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Insolita, ma non per questo meno preoccupante, una vera e propria attività intimidatoria nei confronti di una 53enne di Canicattì. Ha rinvenuto all’interno dell’abitacolo della sua autovettura, un coltello a serramanico, della lunghezza di 15 centimetri, affisso allo specchietto retrovisore.

La proprietaria ha formalizzato la denuncia, ai poliziotti del Commissariato di Canicattì ed ha anche riferito che la macchina è in uso alla figlia ventiquattrenne.

Il fatto è avvenuto ieri pomeriggio mentre l’autovettura era parcheggiata in contrada Corrigi, in zona commerciale.

 

La premier Giorgia Meloni, insieme con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sono arrivate a Lampedusa, accompagnate dal ministro Matteo Piantedosi e dalla commissaria Ue Ylva Johanssen. Presenti anche i vertici della Prefettura di Agrigento, della Questura e del Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento.

La struttura di contrada Imbriacola è la prima tappa della visita istituzionale; qui non hanno incontrato i migranti che sono stati sistemati dietro una transenna. All’interno della struttura hanno incontrato solo la Croce Rossa e l’ex Easo, l’Agenzia europea per l’asilo. Qualche migrante ha protestato per non avere avuto la possibilità di potere incontrare la premier e Von der Leyen. La Croce Rossa Italiana ha consegnato stamattina in segno di benvenuto la maglietta della Cri alle presidenti Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni presenti all’hotspot di Lampedusa attraverso la vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Debora Diodati. Lo rende noto la stessa Croce Rossa in una nota. “Come ogni giorno con le persone Migranti che accogliamo, vogliamo condividere oggi con le istituzioni il nostro principio di umanità. È una speranza di vita”, dice la Cri

“Come avete visto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha immediatamente accettato l’invito a venire qui per rendersi conto della situazione a Lampedusa. Non lo considero tanto un gesto di solidarietà verso l’Italia ma un gesto di responsabilità dell’Europa verso se stessa perché i confini dell’Italia sono i confini dell’Europa”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. “Se qualcuno pensasse che di fronte alla crisi globale in atto la questione si potesse chiudere così prenderebbe un abbaglio. Siamo a una portata tale di flussi che se non lavoriamo tutti insieme saranno investiti prima gli stati di frontiera e poi tutti gli altri. E’ un problema che coinvolge tutti e da tutti va affrontato e la presenza della von der Leyen è un segnale di consapevolezza”. “Credo anche, e ne parleremo in settimana, che un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite sia assolutamente necessario”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Entrambe la prossima settimana saranno all’Assemblea generale dell’Onu.

Sulle migrazioni illegali, “servono soluzioni serie, complesse, durature e che tutti lavorino nella stessa direzione: non avrebbe senso che una parte si impegna per trovare soluzioni e un’altra parte che per ragioni ideologiche si impegna per smontarle”, ha detto ancora Meloni. La premier ha parlato di “accordi strutturali con i Paesi del Nord Africa per fermare le partenze e anche per evitare il dramma delle morti in mare; lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, anche uniformando le legislazioni dei paesi coinvolti, e abbiamo organizzato la Conferenza su sviluppo e migrazioni anche per lavorare su questo fronte; quote di immigrazione legale concordate soprattutto con i Paesi che collaborano al contrasto della migrazione illegale; una efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari; e – ha concluso – strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali”.

Fanno eco le parole di von der Leyen che ha detto: “Per me è molto importante essere qui oggi” insieme alle autorità italiane. “Quella dell’immigrazione illegale è una sfida europea che richiede una risposta europea”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine della visita a Lampedusa svolta insieme alla presidente del Consiglio Giorgio Meloni. “Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti”, ha poi aggiunto.

Dopo un sopralluogo di una decina di minuti all’hotspot si sono spostate al molo di Favaloro, dove arrivano ogni giorno diverse imbarcazioni provenienti dal Nord Africa. Al molo di Favaloro di Lampedusa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si sono soffermate davanti alle decine di barchini ormeggiati davanti alla banchina, su cui nelle ultime settimane sono arrivate centinaia di migranti. Il ‘cimitero dei barchini’, viene chiamata questa distesa di imbarcazioni di legno o alluminio. Con il sindaco dell’isola Filippo Mannino impegnato a New York all’Onu, è stato il suo vice, Attilio Lucia, a raccontare la situazione del molo a Meloni, von der Leyen, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson.

Alla fine, dopo un video concitato da parte del Premier Giorgia Meloni che alla fine invitata la presidente della Commissione europea a venire a Lampedusa per “accertarsi di persona di quanto accade nell’Isola”, c’è riuscita.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leven sarà domani mattina a Lampedusa. Lo comunica il portavoce della Commissione europea, Erica Mamer.

 

 

A Palma di Montechiaro, nelle campagne circostanti, i Carabinieri hanno arrestato un bracciante agricolo di 36 anni, C A sono le iniziali del nome, e due disoccupati, D L di 30 anni, e G L G di 28, tutti di Palma di Montechiaro. Sono stati sorpresi intenti a lavorare in una piantagione di marijuana. Sono state contate circa 150 piante tutte alte più di un metro. I tre, su disposizione della Procura, sono ristretti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale.

E’ Stefano Cirillo il nuovo segretario regionale della Democrazia Cristiana in Sicilia. A formalizzare l’incarico sono i 600 delegati riuniti oggi a Palermo all’Hotel Astoria in occasione del primo congresso regionale del partito, con la relazione introduttiva del segretario nazionale Totò Cuffaro. Per la presidenza della Dc è stato scelto l’ex deputato regionale Carmelo Pullara. A coordinare la segreteria organizzativa è Carmelo Pace, ex sindaco di Ribera, attuale capogruppo del partito all’Assemblea regionale siciliana.

E’ stata depositata la consulenza tecnica dai medici legali incaricati dalla procura di Caltanissetta di eseguire l’autopsia sul corpo di Antonella Geraldi, la 53enne nissena deceduta all’ospedale Sant’Elia, nel corso di un intervento chirurgico, il 6 gennaio scorso. La donna è stata ricoverata per acuti dolori addominali e, secondo la denuncia presentata dai familiari, sarebbe stata operata in ritardo. I dolori addominali, in base a quanto emerge dalla cartella clinica, sono stati determinati da un’occlusione intestinale. In pratica sono state riscontrate delle aderenze, dovute con tutta probabilità al precedente intervento di chirurgia per la riduzione dell’adipe con mini-by pass gastrico a cui la paziente si è sottoposta alcuni mesi prima. Durante l’operazione sono insorte complicanze respiratorie ed emorragia polmonare, fino alla morte che, secondo gli esperti incaricati dalla Procura, sarebbe avvenuto per “insufficienza cardiocircolatoria acuta con focolai di edema polmonare emorragico, conseguente a polmonite da aspirazione, in corso di intervento chirurgico per addome acuto da occlusione intestinale in soggetto sottoposto a precedente mini by-pass gastrico”. “Si ritiene pertanto – si legge ancora nella consulenza tecnica – di non individuare elementi di censura nell’operato dei sanitari che ebbero in cura la paziente, avendo gli stessi adottato un adeguato approccio terapeutico, sia medico che chirurgico”.

L’emergenza immigrazione a Lampedusa sarà affrontata e discussa anche a New York i prossimi 18 e 19 settembre. Si riuniranno i leader mondiali per la revisione intermedia dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Sarà presente anche il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, a fronte del vertiginoso incremento degli arrivi di migranti nel 2023, e del picco senza precedenti raggiunto nel corso della settimana attuale. Nella nota di intenti della riunione si legge: “La riunione ha come missione specifica quella di restituire centralità alle comunità locali che si trovano ad affrontare dinamiche più grandi di loro e di conseguenza insostenibili. L’obiettivo è metterle in dialogo con livelli istituzionali più alti, in grado di avere un impatto sulla gestione delle dinamiche globali, quali le migrazioni”. Si preannuncia quindi una valanga di bla bla bla inconcludenti, così come si riscontra almeno dal 2005 ad oggi.

A Lampedusa il cadavere di un neonato è stato sbarcato al molo Favarolo da una motovedetta della Guardia Costiera che ha soccorso un gruppo di migranti nelle acque antistanti all’isola. Subito dopo l’attracco è stata trasportata fuori la salma del bimbo che è stata poi custodita in una bara bianca adesso nel cimitero locale. La madre è stata condotta al Poliambulatorio. Il piccolo è stato partorito durante la traversata, ed è morto pochi minuti dopo il parto.

Due comunicati, freddi, gelidi, come la morte che ha colpito i due autisti favaresi che stanotte hanno perso la vita in un incidente stradale nei pressi di Roma mentre trasportavano migranti diretti in Piemonte. Il sindaco Antonio Palumbo ha dichiarato il lutto cittadino per il giorno dei funerali mentre la Presidente del Consiglio Miriam Mignemi.

“Questa mattina Favara è sconvolta dall’ennesima tragedia – dichiara la Presidente del Consiglio comunale di Favara Miriam Mignemi –  Il Consiglio Comunale si stringe al dolore dei familiari di Alberto Vella e Daniel Giudice, due giovani molto amati, due lavoratori stappati prematuramente alla vita, lasciando un vuoto incolmabile, una gravissima perdita che colpisce tutta la Comunità. Favara perde due figli perbene”.

“Favara – ha detto Palumbo – si è svegliata con una notizia terribile, l’ennesima. Due giovani lavoratori, ragazzi solari, amanti della vita, sono morti stanotte a bordo dell’autobus che guidavano. La nostra città dovrà dire addio ad Alberto Vella e Daniel Giudice. Anch’io perdo delle persone a cui ero legato da a una sincera amicizia. Quando le salme torneranno a Favara sarà proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali. Sono vicino alle loro famiglie”.

Manca poco alla fine dell’anno, il tempo è quasi scaduto per le concessioni balneari, ma dal governo nessuna indicazione, solo silenzio. Il tempo scorre inesorabile e la direttiva europea Bolkestein per la libera concorrenza incombe sempre più minacciosa.

Tanti comuni della costa agrigentina, a proposito di tempistica, sono ancora senza il PUDM (Piano di Utilizzo delle aree Demaniali Marittime) i cosiddetti “Piani Spiagge”, praticamente fuori tempo massimo.

Il 31 dicembre 2023 scadono i titoli delle concessioni balneari italiane, così come sentenziato dal Consiglio di Stato a novembre 2021 respingendo la proroga governativa all’anno 2033, perché ritenuta in contrasto con la direttiva Bolkestein che proibisce i rinnovi automatici sulle concessioni pubbliche.

Inoltre, lo scorso 28 agosto, con una pronuncia dei giudici del Consiglio della sesta sezione, è stato ribadito che il termine delle concessioni balneari è fissato al 31 dicembre 2023: «Tutti gli organi dello Stato hanno il dovere di disapplicare le proroghe generalizzate legislativamente previste per le scadenze delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo».

La pronuncia rimarca il contenuto della sentenza dello scorso primo marzo, quella che aveva dichiarato illegittimo lo slittamento dei termini al 31 dicembre 2025 inserito nel decreto Milleproroghe dal governo. Le concessioni saranno riassegnate tramite gare pubbliche e i Comuni sono chiamati a predisporre i bandi di gara. Solo allora potranno avvalersi della “mini proroga” di un anno stabilita dal governo Draghi per dare tempo alle amministrazioni di espletare le evidenze pubbliche.

Ma dal governo, sugli atti formali, e quindi, sui modi e i tempi dell’applicazione esecutiva della normativa comunitaria, c’è silenzio. Per riassegnare gli spazi delle spiagge servono i decreti attuativi che dovranno stabilire in sintesi le modalità di svolgimento delle gare.

Molti Comuni, in giro per l’Italia – e qui da noi? – in questo silenzio si stanno attrezzando per non incorrere nelle infrazioni per chi viola leggi e sentenze.

Molte amministrazioni comunali, in giro per l’Italia – e qui da noi? – hanno già avviato i gruppi di lavoro per predisporre i bandi, evidenziando la responsabilità del governo che, ad oggi, non ha emanato i necessari decreti attuativi.

Qui da noi silenzio.

Anche perché alcune amministrazioni, tante, sono in difetto e non possono alzare la voce. Da anni e anni i sindaci del litorale agrigentino sono chiamati a predisporre e adottare, con urgenza, il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime, in conformità ai principi definiti dall’UE ed alla vigente legislazione statale e regionale di settore, senza i quali non sarà comunque possibile espletare le gare. Ribadiamo – Dichiara l’Arch. Gero Niesi, Vice presidente vicario di Confcommercio Agrigento con delega al SIB – che il disattendere tale adempimento renderà, di certo, inesorabile il tracollo dell’intero comparto e dell’indotto, rischiando di buttare a mare il lavoro di tantissimi padri di famiglia, loro concittadini. Le amministrazioni comunali devono avere chiaro che le strutture balneari sono un patrimonio per tutto il territorio, sia economico che identitario, da proteggere e valorizzare e vanno affiancate e sostenute in un percorso di crescita. Questa evidenza, oltre che ai sindaci, dovrebbe essere d’interesse anche per tutti i rappresentanti in Parlamento Regionale, Nazionale ed Europeo di questo territorio, maggioranza o opposizione non fa alcuna differenza”.