Intervista di Simona Stammelluti
Intervista di Simona Stammelluti
Gli italiani non partecipano alle attività culturali. Ormai questo è un dato di fatto. Non fosse altro che a fronte dei numeri forniti dal rapporto annuale di Federculture, presentato ieri 22 ottobre alla Camera di Commercio di Milano, e che fa il punto sul sistema dell’offerta e della produzione culturale in Italia.
Sono ancora molte le criticità del sistema nella gestione della cultura, così come è evidente una disparità tra Nord e Sud, nella fruizione della cultura da parte dei cittadini.
I dati non sono per nulla entusiasmanti: 7 italiani su 10 non vanno al cinema, non entrano in un museo né visitano siti archeologici.
Dati critici dunque, rispetto alla partecipazione alla cultura: perché se il 40 % circa degli italiani è inattivo culturalmente, (con picchi di 80% nel settore teatro, e 90% in quello dei concerti classici), sale all’82% il dato che riguarda il sud Italia dove sono 8 italiani su 10 a tenersi ben lontani dalla cultura e dall’arte.
In Sicilia poi, si spende tre volte meno in cultura di quanto non si faccia in Trentino Alto Adige, dove una famiglia spende per i servizi culturali 190 euro, mentre in Sicilia solo 60 euro.
In Italia si spende in cultura poco più del 6 % e siamo ben lontani dalle cifre della Svezia, per esempio, che supera l’11%.
Peggio dell’Italia sanno fare solo la Grecia, il Portogallo e il Lussemburgo.
Allora ci si chiede come mai la quota di spesa dedicata a cinema, teatro, concerti da una famiglia media italiana è aumentata del 3,1%
Semplice.
Al botteghino si spende di più, circa il +0.71 perché aumentano i prezzi, non gli ingressi, che invece diminuiscono di circa 4 punti percentuale.
Le attività di spettacolo in genere, scendono anch’esse di 2 punti e mezzo.
E la lettura?
La quota di chi legge almeno un libro all’anno cresce, seppur di pochissimo, diminuiscono però i cosiddetti “lettori forti“ ossia quelli che ne leggono di solito più di uno al mese.
Rassicuranti i dati del turismo culturale che rappresentano il 35,4 % della spera totale per il turismo. Sono i turisti a far aumentare la spesa culturale, che sale dell’11%. Crescono del 10% i visitatori di musei statali.
A parlare in merito ai dati e alla gestione della cultura è Andrea Cancellato, Presidente di Federculture che ammette di “non aver apprezzato che il settore turismo sia passato dal Ministero dei Beni culturali alle Politiche agricole”.
Per Claudio Bocci, Direttore di Federculture, “ci vorrebbe una cabina di regia a Palazzo Cigi”.
E le amministrazioni comunali?
Sì perché anche loro dovrebbero incentivarla, la cultura. Ed invece la spesa in cultura della amministrazioni comunali scende del 4 % rispetto al 2015 e anche le erogazioni delle fondazioni bancarie sono al -9% rispetto al 2016.
Per i fondi pubblici, lo stanziamento del Mibac è stato confermato sui 2 miliardi, anche nelle previsioni del 2018.
Intervistati, 7 europei su 10 dichiarano che “vivere in luoghi dove si promuove la cultura, in luoghi ricchi di attività culturali, contribuisce all’innalzamento della qualità della vita“.
Per questo Federculture rinnova l’appello al Parlamento per una rapida ratifica alla Convenzione di Faro, che promuove e sostiene il concetto di comunità-patrimonio culturale, volto all’ampliamento della partecipazione dei cittadini, fattore che implica una gestione che abbia al centro l’impresa culturale, intesa come trait d’union tra tutela, valorizzazione, conservazione e fruizione pubblica dei beni culturali.
Tanti stimoli e tante idee nuove, insieme a risorse ereditate dal passato e poi ancora conoscenze e tradizioni in continua evoluzione, accomunate dalla volontà di contribuire all’attribuzione di un nuovo valore al patrimonio culturale, mirando anche ad una nuova sinergia tra attori pubblici, istituzionali, associazioni e privati.
Simona Stammelluti
abbia del deserto e temperature che hanno raggiunto anche 35 gradi. Sono le conseguenze del forte vento di Scirocco che si è abbattuto sulla Sicilia da ieri.
I venti caldi arrivano dal Nord Africa, che nel Trapanese soffiano con raffiche di 80 chilometri orari e nel Messinese di 60, si accompagnano a una copertura nuvolosa compatta che sta determinando anche qualche isolata e debole pioggia.
Il caldo si fa sentire soprattutto nelle zone sottovento come nel Palermitano (dove si sono registrati diversi incendi) dove il termometro ha raggiunto i 35 gradi, fino 30 gradi su alcune zone del Messinese tirrenico, 26-28 gradi nel Ragusano e Agrigentino. Più fresco invece sul messinese ionico e sul catanese con valori di 20-22 gradi.
E le previsioni indicano che il contesto climatico muterà leggermente oggi quando la Sicilia vedrà ancora un passaggio di nubi alte e stratiforme ma in un contesto più soleggiato rispetto a giovedì. Farà ancora caldo con i valori più elevati che si raggiungeranno questa volta tra siracusano e catanese interno e fino a 34-36°C, fino a 28-30°C nelle aree pianeggianti delle altre zone. Tenderanno invece a diminuire altrove stante la progressiva rotazione dei venti dapprima da Libeccio e poi da Ponente.
Si conferma, come già annunciato dai meteorologi nei giorni scorsi, un fine settimana soleggiato, velato soltanto dal passaggio di alcune nubi alte. Non si registreranno picchi di temperatura delle ultime ore. Mentre lunedì un’ondata di maltempo è in agguato e potrebbero arrivare temporali i tutte le province.
Obbligo per i distributori di carburanti di avere almeno un erogatore di gpl o metano. E’ quanto contenuto nel collegato alla finanziaria che dovrebbe approdare all’Ars in questi giorni. La proposta è dell’Assessorato regionale alle Attività produttive guidato dall’agrigentina Mariella Lo Bello. Tra le novità proposte anche la liberalizzazione dell’ampliamento dei negozi di mobili, vetture e di materiali per le attività edili. La norma sui distributori di carburanti è molto importante. Ad oggi solo il 3% di questi infatti ha colonnine di gpl o metano presenti in loco. Sono previsti finanziamenti a fondo perduto per l’adeguamento.
Inizio di settimana con giornate in prevalenza soleggiate in Sicilia fino a mercoledì. E tra giovedì e sabato si profila una breve ondata di caldo estivo e non si escludono punte superiori ai 30 gradi. Questa parentesi estiva è conseguenza diretta del vento di Scirocco proveniente dal Nord Africa che determinerà un aumento della pressione. Ma si tratterà di una fiammata estiva non duratura. Subito dopo, però, le temperature dovrebbero rientrare nelle medie stagionali, di poco superiori ai 2o gradi.
Sara’ una Pasqua incerta tra pioggia e sole, mentre a Pasquetta andra’ meglio con bel tempo prevalente. Secondo le previsioni dei meteorologi del Centro Epson Meteo-Meteo.it, domenica, a causa dell’allungarsi sull’Adriatico di una perturbazione, sono previste un po’ di nuvole e qualche acquazzone sul medio versante adriatico e al Sud, mentre nel resto d’Italia sara’ protagonista il sole. A Pasquetta, invece, il tempo tornera’ bello e stabile in tutta Italia. Nel dettaglio, la domenica di Pasqua vedra’ bel tempo fin dal mattino al Nord, in Toscana e Sardegna. Qualche residuo acquazzone si formera’ sul medio Adriatico, mentre sono previste piogge isolate anche sul nord della Puglia e in Campania. Nel pomeriggio, precisano i meteorologi, il sole guadagnera’ terreno anche nel resto del Centro e in Sicilia, mentre alcuni rovesci interesseranno a carattere isolato il Sud. In serata cessera’ l’instabilita’ al Sud mentre qualche temporale potra’ formarsi sulle Venezie. Questi fenomeni causeranno un’attenuazione del caldo (oggi, per avere un’idea, si registrano anche 7-8 gradi al di sopra delle medie stagionali) sul medio Adriatico e al Sud. Il Lunedi’ di Pasquetta sara’ all’insegna del bel tempo su tutta l’Italia con soltanto qualche nuvola passeggera al Nordest, dove, precisano gli esperti di Meteo.it, non si esclude qualche breve acquazzone confinato sui monti, e un po’ di nubi sparse al Sud. Il clima sara’ gradevole con temperature massime che rientreranno quasi ovunque nella media stagionale in generale comprese tra i 16 e i 22 gradi. Da meta’ settimana si profila l’arrivo di aria piu’ fresca che portera’ un sensibile calo termico soprattutto al Nord e sulle regioni adriatiche. Intanto, per domani – vigilia di Pasqua – e’ previsto il rischio di piogge al Nord, a seguito del passaggio di una perturbazione, ma anche in Umbria e Marche. In serata interessato dal maltempo anche l’alto e medio Adriatico.
“Tutti pensano che se c’e’ riuscito Crocetta, allora chiunque pensa di riuscirci ( a diventare governatore della Sicilia, ndr). Auguri”. Lo ha detto a margine di una conferenza stampa ai a PALERMO il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che proprio oggi ha annunciato la data del voto per le elezioni regionali in Sicilia, ai cronisti che chiedevano un commento all’annuncio di Vittorio Sgarbi di candidarsi alla carica di presente della Regione. Rosario Crocetta nei mesi scorsi ha annunciato la sua ricandidatura e lanciato il suo movimento RiparteSicilia. A chi gli ha chiesto se avesse notizie sul ricorso pendente in Commissione nazionale di garanzia del Pd sulla compatibilita’ del suo movimento, Crocetta ha tagliato corto: “E’ un problema che non mi sono posto” ha detto.
“In un colpo solo Micciche’ e Romano seppelliscono il centrodestra in Sicilia e aprono a una ‘larga coalizione’ dai contorni indefiniti. In sostanza si preparano al grande inciucio, all’ammucchiata centrista”. Lo dichiara il deputato della Lega-Noi con Salvini Alessandro Pagano, coordinatore Sicilia occidentale.
“Le primarie sono uno strumento che solo due mesi fa tutti i protagonisti del centrodestra avevano benedetto. Il nostro movimento ha raccolto 12.000 firme per Angelo Attaguile, ‘Diventerà Bellissima’ e il Movimento nazionale siciliano hanno raccolto le proprie a sostegno di Musumeci e Armao. Il nostro obiettivo è quello di condividere un programma che metta al primo posto i siciliani, con un candidato unito anti sistema. Evidentemente sono altri gli interessi di FI e Cantiere popolare. Sembra prefigurarsi così – prosegue Pagano – uno scenario da grande inciucio che sembra rispondere più a logiche di potere dei vertici, bypassando quello che invece vuole il popolo. Questo loro progetto sarà superato dai fatti e bocciato dall’opinione pubblica”.
“Crocetta dovrebbe rileggere Sciascia e i ‘professionisti dell’antimafia’. Un fenomeno e un costume siciliano, di cui l’impresentabile governatore sembra esserne degno rappresentante..”. Così il deputato Alessandro Pagano, della Lega-Noi con Salvini, coordinatore della Sicilia occidentale. “Al contempo è partita la macchinazione per azzoppare gli altri competitor alle regionali, ma Musumeci è forte e a testa alta può rivendicare le sue battaglie. I siciliani non commetteranno due volte lo stesso errore”.
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