Luglio 2023 - Sicilia 24h
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Grande partecipazione riservata oggi alla stampa per la presentazione della Vergine delle rocce opera di Leonardo Da Vinci in una esposizione presso Villa Aurea che durerà fino al 31 Dicembre. Oltre al quadro più famoso sono esposte altre famose opere della scuola leonardesca. Presente il curatore della mostra il prof.Vittorio Sgarbi insieme al direttore dell’ente parco Sciarratta. Presenti anche il sindaco e assessori oltre la stampa accreditata. La Vergine Cheramy, una delle versioni de La Vergine delle Rocce del maestro fiorentino, proveniente da una collezione privata (le altre due versioni sono esposte in modo permanente. La mostra è curata anche da Nicola Barbatelli.

Luca C.

“Tante cose abbiamo visto in questi anni occupandosi del fenomeno dell’immigrazione clandestina, alcune terribili, quali i naufragi anche con oltre trecento morti, e in ultimo ci siamo occupati di un reato assolutamente anomalo, la tortura che avveniva nei campi libici, e adesso la pirateria. Sono diversi i pescherecci tunisini che depredano, con veri e propri blocchi navali, i barchini carichi di migranti. Pirati che portano via quelli che sono i beni più preziosi, i motori con le imbarcazioni che restano alla deriva, ma anche soldi contanti e cellulari, quindi quello che serve per chiedere aiuto e soccorso”. Lo ha detto il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella durante la conferenza stampa per l’arresto di quattro tunisini, comandante ed equipaggio di un peschereccio tunisino, accusati di pirateria marittima.

L’operazione è stata condotta, in congiunta, dalla Capitaneria di porto di Lampedusa, dalla sezione aeronavale della Guardia di finanza di Palermo e dalla Squadra Mobile di Agrigento. Presente all’incontro con i giornalisti anche il questore Emanuele Ricifari. I fermati sono stati trovati in possesso di due motori rubati ai barchini, 5 cellulari e del denaro e non c’era ne pesce, o reti per la pesca.

“E’ stata un’attività corale che – ha aggiunto il procuratore Vella – ha coinvolto Guardia costiera, perché tutto nasce come evento Sar del soccorso a 3 barchini, successivamente e’ intervenuta la Guardia di Finanza e poi c’e’ stato l’intervento della Squadra mobile. Lavorare su Lampedusa continua ad essere difficile sul fronte della polizia giudiziaria: tanti arrivi, pochi interpreti. Abbiamo i migliori investigatori sul campo ma se non abbiamo gli interpreti non riusciamo a sentire e capire i migranti. Ma mancano anche i mediatori culturali, indispensabili per agganciare ogni possibile sfaccettatura dei racconti”.

Per pirateria marittima, reato previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare di Montego Bay e dal Codice della navigazione italiano, le pene previste sono fino a 20 anni di reclusione.

Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha firmato una nuova ordinanza con cui viene regolata la vita notturna e la movida in città. Il provvedimento avrà efficacia a partire da martedì 1 agosto e resterà in vigore fino al 13 settembre. L’ordinanza è di fatto uguale a quella già firmata precedentemente. In particolare: a partire dalla mezzanotte sarà vietato vendere bevande alcoliche da asporto. I locali, oltre quell’orario, potranno somministrarle soltanto negli spazi di loro pertinenza. Vietata, inoltre, la vendita di bottiglie in vetro.

Gli orari di chiusura degli esercizi commerciali saranno i seguenti: nel centro città tutti i giorni alle 02:00 con l’obbligo per i titolari di abbassare la musica a partire dalla mezzanotte consentendo, solo all’interno, la filodiffusione. A San Leone, quartiere in cui insistono i principali locali della movida, la chiusura degli esercizi dovrà avvenire alle 02:00 dal lunedì al giovedì (e la domenica) mentre il venerdì, il sabato e nei prefestivi locali chiusi alle 03:00. Anche in questo caso le emissioni sonore esterne dovranno cessare a partire dalle 01:00 con tolleranza di 30 minuti per le operazioni necessarie da parte dei titolari, di sgombero e sistemazione locale.

La mia amica Audrey finalmente ha deciso di venire ad Agrigento. Audrey vive ad St Ives, un paese della Cornovaglia, Contea dell’Inghilterra. Il suo aereo, puntualissimo atterra all’aeroporto di Palermo. Al Terminal Bus trova ad attenderla  il pullman che la porterà alla Stazione centrale di Palermo in 45 minuti,traffico permettendoAlla Stazione Ferroviaria, acquista il biglietto senza che nessuno la informi che a causa di lavori di manutenzione straordinaria di potenziamento infrastrutturale  della linea Palermo – Agrigento, dal 11 giugno al 9 settembre, la circolazione ferroviaria è sospesa tra le stazioni di Agrigento e Lercara. I  treni Regionali della linea Palermo – Agrigento sono cancellati tra le stazioni di Roccapalumba – Alia e Agrigento C.le e sostituiti con bus. Sono previsti dei bus che effettuano un servizio a spola tra le stazioni di Cammarata e Acquaviva. I bus effettuano fermata nei piazzali antistanti alle stazioni. L’orario dei bus può variare in funzione delle condizioni del traffico stradale. Partito da circa mezzora, il treno si ferma improvvisamente in aperta campagna per un ventina di minuti. Audrey mastica poco l’italiano e non riesce a farsi capire. Non comprende il motivo del fermo. Qualche passeggero cerca di spiegare a gesti che quella linea ferroviaria è famosa per gli  improvvisi fermi. Qualcuno tira fuori da internet il volto di Giuseppe Garibaldi. Linea Agrigento, decreto Garibaldi gesticola un passeggero. Fortunatamente per Audrey,ecco pronto il Pullman destinazione Agrigento. La Città dei Templi è una delle mete tra le più amate dai turisti di tutto il mondo,dice in un inglese tutto suo un passeggero. Audrey sorride,non vede l’ora di arrivare. Dopo quasi tre ore, finalmente il pullman giunge alla Stazione dei bus. Non sapevo come dirle che una volta giunta a casa, non avrebbe potuto farsi la doccia in quanto l’acqua manca da cinque giorni. I recipienti di emergenza erano da poco a secco. Proviamo a chiamare l’autobotte,ma questa era già “intasata” da decine e decine di richieste di fornitura. Bisognava inventarsi qualcosa del tipo: “sono saltate improvvisamente le condotte d’acqua” ad Agrigento ha fatto molto caldo,con temperature oltre i 40 gradi. Come dire a Audrey che ad Agrigento la “crisi idrica” dura da oltre 60 anni e che nessuno è riuscito a risolverla. Come dire a Audrey che non sono state progettate le infrastrutture per risolverla. Come dire a Audrey che  i cittadini pagano bollette idriche tra le più alte d’Italia per un servizio che non c’è. Cerco di farmi perdonare i disagi patiti raccontandole che ormai per fortuna l’acqua è finalmente gestita da un Ente pubblico. Ho qualche difficoltà a spiegarle delle linee ferrate volute da Garibaldi. Audrey sorride,una pacca sulla spalla,  ha già capito tutto. 

Oggi scade il termine dell’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale (TPL) del Comune di Agrigento al gestore privato. Quello che doveva essere un’opportunità per aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti si è trasformato in implicazioni per i cittadini e per l‘intero indotto legato al tpl.

Da anni, infatti, il Comune non ha ancora indetto una gara pubblica per l’assegnazione del servizio, né ha manifestato alcuna intenzione di farlo. In questo modo, si sta permettendo una situazione di monopolio a favore del gestore privato, che potrà continuare a svolgere il servizio per altri anni, senza alcuna concorrenza e senza essere sottoposto a nessun controllo.

Si tratta di un evidente conflitto di interessi, poiché il gestore privato ha tutto l’interesse a mantenere il servizio in mano propria, sfruttando i notevoli guadagni che ne derivano. Basti pensare che in 10 anni il costo per la collettività è stato di circa 25 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i ricavi provenienti dai biglietti, dagli abbonamenti e dalle sovvenzioni, anche per l’acquisto dei mezzi. Un vero e proprio “business” a danno dei cittadini, che si ritrovano con un servizio monopolizzato.

La situazione è aggravata dalla mancanza di una chiara volontà politica da parte del Comune di Agrigento di risolvere il problema. Possibili equilibri politici sembrano impedire l’avvio di una gara nel breve termine, mettendo a rischio gli interessi dei cittadini e delle attività economiche e sociali legate al TPL.

La FILT CGIL e la FAISA CISAL di Agrigento esprimono la loro preoccupazione per questa situazione e chiedono con forza al Comune di Agrigento di intervenire immediatamente, ma anche e soprattutto alle istituzioni competenti in materia di controllo.

Non possiamo più tollerare che il TPL venga considerato un mero “business” a scapito delle esigenze dei cittadini e dell’intera città di Agrigento con annesso e connesso sistema produttivo legato al trasporto pubblico locale.

“Da domani 2986 cittadini della provincia di Agrigento non percepiscono più il reddito di cittadinanza. Con un SMS dell’Inps hanno ricevuto la comunicazione come già anticipato dal governo centrale.
Bene, se qualcuno aveva detto che voleva eliminare la povertà, questa volta sembra che qualcuno vuole eliminare i poveri.
I settori più oltranzisti della maggioranza di governo si sono imposti e hanno suscitato un grande clamore per eliminare uno strumento di civiltà che esiste in tanti altri paesi.
Non si è voluto ascoltare i suggerimenti della CEI che invitava a correggere e non eliminare il RDC (l’esperienza di questi anni ha fatto capire che c’era da migliorare il funzionamento dei centri del lavoro che avrebbero dovuto far funzionare l’impiego sociale di tanta forza lavoro fino ad aiutare a trovare un vero lavoro che permettesse a ognuno dei percettori del reddito a tornare o entrare nel mondo del lavoro.
Si rischia così di innescare quella che può diventare una bomba sociale come temono i sindaci, anche quelli di destra con il rischio di mandare in tilt i servizi sociali dei comuni, che in tantissimi casi non hanno i mezzi e i fondi per dare concrete risposte alle tante richieste mandando spesso alle Caritas le persone in seria difficoltà.
Si tratta di una questione che non può lasciare indifferente chi comprende l’importanza di tutelare la coesione sociale di una nazione, a cominciare dalla difesa delle aree più svantaggiate.
In questo senso si auspica che si possa rimediare ad una scelta iniqua che può provocare o aumentare quei disagi non indifferenti,  ma nello stesso tempo si rivolge un appello a tutti quei soggetti istituzionali e non che hanno a cuore la difesa delle fasce più deboli della popolazione e la loro dignità di esseri umani, non si possono trattare i poveri come scarto ne eliminare la preoccupazione della loro esistenza dimenticandosi degli stessi.”

A Licata i poliziotti del locale Commissariato hanno denunciato un uomo di 53 anni del luogo per l’ipotesi di reato di detenzione illegale di munizioni.
L’uomo si è recato a casa del fratello con una pistola minacciando di ucciderlo per contrasti legati all’eredità. Gli agenti giunti sul posto hanno ascoltato le rispettive famiglie e a seguito di perquisizione domiciliare hanno rinvenuto vario munizionamento, ma non la pistola. Ecco perché è scattata la denuncia penale.

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, coordinati da Giovanni Minardi, hanno arrestato 9 migranti perché, nonostante siano stati destinatari di un decreto di respingimento, sono rientrati nel territorio italiano attraverso la frontiera Lampedusa. Tutti sono stati identificati con la rilevazione delle impronte digitali e dalla foto-segnalazione. Su disposizione della Procura di Agrigento, i nove sono stati posti agli arresti domiciliari nel Centro d’accoglienza di Lampedusa, in attesa dell’udienza di convalida.

Sono 21 i Comuni della provincia di Agrigento che sono stati commissariati dalla Regione Siciliana perché inadempienti nell’approvazione dei Rendiconti del 2022. La scadenza del 30 aprile è stata superata esattamente da tre mesi. Tra i 21 vi sono Ribera e Sciacca, dove il commissario ad acta Vincenzo Raitano si sostituirà ai rispettivi consigli comunali per l’approvazione dello strumento contabile, così come nei Comuni di Raffadali, Realmonte, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Siculiana e Villafranca Sicula. Il commissario ad acta Enzo Abbinanti sarà invece impegnato nei Comuni di Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Caltabellotta, Campobello di Licata, Casteltermini, Lampedusa, Montallegro, Porto Empedocle e Racalmuto. A Bivona lavorerà il commissario Giovanni Cocco.

Sostegno per i danni subiti dagli incendi e agevolazioni fiscali: la Sicilia si aggrappa al governo nazionale. Gli interventi di Schifani e Falcone.

Il ciclone africano ha flagellato la Sicilia: incendi a infrastrutture, edifici, aziende e produzioni agricole e industriali. Secondo le prime stime della Protezione civile, i roghi in Sicilia sono stati più di 300, con quasi 700 ettari di superficie boschiva e 3.000 ettari di superficie urbana bruciati. I danni si aggirano sui 60 milioni di euro, a cui sono da aggiungere oltre 200 milioni per gli agricoltori colpiti da fiamme e ondate di calore. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha colto l’occasione della presenza del vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, a Palermo per invocare sostegno concreto da parte del governo nazionale, soprattutto in riferimento alla necessità rilevata di potenziamento del Corpo forestale, al fine di incrementare la capacità di prevenzione e resistenza al fuoco. E ciò nell’ambito delle politiche di tutela del territorio e dei fenomeni di cambiamento climatico. E Schifani commenta: “Abbiamo affrontato momenti di estrema difficoltà, giornate senza precedenti. Ora contiamo i danni e ne paghiamo il prezzo, anche grazie all’intervento del governo nazionale che ha riconosciuto immediatamente lo stato di emergenza. Abbiamo l’esigenza immediata di integrare mezzi e uomini del Corpo forestale. I primi stanno arrivando e ne ordineremo degli altri, ma ci servono anche mani esperte e giovani con le quali affrontare un nemico infedele come il fuoco”. E Tajani ha promesso: “Farò di tutto per appoggiare la richiesta della Sicilia e del suo presidente. Mi sembra assolutamente giusta. Grazie al Pnrr, inoltre, porteremo avanti alcune importanti iniziative per la tutela dell’idrogeologico. Tutto quello che si potrà fare con i fondi europei si farà e comunque si utilizzeranno anche altri fondi, se necessario, perché la tutela del patrimonio idrogeologico è fondamentale”. Nel frattempo, così come avvenuto a seguito del disastro in Emilia Romagna, il governo Meloni avrebbe intenzione di estendere le stesse agevolazioni fiscali anche ai territori recentemente colpiti dalle calamità naturali, come la Sicilia. Schifani e l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, apprezzano: “L’annuncio del governo nazionale di voler lavorare a una proroga delle scadenze fiscali è un’importante manifestazione di vicinanza dell’esecutivo di Roma nei confronti dei cittadini che hanno subito gravi danneggiamenti anche in Sicilia. E’ un segnale di attenzione che auspicavamo dopo aver raccolto l’appello del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili dei giorni scorsi. Le categorie professionali hanno affrontato e stanno ancora affrontando notevoli difficoltà e rallentamenti. E la proroga garantirà una maggiore serenità permettendo di tornare, quanto prima, a una regolare attività lavorativa”.

Giuliana Miccichè