Terza serata del Festival: tutti i 25 cantanti in gara, una strepitosa Drusilla Foer e un Cremonini che rende tutto perfetto

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Una serata quasi perfetta, se non fosse stato per il solito monologo sulla mafia di Roberto Saviano che nulla c’entrava con la Kermesse al netto della pubblicità alla sua nuova trasmissione su mamma Rai.

Con Drusilla Foer sul palco abbiamo dimenticato tutte le pecche di coloro che l’hanno preceduta.
Ha questa capacità, l’artista, di imprimere a fuoco nell’attenzione del pubblico il suo essere diva, dentro e fuori, quella capacità di essere impeccabile e dissacrante, con una dizione perfetta, lo charme, la presenza scenica, la disinvoltura, la “cazzimma”.
Vince su tutto, il personaggio nato dalla genialità di Gianluca Gori. Vince in simpatia, intelligenza, sagacia e capacità di essere artista a tutto tondo. E non dimentichiamo che sotto le vesti da grandonna, batte il cuore di un uomo molto intelligente.

Simpatica e intraprendente, tiene il palco, mette Amadeus “in un angolo”, si traveste (da zorro) tanto “travestito o no, a quel punto mi sono travestita!”
E poi le sue doti di intrattenitrice, di cantante, di personaggio mai banale, regalate al pubblico in teatro e a casa alle 2 di notte con un monologo, mentre racconta di quanto tutti si sia fatti di talenti, che però vanno allenati, di quanto sia difficile entrare in contatto con la propria unicità e non diversità, di come le nostre convinzioni non debbano mai essere convenzioni, e di come l’ascolto dell’altro sia l’unico vero atto rivoluzionario. Canta, anche, Drusilla Foer, intonata, appassionata e piena di emozione.

Potremmo anche fermarci qui, perché il livello artistico nella terza serata del festival della canzone italiana è stato davvero alto e appagante e a far sì che tutto potesse essere perfetto ci ha pensato un Cesare Cremonini in gran forma, che arriva sul palco e canta, fa quello per cui è nato, canta le sue canzoni che sono da sempre piccoli grandi capolavori. “Nessuno vuol essere Robin“, “La nuova stella di Broadway”, “Marmellata#25“. Cremonini che ci ricorda come si scrivono le canzoni, che in maniera impeccabile regala al suo pubblico i suoi più grandi successi ed è subito magia. Poi torna e canta il suo nuovo singolo “La ragazza del futuro” e infine con la complicità di Amadeus fa fare a tutti un salto nel passato con “50 special“. La gioia della musica, l’energia, la bellezza. Tutto dalla voce e dalla bravura di un cantautore che è rimasto semplice, autentico e credibile nel corso del tempo.

Nella lunga maratona fino a notte fonda, abbiamo riascoltato tutte le 25 canzoni in gara. 

Un audio buono, poche stonature, un tripudio di abiti rosa e la sensazione di essersi già affezionati a molti dei brani proposti, complice anche la radio che nelle ultime 48 ore ha proposto alcune canzoni sanremesi, destinate a diventare il tormentone dell’estate o la canzone del cuore.

Al nuovo ascolto Mahmood e Blanco si riconfermano bravi e credibili, e primi in classifica dopo il televoto.

A seguire in classifica Elisa, che non delude, terzo Gianni Morandi.

Eppure stasera ho trovato bravi Yuman, Matteo Romano, Noemi, Giovanni Truppi.
Non si faranno dimenticare La rappresentante di lista e Ditonellapiaga insieme a Rettore.

Resto dell’idea che la canzone di Massimo Ranieri sia musicalmente la più bella con un testo molto intenso e che poteva anche essere fuori gara. In fondo, per artisti di quel calibro, un’altra vittoria al Festival di Sanremo poco conta, dopo una carriera costellata di successo indiscusso. Penso che a lui andrà il premio della critica.

Stasera è la serata delle cover e testeremo ancor meglio le capacità di ognuno degli artisti in gara, anche se ormai i giochi sono fatti e la vittoria è già scritta.

Di questa serata ricorderò due affermazioni:

Quella di Michele Bravi che rivolgendosi a Drusilla Foer le dice:

Che bello che tu sia qui: con te vince la meritocrazia

Lei ricambia con un bacio sulla guancia di Bravi e si emoziona.

 E poi quella proprio di Drusilla che in finale di puntata dice:

Le parole sono come gli amanti quando non funzionano più bisogna cambiarle

Morale della serata:

La bellezza è molto altro rispetto ad un vestito di paillette.
La bravura l’abbiamo a casa nostra e spesso non ce ne accorgiamo.

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