Codacons Agrigento, Di Rosa: la situazione igienico sanitaria del territorio è al limite della vivibilità

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Il Codacons di Agrigento, nella persona del suo Vice-Presidente Giuseppe Di Rosa, questa volta si rivolge direttamente ai NAS, AL NOE dei Carabinieri, agli uffici dell’ASP di Agrigento, all’Arpa , al Comando di Polizia Provinciale Settore Tutela Ambientale ed al Sindaco in quanto responsabile della salute pubblica, ha chiesto un immediato controllo sanitario della città, lanciando un forte allarme SANITARIO per la tutela della salute pubblica.

Nella lunga nota, Di Rosa, evidenza i grave stato igienico sanitaria del territorio del Comune di Agrigento che oramai perdura da troppo tempo.

“La salute e il benessere delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente. Un ambiente naturale di buona qualità risponde alle esigenze di base, allo stesso tempo, l’ambiente rappresenta un percorso importante per l’esposizione umana all’aria inquinata, al rumore e alle sostanze chimiche pericolose. Nella sua relazione sulla prevenzione delle malattie mediante ambienti sani, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che i fattori di stress ambientali siano responsabili per il 12-18 % di tutti i decessi nei 53 paesi della regione Europa dell’OMS. Il miglioramento della qualità dell’ambiente in settori chiave come l’aria, l’acqua e il rumore può contribuire a prevenire le malattie e a migliorare la qualità della salute umana.

Agrigento, oramai da troppo tempo è UNA DISCARICA A CIELO APERTO, non viene più effettuata la scerbatura e il sistema della raccolta differenziata crea giornalmente delle discariche in ogni zona della città, discariche che grazie anche al grande numero di animali abbandonati, diventano punto di ristoro per gli stessi.

Pertanto, anche in considerazione del prolungarsi della situazione creata dalla diffusione del Covid-19, abbiamo chiesto agli uffici sopra menzionati, ognuno per la propria competenza, di volere provvedere con assoluta immediatezza onde prevenire eventuali infezioni e proliferarsi di malattie trasmesse da animali all’uomo, e di volere sollecitare l’amministrazione in carica, nell’interesse per la salute pubblica visto che il primo cittadino è anche “responsabile della salute pubblica” del comune che amministra.”

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