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Marco Cavallaro, coordinatore nazionale Confintesa Sanità, ha scritto al prefetto di Agrigento, Filippo Romano, nel merito delle problematiche inerenti l’assistenza e i servizi sanitari nei Presidi Ospedalieri della provincia di Agrigento, a danno della popolazione. Cavallaro afferma: “Ho chiesto al Prefetto un incontro urgente per discutere delle problematiche che sussistono nell’assistenza dei degenti nei Presidi Ospedalieri della provincia, e soprattutto delle forti criticità che la popolazione agrigentina sta riscontrando nell’erogazione dei servizi sanitari a causa della mancanza di personale e non solo. Vogliamo essere di aiuto per cercare di trovare delle soluzioni a queste problematiche, e crediamo nell’istituzione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali del Cartello Sociale, che già in passato hanno affrontato questo problema, e non solo. Serve anche il coinvolgimento dell’Ordine Provinciale degli Infermieri”.

“Siamo allibiti! L’associazione del ponte sullo Stretto al disastro del Vajont è un fatto gravissimo! Ai benaltristi, che hanno sempre frenato lo sviluppo socio-economico della nostra terra, adesso si uniscono i catastrofisti che richiamano tragedie senza alcun fondamento scientifico, alimentando timori ingiustificati”.

Con queste parole, il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, stigmatizza l’atteggiamento di chi, pur di trovare motivazioni contro la realizzazione del ponte, ha scomodato addirittura la tragica frana del Vajont, che nel 1963 provocò la morte di quasi duemila persone.

“Lasciamo lavorare gli esperti – afferma La Mendola – che, nel progetto esecutivo, perfezioneranno gli studi già ampiamente eseguiti nelle fasi progettuali precedenti per garantire un’adeguata resistenza dell’importante infrastruttura a eventi sismici e alle correnti dello Stretto, proponendo soluzioni green per ridurre l’impatto ambientale dell’opera, nel rispetto del rigoroso quadro normativo di settore”.

L’Ordine degli architetti il progetto del governo di costruire l’importante infrastruttura che ritiene fondamentale per rilanciare la città di Agrigento e la costa meridionale della Sicilia quale porta d’Europa nel Mediterraneo, non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico e commerciale.

“Siamo stati sempre contrari al benaltrismo – prosegue il presidente La Mendola – per cui non commettiamo l’errore di proporre la prioritaria realizzazione di un’infrastruttura al posto di un’altra, nella consapevolezza che il nostro territorio abbia bisogno di un pacchetto di interventi finalizzati a superare il grave gap infrastrutturale che, da troppo tempo, tarpa le ali alla nostra economia. Siamo dunque favorevoli al ponte purché, dopo tante illusioni e ingenti risorse buttate al vento a causa dei continui ripensamenti della politica nazionale, sia la volta buona: agli slogan adesso devono fare seguito fatti concreti!  Riteniamo che il ponte sullo Stretto possa costituire un proficuo grimaldello per richiamare nuovi investimenti per le altre infrastrutture siciliane come l’alta velocità ferroviaria, il potenziamento dei porti e il completamento della rete autostradale siciliana. Infatti, il ponte consentirebbe al cittadino agrigentino di raggiungere Roma o Milano con la ferrovia dell’alta velocità, richiamerebbe nuove risorse per le strade siciliane che sarebbero messe in rete con il sistema autostradale nazionale e trasformerebbe la nostra costa in un polo di scambio commerciale tra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo. Detto questo, confermiamo l’urgenza e l’indifferibilità di costruire l’aeroporto “Valle dei Templi”, che, impegnando risorse irrilevanti rispetto a quelle del ponte, valorizzerebbe i nostri beni culturali, paesaggistici e ambientali, alimentando un rilancio socio-economico del territorio senza precedenti, anche alla luce dei vantaggi indotti dalla designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025. A tal proposito – conclude – apprezziamo il lavoro svolto dal comitato promotore e le iniziative parlamentari dei deputati agrigentini impegnati nella realizzazione dello scalo aeroportuale, per il quale si auspica l’immediato avvio della tabella di marcia recentemente tracciata dal nostro Ordine”.

E’ stato giocato il turno infrasettimanale del campionato di basket di serie A2. La Fortitudo Moncada Agrigento è stata sconfitta in trasferta nel derby a Trapani, 105 a 72. Nella Fortitudo hanno segnato Jacob Polakovich 15 punti, Alessandro Sperduto 12, Dwayne Cohill 10, Lorenzo Ambrosin 10, Davide Meluzzi 9, Emanuele Caiazza 7, Albano Chiarastella 4, Mait Peterson 3, Nicolas Morici 2. Domenica prossima, 5 novembre, la Fortitudo gioca in casa a Porto Empedocle, al PalaMoncada, alle ore 12 contro Cantù.

A Lampedusa sono 426, fra cui 15 donne e 11 minori, i migranti sbarcati nella tarda mattinata di ieri dopo che il peschereccio di 25 metri sul quale hanno viaggiato è stato soccorso da due motovedette della Guardia costiera. Tra loro anche dei migranti di origine palestinese oltre a persone provenienti da Siria, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Marocco, Etiopia, Iraq, India. I migranti hanno dichiarato di essere salpati da Abu Kammash, in Libia, alle ore 21 di lunedì. Sul molo Favarolo hanno lavorato i poliziotti, gli operatori della Croce Rossa, medici e infermieri del Poliambulatorio. Nel frattempo durante la notte sono giunti a Lampedusa altri 38 sudanesi salpati da El Amra in Tunisia. In giornata, secondo le disposizioni della Prefettura di Agrigento, sono trasferite con il traghetto di linea 256 persone. Già ieri sera, e sono giunti all’alba di oggi a Porto Empedocle, sono stati trasferiti 216 migranti.

A Licata i Carabinieri hanno arrestato, su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento che ha condiviso quanto richiesto dalla Procura, un uomo di 46 anni, indagato delle ipotesi di reato di estorsione e rapina a danno della madre, risalenti da oltre un anno. Lui, tossicodipendente, è stato trasferito in una comunità terapeutica. Si sarebbe più volte scagliato contro la madre per ottenere il denaro necessario all’acquisto della droga.

“La mancanza di medici e la fuga degli stessi dalla sanità pubblica a quella privata e privata accreditata, sicuramente più redditizia, ha dato i suoi frutti… negativi”.

Comincia così l’intervento di Salvatore Occhipinti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Agrigento, in riferimento alla mancanza di camici bianchi negli ospedali e, più in particolare, alla grave situazione in cui versano i reparti di Ortopedia dei presidi ospedalieri agrigentini.

“La sanità, a livello nazionale, regionale e provinciale, sta attraversando un dei momenti sicuramente più cupi. La mancanza di medici, come noto, non interessa soltanto il nostro territorio. Leggiamo, ad esempio, che a Castelvetrano l’Ortopedia ha chiuso i battenti per mancanza di medici. Purtroppo, la situazione, già grave rischia di precipitare perché entro fine anno, altri 2mila medici, ai quali si aggiungeranno anche gli infermieri aventi diritto, potrebbero lasciare il Servizio sanitario nazionale per evitare il taglio delle pensioni. Nell’Agrigentino – prosegue il presidente Occhipinti – in questi giorni è scattata l’“emergenza Ortopedia” dettata proprio dalla mancanza di medici: al Giovanni Paolo II a Sciacca, sono state sospese tutte le attività ortopediche d’urgenza mentre al San Giovanni di Dio le attività ortopediche in urgenza rimangono sospese dalle 20 alle 8. Un danno enorme per l’utenza. Basti pensare che anche per una banale frattura, il paziente potrebbe essere trasferito nelle ore notturne fuori provincia, causando gravi disagi ai familiari. Il problema della mancanza di medici, che investe anche il nostro territorio, non può, e non deve, essere sottovalutato. Con l’obiettivo di evidenziare tutte le criticità riscontrate, il nostro Ordine chiederà un incontro al prefetto Filippo Romano al quale chiederemo l’istituzione di un tavolo permanente sulla sanità provinciale volto a discuterne le criticità e a individuarne le soluzioni, con il coinvolgimento delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali anche del settore”.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐤𝐫𝐚𝐠𝐚𝐬 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐋𝐚𝐥𝐚, 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐟𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐩𝐨𝐦𝐞𝐫𝐢𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐋𝐨𝐜𝐫𝐢, 𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐭𝐢𝐟𝐨𝐬𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐤𝐫𝐚𝐠𝐚𝐬 𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚:
“Nessuno si aspettava questa debacle e nessun tifoso biancazzurro, che ama la squadra, meritava questa sconfitta che ha i contorni di un’umiliazione. Io e i miei più stretti collaboratori stiamo cercando di capire i reali motivi di queste prestazioni altalenanti. Vogliamo vederci chiaro. Ci sono momenti che la squadra esprime determinazione, grinta e agonismo come mostrato contro il Trapani e la Vibonese, per poi avere, inspiegabilmente, fluttuazione negativa come anche oggi contro il Locri, dove è mancato tutto: agonismo, cattiveria e mentalità. È mancata la determinazione di voler vincere la partita, di voler portare a casa punti importanti per la salvezza. E questo non va bene. Valuteremo il da farsi. Ribadisco il fatto che la Società sta cercando di capire questo tipo di cambiamenti repentini da una partita all’altra, che non vanno assolutamente bene. Stiamo riflettendo per conoscerne le cause e prendere i necessari provvedimenti, gli aggiustamenti idonei per il bene dell’Akragas. Infine ricordo a tutti che il nostro obiettivo è quello di centrare la salvezza il prima possibile e stazionare al centro classifica.”

di Lilia Alba

Il favarese Agostino Craparo conquista la vittoria in classe N4 nell’evento Coppa Italia Rally 2023 disputatosi a Cassino nel weekend appena trascorso.

Si è chiuso da qualche giorno il sipario sull’evento organizzato da M33 valido come Finale Nazionale Coppa Italia Rally Aci Sport disputatosi nel weekend appena trascorso tra Cassino, il frusinate e la provincia di Caserta.

Ben quattordici gli equipaggi siciliani in gara, tutti dotati di altissimo spessore agonistico, che si sono misurati con i migliori avversari provenienti dalle altre zone d’Italia, per conquistare la vittoria nelle varie classi e tra le rappresentanze regionali.

La Finale Nazionale Coppa Rally ACI Sport 2023 ha scaldato i motori nella giornata del 26 ottobre con le operazioni di verifica sportiva e tecnica proseguite fino a venerdì 27, giornata di azione per il Rally del Lazio prima con lo shakedown (tratto di strada allestito come una PS, dove gli equipaggi possono provare e mettere a punto l’auto in condizioni di gara), poi con la partenza della gara alle 18:30 a cui hanno fatto seguito i primi chilometri cronometrati delle due prove speciali di “Belmonte Castello” e “Rocca d’Evandro Show”, prima del riordino notturno che ha chiuso la Sezione 1.

Sabato 28 ottobre gli altri passaggi, ripetuti due volte, di “Rocca D’Evandro”, “Viticuso” e “Terelle”. È stato, infine, Corso della Repubblica, nel centro di Cassino, ad accogliere l’arrivo finale intorno alle ore 17.30.

In classe N4, il favorito era Giannetti, (Frosinone) pilota di casa tuttavia, a conquistare il podio più alto dopo 5 combattute prove speciali, il favarese Agostino Craparo, con alle note il nisseno Giovanni Lo Verme, a bordo della Mitsubishi Lancer Evo IX.

Craparo e Lo Verme, dopo 8 prove speciali, hanno avuto la meglio con un distacco totale di oltre 50 secondi sui secondi classificati.

“Siamo contenti del risultato – dichiara Agostino Craparo – ringrazio il mio team Cacciatore Corse e i partners che ci sostengono durante tutta la stagione. Non dormiremo certo sugli allori – aggiunge – ma ci stiamo già preparando per la prossima stagione”.

Il professor Francesco Pira,  docente di sociologia all’Università degli Studi di Messina è il neo  Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Realmonte. Lo ha nominato il Sindaco avv. Santina Lattuca, con una determinazione sindacale, dopo una selezione pubblica. L’incarico è a titolo gratuito e il prof. Pira non percepirà alcun compenso.L’insediamento ufficiale avverrà nei prossimi giorni.

 “In questo momento di profonda crisi educativa – afferma il sindaco avv. Santina Lattuca – abbiamo voluto istituire, per la prima volta nel nostro Comune, questo nuovo presidio che collaborerà con la Scuola, le famiglie, la Chiesa, le associazioni nel territorio per tutelare i diritti delle persone di minore età, in conformità alla Convenzione dei Diritti del Fanciullo, alle norme europee e alla Legge della Regione Siciliana. Noi ci siamo dotati di un regolamento approvato dal Consiglio Comunale lo scorso maggio 2023”.

 

“Si tratta di un incarico  – ha sottolineato il sociologo – che svolgo a titolo volontaristico ma è una figura in cui credo profondamente e quindi con impegno e passione muoverò tutti i passi necessari. Ringrazio il sindaco avv. Lattuca, la giunta comunale e il consiglio comunale per la sensibilità di dotare il comune di questo nuovo istituto. Nella nostra provincia sono pochissimi i comuni che hanno il Garante. La creazione di questo ufficio fa onore a tutta la comunità di un territorio stupendo e ricco di storia e bellezze. Che l’incarico arrivi in un momento – conclude il prof Pira- in cui in altre parti del mondo vengono uccisi bambini, da guerre senza senso, credo sia una coincidenza che spinga alla riflessione. C’è chi uccide i più piccoli e chi si occupa del loro benessere”.

Parrinello: “Il nostro sale viene raccolto a mano, come una volta, gli unici ingredienti sono: mare, sole e vento. La nostra è una scelta etica per la salute dell’ambiente e delle persone”
Le Saline Genna avviano l’iter per diventare biologiche: la prossima estate il sale raccolto avrà la “figliolina verde”, la cosiddetta “euro leaf” certificherà l’oro bianco prodotto a Marsala.
“Il nostro sale viene raccolto a mano. La nostra è una salina interamente a conduzione manuale, sia il processo di cristallizzazione che l’estrazione. Non usiamo macchinari che entrano nelle vasche. E anche la pulitura delle stesse viene effettuata con metodi tradizionali. Gli stessi di 100 anni fa. Inoltre non aggiungiamo sostanze antiagglomeranti. Il nostro sale è frutto solo dell’unione tra mare, sole ed esperienza del nostro salinaro Enrico Rodano – spiega il responsabile Antonino Parrinello – così, essendo in possesso di questi requisiti, abbiamo deciso di iniziare il percorso di certificazione ai sensi del Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, iter che si completerà entro sei mesi e che classificherà  la nostra salina e soprattutto il nostro sale come BIO. Un passo per noi importante sia dal punto di vista etico, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, ma anche per dare certezza ai consumatori sulla qualità del prodotto”.
Le Saline Genna si affacciano sullo Stagnone di Marsala, riserva naturale orientata che accoglie l’Isola Lunga, Santa Maria e Mozia, nota per essere uno dei maggiori insediamenti fenici del Mediterraneo.
“Attualmente produciamo trecento tonnellate di sale all’anno. Entro la prossima estate contiamo di raggiungere le seicento tonnellate – aggiunge Parrinello –. Adesso abbiamo sei vasche attive e altre undici ancora da mettere in produzione, per un totale di 17 vasche”.
Le antiche Saline Genna infatti abbracciano un’area di venti ettari.
“Le nostre tecniche di estrazione e lavorazione del sale, sono quelle di una volta. Tutto ciò risulta essere in sintonia con le considerazioni che guidano la Commissione nella predisposizione delle regole per la produzione del sale biologico. Considerazioni che puntano anche alla protezione dell’ambiente e del clima attraverso la riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili. Anche il confezionamento (che noi affidiamo ad un’azienda terza) è manuale”.
Tra i vantaggi di produrre un sale con certificazione bio, c’è anche la possibilità di essere utilizzato da altre aziende d’eccellenza che hanno scelto questa strada “penso – precisa Parrinello – ad esempio ai prosciuttifici che usano solo ingredienti certificati”.
Dunque una scelta per la salute dell’ambiente e delle persone. “Noi non usiamo prodotti chimici e il nostro sale non viene essiccato in forni. Gli unici ingredienti sono: mare, sole e vento”.