Ottobre 2021 - Pagina 14 di 73 - Sicilia 24h
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Un uomo di 53 anni, originario di Pedara ma residente a Catania è morto annegato a Gravina di Catania in via Etnea travolto dal fiume in piena, creato dal nubifragio che da ore si abbatte sul capoluogo etneo e in provincia. Secondo una prima ricostruzione la vittima sarebbe scesa da una vettura invasa dall’acqua e sarebbe stata travolta. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale e personale del 118. Il suo corpo, riferisce la Protezione civile, è stato trovato sotto un’altra automobile.

A causa delle intense precipitazioni, la Tangenziale Ovest di Catania è provvisoriamente chiusa al traffico, in direzione Messina, al km 3,200. La sede autostradale è allagata all’altezza di Gravina di Catania. In direzione Siracusa il traffico è fortemente rallentato. Lo rende noto l’Anas che sul posto ha delle squadre di manutenzione al lavoro per ripristinare la circolazione nel più breve tempo possibile. 

I violenti nubifragi che stanno colpendo il territorio catanese, non hanno risparmiato la zona dell’aeroporto. Oltre  a strade e sottopassi allagati, si segnala una massiccia infiltrazione d’acqua piovana all’interno del centro commerciale Porte di Catania. Piazza Roma a Catania, è  totalmente allagata, l’acqua è salita sopra il marciapiede ed è difficile spostarsi in auto o a piedi. Una donna  ha subito la caduta di buona parte del soffitto della propria abitazione a causa delle infiltrazioni d’acqua ed ha chiesto aiuto ai vigili del fuoco. Si trova in casa con due bambini. In tutta la città strade come fiumi e rifiuti trascinati dalla pioggia. Alle 12 di questa mattina erano già 214 gli interventi espletati dai vigili del fuoco con 429 squadre movimentate dall’inizio dell’emergenza maltempo. Altri 186 interventi in coda, ma il numero è destinato a salire. La sede stradale di via Galermo sembra un condotto fognario al pieno della sua portata. I sacchi di rifiuti lasciati nei cassonetti ed a bordo strada sono portati via dall’acqua piovana. Il Nisseno Gianfranco Fuschi che si trova a Catania, ha inviato dei video e dichiara: “Via Etnea, adesso. Mai visto nulla di simile.”

A Gravina, automobilisti nel panico in via Gramsci per la forte pioggia.

“Consapevoli del momento delicato e complesso, segnato dagli effetti legati alla pandemia, e del valore, oggi ancora più importante, di un proficuo rapporto di interlocuzione tra i corpi intermedi e le istituzioni locali, chiediamo alle  Amministrazioni comunali un incontro-confronto per affrontare le tematiche che ruotano attorno al tessuto socio-produttivo”. I vertici cittadini e provinciali della CNA di Agrigento hanno inviato delle lettere ai sindaci con cui si offre la disponibilità ad  avviare un costruttivo dialogo su questioni di grande rilevanza che riguardano le attività artigianali  ed imprenditoriali, ma anche la vita dei pensionati. “A partire dai primi cittadini neo eletti, a cui auguriamo buon lavoro – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – vogliamo intraprendere un percorso virtuoso di collaborazione nell’interesse del bene comune, per dare risposte alle legittime richieste e alle esigenze di quanti, quotidianamente, rischiano il proprio capitale, producono lavoro, occupazione e ricchezza nei territori. E per questo vanno sostenuti, aiutati e valorizzati rispetto alle dinamiche che afferiscono le competenze dei Municipi. Laddove siamo presenti con gli organismi locali – evidenziano Di Natale e Spoto – saranno i presidenti cittadini ad istaurare e mantenere i rapporti con i Comuni. Nella città capoluogo è pronta, con una serie di iniziative e proposte da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione di Palazzo dei Giganti,  Roberta Tuttolomondo, così come Gero Nobile a Canicattì, Elio D’Orsi a Licata, Salvatore D’Amico a Sciacca, Filippo Inglima a Raffadali e Giuseppe Picarella a Ribera. E’ nostra intenzione – concludono di Natale e Spoto –   agire con una visione d’insieme, con una programmazione unitaria e con obiettivi condivisi, le cui coordinate partono dal Nazionale e attraversano il Regionale, fermo restando che ciascuna realtà si connota per le proprie peculiarità”.

Per la Protezione civile della Regione Siciliana “l’allarme è rosso” e la situazione è in continua evoluzione. La gravità dell’allerta meteo è peggiorata nel corso della giornata di oggi ed è massima per domani, quando le scuole di moltissime città sono state chiuse per precauzione. Nel Catanese sono piovuti oltre 200 millimetri di acqua in poche ore, paura per gli allagamenti anche a Pantelleria. Il parapetto di un ponte sul fiume Alcantara ha ceduto ed è crollato, rendendo l’attraversamento impraticabile.

Da arancione a rossa. L’allerta meteo sulla Sicilia orientale è peggiorata in giornata, ma i danni non si contano comunque. Il temporale è arrivato da Sud, come previsto, e si è abbattuto con tutta la sua violenza sull’Isola maggiore e sulle isole minori: a Pantelleria, in provincia di Trapani, dove è ancora forte lo choc per la tromba d’aria di settembre che ha causato due morti e nove feriti, il nubifragio ha trasformato le strade delle contrade in fiumi. Non va meglio nell’altra zona più colpita dal maltempo: la provincia di Catania fa finora registrare i danni più ingenti.

A Scordia, nel Calatino, secondo il Centro meteorologico siciliano, sono piovuti 204 millimetri di acqua in sole sei ore. I video degli allagamenti girano sui social network e mostrano strade trasformate in torrenti e automobili sommerse. Nelle campagne votate alla coltivazione degli agrumi, i terreni non sono più in grado di assorbire l’acqua in eccesso e ormai restano fuori dal fango soltanto le cime degli alberi. I danni sono, al momento, incalcolabili. “Non ci risultano né vittime né feriti – dice il dirigente del dipartimento regionale della Protezione civile Salvo Cocina – L’allarme è rosso”.

In diverse abitazioni scordiensi, si è interrotta l’erogazione dell’energia elettrica e a Fanpage.it vengono segnalati nuclei familiari rimasti isolati. Nel territorio comunale sono arrivate nel pomeriggio diverse squadre della Protezione civile regionale.

A Catania il forte vento ha cominciato a sferzare la città già questa mattina. Una motovedetta della Capitaneria di porto ha recuperato, nel mare già agitato dalla tempesta, il cadavere di un uomo. La presenza del corpo era stata segnalata telefonicamente alla Guardia costiera: si trovava davanti al lungomare etneo, all’altezza della scogliera di piazza Nettuno. La procura disporrà gli accertamenti medico legali per il riconoscimento della salma.

A Randazzo, il ponte San Giuliano – che attraversa il fiume Alcantara – è stato gravemente danneggiato dal maltempo. Il parapetto di un’ampia porzione della struttura è crollato e l’asfalto si è sollevato. Diversi automobilisti, come risulta dalle immagini che circolano sui social network, sono rimasti bloccati senza potere transitare in sicurezza.

fanpage.it

 

Gli insegnanti in Italia sono ben pagati?  Quali prospettive di aumento di stipendio hanno man mano che avanzano nella loro carriera? Gli insegnanti hanno guadagnato o perso potere d’acquisto negli ultimi anni?  Viene il magone misto ad ira,leggendo il dato annuale dell’ Eurydice “Teachers’ and school heads’ salaries and allowances in Europe 2019-20” riferito ai lavoratori del mondo della scuola. Da cinque anni le retribuzioni dei docenti italiani sono ferme. Un po’ di “retro storia” e “retro pensiero”, a partire dall’ex ministro Stefania Giannini,la quale in un famoso talk-show disse : “Se la base stipendiale per il pubblico impiego sarà aumentata sarò la prima che farà la battaglia per aumentare gli stipendi dei docenti”. Qualche anno dopo, l’ex Ministro Valeria Fedeli, ,nei vari salotti televisivi affermava: “lo stipendio di un insegnante dovrebbe aggirarsi intorno ai tremila euro al mese. Correva A.D. 2016.  Una apparizione e sparizione per l’ex Ministro Marco Bussetti.  Qualche anno dopo,l’ex Ministro Lorenzo Fioramonti, parlava di aumenti a tre cifre. Correva A.D. 2019. Stesse promesse (incremento retribuzioni)  con il subentro della Ministra Lucia Azzolina. Correva A.D. 2021.  Il 13 febbraio 2021,a dirigere il Ministero dell’Istruzione arriva l’economista e accademico italiano Patrizio Bianchi il quale mette subito le mani avanti:  “Mi sto facendo portatore della dignità di tutta la scuola”. Ed ancora: “siamo perfettamente consci che la mia attività propria è l’atto di indirizzo. mentre la parte contrattuale deve coinvolgere il Governo nel suo insieme“. Quanti Governi, ministri,sottosegretari, dirigenti sindacali ecc. devono passare ? Nonostante tutte queste dichiarazioni di principio,rimane un divario importante che vede un dirigente scolastico guadagnare il doppio di un professore,con alle spalle un servizio di sedici anni e passa. Il Rapporto “penoso”  di Teachers’ and school heads’ salaries and allowances in Europe 2019-20 dove si evince una forte differenza salariale tra gli Stati EU e l’Italia,dove la paga d’ingresso di un insegnante oscilla tra i 21 e i 28 mila euro annui, mentre in Germania, Lussemburgo,Danimarca e Svezia si va anche oltre i 50mila annui. In questo contesto “storico” dovuto alla pandemia,dobbiamo sederci attorno ad un tavolo per mettere la parola fine ad un contratto che mortifica la professionalità dei nostri docenti,padri della futura cultura dei nostri figli. Diceva, quarant’anni fa, Franklin Delano Roosevelt, 32° Presidente degli Stati Uniti :  “La scuola deve essere l’ultima spesa su cui l’America è disposta a economizzare.  Bisogna guardare con grande interesse alle vicende della scuola. Di scuola viva c’è bisogno: oggi più che mai c’è bisogno di un autentico rilancio della scuola, che la liberi dalla burocratizzazione in cui è caduta negli ultimi anni e dalla condizione di parcheggio a cui spesso è stata piegata, a partire dai suoi docenti.

Dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a carico di 24 persone, tra amministratori e burocrati del Comune di Palermo, compreso il sindaco Leoluca Orlando, sono trapelate le trascrizioni di alcune intercettazioni allegate all’inchiesta di soggetti coinvolti nei vari atti di amministrazione. Ad esempio, il ragioniere generale, Bohuslav Basile, si sfoga nell’agosto 2019 con il collega di Villabate, Ignazio Tabone: “Mi mancano un sacco di soldi, entrate gonfiate dei tributi, mi…a mi viene da piangere”. Già il mese precedente Basile è stato intercettato, e i toni sono stati gli stessi: “Ignazio, siamo falliti, siamo falliti; non voglio rimanere schiacciato, io non lo so gestire il dissesto”. La Procura indaga sull’ipotesi che i bilanci comunali di svariati anni siano frutto di entrate “gonfiate” per sopperire agli ammanchi e ad una riscossione dei tributi in città da parte del Comune assente. E poi una non operatività per quanto concerne le pratiche effettivamente lavorate. La dirigente Maria Mandalà, intercettata ma non indagata, sostiene di aver ereditato nel 2019 da Leonardo Brucato, che invece è indagato, oltre 10 mila pratiche non assegnate.

La Corte d’Appello di Siracusa ha confermato la sentenza di condanna a 26 anni di reclusione ciascuno a carico di due egiziani, Mohamed Ibrahim Abd El Moatti e Mohamed Elasha Rami, imputati del sequestro di persona e dell’omicidio di Gianluca Bianca, il comandante del peschereccio siracusano “Fatima 2”, scomparso nel luglio del 2012 nel corso di una battuta di pesca in acque mediterranee tra l’isola di Malta e la Libia. Il suo corpo non è stato mai ritrovato e le accuse ai due egiziani sono frutto delle testimonianze dei tre marinai siracusani che furono chiusi in una cabina e poi rilasciati in una zattera, dopo che a bordo del peschereccio si sarebbe scatenata una lite tra i marinai nordafricani e quelli italiani. Poi gli imputati avrebbero organizzato l’ammutinamento sfociato con l’omicidio del comandante del “Fatima 2”, Gianluca Bianca, ucciso e poi gettato in mare. A quel punto, gli imputati, dopo aver abbandonato i tre marinai a bordo di una zattera, poi recuperata da una motovedetta greca, si rifugiarono in un porto dell’Egitto. E da allora non vi sono più tracce di loro nonostante gli interventi del governo italiano sulle autorità egiziane.

La sezione del Tribunale di Palermo presieduta da Riccardo Corleo, a termine della camera di consiglio intorno all’una della notte scorsa, ha emesso sentenza nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Game Over”: 16 condanne e 9 assoluzioni. Tra gli assolti vi è l’imprenditore agrigentino Davide Schembri, 45 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini vi sarebbe stato un connubio di interessi sulle scommesse on line tra Cosa Nostra e vari imprenditori, tra cui Benedetto Bacchi, di Partinico, costruttore di una rete di circa 700 sale gioco in tutta Italia. A Bacchi, che si è sempre dichiarato vittima della mafia, sono stati inflitti 18 anni di carcere. A carico di Schembri, assolto, la Procura aveva chiesto la condanna a 3 anni di reclusione.

I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento, diretti dal commissario Manuel Montana, hanno arrestato un uomo di 45 anni, di Porto Empedocle, sorpreso in contrada Ciuccafa in possesso di 7 piante di marijuana e vario materiale per il confezionamento della droga. E poi ad Agrigento in contrada Maddalusa è stato arrestato un uomo di 36 anni di Raffadali, colto con oltre 10 grammi di cocaina. Ed ancora ad Agrigento, al Villaggio Mosè, i poliziotti hanno ritirato cautelativamente le armi ad un ultra-ottantenne di Agrigento, che ieri notte, dopo una lite, ha buttato fuori la moglie da casa. Si tratta di due fucili e di una pistola.

Sono 11 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento nella giornata del 25 ottobre a fronte di 349 tamponi processati. Il dato emerge dal bollettino diffuso dall’Asp. Non ci sono nuove vittime né ricoveri in ospedale. I guariti sono 11.

Quattro persone ricoverate, tre all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera e uno fuori provincia. Due, invece, i pazienti in terapia intensiva.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento 12; Alessandria della Rocca 0; Aragona 1; Bivona 0; Burgio 2; Calamonaci 0; Caltabellotta 0; Camastra 0; Cammarata 0; Campobello di Licata 1; Canicattì 35; Casteltermini 1 (un migrante); Castrofilippo 0; Cattolica Eraclea 24; Cianciana 0; Comitini 0; Favara 4; Grotte 3; Joppolo Giancaxio 0; Licata 17; Lucca Sicula 1; Menfi 0; Montallegro 0; Montevago 0; Naro 17; Palma di Montechiaro 38; Porto Empedocle 10; Racalmuto 0; Raffadali 15; Ravanusa 1; Realmonte 1; Ribera 9; Sambuca di Sicilia 1; San Biagio Platani 0; San Giovanni Gemini 0; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 0; Santa Margherita di Belìce 1; Santo Stefano Quisquina 1; Sciacca 29; Siculiana 1; Villafranca Sicula 9; Navi accoglienza 31.