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Le scuole del Sud Italia soffrono da troppo tempo per carenza di personale e per un’offerta formativa carente e per servizi quasi nulli. La mancanza di infrastrutture nelle scuole, come mense e palestre, rendono difficile offrire un’educazione di qualità. In molti quartieri della nostra Sicilia,da sempre poveri di lavoro, andare a scuola non rientra tra i bisogni primari. Se ne può fare a meno. I bisogni sono altri. In molti di essi bisogna rimboccarsi le maniche, scendere nelle strade, cercare il dialogo con le famiglie. Bisogna partire da ogni singolo ragazzo e ragazza e dalla sua famiglia. Bisogna innanzitutto guadagnarsi la fiducia dei genitori. Bisogna attivare uno spirito di squadra, coinvolgendo docenti, personale amministrativo e collaboratori scolastici. Bisogna ‘sviscerare’ il problema della dispersione scolastica, cercando le ragazze ed i ragazzi a casa loro. Per fare questo bisogna assumere, personale ed ancora personale. Solo così si può colmare lo ‘storico’ divario tra le scuole del Nord e del Sud. Occorre un fondo speciale di Agenda Sud per le scuole in situazioni di disagio sociale. Uno strumento non solo economico ma altamente sociale che consentirebbe, ai figli di questa nostra terra bella, fragile, assuefatta e granitica, di andare serenamente a scuola.

“Non c’è  libertà di espressione e di parola nelle valli bresciane “. In una dura nota  la segreteria nazionale della Democrazia Cristiana Storica, l’associazione “Grande Brescia” e l’associazione “Italian IndianPress Club“, hanno sollevato, a loro dire, la questione della mancanza di espressione di parola e di dialogo tra posizioni legittimamente diverse, anche su questioni religiose, culminate recentemente con l’annullamento nel comune di  Bione di una delle presentazioni del volume di Magdi Cristiano Allam. “La decisione del sindaco di Bione– dichiara Franco Ferrari– ha impedito di fatto il  libero confronto delle idee violando lo stesso dettato costituzionale Si è trattato di una vera e propria censura preventiva assololutamente inaccettabile”.

Allam – afferma ancora Franco Ferrari leader della Democrazia Cristiana Storica – interpetra perfettamente le nostre di idee di libertà e di tolleranza, anche su temi strettamente religiosi, e per questo stiamo organizzando nel bresciano la presentazione del suo ultimo libro“.  “Un miracolo per l’Italia” sarà oggetto infatti di un convegno che avrà luogo venerdi 17 novembre a Odolo. Le ragioni del dissenso degli organizzatori della manifestazione saranno illustrate compiutamente nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà a Brescia martedi prossimo alle ore 15

in via Gualla 54, cui interverranno, tra gli altri il sindaco di Odolo Marino Zinelli, i consiglieri regionali lombardi di Forza Italia Claudia Carzieri e Jacopo Dozio, l’eurodeputato di FI Oscar Leoncini, l’avv. Adriana Pozzi vice presidente Italia Migliore, il vice presidente nazionale di Italian Indian Press Club Harbinder Singh e il coordinatore nazionale della Democrazia Storica Franco

Aveva talmente voglia di accoltellare quei vicini di casa che ha trasgredito persino l’imposizione degli arresti domiciliari. Solo l’intervento di qualche vicino di casa ma soprattutto dei poliziotti del Commissariato di Canicattì è stato evitato il peggio.

Protagonista una 35 enne canicattinese, ristretta ai domiciliari, la quale, come detto, è scappata via di casa con un grosso coltello in mano infierendo sui vicini di casa.

I poliziotti, alla fine, hanno deferito tre persone parenti della 35enne le quali sono “scese in campo” per insultare gli avversari. Mentre per la donna si sono aperte le porte del “Di Lorenzo” di Agrigento.

 

 

Lo scorso 11 settembre i Carabinieri hanno arrestato quattro persone di Favara sorprese a Racalmuto in un’azienda agricola in contrada Comete intente a rubare meloni. Ne avevano già caricati 150 su un’automobile. E’ iniziato il giudizio direttissimo a carico di Giuseppe Bellavia, 56 anni, Silvana Scarabeo, 58 anni, Michele Bellavia, 38 anni, e Teresa Sciortino, 29 anni. I difensori, gli avvocati Davide Casà, Giuseppe Zucchetto e Ninni Giardina, hanno optato per il rito abbreviato, ma il giudice Fulvia Veneziano ha emesso sentenza di non doversi procedere perché il proprietario dell’azienda agricola ha ritirato la denuncia avendo ricevuto un risarcimento.

Ad Agrigento nell’ex chiesa di San Pietro in occasione del confronto sul tema: “Professionisti del turismo per la valorizzazione del territorio e dei beni culturali”, organizzato dal Dipartimento regionale professioni di Fratelli d’Italia, è intervenuto tra gli altri anche il segretario regionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara, che, in sintesi, ha affermato: “Dobbiamo esportare il nostro turismo all’estero, ovvero le nostre bellezze, le nostre eccellenze, la cultura. Può sembrare un controsenso, ma è così per attrarre sempre più visitatori. Le nostre imprese devono fungere da ambasciatrici nel mondo. La Sicilia deve primeggiare nelle classifiche delle mete turistiche principali, alla luce del proprio straordinario patrimonio culturale, storico, naturalistico. Dobbiamo sostenere gli artigiani, destagionalizzare l’offerta turistica, puntare sul co-branding, tra prodotti, produttori e territorio d’origine. Fare rientrare in Sicilia i 190 mila giovani emigrati deve essere una priorità”.

Nel lontano 1996, la Prefettura di Agrigento, ai sensi degli artt. 120 e 130 del Codice della Strada, disponeva nei confronti del sig. G.C., originario di Caltabellotta, la revoca della patente di guida per asserita mancanza dei requisiti morali, in quanto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Dopo aver scontato la misura di prevenzione, il sig. G.C. richiedeva la restituzione della patente di guida, ma la Prefettura di Agrigento riscontrava negativamente la richiesta.
Conseguentemente, il sig. G.S., con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, proponeva un ricorso innanzi al Giudice Amministrativo volto ad ottenere l’annullamento del provvedimento con cui la Prefettura di Agrigento aveva illegittimamente disposto il diniego dell’istanza di restituzione della patente di guida.
In fase cautelare il T.A.R., accoglieva l’istanza formulata dai legali, sospendendo gli effetti del diniego impugnato e, pertanto, la Prefettura rilasciava provvisoriamente la patente di guida al sig. G.C..
Tuttavia, a distanza di diversi anni, il TAR declinava la propria giurisdizione in favore del Giudice Ordinario, sicché la causa veniva riassunta dal sig. G.C., sempre assistito dagli avv.ti Rubino e Piazza, innanzi il competente Tribunale di Palermo.
Nel giudizio, i predetti difensori censuravano il provvedimento con cui la Prefettura di Agrigento aveva negato al proprio assistito la restituzione della patente di guida deducendo la violazione dell’articolo 120 del Codice della Strada, nonché la mancanza di una congrua motivazione del provvedimento.
In particolare, gli avv.ti Rubino e Piazza rilevavano in giudizio come la Prefettura di Agrigento avesse illegittimamente ed erroneamente negato il rilascio della patente al proprio assistito solo in ragione di un automatismo discendente dall’adozione, nei confronti dello stesso, della misura della sorveglianza speciale. Specificatamente, i legali sostenevano che nel caso in questione, in virtù dei principi dettati dalla Corte Costituzionale con la sentenza n°354/1998, la Prefettura di Agrigento avrebbe dovuto operare una valutazione del singolo caso improntata ai criteri di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza, in quanto la presunta valutazione in senso negativo del requisito morale previsto dall’art. 120 del C.d.s. non può comunque operare sine die.
Ed ancora, gli avv.ti Rubino e Piazza, evidenziavano ulteriormente che, nel caso di specie, non vi fossero più elementi ostativi, concreti ed attuali, volti a legittimare la revoca della patente disposta nei confronti del sig. G.C., in quanto questa era avvenuta sulla base di una valutazione soggettiva effettuata anni prima.
Ebbene, con sentenza del 3 novembre 2023 il Tribunale di Palermo, in accoglimento delle argomentazioni sostenute dagli avv.ti Rubino e Piazza ha accertato la sussistenza del diritto del sig. G.C. alla restituzione della patente di guida, illegittimamente revocatagli dalla Prefettura di Agrigento, ed altresì ha condannato il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Agrigento al pagamento delle spese di lite in favore del Sig. G.C.
Pertanto, per l’effetto della predetta sentenza, il Sig. C.G. potrà ottenere in via definitiva la restituzione della propria patente di guida ed al contempo, in ragione dell’irragionevole durata del contenzioso (più di 20 anni), potrà anche richiedere il risarcimento ai sensi della c.d. legge Pinto.

Obiettivo a fuoco della Commissione Europea sui rincari insostenibili dei biglietti aerei. Le reazioni del Codacons, del presidente Schifani e di Fiorello.

E tanto tuonò che piovve: l’Unione Europea ha posto sotto esame le compagnie aeree a causa del caro voli. Adina Valean, commissario ai Trasporti, spiega: “Stiamo indagando sull’aumento delle tariffe che durante l’estate sono salite anche del 30%, portando profitti eccezionali alle compagnie dalle quali ci aspettiamo una spiegazione completa e dettagliata.

La Commissione europea non può intervenire direttamente sulle tariffe aeree, ma intendiamo mettere sotto pressione le compagnie per i rincari”. E all’iniziativa della Commissione Europea plaude il Codacons, già firmatario di due denunce all’Antitrust, di cui l’ultima appena presentata a fronte dei prezzi dei biglietti già alle stelle a poco più di un mese dal Natale. Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale Codacons, afferma: “Il faro dell’Unione Europea sulle compagnie aeree è una vittoria del Codacons e di tutti i consumatori italiani. E potrà ora aiutare a verificare le speculazioni messe in atto a danno dei cittadini che devono spostarsi in aereo durante il periodo estivo o nei giorni di festa. Da mesi denunciamo a suon di esposti le anomalie nel comparto del trasporto aereo, dove le tariffe in determinati periodi dell’anno sono del tutto fuori controllo.

Proprio grazie a queste denunce l’Antitrust italiana si è attivata aprendo una formale istruttoria, ma non basta: è necessario un intervento comune a livello europeo per bloccare gli algoritmi che fanno salire alle stelle i prezzi dei voli e sanzionare con multe milionarie le compagnie che speculano sulla pelle dei viaggiatori. In tal senso riteniamo utile l’indagine dell’Ue, ma al tempo stesso dobbiamo lanciare l’allarme sul nuovo rialzo delle tariffe in vista del Natale: un biglietto di sola andata dal nord Italia per la Sicilia costa già oltre i 300 euro, prezzo che sale sopra i 500 euro se si considera anche il volo di ritorno dopo l’Epifania” – conclude Tanasi. Ovviamente sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che rilancia: “Accolgo con grande soddisfazione la notizia dell’avvio di un approfondimento da parte della Commissione europea sul caro voli con un’impennata del costo dei biglietti aerei per alcune località, tra le quali quelle siciliane. Siamo stati i primi a denunciare questo scandalo in due esposti all’Antitrust e all’Unione europea. Ci aspettiamo che le autorità europee, pur nei limiti imposti dalle regole del libero mercato, possano intervenire per tutelare i viaggiatori, scoraggiando politiche tariffarie piratesche”.

E sull’argomento, a “Viva Rai 2” è intervenuto anche il siciliano Fiorello, che, non affatto scherzando, ha affermato: “Mi hanno detto che più c’è richiesta, più l’algoritmo alza il prezzo. Algoritmo, sei una testa di… Noi, poveri siciliani, adesso siamo costretti a prendere gli aerei privati e a viaggiare con la Briatore Airlines, dove Flavio passa con il carrellino offrendo caviale o aragosta. Se un biglietto costa 500 euro e 8 siciliani si mettono insieme e prendono un volo privato da 8, per 4000 euro, conviene!”.

Giuliana Miccichè

Dall’inizio del 2023, con quelli di oggi, sono ben 27 i cellulari rinvenuti e sequestrati all’interno del carcere “Di Lorenzo”. Con l’operazione di oggi, infatti, la polizia penitenziaria del reparto c.c. Agrigento, nell’ ambito dell’attività di monitoraggio e controllo, ha portato al rinvenimento di 3 diversi apparecchi cellulari, fra cui due microtelefoni ed uno smartphone, nell’illecita disponibilità di alcuni detenuti poi sottoposti a sequestro della Procura della Repubblica di Agrigento.
L’attività di repressione del fenomeno da parte della Polizia Penitenziaria della C.C Agrigento, attraverso una instancabile opera di intelligence, mette in luce le straordinarie capacità operative del reparto.
Due donne, una forza. La Direttrice e la Comandante dell’Istituto Penitenziario agrigentino, che svolgono il loro mestiere con estrema attenzione e assoluta capacità in un contesto assai difficile come quello di un istituto carcerario.
E dopo la brillante operazione odierna la Direttrice dell’Istituto, Francesca Fioria, si complimenta con orgoglio con il Comandante del reparto Gesuela Pullara e con il personale di Polizia per l’instancabile e capillare attività che è stata compiuta nell’ultimo periodo, portando al rinvenimento di quest’oggi.

Lo scorso 3 novembre, a conclusione della requisitoria, la Procura di Palermo ha invocato la condanna all’ergastolo, e invece, adesso, la Corte d’Assise, presieduta da Vincenzo Terranova, ha condannato a 14 anni e 10 mesi di carcere Nazzareno Raffaele Monte, l’uomo di 75 anni imputato dell’omicidio di Leonardo Lauriano, 88 anni, ex tassista, ucciso con ben 63 coltellate a Partinico il 5 novembre del 2021 nel garage della sua abitazione, in via Marconi 18. Innanzi alla seconda Corte d’Assise di Palermo si sono costituite come parte civile la nipote della vittima, Nicoletta Vella, e la sorella Maria Lauriano. Leonardo Lauriano è stato ucciso perché avrebbe negato a Nazzareno Monte un aiuto economico utile a salvare la sua casa all’asta. A Monte sono state contestate anche le aggravanti di avere commesso il delitto con premeditazione e per motivi abietti e futili, ma la Corte d’Assise non le ha riconosciute.

L’assessore comunale a Turismo e Cultura di Agrigento, Costantino Ciulla, interviene a seguito dello stanziamento nella Finanziaria regionale di 10 milioni di euro per l’evento “Agrigento Capitale della Cultura 2025”. E afferma: “Questo significativo impegno finanziario attesta l’intuizione e il successo dell’azione politica intrapresa, sin dal nostro insediamento, dall’assessorato che rappresento, mirata a promuovere Agrigento come destinazione turistica di eccellenza. La designazione a Capitale Italiana della Cultura è un’opportunità unica, e questo investimento sulla cultura rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del territorio. Ringrazio tutto il governo regionale per il suo impegno, consapevole che questo finanziamento contribuirà in modo tangibile allo sviluppo culturale, turistico ed economico di Agrigento”.

Sulla vicenda interviene anche la consigliere comunale Valentina Cirino la quale dichiara: “Si tratta di risorse importanti, che serviranno a preparare la nostra città alle attività legate alla grande manifestazione che la vedrà protagonista. Siamo al lavoro su tutti i livelli istituzionali, per creare le condizioni affinché questo appuntamento si riveli una grande occasione di crescita per Agrigento e tutta la provincia. Ringrazio l’assessore regionale Roberto di Mauro e l’onorevole Annalisa Tardino, commissario regionale della Lega, per il lavoro e l’impegno dedicati ad Agrigento, a riprova che l’asse Lega- Mpa è foriero di risultati concreti per la cittadinanza”.