Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag

Francesca Marino, la donna che il 22 giugno del 2020 è stata folgorata durante la doccia in un lido di Romagnolo, a Palermo, è morta adesso all’età di 38 anni. Francesca ha lottato per tre anni e mezzo in stato semivegetativo e sempre a letto. Insieme alla donna, sotto la doccia, vi è stata anche la nipote di 4 anni, che ha subito un’ustione all’orecchio con successivi problemi di udito. Francesca era la seconda di cinque sorelle, lavorava come parrucchiera e poi si era trasferita in Germania per convivere con un ragazzo, pur tornando spesso a Palermo per stare con i suoi genitori. Era rientrata definitivamente in città il 31 dicembre del 2019.

Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna di Salvatore Butticè, 35 anni, di Favara, a 4 anni di reclusione. Lui lo scorso 13 maggio è stato sorpreso dalla Polizia ad Agrigento in via Atenea a passeggio con una pistola scacciacani. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno rivenuto una sorta di laboratorio di armi, tra 5 pistole, di cui una a salve, 3 a gas prive di tappo rosso e un’altra con il tappo, 1 machete con una lama di 30 centimetri, 1 tirapugni, 2 coltelli e 5 caricatori. E poi altri pezzi di pistole e arnesi utili alla modifica delle stesse armi come perni, viti e molle. Il prossimo 22 gennaio interverrà il suo difensore, l’avvocato Salvatore Cusumano. Butticè è giudicato in abbreviato.

Eroe per caso, ma non troppo. Il 42enne agrigentino Tony Pollicino ha salvato la vita ad una anziana che rischiava di morire per le esalazioni dopo un incendio che si è sviluppato all’interno della sua abitazione. Ma andiamo alla cronaca. Questa mattina, l’ uomo si era recato a fare visita alla sorella che gestisce un negozio di fiori in via Dante ad Agrigento. Dopo pochi minuti ha notato che da una casa posta in uno stabile ubicato dinanzi all’ esercizio della sorella, fuoriusciva del fumo. A quel punto, Tony ha deciso di capire cosa stesse succedendo. Dopo essere entrato all’interno del portone ha udito delle urla da parte di una anziana che non riusciva ad uscire dal proprio appartamento. In barba al pericolo a raggiunto il terzo piano, ha sfondato la porta, si è caricato sulle spalle l’ anziana salvandola. Giunto a piano terra ha accusato un leggero malore proprio a causa delle esalazioni. Nel frattempo, la sorella aveva chiamato polizia e vigili del fuoco oltre all’ ambulanza. L’ uomo e l’ anziana per fortuna non hanno destato nessuna apprensione e, mentre i vigili del fuoco domavano le fiamme, i poliziotti traevano in salvo una coppia di anziani rimasti intrappolati in un’ altra abitazione.

Lunedì 27 si sono tenute due sedute di consiglio comunale straordinarie e aperte, importanti, nelle quali il consiglio comunale di Favara si è messo in prima linea per farsi sentire e per dare voce alla città.
Concentrandoci sulla seconda seduta in cui è stato affrontato il dramma del precariato dobbiamo fare un po’ di ordine:
Il sindaco Palumbo si sveglia dal sonno profondo, solo dopo che in consiglio comunale si solleva il problema, a scoperchiare il vaso di Pandora è l’interrogazione del Presidente Miriam Mignemi, di qualche seduta fa, sulla situazione finanziaria dell’Ente, in cui chiedeva espressamente e in termini tecnici che fine avessero fatto i rimanenti rendiconti finanziari da approvare, essendo fermi al rendiconto 2020 e al bilancio consolidato 2018, e qui l’amara scoperta, per il Consiglio Comunale , i dipendenti comunali precari e, tenuti fino ad allora in caldo da Palumbo,  e la stessa città, in risposta a quell’interrogazione Palumbo dichiara che I BILANCI NON VERRANNO APPROVATI IN TEMPO E CHE DUNQUE NON SI POTRÀ STABILIZZARE IL PERSONALE ( La legge Madia prevede che condizione propedeutica alla stabilizzazione è l’approvazione di tutti i rendiconti finanziari entro il 31/12/23);
il Consiglio comunale intanto approva all’unanimità una MOZIONE , in cui impegna l’amministrazione a stabilizzare, facendo leva sulla legge del 9/10/23, secondo la quale, gli enti in dissesto finanziario, in
riequilibrio finanziario pluriennale o strutturalmente deficitari, sottoposte all’approvazione della commissione per la stabilità finanziaria di cui all’articolo 155 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e già autorizzate, POSSONO STABILIZZARE.
Preso atto di ciò, già solo per un briciolo di dubbio , Palumbo sarebbe dovuto correre a piedi a Roma con le carte in mano, dritto al Ministero dell’interno a chiedere se il Comune di Favara fosse nelle condizioni finanziarie per fare appello a suddetta legge, invece no, comincia, secondo le sue ultime dichiarazioni, a provare a far presentare emendamenti esclusivamente per la PROROGA e qualcuno dal di fuori si chiede perché non tentare anche la strada della stabilizzazione ? Ci si dichiara fuori dal dissesto per salvare qualche finanziamento a discapito dei precari?!!! Sono forse più importanti i progetti da realizzare di 247 lavoratori appesi ad un filo con famiglie annesse ?! ( ci rimane il dubbio )
Intanto i consiglieri richiedono la seduta straordinaria di ieri, con le motivazioni spiegate dal consigliere Carmen Virone, affinché  il Sindaco racconti in faccia ai lavoratori i suoi offuscati tentativi, intanto il Presidente del Consiglio comunale , Miriam Mignemi, dal canto suo compie l’ennesima azione che avrebbe dovuto compiere l’Amministrazione tempo addietro, ossia inviare una richiesta di parere al Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni territoriali ,Direzione Centrale per la Finanza Locale, in cui dopo la premessa tecnica , si chiede testualmente : “Si fa presente che la Commissione Straordinaria di Liquidazione, con deliberazione n. 37 del 4 agosto 2023, ha adottato il Piano di estinzione di cui all’art. 256, comma 7, TUEL, ad oggi, ancora sottoposto all’approvazione ministeriale e che, consequenzialmente, la stessa non ha ancora provveduto alla redazione ed approvazione del rendiconto della gestione, ex art. 256, comma 11, TUEL, determinando, pertanto, la vigente pendenza della procedura di dissesto finanziario a carico del Comune di Favara.
In conclusione, alla luce di quanto sopra rappresentato, si ribadisce la richiesta di un qualificato parere circa la possibilità che il Comune di Favara possa attivare la procedura di assunzione a tempo indeterminato del personale precario attualmente in servizio, così come previsto dalla richiamata norma” , ritenendo che la chiusura della fase del dissesto non sia ancora avvenuta per il semplice fatto che la legge 256 del Tuel al comma 11, dice che la chiusura del dissesto avviene con l’approvazione del piano di estinzione, procedura non ancora conclusa per il comune di Favara, ( come espresso anche dall’Avv. Mimmo Russello nel suo intervento in aula ), quindi l’iniziativa del Presidente parte in virtù di questa consapevolezza.
Finché c’è un barlume di speranza , avendo aperto il vaso di Pandora con l’interrogazione sui bilanci, così si è andati dritti alla fonte, in soccorso di un’amministrazione che come sempre si è dimostrata improvvisata.

La Commissione Europea approva la riprogrammazione dei fondi dell’Agenda 2014 – 2020 proposta dalla Regione. Scongiurato il rischio di rinunciare a oltre un miliardo di euro.

Semaforo verde dalla Commissione europea alla riprogrammazione dell’Agenda Europea 2014-20 proposta dalla Regione Siciliana. Si tratta di un traguardo utile quanto essenziale al fine di scongiurare il rischio, più che fondato, di essere costretti a rinunciare ad un’ampia parte di fondi europei, da restituire al mittente perché non spesi. Infatti, il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta: “L’approvazione della riprogrammazione – con le misure correttive approvate sia dalla giunta regionale che dalle competenti commissioni dell’Assemblea Regionale, e sottoposte lo scorso luglio al Comitato di sorveglianza – rappresenta un passaggio importante, non scontato, che testimonia la bontà del lavoro svolto. Questo ci fa ben sperare nella possibilità di avere concorso in modo determinante alla riduzione dell’area di rischio di perdita delle risorse stimate in oltre un miliardo di euro all’atto del mio insediamento” – conclude. E l’assessore all’Economia, Marco Falcone, aggiunge: “La riprogrammazione da quasi 1 miliardo di euro ci consentirà di utilizzare le risorse comunitarie ancora da spendere per il raggiungimento degli obiettivi di spesa dell’agenda 14 – 20 che vale oltre 4 miliardi. Facciamo tutto questo recuperando risorse anche attraverso il Fondo sviluppo e coesione e il Programma operativo complementare, per sostenere sempre di più l’economia della Sicilia che oggi dimostra un tendenziale miglioramento”. Oltre alle previsioni di spesa formulate dai dipartimenti regionali per oltre un miliardo di euro, è prevista una manovra correttiva da oltre 800 milioni di euro che, da un lato, risponde alla necessità di rendere in sicurezza i fondi a rischio utilizzando al meglio le risorse non impiegate nel poco tempo rimasto, e dall’altro è orientata a inserire alcune misure correttive di compensazione in favore di cittadini e imprese, per fornire risposte strategiche al territorio. L’intervento proposto e approvato è frutto di una serrata cooperazione da parte del governo Schifani con il ministro delle Politiche europee, Raffaele Fitto, i suoi uffici e la Commissione europea. Per comprendere meglio quanto sia propizia tale riprogrammazione dei fondi 2014 – 2020 accordata alla Regione dalla Commissione Europea, basti considerare che le risorse dei fondi strutturali destinati alla Sicilia sono quelle più a rischio disimpegno del ciclo di programmazione 14 – 20 della politica di coesione europea. Infatti mancano all’appello oltre 1,6 miliardi di euro. Per evitare il disimpegno, l’Italia dovrebbe assorbire i fondi ancora non spesi né rendicontati entro il 31 dicembre 2023. Ma, a giugno 2023, la Sicilia ha speso e rendicontato solo il 61,7% del Fondo di sviluppo regionale, quindi circa 2,6 miliardi su 4,2. E solo il 65,4% del Fondo sociale europeo, che ammonta in totale a circa 820 milioni di euro.

Giuliana Miccichè

E’ un turista basco il milionesimo visitatore del 2023 del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Si tratta di Jorge Pascual Ibanez, arrivato da Bilbao insieme con la moglie, Ziortza Fernandez, e con il loro bambino, per festeggiare, proprio oggi, il suo quarantesimo compleanno in Sicilia. Ad accoglierlo l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato e il direttore del Parco, Roberto Sciarratta che hanno consegnato alla famiglia spagnola un biglietto celebrativo formato gigante, l’ingresso gratuito alla Valle e un coupon per la nuova video-guida 3D realizzata da CoopCulture, oltre ad una degustazione dei prodotti tipici.

«Il grande lavoro di promozione e destagionalizzazione ha dato i suoi frutti – afferma l’assessore ai beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Da giugno a fine settembre la Valle dei Templi di fatto non ha mai chiuso. Un sito vivo e aperto alla città attraverso numerosi collegamenti, che ha messo a profitto il suo ruolo di grande attrattore, riversando la mole di presenze sul territorio».

Il traguardo raggiunto quest’anno fa entrare di diritto la Valle dei Templi nella top ten dei siti culturali più visitati in Italia. Guardando la classifica stilata dal ministero della Cultura nel 2022, il sito agrigentino, ai vertici dei luoghi del Sud Italia, dovrebbe collocarsi a metà classifica, dopo Colosseo, Galleria degli Uffizi e Pompei, dinanzi al Museo Egizio di Torino, che lo scorso anno si è piazzato in sesta posizione sfiorando i 900 mila ingressi.

L’obiettivo era stato sfiorato nel 2019, anno dei grandi numeri del turismo italiano, con 954.980 mila visitatori, poi azzerato dalla pandemia nel 2020 che ha fatto registrare appena 334.381 mila visitatori e infine un lieve rialzo nel 2021 con 445.925mila accessi.

Questo successo arriva anche al lavoro minuzioso e certosino portato avanti dall’arch. Roberto Sciarratta da quando si è insediato nella direzione del Parco Archeologico. Profondo conoscitore della materia sta raggiungendo risultati mai ottenuti per la Valle dei Templi. E poi il suo grande interesse volto a migliorare di più la vita dei portatori di handicap. Ecco cosa dichiara: “Abbiamo lavorato in stretta sinergia con la città. Ha premiato la grande professionalità e disponibilità dell’intero staff, l’attenzione per il pubblico, le grandi mostre come quella dedicata al genio di Leonardo da Vinci. Non dimentichiamo che la Valle è stato il primo sito italiano completamente accessibile anche per i portatori di handicap».

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Agrigento ha trasmesso agli Enti Territoriali della provincia una nota per ribadire la necessità e l’urgenza di procedere senza indugio nella redazione dei progetti e degli atti di gara finalizzati a sfruttare i numerosi fondi a disposizione.

La rapidità, l’efficacia, la fiducia, il risultato sono tutti principi a cui si ispira il nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Sarebbe dannoso e inopportuno tergiversare sull’importo dei servizi di ingegneria e architettura da inserire nel quadro economico del dato progetto da mandare in gara.

Visto il particolare momento storico, caratterizzato dalla necessità di sfruttare al massimo i fondi pubblici, a cominciare da quelli del PNRR, in attesa di successivi interventi del Ministero previsti dalla legge e di eventuali future indicazioni, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulla legge n.49/23 e sul rispetto dell’Equo Compenso.

L’attuale normativa limita negli affidamenti pubblici la possibilità, per le Stazioni Appaltanti, di richiedere e, per i professionisti, di presentare scontistiche alla sola componente “spese forfettarie” (definite ai sensi dell’art. 5 del D.M. 17 giugno 2016) delle parcelle professionali, non potendosi ammettere ribassi alla componente “compenso, pena la violazione delle disposizioni in tema di equo compenso e l’attivazione dei conseguenti provvedimenti.

Con la stessa nota l’Ordine degli Ingegneri ha richiamato, altresì, l’Atto del Presidente dell’ANAC del 25 ottobre 2023 (fasc. n.4146/2023) che precisa che la scelta dell’amministrazione di accorpare i livelli di progettazione non può riverberarsi negativamente sui compensi spettanti al progettista.

“Lavoro, Respnsabilità, Passione: una nuova semina per ricucire il Paese” è il tema del XIV congresso provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori di Caltanissetta che si svolgerà giovedi prossimo all’Istituto Testasecca di Viale della Regione con inizio alle 16.30.  All’ assise interverranno, tra gli altri, Enzo Sardo , presidente provinciale dell’ MCL di Agrigento e  Giorgio D’Antoni presidente regionale de Mvimento Cristiani Lavoratori.

Ai congressisti porterà i saluti per l’amministrazione comunale il sindaco del capoluogo Roberto Gambino. Previste, inoltre, le relazioni di Salvatore Palermo e Sebastiano Carcione referenti del progetto “E’ pronto a tavola“, promosso dall’associazione “La Città Felice onlus” di Mineo  per lo sviluppo di una “agri-cultura” sostenibile, attraverso la promozione di GAS ovvero gruppi di acquisto solidali e promozione del consumo a chilometro zero. Iniziativa, questa, che coinvolge tutte le province della Sicilia e che per la prima volta viene presentato a Caltanissetta. A conclusione dell”assemblea saranno eletti i nuovi organismi del Movimento.

Due furti nottetempo sono stati perpetrati a danno dell’area di servizio “Eni”, lungo la strada statale 115 in territorio di Montallegro, e al bar-tabacchi in contrada Martusa a Caltabellotta. Come testimoniato dagli impianti di video – sorveglianza, i due colpi sono stati compiuti dallo stesso gruppo di malviventi che hanno rispettivamente rubato circa 300 euro in monete e numerose stecche di sigarette, e poi più o meno 600 euro. I quattro si sono mossi a bordo di un’automobile. I titolari hanno sporto denuncia. Indagini in corso ad opera dei Carabinieri.

In prossimità della conclusione del 2023, il presidente della Regione traccia un primo consuntivo finanziario della legislatura. L’intervento di Renato Schifani.

Nell’approssimarsi della conclusione del 2023, e dell’approvazione (auspicata) della finanziaria entro il 31 dicembre, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha tracciato un primo consuntivo finanziario a poco più di un anno dall’inizio della legislatura. E spiega: “Grazie all’operazione di risanamento finanziario, il nuovo rapporto tra disavanzo e Prodotto interno lordo in Sicilia è divenuto tra i migliori d’Italia, passando nel 2023 dall’8,3% ad appena il 4,3%. Altro dato molto significativo riguarda i flussi di cassa. Alla data del 31 ottobre 2023 ha registrato un maggiore incremento in termini di pagamenti di circa 2 miliardi di euro rispetto al 31 ottobre 2022 e al 31 ottobre 2021. Per l’esattezza si è passati da poco più di 12 miliardi a oltre 14 miliardi di pagamenti”. E poi Schifani aggiunge: “Il risanamento dei conti, che il mio governo sta perseguendo con determinazione, ha costituito motivo, sulla base di un leale confronto politico e tecnico, per pervenire alla sottoscrizione di un nuovo accordo di finanza pubblica con lo Stato il 13 ottobre scorso, in virtù del quale, a seguito dei primi risultati raggiunti, sono stati ridotti alcuni vincoli operativi rispetto alle azioni di risanamento da intraprendere ed è stato autorizzato lo sblocco delle assunzioni, che consentirà il rafforzamento dell’amministrazione regionale”. E poi il governatore rimarca: “A conferma del quadro di risanamento che si sta consolidando in virtù degli sforzi intrapresi, va sottolineato che il rendiconto generale della Regione per l’anno 2022, già deliberato dalla giunta regionale ed attualmente al vaglio del Collegio dei revisori, presenta un ulteriore miglioramento del risultato di amministrazione pari a circa 2,140 miliardi rispetto al recupero del disavanzo del 2021. Anche le agenzie di rating stanno apprezzando positivamente le iniziative in corso di realizzazione, tanto che una delle più rilevanti ha di recente innalzato il rating di breve periodo della Regione, dopo un’attenta valutazione dei conti. In particolare, la prestigiosa agenzia “Fitch Ratings” ha rivisto il proprio giudizio sul credito a breve termine, incrementando la valutazione da “F3” a “F2”. E’ stata una decisione che discende dal fatto che la Regione ha ridotto costantemente il deficit del saldo dei fondi dal 2018, allentando la pressione sulla liquidità. L’agenzia ha, inoltre, confermato il proprio giudizio di merito di credito della Regione Siciliana a lungo termine “BBB” con prospettiva stabile, in linea con il rating sovrano dell’Italia pari anch’esso a “BBB”. E Schifani conclude: “Si consolida dunque il percorso di risanamento avviato fin dall’inizio del nostro mandato attraverso manovre di rigoroso contenimento della spesa improduttiva e attenta a investimenti che puntino sullo sviluppo”.

Giuliana Miccichè