Ottobre 2021 - Pagina 36 di 73 - Sicilia 24h
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Nel corso di una cerimonia che si è svolta al teatro “Pirandello”, è stata conferita dal sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, la benemerenza civica al generale di corpo d’armata della Guardia di finanza, Ignazio Gibilaro. “Ho consegnato l’onorificenza ad un nostro illustre concittadino – ha detto il primo cittadino -, che si è distinto nella sua carriera professionale ed umana, portando lustro alla nostra città. Il Generale Gibilaro, nella sua lunga carriera ha anche collaborato con i giudici Falcone e Borsellino nella lotta alla criminalità organizzata. Motivo di orgoglio per tutti”.

Questa la motivazione che accompagna il riconoscimento: “Fulgido esempio di rare virtù umane e professionali al servizio delle Istituzioni della Repubblica per la difesa dei valori fondanti della Costituzione, della legalità economico-finanziaria del Paese e della sicurezza dei cittadini nel Corpo della Guardia di Finanza. In oltre 40 anni di prestigiosa carriera, si è distinto, tra l’altro, per la militanza in prima linea nella lotta alla Mafia, al fianco dei compianti giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assurgendo ai vertici dell’Amministrazione di appartenenza con il grado di Generale di Corpo di Armata”.

“Durante la mia carriera – dice l’alto ufficiale delle Fiamme gialle originario della città dei Templi – ho avuto la fortuna di girare tanto per il mondo e ho sempre rivendicato con orgoglio il fatto di essere figlio di questa terra. Fiero di provenire dalla terra di Pirandello, Sciascia e Camilleri”.

Un bambino è rimasto ferito in un incidente stradale che, si è verificato ieri sera, alla rotatoria di “Giunone”, ad Agrigento.

A scontrarsi due auto, in una delle quali viaggiava un’intera famiglia con bimbi piccoli. Uno di questi è rimasto ferito, e con un’ambulanza trasferito al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, e i poliziotti delle Volanti. Lo scontro sarebbe avvenuto per un mancato rispetto del segnale di “Stop”.

Raid vandalico contro due automobili nel pieno centro di Agrigento. Il primo episodio si è verificato lungo il Viale della Vittoria dove ignoti hanno distrutto il finestrino di una Mercedes, di proprietà di una 36enne della zona, e portato via tutto quello che c’era all’interno: una borsa, un paio di scarpe, una borsa frigo, alcune lampadine e anche 25 euro contenuti nel porta monete.

Un altro episodio simile si è verificato ai danni di una Fiat Panda di proprietà di un meccanico 42enne. Ignoti hanno preso di mira la carrozzeria provocando profonde rigature ed evidenti graffi. Il proprietario dell’auto si era allontanato per sbrigare alcune commissioni.

Esce con l’amaro in bocca dal Palacolombo la Fortitudo Agrigento, sconfitta da Ruvo di Puglia con il punteggio di 81-77. Una partita combattuta, equilibrata e portata avanti fino al crollo nel quarto parziale di gioco quando i pugliesi hanno preso il largo e predominato il campo. Non sono bastate due ottime prestazioni di Morici e Chiarastella, rispettivamente con 21 e 15 punti realizzati, quest’ultimo con 11 rimbalzi e 6 assist, seguiti da Cosimo Costi e Alessandro Grande con 14 punti realizzati.
Sempre più minuti sulle gambe per Santiago Bruno, recuperato dall’infortunio.
Molta la delusione nel volto dei ragazzi, in settimana coach Catalani lavorerà molto per rimettere in moto la squadra in vista del prossimo impegno casalingo domenica 24 ottobre contro la Virtus Ragusa, già affrontata in amichevole ed in Supercoppa.
Inutile dire che l’impegno è troppo importante ai fini della classifica e del morale della squadra dopo due sconfitte ed una vittoria nelle prime tre giornate.

“Quella del “suicidio” del maresciallo Antonino Lombardo è una storia ricca di misteri è doveroso chiarire”
A dichiararlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari di vittime innocenti di mafia, dell’associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Era il 4 marzo 1995, quando, nella Caserma Bonsignore di Palermo, veniva ritrovato il corpo senza vita del Maresciallo Antonino Lombardo; il capo chino sul petto, una pistola sul grembo ben stretta nella mano e, nel sedile passeggero, una lettera autografa ed una pipa spenta, proprio come la vita di quel Maresciallo dei Ros che  ancora tanto avrebbe potuto raccontare” – prosegue Ciminnisi, prendendo spunto dalla richiesta di riapertura delle indagini presentata da Mariarosa Lombardo – meglio nota come Rossella – figlia del militare morto, assistita dall’Avv. Alessandra Maria Delrio, del Foro di Sassari.
“Ai dubbi dovuti alle tante anomalie che hanno segnato questo luttuoso evento – prosegue Giuseppe Ciminnisi – si aggiunge un particolare che impone di dover fare piena luce su questa vicenda.
All’esito dell’accertamento tecnico svolto alla Dottoressa Valentina Pierro, criminologa e grafologa forense, risulterebbe che a scrivere la lettera d’addio fotografata accanto al suo cadavere e riconsegnata ai famigliari come autentica, non sarebbe stato il Maresciallo Lombardo.
La gravità di un tale evento, non può non meritare che si proceda alle verifiche del caso.
Da familiare di vittima innocente di mafia che ha vissuto sulla propria pelle il dolore della perdita di un proprio caro, conoscendo l’affanno e il dolore di chi per anni è alla continua ricerca della verità, dinanzi ai nuovi fatti emersi che hanno portato alla richiesta di riapertura delle indagini, nel manifestare la mia vicinanza ai familiari del Maresciallo Lombardo, non posso che auspicare un provvedimento di accoglimento dell’istanza presentata.
Cosa accadde quel 4 marzo 1995? Una risposta che con ansia attende la famiglia Lombardo e quanti come loro hanno vissuto drammatici eventi che ne hanno segnato la vita.

La Polizia Locale di Scicli ha deferito all’Autorità Giudiziaria i genitori di un bambino che, nonostante fosse risultato positivo ad un tampone rapido effettuato presso una farmacia della città, non ha rispettato l’isolamento domiciliare recandosi a scuola.
Il dirigente scolastico ha immediatamente attivato i protocolli disposti dall’ASP.Anche il padre del bambino ha violato l’obbligo di isolamento domiciliare imposto dall’ASP recandosi sul proprio posto di lavoro.

266 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 12.951 tamponi processati. L’incidenza sale al 2% ieri era al 1,2 %. L’isola e’ al quarto posto nei contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 7.727 i guariti sono 507 mentre si registrano altre 2 vittime che portano il totale dei decessi a 6.935. Sul fronte ospedaliero sono adesso 293 i ricoverati.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 17 casi, Catania 121, Messina 38, Siracusa 44, Ragusa 6, Trapani 7, Caltanissetta 11, Agrigento 18, Enna, 4.

Un defibrillatore è stato donato dal Rotary Club di Agrigento alla comunità agrigentina e collocatoin Piazza Ugo La Malfa. Alla presenza del Sindaco di Agrigento, Dott. Francesco Miccichè, dell’Assessore alla Polizia Municipale, Francesco Picarella, del presidente nazionale dell’Ami– associazione manager immobiliari, dott.ssa Maria Gabriella Miceli, il Rotary Club di Agrigento ha donato alla comunità agrigentina un defibrillatore che è poi è stato collocato in Piazza Ugo La Malfa, punto strategico della Città dei Templi.

Questo progetto, pensato ed iniziato due anni or sono dall’allora presidente del Rotary Club di Agrigento, Tommaso Scribani, si è potuto concretizzare soltanto oggi per le problematiche legate alla pandemia. Il presidente del Rotary Club di Agrigento, dott. Salvatore Alaimo, unitamente a diversi soci del club, ha altresì voluto ringraziare per la fattiva collaborazione la dott.ssa Miceli che, nella sua qualità di presidente dell’AMI,si è ha assunta l’onere della manutenzione del defibrillatore.

In occasione della manifestazione davanti l’Assessorato regionale della Salute, in concomitanza dello sciopero nazionale della sanità proclamato dalla Fsi-Usae per rivendicare il diritto ad un dignitoso rinnovo del contratto del comparto sanità, che si è tenuta lunedì 11 ottobre scorso, la delegazione della segreteria regionale Fsi-Usae Sicilia, Pier Paolo di Marco, Salvatore Ballacchino, Salvatore DI Natale, Renzo Spada, Carmelo Massari, Maurizio Cirignotta e Calogero Coniglio, è stata ricevuta in Assessorato regionale della Salute dove sono stati affrontati diversi temi, quali:

–        il rinnovo dei contratti a tempo determinato ordinari e covid del personale sanitario;

–        la mancata applicazione da parte delle ditte esternalizzate al personale dipendente impiegato nelle aziende della regione che prestano assistenza diretta ai pazienti, di un contratto di tipo sanitario privato, quale Aiop o Uneba, anzichè “Multiservizi” riservato agli operai, quest’ultimo contratto in ambiente ospedaliero non tutela legalmente ne pazienti ne operatori;

–        Il mancato riconoscimento nelle selezioni pubbliche del servizio pluriennale e decennale di Oss prestato nelle ditte esternalizzate nelle Asp, Aziende Ospedaliere e Ao Universitarie della regione ed impiegati nei reparti covid e del personale delle strutture sanitarie private, che hanno prestato e continuano a prestare servizio anche nelle aree covid addirittura senza la corresponsione dell’indennità di rischio per malattie infettive;

–        Abbiamo sollecitato l’approvazione delle restanti dotazioni organiche ancora al vaglio della Giunta regionale.

Infine, durante l’incontro, abbiamo appreso che i contratti a tempo determinato del personale sanitario e socio sanitario, saranno prorogati fino alla cessazione dello stato di emergenza che verrà stabilito dal Consiglio dei Ministri. Giorno 11 ottobre non abbiamo dato notizia nei nostri comunicati perché il tema della protesta era diverso. Le tematiche affrontate verranno approfondite ulteriormente nei prossimi incontri per trovare delle soluzioni.

La Procura antimafia di Palermo ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di Giuseppe Gallo, 51 anni, e Vincenzo Mendola, 50 anni, entrambi di Agrigento, allorchè avrebbero offerto 5mila euro al collaborante Antonino Mangione affinchè ritrattasse le accuse di abusi sessuali rivolte da Mangione ad un presunto capomafia di Agrigento. Si tratta di accuse non condivise dai giudici che hanno assolto il presunto capomafia. I due imputati avrebbero anche minacciato sia Mangione che la moglie di lui, usando le espressioni: “Ora ci sono io, e a te e ai tuoi figli nessuno vi farà niente se vai a ritrattare tutto. Per te ci sono anche 5mila euro, puoi pure denunciarmi. Io non ho paura di nessuno”. Gallo e Mendola, difesi dagli avvocati Salvatore Pennica e Daniela Posante, rispondono del reato di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso. Prima udienza del giudizio preliminare il 22 ottobre.