Tar a favore del restauro di una chiesa, ma nel frattempo la chiesa crolla

Condividi

Con apposito bando ritualmente pubblicato, l’Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità aveva predisposto un programma regionale di finanziamento al fine di favorire interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali, per la realizzazione di infrastrutture per l’accrescimento dei livelli di sicurezza, per il risanamento dei centri storici e la prevenzione del rischio idrogeologico nei comuni della Regione Siciliana, a valere sulle risorse FSC.

Il Comune di Ventimiglia di Sicilia vi partecipava inviando la propria domanda per il finanziamento del “Progetto di restauro e risanamento conservativo della chiesa Sant’ Eligio (ex Chiesa Maiorca)” per un importo complessivo di euro 875.000,00.

Nonostante tutta la documentazione prodotta in ossequio alle disposizioni contenute nel bando e i chiarimenti forniti dall’Amministrazione comunale, il progetto veniva collocato in posizione non utile nella graduatoria definitiva per ottenere il finanziamento richiesto; circostanza, questa, scaturita dal mancato riconoscimento del punteggio (n. 20 pt) previsto nel caso di interventi di ristrutturazione riguardanti “edifici che rappresentano elevato rischio per la pubblica e privata incolumità”.

A questo punto, il Comune di Ventimiglia di Sicilia, in persona del Sindaco dott. Antonio Rini, proponeva un ricorso davanti al TAR Palermo, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, per l’annullamento, previa sospensione, degli atti di gara, nella parte in cui era stato erroneamente attribuito al progetto il punteggio assegnato, con il conseguente collocamento tra gli interventi non ammessi al finanziamento.

In particolare, l’Avvocato Rubino ha dedotto l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione regionale sotto il profilo dell’eccesso di potere per l’evidente difetto di istruttoria e per la manifesta disparità di trattamento subita, avendo l’Amministrazione Regionale denegato il punteggio previsto per il requisito di “elevato rischio per la pubblica e privata incolumità” alla ex Chiesa Maiorca del Comune di Ventimiglia di Sicilia nonostante l’esauriente documentazione in realtà prodotta a supporto, ed avendo, di contro, riconosciuto il relativo punteggio a progetti rispetto ai quali lo stesso requisito non era stato del tutto valutato o provato, ovvero era stato documentato per mezzo di documentazione analoga a quella allegata dal Comune ricorrente.

Il TAR Sicilia- Palermo, condividendo le tesi difensive dell’Avv. Rubino, accoglieva l’istanza cautelare del Comune ricorrente ritenendo il ricorso dotato di rilevanti profili di fondatezza.

Nelle more del giudizio, tuttavia, in ragione delle lungaggini conseguenti alla ingiusta esclusione del progetto ed ai tempi necessari per la proposizione del ricorso e per l’ottenimento della pronuncia giurisdizionale, la Chiesa Sant’ Eligio (ex Chiesa Maiorca) subiva un rilevante crollo di Sant’Eligio con conseguente sgretolamento del tetto e di gran parte delle mura dell’edificio sacro costruito nel Seicento.

Da ultimo, il TAR Palermo, stante l’intervenuta ammissione a finanziamento, dichiarava la cessazione della materia del contendere.

Dunque, il Comune di Ventimiglia di Sicilia si trova ad usufruire di un finanziamento per il restauro ed il risanamento conservativo di una chiesa di rilevante importanza storica che purtroppo è in gran parte crollata nelle more dei tempi resisi necessari a seguito della errata determinazione assunta dall’Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità.

Notizie correlate

Leave a Comment