“Sanità Sicilia”, ancora tensioni

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Dopo la vertenza dei precari covid, altre tensioni nella Sanità in Sicilia. Il 31 marzo mobilitazione regionale dei privati convenzionati. Le ragioni della protesta.

Non vi è pace per la Sanità siciliana. Non si è ancora sopita la protesta legata alla proroga e alla stabilizzazione dei precari non sanitari assunti in occasione dell’emergenza covid. E all’orizzonte si profilano altre tensioni. Il privato convenzionato è in fermento, e il 31 marzo è in calendario una giornata di mobilitazione regionale. I coordinatori del Cimest (Coordinamento intersindacale di Medicina specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, hanno diffuso una nota che è una dichiarazione di guerra. E si legge: “Venerdì 31 marzo tutta la specialistica accreditata esterna sarà di nuovo in piazza a Palermo per protestare contro la negazione del diritto alla cura dei siciliani che il Governo regionale continua a mettere in atto. Non abbiamo ricevuto risposte concrete alle nostre richieste riguardo la programmazione sanitaria per il 2023 e per individuare soluzioni sul retroattivo sottofinanziamento per il 2022. Ci era stato promesso che saremmo stati convocati entro quindici giorni al massimo. I quindici giorni sono scaduti da oltre una settimana e noi non siamo stati né convocati, né informati su eventuali sviluppi. Siamo consapevoli che la latitanza delle istituzioni regionali non è imputabile direttamente all’assessore Volo, che ci ha messo la faccia, ma all’intero governo regionale che crede di prendere in giro noi mentre così facendo insulta tutti i cittadini siciliani, soprattutto tutte quelle persone che a causa di queste scelte miopi sono costretti ad attendere mesi per ottenere prestazioni sanitarie che potrebbero risolvere subito i loro problemi di salute e in alcuni casi persino salvare le loro vite. Questa volta manifesteremo davanti al palazzo del Governo in modo che il presidente Schifani si renda conto di quanto siamo indignati da questa situazione”. E poi aggiungono: “Alla manifestazione del 31 seguirà a tempo indeterminato, e sino a quando non saranno risolte oggettivamente le problematiche evidenziate, la sospensione della erogazione di tutte le prestazioni in convenzione ad eccezione di quelle fornite ai malati con patologia neoplastica, alle donne in gravidanza, ai traumatizzati e a coloro che sono affetti da patologie neurologiche acute” – concludono Gibiino e Calvaruso. Ed è in fibrillazione anche il settore degli ambulatori popolari. L’ex commissario covid a Palermo, già segretario regionale Cgil Sanità, Renato Costa, spiega: “Le persone non possono curarsi. Ci sono malati che restano a casa, peggiorano e muoiono. Questo non è soltanto un fatto disumano, si tratta pure di un problema economico. Non curando, non portando avanti la prevenzione, il sistema deve fronteggiare patologie che diventano gravi e costosissime. La rete degli ambulatori popolari risponde al bisogno di salute di quelli che non accedono al servizio sanitario, soprattutto per ostacoli economici”.

Giuliana Miccichè

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