, alla possibilità che alcune cose accadano proprio quando non si è pronti.
E allora grazie a Michela Murgia – con la quale spesso  e su molte questioni non sono stata d’accordo – per averci consegnato attraverso le sue parole, una chiave di lettura sulla vita e su cosa fare quando la morte ti guarda negli occhi e tu devi dire chi sei.

La serenità di Michela Murgia, forse tra qualche tempo mi raggiungerà, ma ad oggi provo una grande amarezza, perché la vita non sempre ti da un asso nella manica, e lei, ad oggi gioca a carte scoperte, con in mano la regina di cuori.

 

Dioveva essere un giorno di festa ed invece la tragedia ha avuto la meglio. Un podista concorrente allamezza maratona di Terrasini è morto subito dopo la partenza della corsa.

Si tratta di Angelo Falletta di 62 anni di Palermo il quale come detto subito dopo la partenza ha accusato un malore e si è accasciato a terra. Tempestivi i soccorsi grazie anche alle due ambulanze presenti alla gara podistica. I medici, purtroppo, hanno potuto solo constatare la morte dello sfortunato palermitano. Ad attendere il suo arrivo nello start finale la moglie.

Il sidaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, appresa la notizia, ha subito sospeso la gara in segno di lutto. Subito dopo ha scritto un post nella propria bacheca di facebook: “Vogliamo stringerci al dolore dei familiari, degli amici sportivi di Angelo Falletta.

Possa andare a loro il cordoglio della nostra comunità, questa è una delle notizie che non vorremmo mai dare e commentare. Posso solo dire che sono stato testimone oculare al momento che il signor Falletta si è sentito male, proprio nei primi minuti di gara, e i soccorsi con personale sanitario specializzato sono stati immediati.
Rimandiamo le premiazioni e ci stringiamo al dolore dei familiari e degli organizzatori!”