Novembre 2021 - Pagina 18 di 74 - Sicilia 24h
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Entra nel vivo il Progetto Open Knowledge, al quale ha aderito la Camera di commercio di Agrigento. L’iniziativa, verrà realizzata da Unioncamere, dalle agenzie del sistema camerale (Centro studi Tagliacarne e Sicamera) e da 22 Camere di commercio di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.

Il primo momento per coinvolgere il territorio agrigentino sarà il Roadshow per presentare e promuovere l’utilizzo del Portale “Open Data Aziende Confiscate”, ed in particolare la sua funzione di supporto informativo delle strategie e delle azioni volte alla gestione e valorizzazione delle aziende confiscate.

L’evento, che si terrà in collegamento dalla sede della Camera di commercio mercoledì 15 dicembre a partire dalle ore 10:00 vuole essere non solo un momento di divulgazione, partecipazione e coinvolgimento sull’utilizzo dei dati contenuti nel Portale ma anche un’occasione per stimolare un confronto sistematico tra i vari attori pubblici e privati presenti sul territorio per l’individuazione di percorsi innovativi volti alla valorizzazione delle aziende confiscate

L’obiettivo di “OK OPEN KNOWLEDGE è quello di creare valore sociale, economico e civico per il territorio attraverso la conoscenza e l’utilizzo degli open data sulle aziende confiscate,.

Il progetto, ammesso a finanziamento nel quadro del PON Legalità 2014-2020, si inserisce nel percorso di miglioramento delle competenze della Pubblica Amministrazione nel contrasto alla criminalità organizzata, mediante l’uso delle tecnologie digitali e l’informazione open da esse veicolate. Informazione necessaria per la formulazione di schemi interpretativi sui fenomeni illegali e schemi predittivi sui fattori che consentono un efficace reinserimento e valorizzazione delle aziende confiscate nell’economia legale.

Il collegamento tra le banche dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati ed il Registro delle imprese delle Camere di commercio – sottolinea il commissario straordinario della CCIAA di Agrigento Giuseppe Termine – consente di avere un quadro puntuale delle imprese sottratte alla criminalità e delle loro caratteristiche. Inoltre – aggiunge – l’utilizzo delle tecnologie, la condivisione delle informazioni e la collaborazione tra istituzioni e società civile possono contribuire a restituire alla società e al mercato queste attività riportandole nell’alveo della legalità. Così facendo si ottiene una duplice ricaduta sul territorio sia economica che sociale producendo una vera e propria spinta per le energie sane del territorio”,

Il progetto OK – Open Knowledge – afferma il segretario generale della CCIAA di Agrigento Gianfranco Latino – risponde all’esigenza di una maggiore e più capillare conoscenza delle informazioni e dei dati disponibili per leggere il livello di infiltrazione mafiosa nell’economia. Dati che, grazie all’interconnessione tra le banche dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e quelli delle Camere di commercio consentono di aprire una visuale anche sulle caratteristiche delle aziende, facilitando l’azione di recupero e valorizzazione di realtà economiche sottratte alla criminalità e la loro piena reimmissione sul mercato legale”.

Finalmente, a distanza di oltre un anno, e dopo varie interrogazioni e solleciti, l’amministrazione Miccichè riesce a compiere un passo verso il completamento del Piazzale Rosselli, progetto propedeutico per la realizzazione di un complessivo programma urbano di mobilità sostenibile e che rientra nelle azioni più significative avviate dalla nostra amministrazione con Agenda Urbana.

I lavori su piazza Rosselli, con i migliori e più regolari sistemi di accesso, avrebbero già consentito da tempo di eliminare il posizionamento provvisorio dell’hub per i bus extraurbani di più grandi dimensioni su piazza Vittorio Emanuele, che tanto disagio comportano ancora adesso all’utenza e al traffico veicolare in centro città.

Il progetto di completamento della Stazione degli Autobus di Piazza Rosselli era stato approvato in ottobre del 2020: un investimento di 700 mila euro di Agenda Urbana, a valere sul PO-FESR Sicilia 2014 – 2020, con altro finanziato che prevede la nuova biglietteria, la sala d’attesa e l’info-point con relativa area a verde, e con migliori sistemi di accesso, controllo e videosorveglianza e una risagomatura del muro di recinzione degli uffici del Genio Civile, oltreché,  al recupero funzionale dell’immobile che taglia in due l’incrocio tra la piazza Rosselli e la via Imera.  Altrettanti ritardi insistono su ogni programma di sostenibilità e di mobilità urbana. Penso ad esempio agli altri progetti di Agenda Urbana, al programma di riqualificazione urbana di” Girgenti”  e al bike sharing, avviato e poi sospeso. Il bando per il project financing del Parcheggio Pluripiano di Piazzale Rosselli era pronto già in ottobre, lo scorso anno, mancavano gli ultimi adempimenti per la pubblicazione. Nello stesso è compreso il progetto di trasformazione di piazza Vittorio Emanuele.

Noti sono gli ostacoli che hanno tenuto fermo al palo questo progetto che aveva rischiato per decenni di essere trasformato in un centro commerciale a pochi passi dalla via Atenea. Un salvataggio non facile per giungere infine al perfezionamento del nuovo bando. Una varietà di interventi inseriti in una complessiva visione di città che parte dal dare  impulso al centro storico della città, affinché recuperi la sua marginalità e riconquisti la sua funzione di elemento centrale nello sviluppo turistico, culturale, sociale ed economico della città.

Scarsa consapevolezza rispetto alle patologie, mancata rilevazione e diagnosi tempestiva, accesso non uniforme alle cure, con disparità di trattamento tra cittadini di regioni diverse, e di conseguenza molte mancate opportunità di migliorare la qualità della vita e invecchiare in maniera attiva. Sono queste alcune delle principali barriere che si riscontrano nel percorso del paziente con patologie delle valvole cardiache in Italia, con un aumento del rischio di eventi avversi e di ospedalizzazione, e con conseguente aumento dei costi per i servizi sanitari. Per questo da Cuore Italia arriva il “Percorso migliore del paziente con malattie valvolari cardiache”, documento in punti chiave presentato oggi in un Webinar. L’evento ha visto la partecipazione, insieme a medici, esperti, rappresentati dei pazienti, della Vice Presidente del Senato Paola Taverna e della Sen. Sonia Fregolent, Membro 12°Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato.

Le malattie cardiovascolari, oggi, sono la prima causa di morte in Europa, responsabili del 37,1% di tutti i decessi, ovvero circa 1,7 milioni di morti l’anno – numero notevolmente superiore al cancro che rappresenta la seconda causa di morte più diffusa (neoplasie maligne; 25,8%). Tale tendenza è confermata anche in Italia con oltre 220mila morti (dati ISTAT 2017). Tra le malattie cardiovascolari maggiormente rappresentative (insufficienza cardiaca, ictus, fibrillazione atriale) rientrano le Malattie Strutturali Cardiache, ovvero patologie cronico-degenerative caratterizzate dall’alterazione della struttura del cuore e di cui fanno parte anche le malattie valvolari (come la stenosi aortica e l’insufficienza mitralica che sono le più frequenti tra gli over 65). In Italia, le Malattie Strutturali del Cuore sono tra le patologie più diffuse nella popolazione anziana, colpendo ogni anno oltre 1 milione di persone, ovvero il 12,5% degli over 65 (pari a 1 su 10). Un numero destinato a salire a 2,5 milioni entro il 2040, considerando l’attuale tendenza demografica legata all’invecchiamento della popolazione che vede la fascia anziana italiana raggiungere la soglia del 27% nel 2030, fino a sfiorare il 33% nel 2040 (Dati ISTAT consultati il 10 novembre 2021).

Le Malattie delle Valvole Cardiache rappresentano una minaccia sommersa: si stima infatti che il numero di persone che vivono in Europa con la malattia della valvola cardiaca raddoppierà entro il 2040 e triplicherà entro il 2060 a causa dell’invecchiamento della popolazione. Si tratta di patologie correlate all’età con una storia naturale che include un lungo periodo iniziale asintomatico; pertanto, le persone non sono consapevoli dell’insorgenza delle malattie se non sottoposte a controlli periodici (auscultazione con stetoscopio). All’insorgere dei sintomi, il rischio di morte è di circa il 50% a 2 anni e sale al 75% a 3 anni e la qualità di vita diminuisce dopo l’insorgenza dei sintomi con riduzione del funzionamento fisico, della salute generale, della vitalità, del funzionamento sociale e del benessere emotivo.

Le cardiopatie valvolari sono trattabili grazie a cure e trattamenti salvavita e pertanto affrontare le lacune nell’individuazione, riconoscimento e diagnosi è diventato urgente. Da qui, i punti chiave proposti da Cuore Italia per il percorso migliore che è necessario garantire:

  • Sensibilizzazione del paziente, che, reso consapevole dei sintomi, si presenta al medico di famiglia o suo medico curante di fiducia;
  • Riconoscimento della patologia: il medico di medicina generale utilizza uno stetoscopio per verificare la presenza di un soffio al cuore;
  • Diagnosi: al paziente viene prescritto un ecocardiogramma per confermare la diagnosi (idealmente in una clinica per le valvole cardiache/specialista);
  • Trattamento: si decide se il paziente sia idoneo alla riparazione o sostituzione della valvola cardiaca attraverso un approccio chirurgico o trans catetere; oppure si attiva un attento monitoraggio della progressione della malattia. Nel caso in cui non fosse possibile effettuare l’intervento, le opzioni di trattamento, comprese le cure palliative per aiutare ad alleviare i sintomi, vengono discusse con il paziente e la famiglia.
  • Follow up e monitoraggio: viene offerto un follow-up multidisciplinare al paziente per garantire il recupero e il ritorno alla normale funzione cardiaca.

Un percorso ideale questo che per poter essere fattivo ha bisogno di essere implementato attraverso alcune iniziative. Da qui, le raccomandazioni specifiche e prioritarie di Cuore Italia relativamente ai punti chiave del percorso di cura:

Sensibilizzazione:

  • Campagna di awareness sulla popolazione al fine di un cambio culturale;
  • Educazione sul percorso ideale al fine di preservare lo stato di salute.

Riconoscimento patologia:

  • Formazione specifica MMG al fine di avviare lo screening (auscultazione con stetoscopio) sul target over 65 in maniera sistemica;
  • Disponibilità di risorse economiche e tecnologiche al fine di ottimizzare i percorsi diagnostici.

Diagnosi:

  • Monitoraggio attuazione tempistiche di visite di primo accesso ed esami diagnostici;
  • Potenziamento di figure professionali a supporto.
  • Definizione di modelli organizzativi-gestionali integrati sul territorio.

Trattamento:

  • Affrontare le cause profonde delle disuguaglianze nell’accesso a tutti i livelli della cura della valvola cardiaca;
  • Contributo nel potere decisionale basato sui dati clinici e non solo economici;
  • Approccio multidisciplinare e potenziamento di figure professionali a supporto (infermieri specializzati);
  • Definizione di modelli organizzativi-gestionali finalizzati al miglioramento del Heart Team.

Follow up e monitoraggio:

  • Allocazione di risorse al fine di creare percorsi di specializzazione adeguati (territorio e ospedali)
  • Supporto psicologico come parte integrante della riabilitazione cardiaca.

“I dati sull’invecchiamento della popolazione, unitamente alla fotografia di una situazione tutt’altro che rassicurante della sanità nel nostro Paese, rendono la questione trattata oggi di estrema attualità e devono spingerci a interventi mirati e sicuramente non più procrastinabili. L’occasione offerta dal Piano Next Generation UE è in tal senso irripetibile. La politica pare si stia muovendo nella giusta direzione, come dimostrano i tanti provvedimenti all’esame del Parlamento. Penso ad esempio agli interventi volti al potenziamento della medicina territoriale e a quelli finalizzati ad assicurare cure domiciliari ai pazienti non autosufficienti. È proprio dalle esigenze dei territori che bisogna ripartire, creando un circolo virtuoso con al centro la giusta attività di informazione finalizzata alla prevenzione e alla cura”, dichiara la Vice Presidente del Senato Paola Taverna.

“Le malattie cardiovascolari sono il primo fattore di morte in Europa. Il disegno di legge all’esame del Senato a mia prima firma vuole istituzionalizzare un programma di screening per i cinquantenni, affinchè siano sottoposti alla valutazione di alcuni parametri utili per individuare eventuali condizioni di rischio cardiovascolare ed indirizzare gli stessi, qualora necessario, verso percorsi strutturati di risposta. Inoltre dal confronto con le società scientifiche abbiamo presentato degli emendamenti finalizzati ad estendere gli screening ai soggetti over 65 al fine di diagnosticare in tempo utile le malattie cardiache strutturali e la fibrillazione atriale. Lavorare in prevenzione significa intercettare precocemente la patologia, intervenire rapidamente e migliorare la qualità della vita delle persone, sono convinta che questa sia la strada da perseguire”, dichiara la Sen. Sonia Fregolent, Membro 12°Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato.

“Oggi abbiamo a disposizione strumenti di controllo a distanza, possiamo registrare rumori cardiaci con strumenti in dotazione a casa del paziente. Senza un’azione di sanità pubblica, attraverso screening di massa differenziati per età, non abbiamo la possibilità di diagnosticare tempestivamente e curare le patologie delle valvole cardiache”, dichiara Alessandro Boccanelli , Presidente SICGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica

“Dobbiamo riorganizzare la Cardiologia del nostro Paese – afferma Giovanni Esposito, Presidente GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) – sulla base di quelli che chiamiamo gli unmet needs. Occorre lavorare sulla misurazione degli esiti, sull’aggiornamento del Sistema di codifica e anche di finanziamento, tarando quest’ultimo sugli outcome. I percorsi virtuosi, abbandonando la logica dei tetti di spesa, devono essere favoriti. A guadagnarci il Servizio Sanitario Nazionale che trarrebbe grande vantaggio da logiche innovative in ambito cardiologico. La sola TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation) nel 90% dei pazienti italiani over 75 consentirebbe un risparmio di 52mila giornate di degenza e riabilitazione per 13 milioni di euro l’anno”.

“Come GISE – dichiara il Past President GISE Giuseppe Tarantini – nel 2020 abbiamo promosso Priorità cardio, il Manifesto per la tutela dei pazienti cardiovascolari. Ribadiamo le nostre proposte, per garantire un adeguato e tempestivo accesso alle cure ai pazienti cardiovascolari, durante e dopo la pandemia. È necessario un Piano Nazionale Cardiovascolare che preveda investimenti in tecnologia e innovazione e sfrutti in maniera appropriata le opzioni diagnostico-terapeutiche non invasive. Per garantire l’accesso omogeneo agli standard di cura, centrali saranno la definizione di un piano organizzativo e l’analisi del fabbisogno clinico/epidemiologico”.

“L’organizzazione della medicina generale sconta il peso degli anni in un sistema sanitario altrettanto vecchio come criteri organizzativi e gestionali, è necessario accorciare i tempi di diagnosi e cura , eliminare la burocrazia inutile e rendere efficiente l’accesso al servizio sanitario pubblico, il medico di famiglia è la porta d’accesso al sistema sanitario per tutti quelli che non possono scegliere e rappresenta non la base, ma l’apice di un sistema equo, universale e solidaristico, contro le spinte alla privatizzazione”, dichiara Pier Luigi Bartoletti, Vice Segretario Nazionale Vicario FIMMG.

“Come associazione siamo impegnati quotidianamente per diffondere la conoscenza delle malattie delle valvole cardiache, per accrescere la possibilità di scoprirle tempestivamente, diagnosticarle e curarle al fine di garantire un percorso di cura chiaro ed efficace. Siamo convinti che solo attraverso l’applicazione di questi punti chiave, mettendo in campo le azioni che occorrono per renderli operativi, sarà realmente possibile affrontare queste patologie che troppo spesso rischiano di restare silenziose pur avendo un forte impatto sulla comunità. L’obiettivo è quello di cambiare la cura delle malattie delle valvole cardiache, farle emergere, agevolare la possibilità di affrontarle con successo e aiutare le persone a condurre una vita qualitativamente migliore”, dichiara Roberto Messina, Presidente Cuore Italia.

“Opere di completamento a servizio della Stazione Autobus di Piazza Fratelli Rosselli” la Giunta Miccichè approva il progetto esecutivo per un importo di 700.000 euro.
“Piazzale Rosselli finalmente potrà ospitare gli autobus che al momento stazionano in piazza Vittorio Emanuele – affermano il Sindaco Francesco Micciché e l’assessore Gerlando Principato – abbiamo soddisfatto le richieste da parte del “servizio demanio e patrimonio indisponibile, settore 6, assessorato regionale economia”, condizione indispensabile al raggiungimento dell’autorizzazione. Abbiamo, infatti, provveduto a pagare i canoni di locazione degli anni 2018 e 2019 e abbiamo richiesto l’adeguamento del canone 2020 fino ad oggi. Abbiamo anticipato con fondi comunale 110.663,43 euro per la progettazione esecutiva. A meno di un anno dall’approvazione dello studio di fattibilità tecnico-economico, ed a soli due mesi dall’aggiudicazione della progettazione, operata sul MePA, abbiamo approvato in Giunta il progetto esecutivo dell’azione 4.6.1. PO-FESR Sicilia 2014 – 2020 e abbiamo quindi trasmesso alla Regione il progetto esecutivo cantierabile”

I diabetologi siciliani si sono dati appuntamento, nel prossimo fine settimana, a Palermo per confrontarsi, nel corso di un importante congresso, su nuove cure e nuove tecnologie per il diabete.

La terza edizione del congresso “Diabete parliamone, parliamoci…”, diretta dal dottor Mario Rizzo, Responsabile del Servizio Diabetologia dell’Ospedale Buccheri La Ferla – Fatebenefratelli di Palermo, è in programma per il 26 e 27 novembre nel nosocomio del capoluogo regionale.

Il comitato scientifico del congresso è composto dai dottori Mario Rizzo, Paolo Antonio Miserendino e Leonardo Russo.

Diversi i focus in programma, e tra gli altri “Chi si prende cura del paziente diabetico?; “Diabete e danno d’organo”; “Nuovi orizzonti nel trattamento precoce del DMT2”; “Nuove tecnologie”; “Obesità e diabete”; “Le evidenze del CVOT”; “Diabete e gravidanza, insieme si può”; “Diabete ed etnie: l’algoritmo farmacologico nelle varie etnie è sempre lo stesso?”.

I lavori saranno aperti, alle 9 del 26 novembre, dal dottor Mario Rizzo che presenterà il congresso. Porteranno i saluti l’onorevole professore Roberto La Galla, Assessore Regionale Istruzione e Formazione; il dottor Santi Mauro Gioè, Direttore Sanitario del Buccheri La Ferla; frà Alberto Angeletti, priore del Buccheri La Ferla.

Saranno il Monte Somma, il Vesuvio, i suoi vini e lo storico tessuto culturale del vulcano più famoso del mondo ad ospitare la presentazione del nuovo disco del quintetto jazz di Leonardo De Lorenzo, “On fiVe” pubblicato da Alfa-Music in anteprima digitale, ed ora disponibile su CD.

Il tutto, il prossimo 27 novembre alle ore 22 presso il teatro Summarte, a Somma Vesuviana,  Napoli.

A precedere il concerto, alle 18.30 ci sarà una conferenza stampa durante la quale l’artista presenterà il suo lavoro nel foyer del teatro.
La conferenza verrà condotta dai giornalisti Angelo Sciaudone e Diego Andese della testata musicale Sound Contest, media partner ufficiale per questo evento.

I musicisti consegneranno il disco al pubblico intervenuto alla registrazione e, a chi lo desidera, vi apporranno le firme. Il Cd sarà comunque disponibile per chiunque vorrà acquistarlo.

Al progetto ideato, arrangiato e diretto dal batterista e compositore Leonardo De Lorenzo,  hanno partecipato Ciro Marone al sax alto, Giacinto Piracci, alla chitarra elettrica, Ergio Valente al piano e fender Rhodes e Vincenzo Lamagna al contrabbasso.

Il  titolo del disco nasce da un gioco di parole modificando il modo di dire Inglese “to be on fire” (cioè essere nel fuoco, essere a “mille” e in grande fermento creativo) cambiando la lettera R con la V e facendolo diventare “on fiVe” letteralmente “sul cinque” perché il numero cinque in questo lavoro, è di grandissima importanza.

Così Leonardo De Lorenzo:

Ho preparato il repertorio alla soglia dei miei cinquantacinque anni, la musica è per quintetto e in cinque dei sei brani è sempre presente il 5/4 “puro” o espresso nei suoi multipli suddivisionali. On fiVe! Non poteva essere altrimenti! Ad accompagnarmi in questa nuova avventura, ci sono amici di vecchia data e qualche piacevole scoperta degli ultimi mesi, come il bravissimo e giovanissimo alto sassofonista Ciro Marone, conosciuto per caso durante la festa della musica nel 2018, quando ho diretto un’orchestra formata da allievi del conservatorio di Benevento, dove insegno. Giacinto Piracci alla chitarra ed Ergio Valente al pianoforte e tastiere, si sono occupati delle armonie e il fido e solido Vincenzo Lamagna con il suo contrabbasso ha coadiuvato il sottoscritto nelle tessiture ritmiche. Un repertorio non facile, ma sempre legato alla melodia, costituito da pez-zi di lungo respiro, quasi in forma di “suite” con tanti inaspettati cambi di scena, colori ed atmosfere. Ogni brano racconta una storia, e tutte le sto-rie di questo lavoro sono legate ad un filo rosso che porta l’ascoltatore per mano, avvolgendolo nel suono moderno del gruppo. Nel giorno 18 Gennaio 2019, poco prima della recrudescenza dei contagi da Covid e del lockdown, siamo riusciti a registrare questo cd con una formula molto particolare attraverso la quale abbiamo portato in studio un pubblico ristretto e selezionato di appassionati di musica e audiofili che hanno avuto così l’opportunità di assistere alla creazione del lavoro disco-grafico, facendone parte integrante! Inoltre, data la presenza del pubblico, le riprese sono state di tipo “diretto” in quanto pubblico e musicisti erano tutti nella stessa sala, rendendo così impossibile qualsiasi tipo di editing. Questo vuol dire che alcuni errori di esecuzione che potevano pregiudica-re la registrazione, non potendo essere corretti, ci hanno costretti a proce-dere ad una nuova registrazione (take). Esattamente come si faceva ai vecchi tempi nei grandi studi di una volta. Tutto questo ha reso possibile il flusso di un’energia particolare e spero che tutti i fruitori di quest’opera possano percepirla.

Gero Mannella (Jazzophile) dice del disco:

“In perfetta continuità con le mirabilie di “Waiting” e di “The Ugly Duckling” il nuovo progetto di Leonardo De Lorenzo “on fiVe” è un inno alla sincope e alla creatività. Suoni nuovi e progressivi, mai rimasticati, energia conta-giosa, vibrazioni telluriche che sono pura epifania. Con lui, infaticabile bombarolo, in quell’antro delle meraviglie che è la sua musica, la chitarra sanguinosa di Giacinto Piracci, il piano vorticoso di Ergio Valente, gli acuti sdruccioli del giovine sassofonista Ciro Marone, il basso poderoso di Vin-cenzo Lamagna.
Il jazz è vivo e lotta insieme a noi”

Giulio Scognamiglio:

Ho imparato ad applaudire senza battere le mani. Di lì a pochi giorni avremmo tutti fatto altre cose senza farle. Abbracciarsi senza brac-cia, baciarsi senza bocca, amarsi senza fare l’amore.
Il mondo sarebbe cambiato, e noi con lui, ma stavamo nella placenta della musica ed eravamo connessi alla nostra emozione.
La mia prima esperienza di registrazione di un disco con pubblico silente in sala. In parte è stato faticoso perché avrei voluto gioire con tutti i sensi, con l’esuberanza dell’eloquio e del gesto che mi appartengono, dopo ogni assolo, e alla fine di ogni brano. C’era un’atmosfera come alle cene di na-tale della mia infanzia; aspettavo che i grandi finissero di mangiare e di be-re, per scartare il regalo che avevo intuito e che mi faceva salire la febbre ben visibile sulle mie gote accaldate. E allora diritta avanti a me la chitarra, a destra il piano, a sinistra il sassofono, nelle gabbie il basso e, un po’ dal vetro e un po’ via monitor, Leonardo che osservavo come lo zio che il re-galo me lo faceva grande e che monopolizzava lo spazio angusto dei doni sotto l’albero.
Tutti i brani andavano via veloci, perfetti, senza ripetizioni o “accrocchi” della moderna tecnologia della quale, oramai ne facciamo un uso ecces-sivo un po’ tutti. Noi astanti eravamo emozionati ma loro, i musicisti, di più, perché non c’era la distanza del golfo mistico a separare le loro paure e la loro voglia di regalarci bellezza. Ma tutta questa tensione è defluita nella musica, nel gesto di un accordo sul pianoforte o di un colpo di timpa-no proprio lì in quel punto. Ci siamo trovati come dei piccoli peluche a muovere le mani in questo gesto catartico ma senza far rumore, senza far rumore come quando cercavo furtivamente di capire l’entità del mio rega-lo. Le connessioni emotive sono state tante ma anche indimenticabili per-ché quel giorno, dove ancora ci baciavamo con la bocca e ci abbraccia-vamo con le braccia, è stato un giorno dove abbiamo imparato a far l’amo-re con la musica, questa bella musica di un uomo, Leonardo, che sa come far l’amore anche senza poterlo fare.

Il disco – composto interamente da Leonardo De Lorenzo – è stato registrato in modalità live, in due set, con pubblico in sala.

«Un’ottima notizia ci giunge oggi da Bruxelles. La Commissione europea ha approvato la modifica del Programma di sviluppo rurale della Regione, così come proposto dal governo Musumeci: in Sicilia avremo a disposizione altri settecento milioni di euro relativi agli anni 2021 e 2022».

Ad annunciarlo l’assessore regionale allo Sviluppo rurale, Toni Scilla.

La modifica al Psr così come approvata allunga sostanzialmente il ciclo di riferimento 2014-2020 di altri due anni e si traduce per l’Isola con l’arrivo di un ulteriore sostegno economico dall’Europa per complessivi 727,8 milioni , da impegnare entro il 31 dicembre 2022 e spendere entro il 31 dicembre 2025.

«Dopo l’incontro annuale tenutosi lo scorso 16 novembre tra l’Autorità di gestione del Psr e i servizi della Commissione europea e gli apprezzamenti ricevuti in quella circostanza per la gestione da parte nostra dei Fondi comunitari – aggiunge l’assessore Scilla – oggi abbiamo ufficialmente la conferma che stiamo andando verso la direzione giusta. Saranno attivate quelle misure che consentiranno all’agricoltura siciliana di migliorare in qualità e di rafforzarsi in competitività. La giusta attenzione che il governo del presidente Musumeci sta ponendo nei confronti dell’agricoltura siciliana consentirà di ridisegnare l’immagine dell’intero settore che così si riapproprierà di un ruolo fondamentale rispetto alla crescita economica della nostra Isola».

59 i nuovi casi in provincia a fronte di 326 tamponi processati. Nessuna vittima. I guariti sono 53.  15 sono i pazienti ricoverati all’ospedale di Ribera, tra cui 4 in terapia intensiva. E 4 fuori provincia. Ecco il numero attuale dei contagiati in ciascun Comune: Agrigento 35; Alessandria della Rocca 0; Aragona 3; Bivona 0; Burgio 8; Calamonaci 0; Caltabellotta 0; Camastra 13; Cammarata 4; Campobello di Licata 1; Canicattì 72; Casteltermini 14; Castrofilippo 0; Cattolica Eraclea 1; Cianciana 0; Comitini 2; Favara 13; Grotte 17; Joppolo Giancaxio 0; Licata 68; Lucca Sicula 0; Menfi 1; Montallegro 0; Montevago 1; Naro 64; Palma di Montechiaro 2; Porto Empedocle 9; Racalmuto 5; Raffadali 56; Ravanusa 5; Realmonte 8; Ribera 10; Sambuca di Sicilia 1; San Biagio Platani 0; San Giovanni Gemini 4; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 1; Santa Margherita di Belìce 2; Santo Stefano Quisquina 0; Sciacca 22; Siculiana 1; Villafranca Sicula 0; Navi accoglienza 8.

La grandinata che la scorsa notte si è abbattuta su Ribera, ha danneggiato buona parte degli agrumeti che caratterizzano la produzione di alta qualità del Riberese.

Preoccupazione confermata dal sindaco Matteo Ruvolo, che parla di una riduzione sommariamente stimata, al momento, in almeno il 30 per cento. Le conseguenze negative sugli agrumeti non scaturiscono solo dalla grandinata di stanotte, ma anche di quella di 48 ore fa, che comunque è stata molto meno intensa.