Maggio 2023 - Pagina 12 di 42 - Sicilia 24h
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Firmato un protocollo di stabilizzazione dei dirigenti medico – sanitari assunti in occasione dell’emergenza covid. L’intervento dei sindacati di categoria.

E’ tregua tra l’assessorato regionale alla Sanità e i sindacati che sostengono la vertenza dei precari, tra sanitari, tecnici e amministrativi, assunti con contratto a tempo determinato in occasione dell’emergenza covid. Nero su bianco è una soluzione, ottenuta tramite un protocollo che la Regione Siciliana, attraverso l’assessore alla Sanità, ha siglato con i sindacati rappresentativi della categoria. In particolare il documento contiene indicazioni operative e criteri di priorità specifici per la stabilizzazione dei dirigenti medico-sanitari impegnati nell’emergenza.

L’accordo prosegue nella direzione già tracciata dal protocollo per il personale precario concluso nel marzo scorso, accogliendo, sulla base di quel modello, le richieste delle organizzazioni sindacali e le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni in merito al riconoscimento di un percorso differente per la dirigenza. Come nel caso del precedente protocollo, la stabilizzazione è rivolta al personale reclutato durante la pandemia, anche con contratti di lavoro flessibile e anche non più in servizio, e a chi ha maturato o maturerà al 31 dicembre 2024, alle dipendenze di un Ente del Servizio sanitario nazionale, almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 effettuati nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.

I contenuti si applicano a tutte le aziende e agli enti del Servizio sanitario regionale, al Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” e all’istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia. Le procedure concorsuali avviate dalle aziende potranno essere definite solo in esito all’atto ricognitivo del fabbisogno del personale.

Più nel dettaglio hanno aderito all’intesa con l’assessore Volo le sigle sindacali rappresentative della dirigenza medica di Uil Fpl, Cisl, Fp Cgil, con Anaao Assomed, Cimo, Fassid ed Fvm che commentano: “Esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto a seguito della proposta unitaria formulata dalle organizzazioni sindacali e accolta dai vertici della sanità regionale. E’ stata inoltre accolta un’ulteriore modifica al testo precedente, che riguarda i criteri di priorità, sulla cui base la precedenza alla stabilizzazione sarà riconosciuta al personale reclutato con rapporto di lavoro a tempo determinato a seguito di selezione pubblica indetta dall’azienda procedente, oppure in subordine da altra azienda del Sistema sanitario regionale e in ulteriore subordine da altra azienda del Sistema sanitario nazionale”.

Giuliana Miccichè

A Catania, nel quartiere San Cristoforo, nel corso di perquisizioni in edifici abbandonati, i poliziotti, aiutati dal fiuto dei cani antidroga, hanno rinvenuto e sequestrato circa 22 grammi di cocaina, 8 di crack e 1 di marijuana, un bilancino e altri accessori utili per il confezionamento delle dosi. Gli agenti hanno controllato anche alcune sale scommesse, identificando diversi pregiudicati ed elevando contravvenzioni per inosservanza delle norme al Codice della Strada per migliaia di euro.

Gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Palermo nei pressi dell’albero “Falcone”: nella tarda serata di ieri la Polizia ha diffuso una nota e un video su quanto accaduto.

A Palermo la Polizia di Stato nella tarda serata di ieri – a conclusione delle commemorazioni per il 31° anniversario della strage di Capaci e le tensioni in prossimità dell’albero “Falcone” a cavallo delle ore 17:58, ovvero quando avvenne l’esplosione – ha diffuso una nota e un video su quanto accaduto, a scanso di speculazioni e narrazioni fuorvianti e tendenziose. Nel video è stato registrato “il momento in un cui – scrive la Polizia – un gruppo di circa 100 manifestanti ha forzato il presidio di Polizia”. E poi si aggiunge: “Tutto è avvenuto in piazza Alberico Gentili, all’altezza dell’incrocio tra via Libertà e via Duca della Verdura, dunque a circa 500 metri dall’albero ‘Falcone’. Fra le diverse iniziative organizzate in occasione della cerimonia, è stato ricevuto anche un preavviso per un corteo, promosso da svariate sigle, con la presenza al proprio interno di gruppi riconducibili a frange antagoniste che, partendo dalla facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda, sarebbe dovuto arrivare nei pressi dell’albero ‘Falcone’. Considerata la potenziale interferenza che si sarebbe potuta ingenerare dalla concomitanza nello stesso luogo delle iniziative promosse dalla Fondazione ‘Falcone’ e tale corteo, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si è ritenuto inopportuno far giungere il corteo nei pressi dell’albero ‘Falcone’. Da qui la scelta di individuare come punto di arrivo del corteo piazza Alberico Gentili. Ma durante il confronto tra i manifestanti e le forze dell’ordine sono iniziati gli scontri. E’ stato proprio durante questo dialogo, in cui si prospettava un ulteriore avvicinamento all’albero ‘Falcone’ qualora fossero stati spenti gli strumenti di amplificazione che avrebbero turbato la cerimonia promossa dalla Fondazione ‘Falcone’, che un gruppo di circa 100 manifestanti ha forzato il presidio di Polizia, causando il ferimento di un funzionario della Polizia di Stato e di altri due poliziotti che hanno riportato prognosi dai 10 ai 15 giorni. Successivamente il corteo è avanzato senza creare turbative, e con gli strumenti di amplificazione spenti grazie all’impegno massimamente profuso dalle forze dell’ordine, nei pressi dell’albero ‘Falcone’ dove ha atteso le ore 17:58 per poi sciogliersi”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

di Dorotea Rizzo

Stamane   tanti cittadini e manifestanti   si sono recati   in via Notarbartolo   a Palermo   durante l’orario della strage di Capaci, alle 17,58 in memoria di Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, intonando i manifestanti, tutti insieme, in coro,  la frase : “Fuori  la mafia dallo Stato”,  poi il consueto minuto di silenzio seguito da un lungo applauso.  Prima del minuto di silenzio non sono mancati    momenti di tensione tra alcuni manifestanti e la polizia per riuscire a fare rispettare le distanze nel corso della manifestazione.

“La memoria di questi eroi deve continuare soprattutto per indurre le nuove generazioni ad avere una mentalità diversa rispetto a quelle passate.  Per noi è un onore fornire un contributo di vigilanza pubblica ogni anno e  come   postazione fissa all’albero Falcone, lo sentiamo come un  onore e un dovere civico, noi del corpo della forestale della  Regione Siciliana. Personalmente ho vissuto in maniera tragica la morte di Borsellino,  chiamato subito in servizio mi sono reso conto  a  quale livello sia in grado di  arrivare la cattiveria umana  di fronte  ad uno spettacolo  devastante come quello di via D’Amelio che mi è rimasto impresso nella memoria  “. Sono le parole del commissario superiore Fabio Tormen   del  corpo forestale regione siciliana ,  che ho intervistato prima della manifestazione.

La Meridiana eventi, organizzatrice del Carnevale di Sciacca 2023, comunica le nuove modalità d’accesso all’area rossa di via Allende, nella zona Perriera, nelle giornate della manifestazione, ovvero sabato 27 e domenica 28 maggio e sabato 3 e domenica 4 giugno.

L’acquisto dei biglietti per i residenti potrà avvenire nelle 18 biglietterie autorizzate in città o direttamente alle biglietterie attivate nei giorni di manifestazione lungo il percorso delle sfilate in via Allende. I non residenti dovranno rivolgersi al sito WWW.TICKETZETA.IT  e acquistarli on line oppure potranno farlo direttamente nelle biglietterie attivate lungo il percorso in via Allende durante la manifestazione.

Ricordiamo che il prezzo del biglietto intero è di 6 euro più 1 euro di diritti per i non residenti.  Per i residenti il prezzo è ridotto a 4 euro + 1 euro di diritti anche se acquistati nei giorni delle manifestazioni presso le biglietterie lungo il percorso. Ai residenti ricordiamo altresì che l’abbonamento a tutte le 4 giornate del carnevale costa 10 euro più 2 di diritti mentre quello per due giornate sarà di 7 euro + 2 di diritti. Per i non residenti l’abbonamento alle 4 giornate costa 17 euro + 3 euro di diritti e 10 euro + 2 euro per due giornate.

Queste tariffe valgono anche nei giorni delle sfilate nelle quattro biglietterie che verranno aperte dalle 13:00 alle 23:30 del sabato e dalle 9:00 alle 23:30 della domenica nella via Allende Est, via Capurro, Via Lanza e via Bellanca.

L’accesso gratuito è consentito direttamente ai disabili gravi e al suo accompagnatore, dietro esibizione di idonea documentazione rilasciata da commissione medica e da un valido documento di riconoscimento. Non si accetta documentazione diversa da quella indicata. Ingresso gratuito anche per i bambini la cui altezza sia inferiore a 120 cm.

Ingresso gratuito, dietro esibizione di documento di riconoscimento con indicazione di residenza nelle vie Allende (dal numero civico 6 al n. 50), via La Pira (numeri 18a e 18b) e via Lanza (solo numero 2).

Chi per urgenze o validi motivi dimostrabili abbia l’esigenza di uscire dalla zona Rossa per poi farne rientro, dovrà recarsi nelle apposite postazioni ubicate in Via Bellanca e Via Capurro (EE1 e EE2) e dietro esibizione del titolo di ingresso, verrà dotato di apposito lasciapassare che gli consentirà di rientrare quando potrà.

Nella piantina che alleghiamo sono anche indicati i varchi di accesso e di uscita, le biglietterie e i varchi per le uscite con rientro.

Avrebbe potuto fruttare, “tagliata” più volte, anche circa 10 milioni di euro gli oltre 30 chili di cocaina sequestrati, dal personale della squadra Mobile e dalla sezione Volanti della Questura di Agrigento, alla periferia della citta dei Templi. Un quarantaduenne di Realmonte, Giuseppe Neri, ritenuto un corriere della droga, è stato arrestato ed è finito in carcere. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa. Presenti il procuratore reggente di Agrigento Salvatore Vella, il vicario della Questura Francesco Marino e il capo della Mobile Giovanni Minardi.

“Sono contento, oggi 23 maggio, di essere in Questura. Non c’è modo migliore di commemorare la strage di Capaci, non c’è modo migliore di commemorare lavorando e magari ottenendo risultati come questo – ha detto il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella – . Sono stati sequestrati, ad Agrigento, 30 chili di cocaina purissima. Il lavoro non finisce qui, ma è un’ottima base di partenza. Agrigento Capitale della Cultura 2025 vuol dire tante cose per questa provincia – ha aggiunto il procuratore Vella – . Vuol dire raggiungere traguardi che non sono mai stati raggiunti in questi anni, vuol dire possibilità di valorizzare risorse di questa città e provincia, ma si possono ‘apparecchiare’ tanti tavoli. Il mercato della cocaina, come racconta questo sequestro, è un mercato fiorentissimo, con quantità che non ci devono stupire. Questa provincia vive anche di questi traffici”.

Caritas diocesana Agrigento, accogliendo l’invito di Caritas Italiana che si è attivata fin dal primo momento per il supporto alla popolazione dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione, ha deciso di aderire alla campagna di raccolta fondi nazionale.

Non una raccolta di indumenti, generi alimentari, coperte o qualsiasi altro prodotto.

“In questa fase – sottolineano da Caritas Italiana – il modo più proficuo per dimostrare prossimità alle popolazioni colpite è quello di aderire alla raccolta fondi attraverso una donazione”.

Per aderire è possibile fare un bonifico, specificando nella causale “Alluvione Emilia Romagna”  tramite:

1) c/c bancario di Banca Intesa S. Paolo,  intestato a Arcidiocesi di Agrigento

IBAN: IT 69 Y 03069 09606 100000006841

2) c/c bancario di Banco di Credito Cooperativo Agrigentino, intestato a Fondazione Mondoaltro Onlus

IBAN: IT 30 C 07108 16600 000000001459.

Le somme raccolte verranno inviate a Caritas Italiana che provvederà ad intercettare forme di intervento concrete e sicure, volte a offrire sostegno.

La Presidenza della CEI ha già disposto un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica, per esprimere, anche con questo gesto concreto, la prossimità alle tantissime persone che, a causa dell’alluvione, hanno perso tutto.

Procede la stagione congressuale dell’UGL in Sicilia.
Ad Agrigento si è tenuto il Congresso Provinciale della Federazione cittadina dell’UGL Autonomie. Eletto all’unanimità, Marco Schillaci, alla presenza del Segretario regionale UGL Autonomie della Sicilia, Ernesto Lo Verso e della Segretaria Territoriale Responsabile dell’Ugl Unione Territoriale di Agrigento, Caterina Iatì.

Ecco il nuovo prefetto di Agrigento. Questa mattina si è insediato ufficialmente il dott. Filippo Romano che prende il posto di Maria Rita Cocciufa che dopo tre anni lascia la città dei Templi, ed è stata trasferita alla Prefettura di Reggio Emilia.  Romano, 57 anni, nato a Udine ma da famiglia siciliana (il nonno e il padre furono magistrati anche a Messina), è entrato nel Corpo prefettizio nel 1994. Ha maturato una carriera molto variegata alla quale adesso si aggiungerà quella da prefetto di Agrigento. Nel territorio agrigentino è conosciuto per ave­re già la­vo­ra­to nei Co­mu­ni di Ca­ni­cat­tì e  Ra­cal­mu­to dove ha ri­co­per­to l’in­ca­ri­co di com­mis­sa­rio straor­di­na­rio. È stato anche Com­mis­sa­rio del­la Ter­ra dei Fuo­chi in Cam­pa­nia.

Ha chiesto le attenuanti generiche durante la requisitoria il procuratore generale nei confronti del giovane di origini calabresi Antonio De Pace, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio dell’ex fidanzata Lorena Quaranta, l’infermiera di Favara uccisa nel marzo del 2020 nella sua abitazione di Furci Siculo nel Messinese. I giudici della Corte d’Appello adesso dovranno valutare anche un’eventuale riduzione della pena stabilita in Assise lo scorso luglio. A pesare, nella ricostruzione della Procura, la mancanza di episodi violenti pregressi e le modalità dell’omicidio simili a un raptus. Non ci stanno i familiari della ragazza, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba, che invocano il carcere a vita per il giovane. Stessa richiesta è stata avanzata dagli avvocati di parte civile. L’infermiere calabrese era stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi imputabile, al termine della perizia medica effettuata per conto della Procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichiatrici” nel ragazzo, all’epoca dei fatti vittima di una “importante condizione ansiosa”.

Alla base sembra esserci una sola “giustificazione”, tremenda: uno stato d’ansia che da giorni avrebbe tormentato il 27enne, provocato dalla paura di essere stato contagiato dal coronavirus insieme alla stessa Lorena. Ipotesi successivamente smentita dai tamponi effettuati su entrambi dal personale sanitario.