Poliziotto indagato per abuso di mezzi di correzione, gogna a senso unico

Condividi

Sappiamo bene che quel video che immortala il poliziotto della Questura di Agrigento mentre fa schiaffeggiare due migranti non è simpatico come vedere le comiche di Stanlio e Ollio.

Fin qui, ci siamo. Dispiace, però, ma questo è un pensiero tutto nostro, che in tutta questa vicenda ci sia stato un accanimento a senso unico solo ed esclusivamente contro l’agente, senza considerare nemmeno un briciolo di attenuanti che potessero venire in soccorso al poliziotto stesso.

Qualche sommaria informazione (molto sommaria) l’abbiamo presa anche noi e in un certo qual modo abbiamo avuto ragionevoli certezze sul fatto che l’agente in questione, in tanti anni di attività e prossimo ad andare in pensione, non si era mai reso protagonista né di episodi come questo né di altri simili tali da poterlo considerare un soggetto recidivo.

Tutti possiamo sbagliare, anzi tutti abbiamo già sbagliato. Può capitare, siamo essere umani e non certo macchine comandate da un mouse.

Impossibile, però, non considerare le condizioni quasi disumane alle quali sono costretti a lavorare questi agenti, fra mille difficoltà, con turni massacranti, con uno stato psicologico assolutamente non limpido e, soprattutto, con il rischio di perdere la vita da un momento all’altro. Se a tutto questo si aggiunge anche che con l’avvento del Covid 19 la vita di ognuno di noi è messa seriamente a repentaglio, con tutte le Forze dell’Ordine in prima fila visto che vivono a fianco dei migranti, la frittata è quasi servita.

Impossibile, in questi casi, non accettare o comunque non considerare uno stato psicologico perennemente sotto pressione che, purtroppo, a volte può anche sfociare in scene come quelle del video. Non sempre (ed in queste condizioni) si può essere lucidi!

Addirittura arriva ad Agrigento il console tunisino per capire da vicino cosa sia realmente accaduto nel corso della registrazione di quel video. Il console vuole “acquisire informazioni e “cercare di entrare nel procedimento”.

Un video, dove gli stessi ragazzi che si schiaffeggiano (???) sono i primi a sorridere e nel quale si vede urlare il poliziotto (che ha abusato dei mezzi correttivi…) ai due ospiti che “devono rispettare le leggi”.

Il console tunisino, giunto ad Agrigento dopo il “clamore mediatico”, dal canto suo, farebbe altrettanto bene, però, a non prendere solo informazioni sul singolo episodio accaduto.

Visto che siamo coinvolti anche noi in prima linea, sarebbe anche un nostro diritto sapere chi approda nel nostro territorio, in che condizioni di salute si trovano, che vita hanno condotto in Tunisia e cosa vengono a fare in Italia. Sarebbe più che opportuno, cosa ancora più grave, sapere che fine fanno i migranti che riescono a fuggire e a  far perdere le loro tracce. Noi non sappiamo nulla!

Veda, egregio console, riteniamo molto più deprecabili le immagini che immortalano, come spesse volte accade, quando i suoi connazionali aggrediscono con spranghe, mazze e sputi gli agenti che con tanto onore rispettano la divisa che indossano. Io mi indigno, console. E lei?

Prenda informazioni anche in questo senso perché la situazione non è assolutamente simpatica. Si informi meglio di quanto accade tutti i giorni nei centri di accoglienza-quarantena dove vengono posti i suoi “compaesani”.

Forse, egregio console, venendo a conoscenza di fatti del genere magari potrebbe essere lei stesso ad addolcirsi nei confronti dell’agente italiano, considerando quel gesto come uno scatto sconsiderato, dettato da una pressione psicologica non indifferente.

Sono stati perdonati fatti ben più gravi, egregio console; appena un anno fa, a Lampedusa, una capitana tedesca di una ong con a bordo tanti migranti, involontariamente (lei sostiene…) stava schiacciando e disintegrando una motovedetta della Guardia di Finanza che già prima di entrare in porto aveva intimato alla giovane donna di non attraccare (secondo le leggi temporanee italiane) nel porto lampedusano. A bordo di quella motovedetta c’erano 5 agenti delle Fiamme Gialle…

Per molti, ma per fortuna non per tutti, quel gesto della tedesca fu considerato anche un atto eroico!

Cosa vuole che sia, egregio console, uno schiaffetto (seppur deprecabile) mollato da un poliziotto che adesso si trova nella gogna mediatica e condannato a priori senza se e senza ma da quello stesso gruppo (toh, che coincidenza!), che ha applaudito la capitana tedesca?

N.B. Egregio console, non posso fare a meno, per il ruolo che svolgo, a difesa di un popolo che vive in un lembo di terra nel quale i suoi conterranei sbarcano abusivamente e quotidianamente in centinaia, di chiederle, visto che adesso conosce Agrigento, un approfondimento finalizzato a capire meglio lo stato di salute e quello sociale dei migranti che partono dalla Tunisia per approdare non solo ad Agrigento ma in tutta la Sicilia.

Sa, egregio console, anche noi, come lei, siamo ingordi di “prendere informazioni”…

O vale solo per lei?

Notizie correlate

Leave a Comment