Lelio Castaldo, Autore presso Sicilia 24h
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Continuano i nostri incontri con i rappresentanti di ogni categoria che fanno riferimento alla realizzazione dell’aeroporto di Agrigento. E’ la volta dell’on. Ida Carmina dei 5Stelle la quale sembra essere fortemente decisa per portare avanti questo progetto nelle sedi oportune. Ecco l’intervista.

Quasi il 60%, un distacco dalla avversaria di 317 su un totale di circa 800 votanti. Neanche Rambo avrebbe fatto di più…

E così, il Mimmo dei miracoli, al secolo Migliara, ha sbancato il casinò di Ioppolo Giancaxio dove tutto, già da tempo, sembrava essere segnato. Forse non ci si aspettava la straripante percentuale. E’ avvenuta anche quella.

Nei comizi che abbiamo ascoltato tanta carne da mettere al fuoco per Mimmo e la sua banda (che adesso avrà i suoi cazzi per mantenere le promesse) e pochezza da parte dell’avversaria; un cumulo di accuse contro la precedente amministrazione della quale Mimmo è stato uno dei protagonisti.

Un sintomo, questo, che la “Città del melone giallo” ha tanta voglia di cambiare, di guardare avanti, di andare oltre i propri confini.

L’obiettivo da raggiungere non è poi così difficile. Del resto la squadra che collaborerà Migliara è talmente straordinaria da far diventare la “pecora nera” del gruppo proprio il candidato sindaco!

E Mimmo dei miracoli in questo è stato furbo. Una serie di Cacciatore, Anna, Giuseppe e Giacomo, con la prima blindata dal nuovo sindaco sin dalle prime luci dell’alba da almeno due mesi nella qualità di assessore. Anche tre, quattro…

Poi, qualche Portella che rievoca l’uscente sindaco, Carmelo e Katia. Di Musso ce n’è una sola, Nicoletta, pronta a battagliare per il bene comune. E poi, la Carmelina, quell’Argento quasi dorato, già esperiente e nominata assessore senza se e senza ma, alla quale basta soltanto il rievocare il nome del padre per guadagnare subito 100 punti (senza volere sminuire la sua attività politica, riconosciuta da tutti).

A proposito, un suggerimento al neo sindaco. Le figure storiche si ricordano in vita, non dopo il trapasso. Che faccia qualcosa per Carmelo, capace da solo in 25 anni di far crescere e conoscere l’intera comunità ioppolese.

Infantino, Riccobono e Specchi sono solo rimandati. Verranno certamente tempi migliori.

Auguri porgiamo anche alla “First Lady” Donna Ermelinda Infantino, figlia d’arte di quel Carmelo che forse ha dato l’input ad una visione nuova di amministrare città e cittadini.

Mimmo dovrà essere il sindaco prima di tutto degli oppositori, e poi dei propri fedelissimi. Anche l’opposizione rappresenta la città. E se è vero che insieme si può…

A Mimmo chiediamo di essere un buon sindaco, di non farsi tirare la giacca da qualcuno e di non farsi prevaricare da chicchessia.

Se qualche “signorina” ci tenterà, carcagnati subito!

Buon lavoro sindaco!

Provate per un solo minuto a pensare che a rubacchiare i soldi alle povere anziane di Castrofilippo fosse stato il sindaco Franco Miccichè, qualcuno della sua Giunta o, comunque, qualcuno che non stesse particolarmente a cuore al politico rappresentante Giuseppe Di Rosa, noto per gestire un bar che fa panini non eccessivamente gustosi all’interno del carcere Di Lorenzo di Agrigento.

Si Giuseppe Di Rosa, rappresentante del Codacons della provincia di Agrigento anche e per conto di un avvocato, tal Cappello, che gli ha spianato la strada per avere questo incarico.

Lo stesso Cappello, ad esempio, non troverà poco coerente il comportamento assunto dall'”imbottitore” (colui che imbottisce panini…) il quale, per la nota vicenda di quel direttore delle poste di Castrofilippo, o meglio il fratello del fustigatore che si chiama Vincenzo, che ha rubacchiato decine e decine di migliaia di euro a delle povere e ignare anziane residenti a Castrofilippo, se ne sta in silenzio. Uno che ne ha per tutti, proprio tutti. Uno che chiede l’accesso agli atti (ormai divenuta una barzelletta tutta agrigentina) anche quando una coppia fa l’amore sfrenato sotto il Ponte dei Frati Neri (sul Tamigi). Per il Codacons Agrigento, la colpa di quell’amplesso sessuale selvaggio è solo ed esclusivamente dall’amministrazione Miccichè. Accade un terremoto in India? Di chi è secondo Di Rosa Giuseppe la colpa?

E il Codacons nazionale fa finta di non sapere nulla; o meglio, perché il suo rappresentante Di Rosa ha assunto questo comportamento contro l’amministrazione Miccichè dopo che questa gli ha negato un assessorato promesso in campagna elettorale? E i vertici nazionali fanno tu scendi dalle stelle?

E adesso lo stesso Di Rosa Giuseppe dovrà fare i conti con una vicenda che lo riguarda non solo tutto da vicino ma persino nei capelli (pochi, a dire il vero, ma che che ogni tanto innaffia in quel di Istanbul).

Di Rosa Peppe, cosa gli racconterà all’avvocato Cappello, se mai questo ultimo chiederà lumi a Giuseppe? Niente! L’avvocato Cappello, anche lui, si girerà dall’altra parte e farà finta di nulla.

E Il Codacons regionale e nazionale che fa, dorme? Ma come, la difesa dei cittadini, la difesa dei propri diritti, la difesa di qua e di la, dei più deboli e poi il suo rappresentante agrigentino (che ha trasformato vergognosamente il Codacons in un partito politico ai piedi di Cateno De Luca) “Peppe sandwich” dimentica che una ventina di anziane donne sono state derubate dal proprio fratello e che adesso chiederà attrraverso i suoi avvocati una forma compensativa per non andare in carcere per oltre 4 anni?

Che si fa adesso? Codacons nazionale, invece di dormire e far finta di nulla di quanto accade ad Agrigento, vuol mandare qualche ispettore nella Città dei Templi  per vedere come il suo rappresentante maggiore, Giuseppe Di Rosa, fa il bello e il cattivo tempo con chi gli pare e piace?

Codacons nazionale, l’avvocato Cappello dorme. E voi, che “tutelate” I diritti di ogni cittadino, fate finta di non accorgervi che a rubare 160 mila euro è stato il fratello del censore Giuseppe Di Rosa che tenete ancora qui nella sua carica e che ha trasformato quello che aveva principi nobili a difesa dei cittadini, il Codacons appunto, ad un partito politico che nulla c’entra con i diritti di ognuno di noi.

Oppure, adesso, anche il Codacons nazionale ha bisogno di identificarsi in una massa politica per potere andare avanti nella sua attività di, ufficialmente difensore dei cittadini, ma in realtà fin dentro ai capelli annichilita dalla politica della quale non può farne a meno?

Codacons, Codacons, state cominciando davvero a fare ridere…

 

 

Continua la serie di interviste che Lelio Castaldo ha realizzato in merito alla triste vicenda che riguarda la realizzazione dell’aeroporto ad Agrigento. Oggi l’ospite è il presidente dell?Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento Rino La Mendola il quale mostra il suo rammarico ma non esclude battaglie, anzi…

Ecco l’intervista.

Prima la mafia degli aeroporti di Palermo e Catania; poi Vito Riggio, da sempre contrario alla realizzazione di un aeroporto ad Agrigento; poi la classe politica degli ultimi decenni: il silenzio tombale.

E a quannu a quannu ci sono due deputati nazionali che cercano di interessarsi a favore dell’aeroporto (anche se aspettiamo ancora Pisano che parla solo di strutture utopistiche) che succede: si arriva allo scontro istituzionale.

Agrigento di certo non merita ciò. Abbiamo avuto la fortuna e la forza di eleggere due deputati che davvero hanno a cuore le sorti della provincia di Agrigento per poi, invece di tarallucci e vino si scontrano con armi vere e proprie.

Il punto è uno; l’unica struttura che si possa realizzare ad Agrigento è l’aeroporto. Non ci sono altre storie. Realizzare un aeroporto ad Agrigento vuol dire avere costi assolutamente limitati e tempi anche brevissimi.

Perchè costi limitati? Subito detto. Un chilometro di raddoppio costa più 1 milione di euro. Se poi parliamo di autostrate il conto si perde decisamente. E non devono esserci gallerie da realizzare lungo il tragitto. Solo fantascienza.

Strade ferrate? Si consideri al chilometro il doppio di quanto occorre per le strade. Dunque appare incomprensibile il fatto che, a nostro modo di vedere e visto che abbiamo la fortuna di poter contare con gente come Carmina e Pisano, non possiamo assistere ad una guerra tra i poveri.

Agrigento necessita di tutti i mezzi per lottare solo per rivendicare i propri diritti. Carmina sembra essere partita con il piede giusto. E poi Lillo Pisano, ottimo giovane politico della provincia di Agrigento, capace di smantellare vecchissimi sistemi in ordine agli spettacoli. In soli due anni lui e il suo gruppo hanno fatto volare decisamente una città assopita che da tempo non respirava più, per fare un esempio, l’aria natalizia in città. L’evento Achille Lauro (che qualche nano paninaro agrigentino non ha ancora capito: accesso agli atti!!!!!) è stato per la città di Agrigento un momento tanto straordinario che difficilmente si potrà ripetere.

Pisano è stato un grande ed è per questo che adesso ci aggrappiamo a lui perchè conosciamo bene le sue doti, le sue qualità e il suo modo di essere “virrino” quando deve chiedere qualcosa per la sua città che certamente ama alla follia.

Lillo Pisano sarebbe capace di far realizzare un aeroporto al Villaggio Mosè! E allora, perdonateci, perchè non sfruttare tutta la forza che può essere messa in campo unendola anche a deputati di altro colore politico, visto e considerato che, come già detto, rispetto al passato, Pisano e Carmina rappresentano il futuro e guardano seriamente ai problemi del nostro territorio (cosa che non ha mai fatto la nostra poco brillante classe politica del passato).

Via le scaramucce, via i colori politici, via la maggioranza o l’opposizione.

Abbiamo un obiettivo comune a tutti. Agrigento e la sua provincia…

 

 

A 15 giorni dal voto in Sicilia, la provincia di Agrigento spicca in quanto molti Comuni sono interessati dal voto per eleggere la nuove amministrazioni comunali.

L’on. Giusi Savarino, grazie alla sua esperienza, si dichiara molto fiduciosa sull’esito finale delle prossime amministrative; eccola rispondere a Lelio Castaldo.

 

di Dorotea Rizzo

Agrigento trionfa nella XVI edizione del Festival della Cinematografia Sociale “Tulipani di Seta Nera”, la città ha vinto con “Ad Maiora-Storie di resilienza”  aggiudicandosi il premio Miglior Digital Serie,  battendo opere anche straniere. Il progetto nasce da un’idea pensata durante il 2020 dalla giornalista agrigentina Deborah Annolino. La serie racconta di un cambiamento realizzato da uomini e donne che accettano lo stesso la loro vulnerabilità. I temi trattati sono l’inclusione sociale, la parità di genere, l’attenzione al nostro ecosistema e alla cultura. Ecco la motivazione letta dall’attore Vincent Riotta: “Per la forza descrittiva con cui viene rappresentato in chiave emozionale il tema della resilienza attraverso un uso coinvolgente, innovativo e ricercato della narrazione rivolta all’impegno etico, morale e sociale”.

l premio è stato consegnato   qualche giorno fa , domenica 7 maggio, nella Capitale nelle mani del regista Angelo Giummarra presente al gala finale dei Tulipani di Seta Nera con il cast di AD MAIORA al completo: Deborah Annolino, ideatrice, Stefano Foglia sceneggiatore e Cristina Burrometo filmmaker. Sempre nell’ambito del prestigioso festival internazionale l’opera Ad Maiora ha ricevuto il Premio “Miglior Fotografia” conferito dal direttore artistico Digital Serie Janet de Nardis. A leggere la motivazione è l’attore e scrittore Vincenzo Bocciarelli: “Attraverso un tratto personale e una visione raffinata, Ad Maiora esplora in maniera originale l’inquietudine di chi è meno fortunato, mostrandone i suoi punti di forza e una lettura del mondo in positivo. Storie di un annunciato disagio e sofferenza vengono rappresentate con colori caldi e nitidi, aiutando a comprendere il messaggio positivo e profondo che si cela dietro la narrazione”.

Questo è quanto scrive il Gup dott. Francesco Provenzano circa la mia archiviazione. Ecco il testo del dispositivo:

  • Per CAST ALDO Calogero Lelio:
CASTALDO Calogero Lelio è un giornalista professionista, direttore del quotidiano e della testata giornalistica on line SICLIAH24.
Agli atti vi sono alcuni messaggi di solidarietà inviati dal giornalista CASTALDO Calogero Lelio a  CAMPIONE Marco in occasione della pubblicazione sulla stampa di articoli di giornale critici nei confronti del medesimo CAMPIONE Marco e della sua gestione di GIRGENTI ACQUE S.p.a., articoli pubblicati in due occasioni su LA REPUBBLICA e in una occasione sul settimanale agrigentino GRANDANGOLO, allora diretto dal fratello CAST ALDO Franco.
Il 01/02/2016 è stata, inoltre, intercettata una conversazione telefonica tra CASTALDO Lelio e
PONZO Giandomenico (Direttore generale di GIRGENTI ACQUE S.p.a.), nella quale emerge in
maniera chiara l’evidente benevolenza del giornalista sulle scelte gestionali della società.
Tali condotte attuate da CASTALDO Calogero Lelio non configurano alcun reato.”
E questo è l’articolo di francesco di mare (non funziona il maiuscolo) dove emerge limpidamente la sua “correttezza professionale”. Leggere con attenzione il brano evidenziato in rosso sopra.