Da Cenerentola a regione più digitalizzata d’Italia: cosa sta cambiando in Sicilia

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Il boom dei servizi digitali nell’ultimo triennio ha posto l’accento sulla necessità del nostro Paese di riallinearsi agli standard europei in fatto di connettività e tecnologie a disposizione degli utenti, un problema che storicamente vede soprattutto le regioni del sud Italia indietro a causa del cosiddetto “digital divide”. In realtà, la situazione oggi appare molto più rosea che in passato e addirittura la Sicilia, che pure si trova ad affrontare tante problematiche in tema di innovazione, è quella che registra i maggiori tassi di crescita in tal senso.

 

La crescita digitale della Sicilia

Quella che sta vivendo la Sicilia dal punto di vista delle tecnologie digitali è una vera e propria rinascita, una fase di forte sviluppo favorita da un sapiente utilizzo dei fondi europei per il rafforzamento della banda larga. I dati riferiti in particolare agli ultimi quattro anni mostrano una regione in ascesa capace di collocarsi al primo posto nella classifica relativa all’uso di internet veloce, una notizia questa che alimenta l’ottimismo riguardo al futuro di questo territorio.

Solo per ciò che riguarda le infrastrutture, gli investimenti messi in campo nell’intera regione hanno superato i 300 milioni di euro portando la Sicilia al top per digitalizzazione e velocità delle connessioni e, di conseguenza, trasformandola in un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo. I vantaggi ovviamente riguardano tutti, dai cittadini privati alle numerose piccole e medie imprese operanti sul territorio, ma anche gli stessi enti pubblici, che proprio in questo periodo stanno vivendo la dematerializzazione e sburocratizzazione di numerosi servizi.

Gli obiettivi del piano triennale della Regione Sicilia

Le risorse a disposizione della Regione Sicilia arrivano in concomitanza di un ambizioso piano triennale, che mira a portare l’intero territorio su livelli di sviluppo pari o superiori a quelli di altre regioni e di altri Paesi europei, il tutto per creare nuove opportunità sia a livello economico che in termini di risorse umane.

Con la diffusione di tecnologie sempre più avanzate, si intende infatti mettere in moto un meccanismo virtuoso che coinvolga scuole, università, imprese ed enti, favorendo da un lato la formazione dei più giovani e l’aggiornamento dei professionisti presenti in regione e, dall’altro, lo sviluppo delle aziende locali, che proprio grazie a internet possono puntare su nuovi canali commerciali e rendere più efficienti le attività normalmente svolte offline.

Ciò dovrà portare, secondo gli esperti, ad alimentare il mercato del lavoro e ad assicurare un maggior numero di opportunità per chi intende rimanere in regione anziché emigrare in cerca di fortuna, che si tratti di nuove iniziative imprenditoriali o di impieghi con contratto all’interno delle stesse imprese siciliane

South working, una nuova opportunità per la Sicilia?

Accanto ai vantaggi descritti in precedenza che una buona connettività può garantire al territorio siciliano, va però menzionata un’altra interessante opportunità per l’intera regione, quella cioè del cosiddetto South working. Questa espressione nasce in concomitanza con il boom dello smart working e del lavoro da remoto, favoriti proprio dalla maggiore disponibilità della banda larga e di soluzioni sempre più flessibili per lavorare efficientemente anche a distanza, intendendo la possibilità di trasferirsi in luoghi dal clima e dallo stile di vita più gradevoli rispetto alle grandi città senza rinunciare al proprio lavoro.

Così come internet ha permesso di dematerializzare un gran numero di attività, per esempio digitalizzando i tipici svaghi delle sale come le slot machine oppure eliminando i supporti fisici per l’ascolto di musica, allo stesso modo la rete può – e in parte già l’ha fatto – slegare le attività lavorative dalla presenza fisica in un ufficio migliorando al contempo le condizioni psicofisiche dei lavoratori.

In questo senso, proprio la Sicilia e le altre regioni del sud Italia rappresentano territori privilegiati, poiché baciati da condizioni climatiche favorevoli per gran parte dell’anno, da bellezze storiche e naturalistiche inimitabili e da un modo di vivere più lento e rilassato che in tanti sognano di riabbracciare per abbandonare lo stress della metropoli. Nasce così il tema del South working, visto come una occasione di rinascita per le regioni meridionali che, tuttavia, dovrà essere supportata da validi investimenti infrastrutturali: la Sicilia sembra aver intrapreso la strada giusta, nella speranza che i frutti comincino a vedersi molto presto.

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