Partinico, l’ex compagno di Ana afferma che il bimbo in grembo fosse suo. Borgia, denunciato più volte dall’ex moglie e difeso dal padre e dall’attuale moglie

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Giuseppe è definito l’ex compagno di Ana. Un uomo che amava Ana da tre anni.

In un’intervista racconta Ana come una ragazza che aveva bisogno di aiuto, che per lui era la sua compagna, la sua amica, sua figlia. Asserisce di aver avuto una relazione con Ana fino a quattro mesi fa.

Un rapporto basato soprattutto sul rispetto nonostante non convivevano per lui Ana era la sua compagna di vita. Racconta che entrambi sapevano che per via della loro differenza di età il loro rapporto sarebbe comunque finito.

Ana aveva riferito a Giuseppe di essere incinta e che il bimbo che portava in grembo fosse suo.

Ad una settimana dall’assassinio di Ana Maria Di Piazza emergono nuove rivelazioni dalle persone che facevano parte della quotidianità di Ana.

Particolari che continuano a scatenare diverse reazioni.

L’omicida di Ana, Antonino Borgia, l’imprenditore 51enne nel 1998 era stato denunciato più volte dalla sua ex moglie, Michelle Arminio, 49 anni.

La donna ha dichiarato che il Borgia era un violento, che le alzava spesso le mani, era un prepotente, irruento e poco riflessivo. Il classico padre padrone che recitava “io sono un uomo e tu una donna” che nonostante il matrimonio aveva altre relazioni con diverse donne. Le denunce caddero, però, in prescrizione.

Ecco le motivazioni per cui l’ex moglie ha deciso di lasciarlo.

L’attuale moglie, Maria Cagnina, invece, difende il marito. Lo definisce un uomo che non avrebbe mai osato nemmeno sfiorare ne lei ne i loro figli. Un matrimonio felice che va avanti da 18 anni. Un padre attento e presente per i figli e un marito perfetto.

Riconosce, però, l’orrore che il marito ha commesso senza però sapere dare una spiegazione e si definisce vittima del marito stesso.

Due donne, quindi, l’ex e l’attuale moglie con visioni dell’uomo che hanno amato completamente diverse.

A difendere, Antonino Borgia, c’è anche il padre, Vito Borgia, che spiega una visione del femminicidio tutta sua.

Trova le parole per scusarsi, scusare il gesto del figlio, ma aggiunge un agghiacciante ma, ovvero quello che al giorno d’oggi per via della parità tra uomo e donna, le donne si permettono di incitare, riscattare, pretendere troppo da uomo in un modo così pesante da mandare l’uomo fuori di testa. Dunque, il figlio non ha ucciso Ana perché violento e prevaricatore ma l’avrà fatto sicuramente perché Ana lo aveva messo sotto pressione talmente tanto da provocare quanto successo.

Un caso, quello di Ana, che ha davvero dell’incredibile a cui non si riesce a dare una spiegazione e un esatto movente in quanto pareri e stili di vita contrastanti.

L’unica verità è che Ana è stata uccisa insieme al suo piccolo in grembo. Tutto il resto, momentaneamente, è solo contorno.

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