Quando si dice aberrazione.
Claudio Lombardo, e quindi Mareamico, sembra davvero essere stato colpito dal potente sole che in questi giorni sta sfiancando le nostre giornate.
Da qualche giorno è presente nella nostra costa il mega yacht “Al Mirqab” dell’ex ministro del Qatar, ovvero lo sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jaber Al Thani. Dapprima ha fatto sosta nei pressi di Siculiana marina, rimanendo in quel posto qualche giorno. E quando una mattina alcuni componenti dello yacht con la barca hanno “osato” dirigersi verso la baia delle Pergole si è gridato allo scandalo!
Claudio Lombardo (non me ne voglia) ha subito scritto un post attraverso il quale evidenziava “lo scempio” compiuto da quella barca in quanto le leggi sono leggi. Li non ci si può arrivare, secondo una delle più balorde leggi che dovrebbero far rispettare l’ambiente. Ed è stata subito polemica.
La polemica è andata oltre, quasi uno scandalo, quando lo sceicco ha deciso di mollare gli ormeggi e spostarsi con il suo lussuoso albergo navigante verso San Leone. Apriti cielo!
Lombardo, di Mareamico, subito posta un altra “perla” che recita sostanzialmente così: “Lo sceicco con il suo yacht si sposta verso San Leone; anzi è arrivato a San Leone”. Un vero e proprio allarme come se da quella città galleggiante dovessero partire bombe verso il bar Pisciotto, il Ragno D’Oro e piazza Caratozzolo. Quando invece, ammirare le bellezze di quello yacht ti fa sentire per un attimo di essere a Saint-Tropez, a Nizza, a Montecarlo.
Giova ricordare che lo stesso Lombardo, brillantissime molte sue iniziative, meno fortunate altre, quando la Michelle mondiale, meglio conosciuta come la Hunziker osò scattare una ingenuissima foto con la figlia nella marna bianca di Scala dei Turchi, sollevò un altro bordello che condannava senza se e senza ma la biondissima di Striscia.
Il tutto secondo le ferree regole di ambiente e ambientalismo, moltissime delle quali sono solo servite e non creare sviluppo nel nostro territorio e ad assassinare il rilancio dell’economia. Da oltre trenta anni, infatti, Agrigento è stata preda di un gruppo di persone situate ognuno al posto giusto; si tratta di ambientalisti, giornalisti, emittenti televisive e molti altri compiacenti, comprese le Istituzioni. Un vero e proprio clan che ha di fatto bloccato uno sviluppo del nostro territorio costiero che avrebbe dato luce, lavoro e celebrità in posti dove, fatta qualche eccezione, oggi si possono raccogliere soltanto babaluci.
Terrificante la smoderata ampiezza che delimita il nostro Parco Archeologico. Una delimitazione, fatta tanti anni addietro, la quale ha spesso ridicolizzato (altro che preservare!) le nostre coste.
Una delimitazione che comporta l’esistenza di case o ristoranti, nei pressi del Villaggio Peruzzo, dove la camera da letto si trova in zona A e il bagno della stessa casa si trova in zona B. Così come un noto ristorante nei pressi di San Leone: cucina in zona A e tavoli in zona B. Oppure come non si può sistemare o meglio ancora asfaltare la via di collegamento di contrada Maddalusa. Tale circostanza disturberebbe la Valle dei Templi!!! Ma c’è da rincoglionire o no?
Gentili lettori, è questa la vera e triste realtà. Stesso discorso al Villaggio Mosè: una casa divisa dai limiti (esecrabili) del Parco; bagno e cucina in zona A e soggiorno in zona B. Bimbi che fanno il bagno nella piscina; alcuni nuotano in zona A e altri in zona B o C. E Stanlio e Onlio volevano far ridere anche i più duri.
Ed ancora il blocco totale di case, ristoranti, pizzerie, attrazioni, alberghi e chioschi ben attrezzati. Certo, a nessuno piacciono gli scempi e qualcuno dalle nostre parti lo ha fatto. Ma, Santo Iddio, negare una struttura che darebbe lustro e lavoro a tante persone per un metro ci sembra davvero eccessivo. E perchè una sola? Due, tre, dieci strutture ben messe e ben articolate. Provate a pensare come sarebbe diversa la nostra costa, quanto lavoro a tante persone, quanta ricchezza, quanta duttilità. E a Rimini e Riccione riescono a vendere pure la mucillagine, cioè quella erba che incontri nel pallido mare adriatico che ti fa uscire dall’acqua pieno di chiazze in tutto il corpo.
Fatta una sola eccezione, l’hotel più vicino al mare di San Leone si trova a 5 chilometri. In conseguenza di ciò quel temerario turista che vuole raggiungere le nostre coste, prima dovrà fare i conti con la distanza, deve essere munito di auto, se non ha l’auto dovrebbe fare i conti con i bus che nemmeno esistono; alle 21 tutti a letto, gli autisti sono stanchi. Prendere un taxi è come scalare il monte Everest; e quando riesci a trovarlo…
Gli ambientalisti e le loro leggi hanno fatto anche vomitare (con il pericolo di farlo scappare via) anche Sir Roccoforte, nei pressi di Sciacca. La mega struttura che tanto lustro ha dato e continua a dare a un pezzo del nostro territorio venne messa a repentaglio dagli ambientalisti (?) dell’epoca. Volete sapere il perchè? Negli splendidi campi da golf qualche buca era “troppo vicina al mare”!!!
Prima i distruttori (altro che protettori); e loro lo sanno bene chi sono. Trenta anni dopo spunta un altro paladino che invece di baciare cielo e terra sol perchè la Hunziker ha fatto una foto a Scala dei Turchi (un ritorno turistico di straordinario stampo) oppure ringraziare lo sceicco che ci ha dato l’onore della sua presenza (altro ritorno notevole per tutta la costa), rompe i coglioni perchè le leggi sono leggi e un metro di qua e un altro di la’ deturpa e distrugge chissà che cosa.
Agrigento è anche questa…