Maggio 2023 - Pagina 15 di 42 - Sicilia 24h
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Una conferenza stampa per spiegare al sindaco di Ribera e a tutta la città che non c’è motivo per temporeggiare e continuare delegare, ma che ci sono tutte le carte in regola per procedere serenamente alla riassegnazione degli alloggi popolari di Via Fani.

L’onorevole Carmelo Pace, capogruppo della DC all’Ars, prende in mano la situazione e convoca i giornalisti per venerdì 26 maggio alle ore 10 presso la sua segreteria politica, in Corso Umberto 226.”Ci sono sessanta famiglie senza casa da anni e non è più ammissibile continuare a tergiversare fissando incontri con enti terzi come sta facendo l’attuale sindaco di Ribera – dice l’onorevole Pace -. Ci sono tutte le carte in regola per procedere alla riassegnazione, basta solo una sua firma, una sola, e 60 famiglie torneranno tutte nei rispettivi alloggi.

“Siamo pronti, carte alla mano, a spiegare tutti i dettagli, insieme al commissario cittadino della Dc Marcello D’Anna e ai consiglieri comunali della Democrazia Cristiana: è l’ora per il sindaco di assumersi le proprie responsabilità e far rientrare a casa tutte le sessanta famiglie di via Fani”.”

Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, già commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, pronto a varare provvedimenti contro la mancata tutela del territorio.

L’ex presidente della Regione, e adesso ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare, Nello Musumeci, è stato anche, nel corso dell’intera legislatura a palazzo d’Orleans, il commissario per il dissesto idrogeologico, ovvero al timone della cabina di regia per le iniziative preventive e di contenimento al fine di scongiurare, o quanto meno attenuare, eventi franosi, inondazioni e disastri legati soprattutto alla scarsa o mancante manutenzione del territorio, o all’abusivismo. Adesso, a fronte di quanto di catastrofico accade in Emilia Romagna, rilancia il dovere dell’assunzione di responsabilità. E l’appello investe anche la Sicilia, soggetta ai dissesti e alle calamità. E Nello Musumeci afferma: “Non si gioca con la vita. Chi sbaglia deve pagare. Vale per i cittadini, deve valere anche per chi ha responsabilità nel governo del territorio. Domani al Consiglio dei ministri proporrò una misura per fermare le stragi da dissesto idrogeologico. E nei prossimi giorni un disegno di legge che colpisca ritardi e inadempienze”. E poi, in riferimento alle conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici, già in atto, aggiunge: “La situazione é sempre di emergenza, ma nulla è più prevedibile: con condizioni climatiche così bizzarre potrebbe accadere ancora, persino nelle prossime settimane”. E poi sulle risorse aggiunge ancora: “Troveremo i fondi necessari, ma al tempo stesso va verificato se le somme stanziate negli anni alle articolazioni dello Stato per la lotta al dissesto idrogeologico siano state tutte utilizzate. Sarebbe assurdo chiedere altri soldi senza avere speso quelli in dotazione. Cominciamo a spendere quello che c’é. Inutile cercare altro denaro se qualcuno ha ancora risorse nel cassetto per la lotta al dissesto idrogeologico”. E poi, più tecnicamente, su cause e colpe spiega: “Ricorre una serie di concause. L’acqua arriva sempre. E quando arriva vuole trovare i letti dei fiumi sempre liberi, guai a invaderli. E’ mancata la cultura della tutela del territorio, visto solo come oggetto da sfruttare. Occorrerebbe un alto senso di responsabilità di tutti nel rileggere gli eventi e capire chi, in un momento di ‘distrazione’, aveva il compito di vigilare e non l’ha fatto. Nessuna misura può essere adeguata se la tutela del territorio non diventa per tutti la preoccupazione numero uno”. E poi conclude: “Stiamo lavorando a uno strumento prezioso. Al più presto presenteremo un disegno di legge sulla prevenzione strutturale da tutti i rischi e da tutte le calamità. Chi sbaglia dovrebbe avere la sanzione che merita. In modo da generare un effetto di deterrenza. Attualmente invece chi dovrebbe vigilare sul territorio non sempre lo fa e non rischia nulla: anzi, genera emulazione”.

Giuliana Miccichè

Nell’ambito della campagna antincendio in Sicilia, a Palermo, a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, è stata firmata un’intesa, che sarà operativa a decorrere dal primo giugno, tra Regione, Vigili del fuoco, Guardia forestale e Protezione civile regionale. Si tratta di garantire unità aggiuntive sul territorio, presenza costante nella sala operativa della Regione, e l’ impiego di mezzi aerei per lo spegnimento degli incendi.

Matteo Messina Denaro alle tre sorelle incontrate in carcere: “Non mi pento”. Poi il colloquio con la figlia Lorenza: “Se vorrai il mio cognome all’anagrafe, io non mi opporrò”.

Matteo Messina Denaro alcune settimane dopo l’arresto ha incontrato tre sorelle in carcere. E ha confidato che lui non si pentirà. Dall’altra parte del vetro si sono sedute Rosalia, che poi sarebbe stata arrestata, Bice e Giovanna. Lui, Matteo, ha parlato sottovoce, e aiutandosi con il labiale ha scandito: “Non mi pento”. Il boss non collaborerà con i magistrati. Ha negato le sue colpe per delitti e stragi. E’ gravamente malato. E non ha intenzione di tradire le persone che lo hanno favorito e protetto, e che adesso sono ricercate. Diversamente dalle sorelle, l’unica figlia accertata di Matteo Messina Denaro, Lorenza Alagna (è il cognome della madre), 26 anni, non avrebbe mai voluto incontrare il padre. Lui, Matteo, ne ha sofferto, e ha coltivato rancore verso la figlia, come emerso dai pizzini che gli sono stati sequestrati, e dove, tra l’altro, lui di lei ha scritto: “degenerata nell’infimo”, “sciacqualattuga”, oppure, spacciandosi come venditore ambulante con un’amica, Lavinia, le racconta riferendosi così a una che definisce sua figlia: “Io non lavoro più, è vero. Però mi sono reso conto in questo periodo che l’imbelle o l’ebete, alias mia figlia, non ne capisce niente di mercato e di vendite. Non ne capisce proprio un cazzo. Forse capisce solo il cazzo, è questo il punto. E quindi devo essere io che la sto coadiuvando per cercare di insegnarle cosa fare. Perché questo è lo scotto che si paga al fatto che non sono mai state con me sul lavoro. Quindi io ufficialmente non lavoro più, non vado più in nessuna fiera. Però ancora oggi la devo consigliare perché la vedo che non è in grado. Non sa sfruttare le situazioni. Io sono uno che se posso guadagnare dieci guadagno dieci. Lei invece se può guadagnare dieci guadagna due”. Dopo la cattura del padre, la figlia lo ha incontrato per la prima volta in carcere, a L’Aquila, il giorno del compleanno di lui, lo scorso 26 aprile, e lui, Matteo, l’avrebbe trattata con freddezza, rimproverandola di non averlo mai ringraziato per i regali. Lei lo ha informato di avere riallacciato i rapporti con le zie. E prima di salutarsi, Matteo così si sarebbe rivolto alla figlia: “Se vorrai il cognome di Messina Denaro all’anagrafe, io non mi opporrò”.

Nel frattempo non è stato ancora designato il detenuto al 41 bis che sarà in compagnia del boss durante l’ora quotidiana di socialità, come è secondo prassi, e come è stato, ad esempio, per Totò Riina nel carcere di Opera. Attualmente il capomafia è in solitudine, e l’ora d’aria la trascorre camminando in un cortiletto di tre metri per tre. Ha mantenuto la passione per i libri: legge. E si impegna anche nella ginnastica: in una delle due stanzette dove alloggia utilizza una panca e alcuni attrezzi sportivi. Televisione? A Messina Denaro non interessa tanto. Il regolamento consente un numero di canali limitato: tutti della Rai, poi Canale 5, Rete 4, Italia uno, La Sette, Cielo, Iris e TV 2000, sintonizzati e abilitati da un tecnico di fiducia della direzione del carcere. Impossibile è accedere alle reti locali. Gli è permesso di consultare i quotidiani nazionali fino a un massimo di cinque al giorno. Non può cucinarsi il cibo ma solo riscaldare il vitto del convento. E’ sottoposto alla chemioterapia. Ad assisterlo sono una infermiera, un oncologo e un anestesista. L’elenco di ciò che è ammesso in cella è tassativo: forbicine rigorosamente con punte rotonde, taglia unghie senza limetta, pinzetta e rasoio in plastica. Vietati gli spray e le calzature in cui sono nascondibili oggetti.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Sono trascorsi quarant’anni dal congresso regionale della Democrazia Cristiana che si svolse nel mitico Jolly Hotel di Agrigento nel lontano 1983, quando nel partito, una nuova leva di quarantenni in modo coraggioso fece la scelta antimafia espellendo Ciancimino, un nome ormai che è sinonimo di mafia e legato al pericoloso clan dei corleonesi.

Quella lezione di etica politica, sempre valida, ieri come oggi, sarà ricordata in un convegno organizzato dal Centro Studi Evangelium vitae, diretto dal prof. Enzo Di Natali, Giovedì 25 Maggio alle ore 17,oo nella prestigiosa Biblioteca Lucchesiana di via Duomo di Agrigento, cui prenderanno parte coloro che furono i protagonisti di quella scelta coraggiosa: Gino Alaimo, Nuccio Cusumano, Rino La Placa, Pasquale Hamel, Lillo Mannino, Lillo Pumilia, Enrico La Loggia, Angelo La Russa.  Altra figura degna di essere menzionata in questa scelta è il nostro Presidente Sergio Mattarella.

Durante l’incontro sarà presentato il libro di Lillo Pumilia e Vito Riggio Speranze e declino in cui, soprattutto Pumilia, ricostruire gli anni ’80 partendo dal Congresso regionale di Agrigento.

A dare il saluto, il Sindaco dott. Franco Miccichè e il direttore della Biblioteca Lucchesiana don Angelo Chillura. Il ricordo storico, con gli interventi dei protagonisti, sarà introdotto dal prof. Enzo Di Natali. Numerose sono le testimonianze di felicitazioni ricevute in questi giorni da amici che hanno accolto con favore questa iniziativa e che saranno presenti a questo convegno studi, nonostante siano trascorsi molti anni.

L’erogazione dei finanziamenti per ampliare e potenziare l’impiantistica della Srr Ato 11 Agrigento Provincia Ovest da parte dell’amministrazione regionale è imminente. Ad assicurarlo è stato l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità Roberto Di Mauro nel corso del convegno dal titolo “Verso la salvaguardia degli impianti di rifiuti nei territori – Chiusura e gestione liquidatoria Ato: il caso della Società d’Ambito Ag1” che si è tenuto a Sciacca nella sede di Palazzo Palermo di Lazzarini.

Due gli interventi illustrati dal presidente Srr Ato 11, Vito Marsala, che consentiranno un dimezzamento dei costi di conferimento dei rifiuti e, di conseguenza, anche una riduzione delle tariffe Tari per i residenti degli 17 comuni interessati. Il primo intervento, già in fase di progetto esecutivo, consiste nel potenziamento della discarica di Salinella per rifiuti non pericolosi attraverso la realizzazione di una vasca da 500mila metri cubi e il TMB (Trattamento Meccanico Biologico) di potenzialità a regime di 300 tonnellate giornaliere per un totale di 33 milioni di euro. La vasca di smaltimento denominata V.5, in caso di totale chiusura del ciclo di trattamento e recupero dei rifiuti urbani, avrà una durata massima di circa 16 anni. Il secondo intervento, invece, si trova già in fase di progetto definitivo e prevede l’ampliamento e potenziamento dell’impianto di compostaggio con aumento della potenzialità trattata a 24mila tonnellate annue per un finanziamento di 13,5 milioni di euro. Entrambi gli impianti, assicura il presidente Marsala, hanno ottenuto tutti i visti e le autorizzazioni ambientali.

“Abbiamo già individuato le risorse ed entro un mese dovremmo arrivare all’adozione della delibera di giunta che consentirà di mettere mano ai primi interventi”, dichiara l’assessore Di Mauro. L’obiettivo è quindi quello dell’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti: “Con gli interventi di ammodernamento previsti dai progetti prevediamo di poter assicurare un taglio dei costi di conferimento parecchio consistente – spiega Vito Marsala – Nello specifico le previsioni sono di circa 81 euro più Iva/tonnellata per l’impianto di compostaggio contro gli attuali 166 più Iva. Altrettanto interessante la riduzione per quanto riguarda il conferimento negli impianti di TMB e discarica che passerebbero da circa 205 euro più Iva/tonnellata a 105 euro/tonnellata”.

Non solo però ecosostenibilità, ma anche sostenibilità finanziaria. Per il sindaco di Sciacca Fabio Termine, la strada tracciata per il ciclo dei rifiuti è quella giusta e va nella direzione di una riduzione dei costi di servizio: “Per gestire bene il ciclo integrato dei rifiuti c’è bisogno di impianti pubblici funzionanti. Questo chiaramente aiuterà ad abbassare il costo del servizio e a renderlo più efficiente – afferma il sindaco Termine – L’obiettivo finale è quello della riduzione  della Tari, ma questo dipende anche da altri fattori. Senza la collaborazione della cittadinanza, è difficile raggiungere risultati così ambiziosi”.

I risultati della Srr Ato 11 Agrigento Ovest e le sue prospettive di sviluppo sono il frutto di un delicato e complesso progetto di fusione per incorporazione della “vecchia” Sogeir Ato AG1 spa nell’attuale Ato 11 e quindi di due società che non presentavano la medesima natura essendo la prima una società per azioni e l’altra una società consortile. I soci di entrambe le società sono inoltre gli stessi con partecipazioni al capitale stabilite dalle leggi istitutive di ciascuna società. “Solo attraverso questa scelta coraggiosa dei sindaci – chiosa il presidente Marsala – abbiamo potuto salvare e assorbire l’impiantistica pubblica che deriva dall’ex Ato e che sarà presto oggetto di importanti interventi di ammodernamento e potenziamento”.

 

L’ Unione Nazionale Consumatori  di Agrigento  esprime vivo compiacimento per il gradimento ottenuto dal  Bando di Concorso Scolastico  “Lc Educational – Lotta alla Contraffazione” ,  indetto  dal  Ministero  dell’Istruzione e del  Merito,  di concerto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. All’iniziativa si sono dedicati  con entusiasmo e dedizione,  gli studenti  di due tra i più importanti istituti scolastici della provincia, che hanno aderito al bando di concorso , rispettivamente  il  Liceo Scientifico  e Scienze Umane  “POLITI ” di Agrigento , diretto  dalla Prof.ssa Santa Ferrantelli , coadiuvata  dai docenti  Prof. Massimo Muglia e Prof. Rossana Bellanca,    che ha partecipato con la proposta creativa  dal titolo “ SCEGLI CONSAPEVOLE…SEMPRE! “ ed il Liceo Classico “ EMPEDOCLE”  di Agrigento diretto dalla  Prof.ssa Marika Helga Gatto, coadiuvata  dalla  Prof.ssa Maria Contino che ha partecipato con la proposta creativa  dal titolo  “ VERO O FALSO ? “  Tramite  uuna piattaforma interattiva  dedicata al progetto,  Manlio Cardella Presidente UNC ha tenuto con gli allievi delle classi interessate, appositi incontri propedeutici di approfondimento, ,durante i quali  stati sono stati trattati gli aspetti più importanti  alla base  del grave fenomeno della contraffazione,  riguardanti le seguenti tipologie  merceologiche :

“ CALZATURE E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO – ACCESSORI Dl MODA
- DIRITTO D’AUTORE
- SETTORE AGROALIMENTARE – SETTORE INFORMATICA “

Il Liceo Classico “Empedocle”, a  seguire la selezione tra tutti gli istituti partecipanti della Regione Sicilia, è  risultato vincitore  con il progetto ”VERO O FALSO”, frutto di  un’ originale elaborazione teatrale, curata  negli spazi del  “ Teatro Pirandello”,  per gentile concessione del Comune di Agrigento”.  Pertanto la  Direzione Generale per lo studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato al “Liceo Classico Empedocle”   di essere  stato ammesso a partecipare alla  giornata nazionale conclusiva  di premiazione dei video regionali vincitori e di proclamazione del video vincitore nazionale, che si terrà a Roma  il giorno 31.05.2023  presso l’Istituto Cine TV Roberto Rossellini. L’ evento sarà trasmesso   in diretta streaming tramite canale Youtube, a partire dalle ore 10,30, al link che sarà pubblicato sulla piattaforma www.lceducational.it

Non so perché ma ogni settimana mi imbatto in storie che vale la pena raccontare.

Storie che commuovono e che in qualche modo recano in sé una morale.

Questa domenica la storia riguarda due amici, che la malattia ha provato a separare senza però riuscirci.

Rob Barrow e Kevin Sinfield sono due ex rugbisti, amici, che per una vita intera hanno condivido non solo la vita di squadra, ma anche una visione di futuro, oltre a tutti i momenti che l’esistenza pone dinanzi, quelli belli e quelli meno belli.

Una storia di amicizia questa, nel senso più puro e profondo perché l’amicizia prevede anche la capacità di prendersi cura dell’altro nei momenti bui, nelle avversità, sopportando anche quel senso di impotenza che assale, quando chi ami si ammala.

Tre anni fa infatti Rob viene colpito da una malattia che lo porterà all’atrofia muscolare, costringendolo alla totale immobilità, e dunque alla sedia a rotelle. La stessa che Kevin nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo, spinge con tutto l’amore e la commozione di cui è capace.

Kevin da quando Rob si ammala, comincia a correre; fa sette maratone in un anno. Corre non solo per sfogare la rabbia, per trovare sé stesso, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca che si occupa di quella malattia rara che fino ad allora non avevano mai neanche sentito nominare. Così organizza la maratona di 42 km a Leeds, nel Regno Unito. Tantissimi vanno ad assistere alla gara, molti partecipano. C’è anche Rob, sulla sedia a rotelle. Lui non si muove, non parla neanche più, ma c’è, è un tutt’uno con Kevin che spinge la sua carrozzina per tutti i 42 km e che prima di tagliare il traguardo, tra gli applausi della folla presente prende in braccio il suo amico fraterno, donandogli quasi un senso di libertà, e così insieme attraversano il traguardo, la meta che fu loro nel rugby, onorando quel legame che li aveva sempre uniti.

Un senso di famiglia, incastonato nella parola amicizia. E quelle parole che Kevin sussurra all’orecchio del suo amico, mentre lo stringe a sé, sicuro che lui capirà, perché nell’amicizia vera ci si comprende sempre, anche nel silenzio.

Nelle immagini video in quel gesto si avverte tutta la complicità, la forza e la commozione che investe due amici veri.

Questa storia mi ha fatto pensare a tutte quelle volte che ci si riempiti la bocca con la parola amicizia, salvo poi girarsi dall’altra parte quando colui che chiamiamo amico ha bisogno di aiuto, di sostengo, di non essere lasciato solo. I social hanno alterato il senso della parola “amicizia” ormai si è “amici” anche di persone delle quali non conosciamo quasi nulla, mentre invece ci si dovrebbe soffermare più spesso sulla necessità di riscoprirsi amici come Rob e Kevin e gioire di quel privilegio.

L’Etna ha ripreso la sua attività eruttiva in modo pesante e a Catania succede l’inferno.

L’attività eruttiva, infatti, causa una ricaduta abbondante di cenere vulcanica e pertanto la città etnea si dipinge di grigio. Non è esente dalla ricaduta anche l’aeroporto di Fontanarossa sulla cui pavimentazione si registra almeno mezzo centimetro di cenere.

La Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha pertanto deciso che fino a quando non si ripristineranno le condizioni di sicurezza della pista lo scalo aeroportuale rimarrà chiuso.

A peggiorare la situazione anche la pioggia la quale unendosi alla cenere crea una fanghiglia abrasiva e scivolosa.

 

La Palermo Agrigento è una linea ferroviaria dalle caratteristiche tormentate  data l’orografia delle aree interessate e lungo il suo percorso è costretta ad attraversare terreni instabili. La linea è stata tra le prime della Sicilia ad essere costruita. (decreto Garibaldi).  Nonostante i tanti progetti di velocizzazione e ingenti somme di denaro pubblico, a partire dall’UE con una cifra considerevole (168 ml di euro) di cui risorse coesioni per 97 ml di euro –  con avanzamenti previsti  e inizio progetto nel 2003, fine 2018, la tratta ha subisce continue manutenzioni e fermi infiniti. Ne citiamo alcuni recenti:  Gennaio 2019 Circolazione ferroviaria sospesa per l’erosione della massicciata. Novembre 2021 Sospeso il treno  a causa della frana che ha bloccato i binari del percorso ferroviario.

Agosto 2022  Lavori di manutenzione straordinaria nella galleria Lercara. Settembre 2022 dalle 21.15 di venerdì 9 settembre alle 5.45 di lunedì 12 settembre. Giugno 2022 i treni si fermeranno alla stazione di Roccapalumba -Alia. La circolazione sarà sospesa per consentire una serie di interventi di manutenzione straordinaria nella galleria Lercara. Ultima sospensione maggio 2023 che ha visto i pendolari abbandonati a Termini Imerese e costretti ad attendere i bus sostitutivi.

La lista dei fermi è così lunga che non basterebbero pagine.   La Agrigento-Palermo è una tratta particolare: ci sono studenti, lavoratori e spesso anche malati che si recano nei centri di Bagheria. Senza poi dimenticare che  Agrigento, una delle mete tra le più amate dai turisti di tutto il Mondo, da alcuni giorni vanta un motivo in più per essere visitata, soprattutto nel 2025, quando diverrà la capitale italiana della cultura. Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura,ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Mobilità che tanto tempo mortifica la Città ed i suoi cittadini. Si veda la strada statale Agrigento  Palermo. Correva l’anno 2013 quando iniziarono i lavori di ammodernamento della strada. Considerato che lo stop della tratta ferroviaria da giugno a settembre, avrà ripercussioni sia per i pendolari che per il turismo, la scrivente chiede l’attivazione di un tavolo prefettizio che veda la partecipazione di tutti gli attori coinvolti conclude Aldo Mucci.