La Procura antimafia di Palermo ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di Giuseppe Gallo, 51 anni, e Vincenzo Mendola, 50 anni, entrambi di Agrigento, allorchè avrebbero offerto 5mila euro al collaborante Antonino Mangione affinchè ritrattasse le accuse di abusi sessuali rivolte da Mangione ad un presunto capomafia di Agrigento. Si tratta di accuse non condivise dai giudici che hanno assolto il presunto capomafia. I due imputati avrebbero anche minacciato sia Mangione che la moglie di lui, usando le espressioni: “Ora ci sono io, e a te e ai tuoi figli nessuno vi farà niente se vai a ritrattare tutto. Per te ci sono anche 5mila euro, puoi pure denunciarmi. Io non ho paura di nessuno”. Gallo e Mendola, difesi dagli avvocati Salvatore Pennica e Daniela Posante, rispondono del reato di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso. Prima udienza del giudizio preliminare il 22 ottobre.
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