“No alla tagliola dell’esercizio provvisorio”

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Appello all’Assemblea Regionale dei Costruttori edili, ConfIndustria e altre rappresentanze produttive: “Approvate la Finanziaria entro il termine ultimo del 31 dicembre”.

Non solo la maggioranza di centrodestra alla Regione persegue tenace l’obiettivo dell’approvazione della Finanziaria entro il termine ultimo del 31 dicembre. Adesso anche le imprese condividono il traguardo e lo ritengono indispensabile per preservare e rilanciare il trend positivo riscontrato nel corso del 2023. Così è per l’Ance Sicilia, l’Associazione dei Costruttori edili, il cui presidente, Santo Cutrone, contro lo spettro dell’esercizio provvisorio di bilancio afferma: “Nel 2023 si sono costruite le basi affinché nel 2024 possa avviarsi anche in Sicilia la tanto attesa ripresa
economica, a partire dal settore delle costruzioni, voce fondamentale del Prodotto interno lordo dell’Isola. In più, il governo regionale ha assunto l’impegno, mantenendolo, di predisporre in tempo i documenti contabili al fine di garantire finalmente la puntualità dei pagamenti alle imprese. Nuovi investimenti pubblici, sblocco dei crediti fiscali e pagamenti puntuali sono tre condizioni, derivanti dalla Finanziaria della Regione, necessarie per rimettere in pista le imprese edili siciliane, soffocate da una crisi senza precedenti e dalla stretta creditizia”.

E Cutrone quindi aggiunge: “In questo momento l’Assemblea regionale ha in mano l’enorme responsabilità della sopravvivenza e del rilancio di questo comparto. Sarebbe un atto di gravissima irresponsabilità se forze politiche o singoli deputati, che dichiarano di agire nell’interesse dei siciliani, si mettessero di traverso e impedissero l’approvazione della Finanziaria entro la fine dell’anno, costringendo il governo all’esercizio provvisorio e ai relativi limiti di cassa e di azione amministrativa”. E Cutrone aggiunge ancora e sottolinea: “Sarebbe anche una gravissima vergogna per tutta la Sicilia agli occhi del governo nazionale, dell’intero Paese e dell’Unione europea, che ci guardano per come utilizziamo le ingenti risorse che ci sono state assegnate. L’Ance Sicilia – conclude il presidente dei Costruttori edili siciliani – lancia un fortissimo richiamo a tutte le forze politiche dell’Assemblea affinché riconoscano il senso di appartenenza al popolo che le ha legittimate col voto, rinunciando a pratiche del passato che oggi non sono più né tollerabili né ammissibili di fronte ad un’Europa che chiede alla Sicilia di essere finalmente seria, e ad un elettorato sempre più deluso da certi modelli di politica egoista e auto-referenziale che ancora resistono all’evoluzione dei tempi e della società”.

E l’intervento dell’Ance è subito accolto e rilanciato con determinazione da altre rappresentanze produttive, come Confindustria, Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Coldiretti. In particolare, il presidente degli Industriali, Alessandro Albanese, rimarca: “Bisogna evitare a ogni costo la tagliola dell’esercizio provvisorio, perché da un lato c’è la prospettiva di tempi certi e risposte puntuali alle istanze del mondo economico, dall’altra le sabbie mobili”.

Giuliana Miccichè

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