Maggio 2023 - Pagina 9 di 42 - Sicilia 24h
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Ad Agrigento nel centro città, a Porta di Ponte, tra i giardinetti pubblici di Villetta Casesa, i Carabinieri hanno effettuato un intervento di controllo a sorpresa, a repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. La zona è stata circondata. E sono stati sottoposti a controlli almeno una ventina di giovani, tra agrigentini ed immigrati, alcuni dei quali già noti per spaccio di stupefacenti. Esito negativo. Nessun denunciato.

Al Jolly Hotel del Villaggio Mosè si svolgeva il congresso regionale della Democrazia Cristiana. C’erano urgentissimi provvedimenti da prendere tra cui, il più importante, quello di cacciare via dalla DC Vito Ciancimino, sindaco di Palermo, in odore di mafia e punto di riferimento dei vertici di cosa nostra.

“Non a caso – ha dichiarato ieri sera nel corso del convegno l’ex ministro Calogero Mannino – noi eravamo al Jolly e Riina e Provenzano, storici capi di cosa nostra, alloggiavano di fronte a noi” (hotel Tre Torri, ndr).

In effetti in una nota diramata dagli organizzatori viene evidenziato come “la presenza dei due pericolosi latitanti a pochi passi dal congresso induce a pensare che essi erano davvero interessati ad influenzare il congresso o quanto meno a capire il suo svolgimento al fine di conoscere chi fossero i nemici d sconfiggere. E nonostanze la pericolosa presenza il congresso scelse la strada di emarginare Vito Ciancimino, loro referente politico”.

 

 

 

Ad Agrigento, a San Leone, il molo di ponente del porticciolo turistico è stato restituito alla fruizione di quanti vi operano. In proposito interviene l’assessore alle Attività produttive, Carmelo Cantone, che afferma: “Con il sindaco Miccichè abbiamo fatto in modo che tutte le attività che insistono su tale area potessero finalmente accedere alle zone del Demanio in loro concessione per prepararsi alla ormai imminente stagione estiva. Sono stati necessari diversi mesi per riqualificare il porticciolo di San Leone, con interventi di manutenzione, nuova scogliera e pavimentazione, e barriere para-onde. Restano ancora da realizzare solo gli arredi urbani e l’illuminazione, e sono opere che si possono effettuare senza chiudere l’area. Faremo in modo che questa parte di San Leone sia un belvedere, un posto in cui i nostri concittadini potranno apprezzare il panorama e passeggiare serenamente”.

Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti hanno arrestato un giovane agrigentino di 22 anni sorpreso intento ad intrufolarsi furtivamente in un negozio di articoli per la pulizia della casa in via Crispi. All’autorità giudiziaria risponderà di tentato furto. E’ stato ristretto ai domiciliari. Poi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha convalidato l’arresto e ha disposto a carico dell’indagato l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Il 22enne è stato già più volte denunciato alla Procura di Agrigento per furti e danneggiamenti, come ad un bar a Porta di Ponte, in una palestra in via Dante, in un ristorante e pizzeria nei pressi della via Atenea, e poi ancora negozi, panifici, e distribuiti automatici.

Ok dalla Giunta regionale al riassetto organizzativo delle Camere di Commercio della Sicilia. Gli interventi del presidente Schifani e dell’assessore Tamajo.

Semaforo verde dal governo regionale al riassetto organizzativo delle Camere di Commercio della Sicilia. La giunta ha approvato, infatti, il sistema definito dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, che mantiene le Camere di Palermo-Enna, di Messina e del Sud-Est (Catania, Ragusa e Siracusa) e conferma l’istituzione prevista della Camera di Agrigento-Caltanissetta-Trapani. La riorganizzazione degli enti della Regione Siciliana che si occupano di commercio, industria, artigianato e agricoltura, raggiunge il traguardo dopo un serrato e approfondito percorso amministrativo, conseguente anche ad alcuni pronunciamenti dei Tribunali amministrativi regionali. La decisione del governo di procedere in tale direzione, anche a seguito della riforma statale del 2017, è stata preventivamente condivisa da UnionCamere Sicilia e da ampia parte delle organizzazioni di categoria e sindacali, con cui ci si è confrontati nel corso di consultazioni nella sede dell’assessorato. Il governo Schifani, inoltre, si è impegnato a convocare a breve un tavolo tecnico alla presidenza della Regione per affrontare la vertenza che riguarda il sistema pensionistico del personale camerale. E il presidente Schifani commenta: “Con questo provvedimento mettiamo ordine una volta per tutte nel sistema delle Camere di commercio della Sicilia. Ringrazio l’assessore Tamajo che ha lavorato in modo completo e in tempi contenuti per definire la perimetrazione territoriale. La Regione, finora, non aveva esercitato la propria funzione e i propri poteri. Adesso invece svolgiamo il nostro ruolo e valorizziamo la nostra autonomia, nel rispetto delle istituzioni e in sintonia con il governo nazionale”. E l’assessore Tamajo aggiunge: “La rideterminazione del sistema camerale da parte della Regione è stata improntata ai principi di economicità ed efficienza, salvaguardando assetti che negli ultimi cinque anni hanno consolidato posizioni economico-finanziarie ed organizzative in capo alle Camere di commercio”. Insorge nel frattempo l’opposizione, tramite il deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, che tuona: “Non c’è rossore alcuno dalle parti di palazzo d’Orleans, dove in piena campagna elettorale si affronta, per l’ennesima volta, la questione del riordino del sistema camerale entrando nel merito della ripartizione delle Camere di Commercio Siciliane. La posizione del Pd è quella di vedere assieme Catania, Siracusa e Ragusa riunite nella camera di commercio del Sud-Est. Ci dispiace, però, che, ancora una volta, il governo Schifani si ricordi di un tema così importante e decisivo per lo sviluppo della Sicilia, della zona orientale in particolare, a soli due giorni dal voto nei tre capoluoghi. Si tratta di una decisione intempestiva e come Pd vigileremo attentamente sui tempi, le criticità, le verifiche e le eventuali complicità”.

Giuliana Miccichè

La tragedia di Casteldaccia con nove morti il 3 novembre del 2018: il Tribunale ha condannato tre imputati di omicidio colposo, tra cui il sindaco. I dettagli.

Sabato 3 novembre del 2018, nel Palermitano, nei pressi dell’autostrada Palermo – Catania, al confine tra i Comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, in contrada Dagali di Cavallaro, una villa è stata investita, travolta e sommersa dall’acqua del fiume Milicia, che è straripato. Le persone all’interno, due famiglie riunite per trascorrere insieme la serata del sabato, sono morte annegate. Un uomo e una bambina, usciti fuori per comperare dei dolci, si sono fatalmente salvati. Un altro uomo, Giuseppe Giordano, anche lui fuori dalla casa, ha lanciato l’allarme con il telefonino cellulare aggrappandosi letteralmente ad un albero. E poi Giordano, commerciante di moto, titolare del contratto d’affitto della villetta, ha raccontato: “Mi sono accorto che l’acqua stava entrando a casa. A tutti ho detto: andiamo subito via. Ma, appena ho aperto la porta, sono stato investito da un fiume d’acqua che mi ha catapultato fuori. Mi sono aggrappato a un albero. Così sono sopravvissuto”. Le vittime – di Palermo, Santa Flavia e Bagheria – sono state nove: Rachele Giordano, di 1 anno di età, Francesco Rugho, 3 anni, Federico Giordano, 15 anni, la madre Stefania Catanzaro, 32 anni, e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano, il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, 40 anni. Poi Nunzia Flamia, 65 anni. Antonino Pace e Concetta Scurria, i proprietari della villetta abusiva, sono stati processati e condannati a 3 mesi di arresto, pena sospesa, ed a 23mila e 500 euro di ammenda, per abusivismo edilizio nel 2010. La sentenza, che è stata resa definitiva l’11 febbraio del 2012, ha ordinato anche la demolizione del manufatto irregolare che non è stato mai abbattuto. Il 12 giugno del 2019 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, la responsabile locale della Protezione civile, l’architetto Maria De Nembo, e Antonino Pace, il proprietario della villetta. L’imputazione è di omicidio colposo per tutti e tre. Ebbene adesso i tre sono stati condannati a 3 anni di reclusione ciascuno e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. I danni saranno liquidati in separata sede. Il Tribunale ha disposto una provvisionale di 100.000 euro a favore di Luca Rugho e altrettanto per Giuseppe Giordano, dei quali sono morti diversi parenti. Il tribunale ha deciso provvisionali da 30 a 50 mila euro per le altre parti civili.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Il CBD nello sport e nello yoga: strumento in più per raggiungere il benessere

 

Negli ultimi anni, l’uso del CBD per gli atleti è cresciuto notevolmente, diventando un integratore a cui vengono riconosciuti numerosi benefici.

In fondo, si tratta di una componente fondamentale del benessere personale e molti sportivi hanno iniziato a cercare il CBD online per migliorare le proprie prestazioni fisiche: non a caso sono nati tanti siti online come Justbob, che offre una serie di prodotti al CBD acquistabili legalmente online.

Ma cos’è il CBD e quali sono i suoi benefici per gli sportivi?

In questo articolo vedremo di approfondire.

Otto benefici del CBD per gli atleti: dal miglioramento del riposo al potenziamento delle sessioni di allenamento

Innanzitutto, cos’è il CBD?

In poche parole, si tratta di un prodotto naturale della pianta di cannabis. Tuttavia, non ha nulla a che fare con le proprietà di dipendenza di altri componenti della pianta.

Il CBD contiene una serie di sostanze attive che hanno un effetto molto positivo sull’organismo e, soprattutto, non crea dipendenza. Per questo motivo, sempre più esperti ne raccomandano l’uso in alcuni casi.

Uno di questi è il mondo dello sport. Infatti, questo componente è stato rimosso nel 2018 dall’elenco delle sostanze vietate dall’Agenzia Mondiale Antidoping proprio per gli effetti benefici che ha sugli atleti professionisti.

Gran parte del CBD viene acquistato in oli, in quanto è il modo per ottenere la maggior quantità possibile di questa sostanza. Può essere assunto sotto forma di gocce, creme, alimenti o unguenti, il che lo rende un integratore alimentare perfetto per aumentare le prestazioni sportive e accelerare il recupero muscolare.

1. Riduce l’ansia e lo stress

Dopo una stagione di molte competizioni, gli atleti possono sperimentare un aumento dei livelli di ansia e stress, soprattutto dopo allenamenti duri e intensi. Quando ciò accade, la capacità di allenarsi diminuisce fino al punto in cui è impossibile continuare.

Il CBD è uno dei composti più efficaci per ridurre i livelli di stress e ansia nell’organismo. In particolare, limita lo stress che si verifica dopo ogni allenamento.

Ma come fa?

Rilasciando nel cervello i cosiddetti ormoni antistress.

2. Accelera il recupero muscolare

Proprio per la sua capacità di alleviare il dolore, il CBD accelera il recupero. Ma perché? Perché ha un effetto antinfiammatorio che è fondamentale per tale processo.

In particolare, la sua efficacia è maggiore quando il CBD viene assunto sotto forma di gocce o capsule.

3. Favorisce la crescita muscolare

Collegandoci a quanto detto poco fa, è stato dimostrato che il CBD favorisce la crescita muscolare dopo l’allenamento, proprio nel processo di recupero. In questo senso, è la sostanza perfetta per gli atleti che mirano ad aumentare i muscoli per sviluppare la loro potenza.

Quindi, per essere più efficace, il tempo di recupero dovrebbe essere sfruttato per aiutare l’atleta a guadagnare la massa muscolare che stava cercando.

4. Allevia il dolore

Dopo lunghe sessioni di allenamento, è normale che gli atleti sentano dolore ai muscoli.

Quando ciò accade, se non viene trattato adeguatamente, può portare a tensioni muscolari che possono avere un impatto notevole sulla carriera dell’atleta.

Il CBD allevia il dolore causato dal duro allenamento e aumenta la soglia del dolore dell’atleta. È anche un componente chiave per ridurre il dolore in seguito a crampi muscolari.

5. Rafforza il sistema immunitario

Un altro beneficio del CBD è la capacità di rafforzare il sistema immunitario contro le infezioni, mantenendo così gli organi e il corpo in perfette condizioni per lo sport.

6. Favorisce il riposo

Inoltre, il CBD riesce a fornire all’atleta la tranquillità di cui ha bisogno per dormire meglio e, più in generale, per avere un sonno ristoratore.

Alla fine, il riposo diventa il miglior alleato per il recupero di un atleta, ed è per questo che il CBD diventa un aiuto essenziale per queste persone. Quando si ottiene un riposo ottimale, le prestazioni degli atleti aumentano notevolmente.

7. Aumenta la resistenza

Il CBD ha un ulteriore vantaggio: attiva e bilancia il sistema endocannabinoide che fa parte del corpo umano.

In questo senso, l’assunzione di CBD aumenta l’attitudine e la resistenza dell’atleta, dandogli un vantaggio rispetto ai suoi diretti concorrenti.

8. Previene le infiammazioni

Per concludere, come già detto, il CBD ha un effetto antinfiammatorio.

Nel mondo dello sport, le infiammazioni sono più frequenti dopo uno sforzo eccessivo o dopo un infortunio in allenamento. A questo proposito, un’infiammazione costante in una determinata area del corpo può impedire all’atleta di partecipare a varie competizioni o annullare le future sessioni di allenamento.

Per questo motivo, l’uso del CBD per gli atleti sta diventando sempre più comune. Il suo componente principale elimina completamente i sintomi dell’infiammazione.

Conclusioni

In conclusione, il CBD ha dimostrato di offrire numerosi benefici per gli sportivi. Questo prodotto naturale della pianta di cannabis, privo di effetti di dipendenza, è diventato un integratore ampiamente utilizzato dagli atleti per migliorare le loro prestazioni fisiche e accelerare il recupero muscolare.

Tuttavia, è consigliabile consultare un professionista medico o uno specialista del settore prima di iniziare a utilizzare il CBD come parte di una routine sportiva, al fine di determinare la giusta dose e l’approccio più adatto alle proprie esigenze.

Ciò non toglie che, ad oggi, il CBD si conferma come una risorsa promettente per gli sportivi, offrendo una soluzione naturale e sicura per migliorare le prestazioni e promuovere il benessere complessivo nell’ambito dello sport.



In un mondo sempre più iperconnesso, invaso da dispositivi ultratecnologici e da una serie di innovazioni che non paiono rallentare, si passa sempre più tempo online. E sempre di più: oltre cinque miliardi di persone navigano sul web, confermando l’
evoluzione globale della transazione digitale. Sfruttando le occasioni del caso, ma anche rimanendo spesso vittime di infausti episodi, che siano truffe o frodi di vario tipo. Da qui una crescente attenzione al tema della cybersicurezza, in un contesto abbondante di cybercrime, termine che identifica i reati informatici.

A questo proposito, non mancano studi ed analisi di settore. Una delle più recenti è il Cybercrime Report di LexisNexis Risk Solutions, elaborando dati provenienti da 79,8 miliardi di transazioni nel corso del 2022. Quel che è emerso è sconcertante: il tasso di attacchi digitali globali è salito del 20% in un solo anno, a confronto al 2021. L’unica diminuzione si è avuta solo nel quarto trimestre del 2022, in una situazione drammatica già di per sé, tra inflazione, guerra e incertezza economica. Le transazioni digitali crescono sempre di più – circa il 24% su base annua – spinte come sono dai servizi sanitari e dall’e-commerce. Tutte le organizzazioni stanno cercando di tutelare al meglio i propri clienti, giacché la vulnerabilità riguarda anche questi ultimi. Uno o più sistemi potrebbero essere introdotti da qui al futuro, a fronte di una inadeguatezza ormai certificata dell’autenticazione a più fattori.

Dal report LexisNexis sono emersi delle tendenze su cui riflettere: ad esempio i canali mobili sono sempre più incisivi per le transazioni digitali. Ciò porta indubbi miglioramenti nella fruizione dei contenuti, ma coccia con un aumento dei tassi di attacco e rende vulnerabili i pagamenti: solo qui gli attacchi sono aumentati del 27% l’anno. Sono tutti terreni fertili in cui prospera il crimine informatico, che ha aperto una nuova frontiera: quella degli attacchi bot automatizzati. Per il 195% nel mondo dell’e-commerce, per il 112% nel mondo del gioco e del gioco d’azzardo, uno dei settori più colpiti da frodi ed attacchi bot. Solo in Italia sono state frodate 156 imprese per oltre 20 milioni di euro. Indagano le forze dell’ordine, con particolare attenzione sui siti e spazi web dedicati al cosiddetto gioco illegale. I reati più comuni hanno riguardato il phishing, lo smishing e il vishing: qui l’incremento è del 9%, con 853 persone indagate e identificate.
Sono tutte conseguenze del Covid, ma anche della guerra tra Russia e Ucraina, un elemento tra tanti che rende il mondo meno sicuro e dedito a navigare online. La risposta è ancora una volta affidata alla cybersicurezza: il futuro sul mondo online passa esclusivamente da migliori standard di sicurezza.

di Dorotea Rizzo

Le piogge   costanti di questi giorni   e i picchi di umidità che si sono creati hanno trasformato il terreno in un luogo fertile per la proliferazione della peronospora,  come ha  riferito a IFN l’agronomo Giovanni Licitra: “In serra mai visto un danno simile perché la violenza del vento ha permesso il passaggio dell’acqua piovana aumentando la percentuale di umidità. Per la peronospora stiamo assistendo ad un maggio da record, ma in negativo; infatti, difficilmente si registrano tutti questi attacchi in questa fase dell’anno che dovrebbe essere più asciutta. Invece pioggia e umidità hanno generato una recrudescenza della fitopatologia. Queste condizioni climatiche sono ideali per la germinazione delle   oospore con formazione dei macrozoosporangi contenenti le zoospore, fonte di inoculo primario per il patogeno. Le continue piogge infettanti veicolano le zoospore verso gli stomi dove avviene la penetrazione per mezzo di un tubetto. Dal momento del contatto, il tempo che intercorre tra l’infezione e la manifestazione dei sintomi oscilla dai 3 ai 18 giorni in funzione della temperatura e dell’umidità atmosferica”.

Altro fattore determinante è la carenza di luce. “In Sicilia possiamo affermare che manca il sole da un mese e le piante ne risentono particolarmente perché viene meno l’attività fotosintetica e ciò indebolisce le difese della pianta che lavora male ed è più suscettibile agli agenti patogeni”

Le colture più a rischio:

“Temiamo attacchi di peronospora fin dalle prime fasi di sviluppo per la vite e anche nel pomodoro il rischio è alto. Soprattutto nelle piante più rigogliose, come il pomodoro cuore di bue, il rischio di attacchi è più alto perché circola meno aria. Nel mese di maggio possiamo attuare ancora strategie di difesa”.

“Servono prodotti di sintesi adeguati a fronteggiare la fitopatologia ma la partita si gioca nella gestione delle serre: soprattutto nell’aerazione di queste per ridurre l’umidità. È consigliato avere aperture a colmo o doppie aperture laterali che facilitino un ricircolo adeguato oppure ventole che facilitano il defluire dell’aria” – conclude l’agronomo.

Il 28 maggio alle ore 18,00 nella sede dell’associazione Finestre sul mondo si terrà il reading teatrale che realizzerà un incontro ideale fra tre donne la cui vita è stata irrimediabilmente segnata dalla violenza mafiosa, ma alla quale non si sono piegate. Adriana Parrinello, Giorgia Di Giovanni e Luana Rondinelli daranno la voce rispettivamente a Filippa Di Dia, moglie di Vito Pipitone, sindacalista marsalese ucciso nel 1947; a Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato, morto per mano mafiosa nel 1978, e a Francesca Serio, madre del sindacalista Salvatore Carnevale assassinato nel 1955. Una conversazione che diventa racconto della propria testimonianza, con le musiche de I Musicanti di Gregorio Caimi.
 Non si sono mai incontrate nella vita vera, lo faranno idealmente domenica prossima e si scopriranno simili, vicine, unite dall’estremo amore per i cari e dalla condivisione fino allo strenuo delle proprie forze della loro personale battaglia di verità, nella difesa di diritti condivisi che profumano di lavoro e dignità. Si chiamano: Francesca Serio, Filippa Di Dia e Felicia Bartolotta.
Si tratta di un evento organizzato a Marsala dalle associazioni: Accurateatro, I Musicanti, Carpe Diem, Libera e Finestre sul mondo in occasione del maggio dei giusti, in collaborazione con la Navarra editore, la cui prima tappa si è svolta lo scorso 13 maggio al Carpe Diem con la presentazione del libro: “Io, Felicia – conversazioni con la madre di Peppino Impastato”, di Mari Albanese e Angelo Sicilia. Volume edito dalla Navarra editore, che ha contato sulla presenta dell’autrice.
Domenica prossima 28 maggio alle ore 18 nella sede dell’associazione “Finestre sul mondo”, in via Sibilla n. 36, introdotto da Salvatore Inguì (fondatore della stessa associazione e coordinatore provinciale di Libera) si terrà il reading teatrale dal titolo: “Filippa, Felicia e Francesca: Tri Fimmine contro la mafia” dove le attrici: Adriana Parrinello, Giorgia Di Giovanni e Luana Rondinelli, daranno vita rispettivamente a Filippa Di Dia, moglie di Vito Pipitone, sindacalista marsalese ucciso dalla mafia nel 1947, Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato, della cui morte, avvenuta il 9 maggio 1978, proprio questo mese è ricorso l’anniversario e Francesca Serio, madre del sindacalista Salvatore Carnevale assassinato nel 1955.
“Affidare alle voci di donna il pianto, il lamento, ma anche la resistenza, la lotta contro la mafia è necessario – afferma Salvatore Inguì –. È un atto dovuto non per forma, ma per sostanza, perché solo attraverso la trasmissione valoriale possiamo modificare un assetto mentale contro la mafia e chi più di ogni altro può incidere nel mutamento della cultura è la donna in quanto generativa ed educante, depositaria dei valori sociali. Oggi una rivoluzione contro la mafia è possibile se è donna. Non è una questione filosofica, ma oggettiva in quanto le donne oggi hanno maggiormente in mano la capacità educativa. Perciò la voce della mamma di Peppino Impastato, della mamma di Salvatore Carnevale e della moglie di Vito Pipitone sono voci alte di resistenza e di lotta”.
L’adattamento dei testi è stato curato da Chiara Putaggio, Luana Rondinelli con la collaborazione di Giorgia Di Giovanni.
Una commistione inedita in cui a parlare della loro personale esperienza di resistenza alla mafia saranno tre donne siciliane. “Un incontro al femminile – commentano Luana Rondinelli e Chiara Putaggio – da cui emergeranno spaccati di vita, ma anche un dipinto della Sicilia dagli anni del dopoguerra ad oggi, all’insegna di principi di giustizia che diventano carne perché hanno il sapore di scelte compiute consapevolmente nella quotidianità”.
“L’intento di questo progetto – aggiunge Gregorio Caimi – è quello di veicolare il concetto di Giuste e Giusti di Sicilia e del loro impegno per la conquista della libertà che è diventata eredità per le future generazioni anche a costo di un grandissimo sacrificio. Queste donne ci parlano affinché noi possiamo capire l’inestimabile ricchezza che deriva dalla libertà”.
Gli interventi musicali dal vivo saranno a cura de I Musicanti di Gregorio Caimi.