Gennaio 2022 - Pagina 35 di 58 - Sicilia 24h
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Anche quest’anno l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento aderisce all’“Influ Day”, la campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione anti-influenzale promossa dall’Assessorato regionale della Salute. L’iniziativa promozionale si svolge presso tutte le aziende sanitarie siciliane e ha l’obiettivo di migliorare la percezione del valore della prevenzione tramite i vaccini. Per l’edizione 2021/2022 l’Asp di Agrigento ha organizzato per domani, venerdì 14 gennaio alle ore 11.30, presso il presidio vaccinale del Servizio di Igiene Pubblica di Agrigento sito presso l’ex ospedale di via Giovanni XXIII, un incontro operativo dedicato all’importanza della profilassi vaccinale nel prevenire l’influenza e le sue complicanze. All’iniziativa farà immediatamente seguito un momento di indubbio valore simbolico durante il quale dirigenti e vertici aziendali si sottoporranno alla vaccinazione antinfluenzale nell’intento di offrire un chiaro messaggio sulle buone prassi da seguire. Parteciperà all’evento di sensibilizzazione anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Agrigento, Santo Pitruzzella. Il Dipartimento di Prevenzione ASP, di concerto con l’Unità operativa Educazione alla Salute e la Comunicazione Istituzionale, ha inoltre già provveduto alla diffusione presso i presìdi di medicina di base, i centri vaccinali, i consultori familiari e gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta di una esaustiva locandina che, oltre a raccomandare la vaccinazione, fornisce utili informazioni operative.

La campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale è già scattata in provincia di Agrigento lo scorso 25 ottobre. Le vaccinazioni vengono effettuate su tutto il territorio ASP presso gli studi dei medici di famiglia e nei centri  vaccinali aziendali. Il programma di vaccinazione gratuito è destinato alle persone di età pari o superiore ai sessant’anni, ai  bambini a partire dai sei mesi di età, ai soggetti con  patologie a rischio di ogni età, alle  persone ricoverate in strutture per lungodegenti, ai  familiari di persone ad alto rischio, ai soggetti appartenenti alle categorie di pubblico interesse collettivo, agli operatori sanitari e di assistenza e al personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (come i veterinari e gli addetti agli allevamenti e ai macelli), alle donne a qualsiasi trimestre di gravidanza,  ai donatori di sangue.

In co-somministrazione con l’antinfluenzale è offerto il vaccino anti-pneumococcico (per la prevenzione di patologie quali otiti, polmoniti, bronchiti, meningiti, etc..) ed anti-zoster secondo le modalità previste dal decreto emanato dell’Assessorato regionale alla salute n.999/2021 relativamente alla campagna 2021/2022. Su indicazione ministeriale è possibile con il vaccino antinfluenzale la somministrazione concomitante del vaccino contro il covid-19.

Il periodo indicato per la somministrazione del vaccino antinfluenzale stagionale va dal 25  ottobre 2021 al 28 febbraio 2022 e ciò per poter garantire livelli efficaci di copertura anticorpali nel tempo, dal momento che i virus dell’influenza raggiungono l’apice della diffusione nella nostra regione tra dicembre e marzo.

Alla luce dell’attuale andamento della curva pandemica, al fine di contenere la diffusione del  contagio,  nell’ultimo fine settimana  con ordinanza del Questore  Dr.ssa IRACI, sono stati intensificati i controlli delle Forze dell’Ordine in Agrigento ed in tutta la provincia.

In particolare sono state  controllate oltre 600 persone tutte munite di regolare green pass ad eccezione di 6, sorprese all’interno di un locale ricettivo di Licata, prive del documento verde e pertanto sanzionate.

I controlli sono stati estesi ad oltre 100 attività commerciali, e a Licata  sono stati sanzionati i titolari di 4 ristoranti, poiché consentivano al loro interno la presenza di clienti privi di green pass e presidi protettivi (mascherine).

Come si ricorderà, in data 10 e 11 ottobre, si sono svolte le consultazioni per la elezione del Sindaco di Porto Empedocle.
Il candidato Lattuca Calogero, collocato al terzo posto dei candidati a Sindaco, ha proposto un ricorso sostenendo che durante le operazioni elettorali si fossero verificate delle anomalie in tutte le sezioni e che gli uffici elettorali non avevano attribuito tutte le preferenze spettanti al ricorrente; ed ancora che ai rappresentanti di lista non fosse stato consentito di assistere alle operazioni elettorali.
Si sono costituiti in giudizio sia il Comune di Porto Empedocle, rappresentato e difeso dall’Avvocato Girolamo Rubino, sia il Sindaco Dr. Calogero Martello, rappresentato e difeso dall’Avvocato Giuseppe Impiduglia, per chiedere il rigetto del ricorso.
In particolare, gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno eccepito l’inammissibilità del ricorso per genericità delle censure, in quanto non sorrette da un adeguato supporto probatorio, essendo le dichiarazioni dei rappresentanti di lista depositate a supporto del ricorso stereotipate e carenti di dettagli. Ed ancora, i difensori dei resistenti hanno sostenuto che, in omaggio al principio di strumentalità delle forme, le irregolarità formali che non incidono sulla correttezza delle operazioni elettorali non comportano l’annullamento delle operazioni elettorali.
Il Collegio, condividendo le eccezioni dei resistenti secondo cui le censure del ricorrente hanno finalità esplorative e non sono sorrette dal minimo principio di prova, ha dichiarato in parte inammissibile e in parte infondato il ricorso come integrato da motivi aggiunti, con condanna alle spese del ricorrente.
Pertanto, Calogero Martello resterà in carica quale Sindaco di Porto Empedocle, mentre Calogero Lattuca dovrà rimborsare al Comune di Porto Empedocle e al dott. Martello le spese giudiziali liquidate in complessivi 7.000,00 euro oltre oneri di legge.

“Da tempo, ormai, questo governo regionale ci ha abituati a pensare che il fondo del barile non sia stato raschiato ancora abbastanza; che ogni giorno che passa, c’è sempre una sorpresa dietro l’angolo, lì pronta a ricordarci che al peggio non c’è mai fine!

Tuttavia, le cronache parlamentari di ieri, ci narrano qualcosa di incredibile, vicende che davvero, mettono la cosiddetta pietra tombale su quel briciolo di residua e quasi impercettibile autorevolezza e prestigio istituzionale di un governo della regione e di un Presidente della regione delegittimati, prima dal popolo siciliano, che evidentemente non gli crede più da tempo e ieri addirittura dalla propria maggioranza
parlamentare.

Mai, a nostra memoria, è accaduto che un Presidente della regione siciliana sì recasse al Parlamento nazionale, per esprimere un voto al nuovo presidente della Repubblica, senza la fiducia della propria maggioranza parlamentare che, numericamente e politicamente, ieri ha sfiduciato Musumeci.

Di fatto Musumeci va a Roma a votare il Presidente della Repubblica senza la fiducia del parlamento siciliano… per non parlare del Popolo siciliano, che la fiducia l’ha ritirata già da molto tempo. L’unica cosa che il Presidente della Regione avrebbe dovuto fare ieri sarebbe stata quella di prenderne atto e rassegnare immediatamente le dimissioni, ponendo fine ad una legislatura e ad una esperienza di governo
rispetto alla quale fatichiamo a trovare altri e nuovi aggettivi, in grado di definirne l’inconsistenza. Ma siccome il fascino delle poltrone è più forte di ogni evidenza dei fatti, Musumeci rimane seduto al proprio posto; la cosiddetta maggioranza parlamentare continuerà a far finta di niente e questa legislatura si trascinerà lenta e triste fino al suo più naturale degli epiloghi.

Dinanzi a tutto questo, l’onere di costruire un’alternativa solida e credibile allo sfascio lasciato in eredità dal governo di centro-destra, deve riguardare quanti, forze politiche, mondo della società civile, realtà dell’associazionismo, vogliono restituire al governo e alle istituzioni siciliane quel forza e quel prestigio istituzionale che oggi sembrano drasticamente e gravemente compromessi”.

Lo dichiara Simone Di paola, segretario provinciale PD

Pur a fronte di una situazione sempre più complessa in relazione al numero dei contagi, dobbiamo continuare a pensare alla ricostruzione. Non possiamo non ragionare sul Pnrr e sulle risorse provenienti da fondi speciali nazionali e da quelli strutturali europei. Risorse ingenti che coinvolgeranno anche la nostra Sicilia e che dovranno essere, dal nostro Governo regionale, spesi bene e in tempi molto brevi. Temi sui quali la nostra federazione regionale non può farsi trovare impreparata. Piuttosto, dovrà assumersi la responsabilità di controllare e suggerire azioni politiche che diano un decisivo passo in avanti all’economia della nostra terra”.
E’ quanto affermato ieri a Palermo dalla Giunta regionale di Confcommercio Sicilia, di cui fa parte il Pres Provinciale di AG Giuseppe Caruana riunione di Giunta in cui sono stati esaminati il bilancio consuntivo del 2020 e il preventivo del 2022. Gli strumenti finanziari sono stati approvati all’unanimità sia in Giunta che in assemblea. Si è tracciato un resoconto dell’attività svolta nel corso del 2021 da Confcommercio Sicilia: dal sostegno alle imprese al dialogo con l’Irfis per la stesura dei bandi in favore delle attività in crisi a causa della pandemia; dal confronto e collaborazione con Bankitalia al confronto serrato con la commissione Attività produttive all’Ars per la stesura, prioritariamente, del testo del Ddl sul commercio in fase di discussione da parte degli organismi legislativi”. 
Insieme agli altri presidenti provinciali Caruana ha posto la necessità di fare in modo che “Confcommercio Sicilia possa trovarsi in prima linea per quanto riguarda il discorso infrastrutturale. Siamo ancora all’anno zero, purtroppo e non c’è una visione organica di sviluppo della nostra terra. E ciò rappresenta un grave vulnus per la nostra economia. Ecco perché abbiamo bisogno, su questo fronte, di aprire una nuova vertenza”. Caruana ha inoltre informato la giunta dell’azione posta dalla rete delle professioni agrigentine a cui Confcommercio AG ha aderito formalmente. 
GREEN PASS BASE PER NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI, SI CONDIVIDONO LE PERPLESSITÀ GIÀ MANIFESTATE DAL NAZIONALE 

evidenziando che “le nuove disposizioni – estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali, fatte salve le “eccezioni” che saranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona. Ci preoccupiamo del fatto che sarà necessario contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti. Viene altresì riproposto il problema, che è stato già sperimentato, della concreta individuazione delle ‘eccezioni’ e delle ‘esigenze essenziali e primarie’ con il connesso rischio di scelte contraddittorie o discriminanti. Tutto ciò si sta consumando senza che siano state ancora predisposte misure di sostegno per le imprese colpite dalla recrudescenza della pandemia, a partire dalle imprese della filiera del turismo e dall’esigenza di un nuovo ciclo di ‘cassa Covid’ con efficacia retroattiva dal primo gennaio”.

In sella ad una Vespa non si ferma all’Alt dei poliziotti della sezione Volanti della Questura di Agrigento, e dopo un inseguimento, viene fermato sul ponte Morandi. Protagonista un trentenne agrigentino. E’ bastato poco agli agenti per appurare  i motivi della fuga. Il centauro e’ risultato essere senza la patente di guida, e il mezzo a due ruote privo di assicurazione. A carico del giovane sono stati elevati tre verbali per un ammontare complessivo di 6 mila euro.

Tre nuovi Comuni in “zona arancione” e una proroga. Si tratta di Buccheri, Buscemi e Ferla, nel Siracusano, nei quali da venerdì 14 e fino al 26 gennaio (compreso) saranno introdotte le misure restrittive anti Covid. È quanto prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus nei territori coinvolti. La stessa ordinanza ha inoltre disposto la proroga della “zona arancione” nel Comune di Ribera, in provincia di Agrigento, fino a mercoledì 19 gennaio (compreso).
Salgono così a 46 i Comuni in “zona arancione” in Sicilia. Le misure restrittive anti Covid sono infatti in vigore, fino al 19 gennaio, anche nei seguenti territori:

– nella provincia di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro;

 
– nella provincia di Caltanissetta, il Comune di Caltanissetta e Gela;
– nella provincia di Enna, ad Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa;
– nella provincia di Messina, Capizzi;
– nella provincia di Siracusa, ad Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino.

A Palermo oltre 5,5 tonnellate di gas in bombole, stipate all’interno di 2 container provenienti dalla Cina e destinate ad una società di Marsala, sono state sequestrate dai funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli al porto, in collaborazione con la Guardia di Finanza, quotidianamente impegnati nei controlli dei flussi merce in import ed export. In particolare, da accertamenti è emerso che si tratta di un tipo di miscela artificiale e, nello specifico, di gas fluorurati a effetto serra, prodotti in laboratorio dall’americana “The Chemours Company”. Il riscontro sull’effettiva titolarità americana dell’eco-brevetto, ha permesso di appurare l’effettiva violazione del diritto di proprietà intellettuale per la realizzazione della particolare miscelazione di gas importata in Italia. Il rappresentante legale dell’importatrice marsalese è indagato per contraffazione e ricettazione.

Ancora elevatissimo il numero di nuovi positivi in provincia di Agrigento: 1886, 10 ricoveri e 2 vittime. 427 i nuovi guariti . Questi i dati rilasciati dal (doppio) bollettino dell’Azienda sanitaria provinciale che fa riferimento alle giornate del 10 e 11 gennaio.

In provincia sono 71 gli ospedalizzati. In degenza ordinaria/subintensiva sono 60, 37 si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 23 al San Giovanni di Dio di Agrigento. Un solo ricovero in una struttura lowcare fuori provincia. Sono 10 i pazienti in terapia intensiva ricoverati:  8 al presidio ospedaliero riberese e 2 al San Giovanni di Dio di Agrigento.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento 1248 (+166); Alessandria della Rocca: 70 (+25); Aragona: 164 (+24); Bivona: 84 (+21); Burgio: 45 (-5); Calamonaci: 55 (+7); Caltabellotta: 71 (+16); Camastra 81 (+7); Cammarata: 168 (+19); Campobello di Licata: 263 (+44); Canicattì: 1179 (+160); Casteltermini: 193 (+68); Castrofilippo: 149 (-8); Cattolica Eraclea: 65 (+15); Cianciana: 116 (+53); Comitini: 34 (+4); Favara: 1038 (+170); Grotte: 165 (+20); Joppolo Giancaxio: 45 (+7); Licata: 562 (+63); Lucca Sicula: 64 (+7); Menfi: 202 (+24); Montallegro: 50 (-9); Montevago: 17 (+3); Naro: 165 (+10); Palma di Montechiaro: 883 (+160); Porto Empedocle: 423 (+74); Racalmuto: 237 (+47); Raffadali: 298 (+108); Ravanusa: 175 (+39); Realmonte: 111 (+15); Ribera: 489 (-94); Sambuca di Sicilia: 106 (dato stabile); San Biagio Platani: 37 (+8); San Giovanni Gemini: 193 (+41); Sant’Angelo Muxaro: 16 (+1); Santa Elisabetta: 25 (-15); Santa Margherita di Belice: 146 (+70); Santo Stefano di Quisquina: 140 (+64); Sciacca: 729 (+128); Siculiana: 177 (+21, uno è un migrante ospitato al “Villa Sikania”); Villafranca Sicula: 26 (+3).

Un solo migrante in quarantena sulle navi di accoglienza, mentre sono nove i soggetti ricoverati ma non residenti (che non sono inclusi nel totale)

I militari della della Tenenza di Favara hanno tratto in arrestato L.C. , 38enne favarese.  Il  reato contestato contestato all’uomo è  detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il 38enne è stato sorpreso  in possesso di 31 grammi di hashish di cui 6 grammi già suddiviso in dosi e pronti, secondo l’accusa, per essere spacciati.  A seguito di ispezione domiciliare è stato rinvenuto anche un bilancino. Secondo quanto è emerso il provetto pusher, risulterebbe nulla tenente e percettore del Reddito di Cittadinanza; le autorità competenti hanno già inoltrato formale richiesta per la sospensione del beneficio.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato posto agli arresti domiciliari.