Tatro Posta vecchia, domenica omaggio al prof. Enzo Lauretta. Beniamino Biondi presenta “La sposa era bellissima”

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Meno ricordato di quanto dovrebbe, per quegli strani inciampi della memoria collettiva, Enzo Lauretta è stato uno dei maggiori intellettuali siciliani, fra i pochi che hanno tentato la strada della naturale convivenza fra politica e cultura. Romanziere d’impronta verista con un’attitudine profonda all’analisi psicologica, saggista tra i più noti dell’opera pirandelliana e di alcuni percorsi peculiari della “narrativa della crisi”, recuperati anche nelle più complesse stratigrafie culturali, fondatore di iniziative come la Sagra del mandorlo in fiore e la Settimana di studi pirandelliani, nell’idea di una proiezione internazionale della città, Enzo Lauretta ha amato Agrigento e ha rappresentato, con la sua straordinaria cultura e il rigore delle proprie idee, un modello possibile di gestione della cosa pubblica con forti ambizioni civili e un interesse mai sopito per la letteratura come presa di coscienza critica sul mondo. Un omaggio per non dimenticare un grande uomo che ha interpretato, in modo esemplare, le ragioni dell’orgoglio e dell’intelligenza.

Curiosa emigrazione di quell’ottimo regista che è Pal Gabor, il quale dalla natia Ungheria si trasferisce in Sicilia per affrontare il personaggio di una vedova bianca il cui marito in Germania per lavoro, “La sposa era bellissima” è un film che grazie a certe sue nervose sequenze mette i protagonisti di fronte a realtà sociali diverse e sconosciute, scavando nel privato e nella dolorosa e trepida condizione dei suoi protagonisti. Derivato dal romanzo di Enzo Lauretta, sceneggiatore insieme al regista e allo scrittore Stefano Milioto, con musiche di Nicola Piovani e la partecipazione straordinaria di Stefania Sandrelli. Un’opera da recuperare per la qualità dei suoi valori espressivi e per la ricca ambientazione, tra i pochi casi di cinema declinato per intero nel territorio dell’agrigentino.

Al film sarà dedicata un’introduzione critica con dibattito finale, alla presenza di Nino, figlio di Enzo Lauretta. Ai partecipanti sarà fatto dono, fino ad esaurimento delle copie, del romanzo da cui è tratto il film, ormai fuori catalogo e perciò ancora più prezioso.

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