“Coronavirus”, i casi e i contagi tra i sanitari

Condividi

L’aggiornamento dei casi coronavirus in Sicilia. Preoccupa l’escalation dei contagi tra il personale sanitario. Musumeci e Razza: “Tamponi a tappeto per medici e infermieri”.


Adesso sono 379 i casi di coronavirus in Sicilia. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (ovvero i Policlinici di Palermo e Catania) sono 4.468. Attualmente risultano positive 379 persone, 39 in più di giovedì 19 marzo. Risultano ricoverati 210 pazienti (27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 42 in terapia intensiva, mentre 169 sono in isolamento domiciliare, 25 guariti (11 a Palermo, 5 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e quattro deceduti. La Regione raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitate il sito www.siciliacoronavirus.it o telefonate al numero verde 800 45 87 87. Nel frattempo ricorre un’altra emergenza nell’emergenza coronavirus in corso, ovvero i casi di contagio tra il personale sanitario. E ciò rischia di pregiudicare gravemente la capacità di capienza e resistenza del sistema sanitario siciliano. Da ultimo, nell’ospedale Umberto primo di Siracusa sono appena risultati positivi al covid 19 due medici e un infermiere. E pochi giorni addietro è risultato positivo al tampone un altro medico, del reparto di Cardiologia. E poi, ancora, oltre al medico ad Agrigento positivo al coronavirus, anche un infermiere del reparto Otorinolaringoiatria di Villa Sofia a Palermo è positivo, nonostante sia asintomatico. E in riferimento alla circostanza ricorrente di essere asintomatici, il segretario provinciale della Fials – Confsal di Palermo, Enzo Munafò, si rammarica così: “Questo ultimo caso di Villa Sofia dimostra quello che diciamo da giorni. Se non dotiamo tutti gli operatori sanitari dei presidi di sicurezza, e non facciamo tamponi a tappeto, rischiamo di far diventare gli ospedali tanti inconsapevoli focolai untori del contagio”. Ed ancora nel frattempo, cogliendo la palla al balzo, il presidente della Regione, Musumeci, subito sostenuto dall’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha rilanciato l’iniziativa del tampone per tutti i sanitari impegnati in Sicilia. E Musumeci ha spiegato: “Il mondo scientifico su questo tema si è diviso, e questo è un messaggio negativo. Posso capire che si divide la politica ma non il mondo scientifico. Noi stiamo cominciando con i tamponi a tappeto, e pensiamo di farlo nelle prossime ore, a cominciare dal personale sanitario e parasanitario, perché se qui comincia a cadere il soldato, cioè i sanitari, non sapremmo come continuare la battaglia”. E ad attenuare prospettive catastrofiche è l’assessore Razza che, a fronte di quanti propongono di requisire spazi fieristici in Sicilia e adibirli a strutture per i degenti covid, come accade alla Fiera di Milano, Ruggero Razza replica: “Ritengo che in Sicilia non si arriverà ad avere bisogno di reparti d’emergenza in aree fieristiche o altre “location” non ospedaliere, come avvenuto in Lombardia e in altre zone rossissime del Nord. E l’ipotesi di requisire, ad esempio, la Fiera del Mediterraneo a Palermo o le Ciminiere a Catania resta, per ora, soltanto uno scenario di guerra estrema al coronavirus”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Notizie correlate

Leave a Comment