Oggi innanzi al GUP del Tribunale di Agrigento, dott.ssa Luisa Turco, si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento a carico dei fratelli Salvatore e Maurizio Bulone che prese le mosse dalla querela sporta dal giornalista Lelio Castaldo.
La vicenda risale al 5 agosto del 2016 allorquando il Castaldo pubblicava sul quotidiano sicilia24h.it l’articolo dal titolo: “Favara e Porto Empedocle, due esempi di rara coerenza, stile ed efficienza”. In quell’articolo venivano mosse delle critiche relativamente alla scelta del Sindaco di Porto Empedocle di voler dichiarare a tutti i costi il dissesto finanziario del comune.
A seguito di tale articolo Salvatore Bulone, attivista del Movimento 5 Stelle di Porto Empedocle e fratello di Maurizio, già candidato al consiglio comunale con il movimento, minacciava il Castaldo intimidendolo attraverso una terza persona, di smetterla di scrivere articoli sul quotidiano online sicilia24h.it poiché in caso contrario lo avrebbe fatto cancellare dall’albo dei giornalisti con l’ausilio di suo cognato, in servizio al ROS dei Carabinieri.
Nello specifico il militare dell’Arma dei Carabinieri avrebbe perseguitato e controllato il giornalista al fine di impedire allo stesso di svolgere la sua professione di giornalista.
Non contento, il Bulone, a seguito della denuncia querela di Lelio Castaldo per tali minacce e di un articolo che lo stesso pubblicava, pur sapendolo innocente, lo denunciava con l’ipotesi di reato di diffamazione, per il semplice fatto che Castaldo, attraverso l’articolo, informava i propri lettori di essere stato minacciato.
In sostanza, il Bulone Salvatore, avendo la consapevolezza di aver rivolto minacce al Castaldo nei modi prima narrati, lo denunciava per diffamazione affermando che quanto narrato dallo stesso Castaldo non corrispondesse al vero.
In quella stessa occasione, il fratello di Salvatore Bulone, Maurizio, ingiuriava attraverso i social (facebook) il Castaldo pubblicando un post dove lo definiva “figlio di satana che con metodi mafiosi infangava, dietro lauti compensi con i suoi articoli falsi e violenti, l’onorabilità delle persone”.
A seguito di tali fatti Salvatore Bulone è imputato dei reati di minaccia e calunnia ai danni del Castaldo mentre il Maurizio Bulone per il reato di diffamazione.
Come detto oggi si è tenuta l’udienza preliminare dei due imputati, nella quale il Castaldo, difeso dall’avv. Giuseppe Aiello, si è costituito parte civile ai danni dei due fratelli chiedendo un risarcimento di 50 mila euro non prima di aver sottolineato che i Bulone, nel corso di questi anni, non hanno assolutamente mostrato alcun segno di pentimento.
Gli imputati Salvatore e Maurizio Bulone, attraverso il proprio difensore, hanno chiesto l’applicazione del giudizio immediato che è stato respinto dal GUP dott.ssa Luisa Turco la quale, a seguito delle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla accusa, dalla parte civile e dal difensore, ha rinviato i fratelli Bulone a giudizio.
Il processo è stato fissato per il prossimo 7 ottobre innanzi al Tribunale Penale di Agrigento.