I 5stelle (forse) come la cometa di Halley. A Racalmuto evitata la farsa

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Se facessero parte fisicamente dell’universo tra qualche anno ci ritroveremmo un cielo senza i suoi principali attori: le stelle.

Le sconfitte maturate nel corso degli ultimi mesi hanno confermato che il movimento 5stelle somigli sempre di più alla cometa di Halley.

Però, mentre per la cometa di Halley si ha certezza che ogni 76 anni riappare agli occhi dell’universo mondo, la stessa certezza non si può ipotizzare per il movimento 5stelle.

Nei Comuni siciliani dove si è votato, a parte qualche ballottaggio (ma davvero qualche) il movimento del guru Grillo ha perso in modo inesorabile. Due ex sindaci uscenti pentastellati sono stati defenestrati direttamente dal popolo, senza aspettare mozioni di sfiducia o dissesti vari; del resto la recente e farsesca mozione in quel di Porto Empedocle è la chiara testimonianza che alcuni consiglieri preferiscono giocare con le tre carte e non amministrare per il bene della città.

Gigino Di Maio, da Varsavia, si è dichiarato soddisfatto del risultato elettorale ottenuto in Sicilia con particolare riferimento a quello di Caltanissetta. Non stiamo scherzando ma è proprio così. Forse all’ex raccattapalle dello stadio San Paolo non è stato riferito che Michele Giarratana del centrodestra ha dato più di 17 punti di distacco al suo prossimo avversario nel ballottaggio che è il grillino Roberto Gambino.

Strani accordi trasversali tra destra e sinistra hanno consentito la vittoria di Bagheria. Non è facile ipotizzare che la stessa cosa accadrà anche a Caltanissetta; di sicuro il centrosinistra non farà inciuci con Grillo, Casaleggio e compagnia cantando.

La fresca aria polacca ha forse disorientato il ministro Di Maio; Caltanissetta non è solo la città dell’amaro Averna ma ha anche dato i natali a Giancarlo Cancelleri e la di lui sorella, Azzurra; il primo potente rappresentante nel parlamento siciliano, la seconda (meno potente) rappresentante nel parlamento nazionale.

Guastafeste? Assolutamente no; se il Gigino nazionale è contento, tutti siamo contenti.

Uscendo dal mondo dei sogni torniamo con i piedi per terra. In alcuni Comuni della nostra provincia si è votato. I 5stelle non hanno fatto neanche le apparizioni.

Ad Alessandria della Rocca Giovanna Bubello ha dovuto rimandare di un anno la propria elezione a primo cittadino a causa di uno scherzetto perpetrato dall’allora sindaco uscente Giuseppe Frisco.

A Caltabellotta Calogero Cattano ha spazzato via il sindaco uscente Paolo Segreto, mentre a Santa Elisabetta è stato riconfermato Mimmo Gueli.

A Naro a volte ritornano. E sono tornati. Mariagrazia Brandara, già sindaco della cittadina barocca, torna ad essere il primo cittadino con una vittoria sofferta ed all’ultimo voto. Solo 31 schede voti in più portavano il suo nome rispetto a quello di Vincenzo Giglio.

A Racalmuto, storica città della Ragione, è stato evitato (non sfiorato) un vero e proprio atto tragicomico. A scendere in pista per l’elezione a primo cittadino anche l’ex sindaco Salvatore Petrotto, supportato da una Lega il cui leader Matteo Salvini non avrà letto probabilmente la storia politica dello stesso Petrotto.

E’ il ministro dell’Interno che caccia via i sindaci e mette i catenacci nei Comuni dove insistono infiltrazioni mafiose. Salvini, attento osservatore, proprio nella città della Ragione avrà “ragionato poco” sul fatto che potesse diventare assai antipatico per un ministro della Repubblica Italiana (e per di più dell’Interno) candidare a sindaco un ex primo cittadino il quale, a seguito di una relazione prefettizia di qualche anno fa, ha visto sciogliere come la neve al sole il Comune da lui amministrato per…infiltrazioni mafiose, mettendo fine ad una colorita e stupefacente attività politica dello stesso Salvatore Petrotto.

Ai nuovi sindaci l’augurio di buon lavoro.

 

 

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