Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 8 di 2756
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A ciascuno il suo. La (impossibile?) fiducia nella giustizia” è il tema del terzo incontro annuale della Fondazione Leonardo Sciascia sulla giustizia in programma per domani a Racalmuto nella sede della Fondazione. Avverso la manifestazione Francesco Bongiovanni, per tramite l’avvocata Tiziana Teodosio, ha presentato un ricorso al Tar per bloccare l’iniziativa. Nel ricorso inviato al Presidente della Regione, al Prefetto di Agrigento, al Comune di Racalmuto ed alla Fondazione si chiede di sospendere il convegno  al quale parteciperanno solo quattro magistrati, “senza alcun reale contraddittorio, secondo il ricorrente. “È già la seconda volta in due anni- afferma Bongiovanni- che la Fondazione Sciascia organizza eventi del genere, senza prevedere alcun dibattito pubblico. Eventi nel corso dei quali, peraltro, si parla male di Sciascia e si sottolinea, in maniera unilaterale, che il celebre scrittore di Racalmuto ha commesso parecchi errori allorquando ha criticato l’operato dei magistrati italiani”. Secondo Bongiovanni “nel convegno così come organizzato vengono ravvisate delle violazioni dello Statuto e delle finalità dell’importante Istituzione culturale, costituita per onorare l’opera e la figura del celebre scrittore Leonardo Sciascia”. Il convegno, secondo il programma,  sarà introdotto da Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Seguiranno gli interventi di Maurizio de Lucia, Procuratore della Repubblica di Palermo, di Leszek Kazana, storico e italianista di Giovanbattista Tona, Consigliere della Corte d’Appello di Caltanissetta. Le conclusioni saranno affidate a Luciano Violante, Presidente Emerito della Camera dei Deputati. Il dibattito sarà coordinato da Enzo Sardo, scrittore e saggista. L’incontro si aprirà con l’intervento di saluto del sindaco di Racalmuto Vincenzo Maniglia.

Il covid in Sicilia si diffonde nuovamente e colpisce soprattutto fragili e over 80. Così confermano i dati della Fondazione Gimbe, che monitora l’andamento del virus. A livello nazionale, nelle ultime quattro settimane, i contagi sono aumentati da 5.889 a 30.777, e i ricoveri in area medica sono più che triplicati da 697 a 2.378. E Gimbe avverte: “E’ necessario avviare subito la campagna vaccinale per prevenire il sovraccarico delle strutture sanitarie. Il vero rischio è la tenuta della sanità pubblica, oggi profondamente indebolita”. In Sicilia nella settimana dal 7 al 13 settembre si registra una stabilità dell’incidenza per 100.000 abitanti e si evidenzia un aumento dei nuovi casi del 4,1% rispetto ai sette giorni precedenti. Sopra la media nazionale i ricoveri in ospedale (6,9%) e quelli in terapia intensiva (1,2%) occupati da pazienti Covid. Per quanto riguarda i dati siciliani per 100mila abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia, la situazione peggiore si registra nell’Ennese, con un +250% rispetto alla settimana precedente, e nella provincia di Catania: +195,7%.

Domani giovedì 21 settembre ricorre il 33esimo anniversario dell’omicidio giudice Rosario Livatino. E una delegazione del Consiglio superiore della magistratura, capitanata dal vicepresidente Fabio Pinelli, si recherà in visita ai luoghi della memoria del magistrato “beato” per la Chiesa dal 2021, e poi negli uffici giudiziari di Agrigento, Caltanissetta, Gela e Catania. In particolare, domani mattina la delegazione sarà alle ore 11:15 a Canicattì per una visita alla tomba di Livatino, e alle 12 ad Agrigento per deporre una corona e rendere omaggio al giudice Livatino nel luogo dell’agguato, sotto la stele intitolata alla sua memoria, lungo la strada statale 640, in Contrada Gasena. Alle 13 inizierà la visita agli uffici giudiziari di Agrigento, dove la delegazione del Csm sarà accolta dal presidente del tribunale Piero Falcone e dal procuratore della Repubblica Giovanni Di Leo, e incontrerà i magistrati nell’aula intitolata al giudice. Seguirà una visita alla Stanza della memoria, in piazza Gallo ex Tribunale, e alla Casa Museo del giudice Livatino, in viale Regina Margherita a Canicattì.

Domenica scorsa la presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha promesso a Lampedusa che entro 4 o 5 giorni sarebbe stato rimosso il pericoloso e inquinante “cimitero delle barche” utilizzate dai migranti per le traversate. Ebbene la promessa della premier è stata mantenuta. Tre rimorchi, carichi di barche usate, sono stati condotti sul molo di Porto Empedocle. In due vi sono diverse barche in metallo sequestrate quando la settimana scorsa vi sono stati 112 sbarchi in 24 ore a Lampedusa. In un altro rimorchio sono state invece accatastate le barche in legno, tutte rimosse, bonificando la costa. Le operazioni di recupero, per il successivo smaltimento in discarica, proseguiranno.

La Società S.S. s.r.l. gestisce da diversi anni una rinomata struttura alberghiera ubicata nel territorio di Porto Empedocle, nelle immediate vicinanze della celebre spiaggia “Scala dei Turchi”.
La società in questione ha chiesto all’Amministrazione regionale l’accesso al fondo “Emergenza Imprese Sicilia” (Fondo E/O “FEIS”), costituito per l’attivazione di misure urgenti a sostegno del sistema produttivo regionale in concomitanza con la crisi epidemiologica Covid – 19.
In particolar modo, le risorse del fondo in parola sono volte a garantire la ripresa economica dell’Imprese siciliane, che hanno subito una drastica riduzione del proprio fatturato in ragione della crisi pandemica.
ICCREA BANCA S.P.A. è stata individuata dalla Regione Sicilia quale intermediario finanziario incaricato e, dunque, quale istituto di credito chiamato a valutare la sostenibilità del finanziamento richiesto dalle imprese.
La Soc. S.S. ha presentato un’ apposita richiesta di finanziamento, per un importo pari a 2.200.000,00 euro, alla Regione Sicilia e a BANCA ICCREA allegando un accurato business plan che chiariva ogni aspetto dell’iniziativa progettuale.
In particolar modo, nel business plan è stato evidenziato che il finanziamento perseguiva due distinte finalità: estinguere le pregresse esposizioni bancarie ed acquistare la proprietà della struttura alberghiera.
Tuttavia, Banca ICCREA ha rigettato la richiesta di finanziamento asserendo la rischiosità dell’operazione finanziaria che avrebbe comportato un considerevole aumento del livello indebitamento dell’impresa portandola a fallimento.
La Soc. S.S. ha dunque conferito mandato agli Avv.ti Girolamo Rubino, Rosario De Marco Capizzi e Vincenzo Airo’.
I predetti difensori hanno quindi impugnato innanzi al T.A.R. Palermo il provvedimento di rigetto dell’Istituto bancario, chiedendone l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia -.
In particolar modo, i legali della società hanno evidenziato come il provvedimento di rigetto risultasse affetto da macroscopici errori fattuali e di natura contabile tali da inficiare la valutazione complessiva fatta dall’istituto di credito.
Ed infatti, l’operazione prospettata nel business plan non avrebbe comportato, a differenza di quanto erroneamente rilevato da Banca ICCREA, un aumento dell’indebitamento societario, dal momento che l’ammissione alla misura mirava a sostituire i debiti pregressi, estinguendoli, con un nuovo finanziamento concesso a condizioni più vantaggiose.
Inoltre, è stato evidenziato che il valore della struttura alberghiera, stimato in misura superiore a 3 milioni di euro, andava ben oltre l’importo del finanziamento richiesto, garantendo la solvibilità dell’impresa.
In ogni caso, sono stati forniti ulteriori dati contabili indicativi della solidità finanziaria della Società.
Il T.A.R. Palermo, in totale adesione dei rilievi difensivi degli Avvocati Rubino, Airo’, De Marco Capizzi, ha accolto la richiesta cautelare formulata dai difensori dell’impresa sospendendo l’efficacia del provvedimento di diniego ed obbligando l’istituto di credito a rivalutare, entro 60 giorni, la richiesta di ammissione a finanziamento della società alla luce delle considerazioni giuridiche e contabili prospettate in sede di ricorso.
In ragione del provvedimento cautelare del T.A.R, la soc. S.S. ha concrete possibilità di conseguire il finanziamento richiesto, pari ad euro 2.200.000,00.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha rinviato a giudizio Saverio Savarino, 69 anni, di Raffadali, ex funzionario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento adesso in pensione. Gli si contestano ricatti e proposte sessuali per velocizzare le pratiche relative alle patenti ritirate. Lui, già a lavoro all’Ufficio patenti dell’Azienda sanitaria, è imputato di traffico illecito di influenze, tentata violenza sessuale e tentata induzione a dare o promettere utilità. Sono almeno quattro i casi di donne a cui l’ex funzionario avrebbe avanzato richieste sessuali in cambio di un aiuto nelle pratiche delle patenti ritirate. Le ipotesi di reato intorno a cui ruota l’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Gianluca Caputo, risalgono al periodo compreso tra il 2017 ed il 2019. L’imputato è difeso dall’avvocato Diego Galluzzo. Prima udienza il 20 novembre innanzi ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato.

La Cgil siciliana solleva le barricate contro il Decreto Sud appena approvato dal governo Meloni. I dettagli e l’intervento del segretario regionale del sindacato, Alfio Mannino.

La Cgil siciliana solleva le barricate contro il Decreto Sud appena approvato dal governo Meloni. Il sindacato non usa mezzi termini e lo definisce “un nuovo scippo alla Sicilia”. E il segretario regionale, Alfio Mannino, spiega il perché: “Innanzitutto perché il decreto istituisce una Zes (Zona economica speciale) per tutto il sud. Tutto Zes equivale a dire niente Zes. La premier, o non si rende conto del fatto che anche dentro il Mezzogiorno ci sono aree più fragili, o sceglie scientemente di abbandonarle al proprio destino, di cancellarle dal sistema Paese. Viene da dire: ma a che gioco stiamo giocando?”.

E poi Mannino sulle altre ragioni contrarie aggiunge: “Siamo contro la centralizzazione delle risorse e dell’assegnazione delle stesse, che la presidenza del Consiglio sta cercando di intestarsi. Ciò toglie autonomia e ruolo alle Regioni e ai Comuni, aprendo spazi al ben noto vizio italico della discrezionalità. La centralizzazione è decisa anche per le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, e per quelle per le aree interne: tutto insomma è avocato dal governo nazionale, togliendo ogni spazio di iniziativa e azione alle autonomie locali”.

La terza contestazione della Cgil è la previsione di dover impiegare per la gestione delle misure previste solo 2.200 persone per tutto il Sud. “Questo – ribatte il segretario – è un colpo di spugna sulle professionalità già impegnate, ed è un numero del tutto insufficiente”. E poi Alfio Mannino conclude: “Il Decreto Sud si aggiunge a quello sull’Autonomia differenziata e allo scippo dei fondi del Pnrr dirottati al Nord. E ancora una volta il presidente della Regione, Schifani, tace, e ci vien da pensare che lo faccia questa volta per consapevolezza della debolezza del suo governo, la cui azione è caratterizzata da ritardi e inadempienze. La Sicilia non si trova in una peculiare situazione di disagio economico e sociale per caso, ma la situazione si deve al disinteresse della politica regionale e nazionale al non volere vedere la crisi e affrontarne i nodi in una terra che è stata storicamente vista come terra da sfruttare e non da promuovere”.

E dunque, in prospettiva, la Cgil assicura: “Faremo sentire la nostra voce con un movimento di protesta che sta crescendo in queste ore, che vedrà parecchi momenti di mobilitazione e che sarà parte importante della manifestazione nazionale del 7 ottobre, organizzata da Cgil e associazioni per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare”.

Giuliana Miccichè

 

In secondo grado, in Corte d’Assise d’Appello a Palermo, è stato revocato l’ergastolo inflitto in primo grado ad Antonino Borgia, l’imprenditore di Partinico imputato di avere ucciso il 22 novembre del 2019 con 10 coltellate Ana Maria Lacramioara Di Piazza, giovane donna incinta originaria della Romania e residente a Giardinello, ex amante dell’uomo. I giudici di secondo grado lo hanno condannato a 19 anni e 4 mesi per omicidio volontario. Ebbene, adesso la Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione di Corte d’Assise d’Appello la condanna a 19 anni e 4 mesi inflitta a Borgia. La Cassazione intende che i giudici d’Appello rivalutino le aggravanti non riconosciute nel primo processo d’Appello, ovvero la premeditazione e i motivi abietti e futili.

“Caro Direttore, mi trovo presso le Terme di Montecatini x accompagnare una mia familiare con gravi problemi di ipoacusia. Per quello che vedo sia all’esterno che all’interno della Struttura, trattasi di un grande ” locale” su diversi piani che offre proficue terapie di vario genere. La cosa che mi ha comunque sorpreso, al di là della qualità e molteplicità dei servizi, è il numero elevato di alberghi, hotel, pensioni che in pratica costellano tutto il Comune di Montecatini terme! sempre pieni di gente! Ho chiesto qualche spiegazione e mi è stato risposto che “VIVONO” delle Terme ed in piccola parte della vicinanza con Firenze. Ma la domanda che mi permetto di farti è la seguente: perchè da Agrigentina doc la mia familiare è dovuta recarsi fino alle Terme di Montecatini per curare l’ipoacusia? Le Nostre Terme di Sciacca che fine hanno fatto?”

Avv. Giuseppe Lo Dico

Ieri pomeriggio, una delegazione del direttivo della nostra Associazione guidata dal nostro Presidente Dott. Antonio Marotta e dal Vice Presidente Ing. Michele Zambuto, è stata ricevuta dal Sindaco di Agrigento dott. Francesco Miccichè.  per la presentazione della terza edizione della manifestazione “Metti in moto il dono”. Istituita dalla FIDAS Nazionale (Federazione Italiana Donatori Autonoma sangue). Unire la passione per le due ruote, la sicurezza sulla strada e il gesto profondamente solidale che è la donazione di sangue.

È questo lo spirito che animerà l’iniziativa che si svolgerà il 1° ottobre ad Agrigento, capitale della cultura 2025, si inserisce all’interno di un calendario di incontri che ha visto protagonisti i moto club di tutta Italia e fa da sfondo alla campagna estiva che si prolungherà per l’appunto, sino il prossimo 01 ottobre 2023, ultima tappa della carovana di motociclisti.

La giornata prevede il raggruppamento e la registrazione, nel piazzale antistante la Casa Natale di Luigi Pirandello, dei partecipanti provenienti da Agrigento e paesi limitrofi unitamente ai partecipanti provenienti da Caltanissetta e Mazzarino che subito dopo partiranno alla volta di Gela per poi dirigersi ad Agrigento dove, intorno alle ore 12 la carovana inizierà il giro per le vie principali della città con successiva conclusione nei pressi del piazzale Giglia San Leone, dove saranno accolti per l’appunto dal Sindaco Miccichè e dalle Autorità Civili, Militari e Religiose.