Delitto di Favara, parla l’ex moglie di Lupo che difende il padre: “E’ sospettato, ma non c’entra nulla”

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Continuano serrate le indagini sull’uccisione di Salvatore Lupo, freddato a colpi di pistola all’interno di un bar situato nella via IV Novembre, in centro. Chi ha sparato viene considerato un killer professionista. Di lui non vi sono tracce, ancora.

Intanto, vi è un messaggio dell’ex moglie della vittima, Giusi Barba, affidato all’avvocato Salvatore Pennica. “Provo disperazione e dolore. Sono madre di due ragazzi orfani e figlia di un padre che secondo gli inquirenti è sospettato di averli resi orfani”. Domenica sera, poche ore dopo il delitto dell’ex presidente del consiglio comunale, la prima perquisizione è stata fatta proprio a casa del suocero di Lupo, Giuseppe Barba.

Recentemente erano sorti pesanti contrasti in famiglia dopo la separazione della coppia. “Con mio marito non andavo d’accordo, ma volevamo superare i contrasti, per i figli. Mio padre ha cresciuto mio figlio ed io mi rifugio nella preghiera”. Una parola, la donna la rivolge proprio al figlio Calogero, che si era schierato con il padre: «Spero di riabbracciarlo e prego Dio di darmi la forza di resistere».
Domenica, il suocero di Lupo è stato sottoposto anche allo Stub, per verificare se avesse sparato. Ma non è emerso nulla. E l’inchiesta coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio e dal sostituto Salvatore Vella resta contro ignoti.

Lupo è stato ucciso da un colpo in testa e uno sotto la spalla destra, mentre era davanti al bancone dell’American snack bar. Poi il killer è fuggito. Non è ancora chiaro se c’era un complice ad attenderlo in via IV Novembre.

Sulla vicenda vige l’omertà. Nessun testimone ha offerto indicazioni, nessuno ha risposto all’appello degli inquirenti a rompere il muro di omertà che avvolge Favara. E, adesso, dopo i primi sospetti, l’inchiesta guarda oltre i contrasti in famiglia. Si scava negli affari di Lupo, che gestiva tre residenze per anziani in provincia di Agrigento, e anche alcuni bed & breakfast. L’ex presidente del consiglio comunale era sempre a caccia di nuovi investimenti. E anche per questo si era fatto tanti nemici in città. Persino in famiglia.

Negli ultimi mesi la vicenda della separazione dalla moglie, con cui aveva condiviso la gestione delle residenze per anziani. Erano sorti pesanti contrasti economici sul patrimonio costruito negli ultimi anni: la donna e il padre si erano rivolti all’avvocato Pennica per denunciare Lupo alla procura di Agrigento. Diverse le contestazioni mosse, fra cui appropriazione indebita, ma anche stalking nei confronti dell’ex moglie. Era stata tentata una mediazione legale per la divisione del patrimonio.

Poi, un mese fa, il padre dell’ex moglie di Salvatore Lupo era stato aggredito da genero e dal figlio. Proprio nel bar dove è accaduto l’omicidio. Il suocero aveva però scelto di non presentare denuncia. Ecco perchè domenica i carabinieri erano andati subito a casa sua, ritenevano che avesse consumato una vendetta. Ma, al momento, non c’è alcun riscontro a questo sospetto.

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