“Strade”, caos e diffide (video)

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Musumeci e Falcone contro Anas. L’elenco delle doglianze. L’amministratore delegato in Sicilia entro gennaio. Mercoledì le parti in causa in Commissione all’Assemblea Regionale.


A Roma è nel mirino l’Aspi, Autostrade per l’Italia, che tra 2009 e 2018 ha dimezzato gli investimenti ed ha aumentato i dividendi per gli azionisti. E nel frattempo è crollato il ponte “Morandi” a Genova: 43 morti. A Palermo invece adesso è nel mirino l’Anas, perché la rete stradale siciliana è un disastro. E la regola, in mancanza di eccezioni, sono i cantieri infiniti o mai iniziati, come statale 640 Agrigento – Caltanissetta, 121 Palermo – Agrigento, viadotti Morandi e Petrusa ad Agrigento.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha appena tuonato così: “Non posso che ribadire, ancora una volta, l’assoluta inadeguatezza dell’Anas ad affrontare e risolvere problemi infrastrutturali provocati da almeno 40 anni di mancata manutenzione. E’ arrivato il momento che questa lunga stagione di colpevole incuria, e di politica del ‘rappezzo’, si chiuda per sempre”. E l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, ha subito condiviso e rilanciato citando come testimonianze quanto accade. E ha denunciato: “L’Anas ha 61 fronti aperti in Sicilia, tra deviazioni, cantieri iniziati e poi abbandonati. Sulla A19 Palermo – Catania ci sono 5 deviazioni con cantieri fermi, come i viadotti Mulini, Giardinello e Rossi. Abbiamo problemi sulle gallerie, come una tra Enna e Caltanissetta, dove c’è un impalco da un anno e mezzo senza interventi. Il viadotto Giardinello doveva essere fatto in 90 giorni, ed è abbandonato da 8 mesi. E adesso lo svincolo di Enna è stato chiuso per 2 anni per lavori urgenti” – conclude Falcone.

Si tratta solo di parole al vento? No: la Regione ha coinvolto personalmente l’amministratore delegato di Anas, che si è impegnato a venire in Sicilia entro fine gennaio. E poi la Regione ha diffidato l’Anas ad avviare i lavori, oltre una decina circa, per 30 milioni di euro, finanziati dal Patto per il Sud, altrimenti saranno ritirati i 30 milioni. E l’Anas da parte sua come si è difesa? La replica della società è stata: “Abbiamo avviato un piano di manutenzione straordinaria dell’A19 Palermo – Catania, articolato e completo, che prevede investimenti pari a 850 milioni di euro lungo tutta l’arteria, in parte già eseguiti, e, più in generale, un piano di manutenzione programmata di tutta la rete stradale siciliana per il quale sono previsti 1 miliardo e 100 milioni di euro, dei quali circa 180 milioni in interventi già attivi e 600 milioni per interventi di prossima attivazione”.

Controbattono i sindacati, e la Cisl bombarda così: “Non ci interessano le diatribe né i ping pong di responsabilità né gli annunci roboanti di piani speciali per la Sicilia con effetti sempre di là da venire. Sul nostro sito, CislSicilia.it, abbiamo pubblicato un provocatorio contatore del tempo trascorso dal crollo del viadotto Himera sull’A19. Quasi 5 anni ad oggi da quel 10 aprile 2015, 1742 giorni. Ma quella strozzatura è ancora lì. Ben altra sorte è toccata alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova”. E mercoledì prossimo, 22 gennaio, tutte le parti in causa sono state convocate a Palermo, dalla presidente della Commissione Territorio e Ambiente, Giusi Savarino.

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