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Si spaccia per un carabiniere in servizio alla stazione di Porto Empedocle e, con la scusa di una fantomatica indagine su una rapina, riesce a farsi consegnare soldi e gioielli da una coppia di anziani. Un trentanovenne empedoclino, già noto alle forze dell’ordine, è stato identificato e denunciato dai poliziotti del commissariato Frontiera diretto dal dirigente Chiara Sciarrabba.

L’indagato era riuscito addirittura a rivendere i preziosi. Secondo quanto ricostruito, il trentanovenne si sarebbe finto un militare dell’Arma e ha adescato l’anziano lungo una via del paese convincendolo a mostrargli i gioielli in suo possesso per effettuare dei rilievi. Oltre ai preziosi avrebbe anche convinto il pensionato a prelevare 200 euro per delle verifiche sul numero di banconota.

Un escamotage che ha avuto incredibilmente successo. Il finto carabiniere ha poi chiesto all’anziano di accompagnarlo in auto in caserma ma, durante la sosta in un bar, è sparito facendo perdere le tracce. Adesso è stato rintracciato e identificato e dovrà rispondere dei reati di truffa aggravata e ricettazione.

Al via l’iter per la comunicazione delle informazioni sul Titolare Effettivo al Registro delle imprese delle Camere di Commercio. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 236 del 9/10/2023 il provvedimento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che attesta l’operatività dei sistemi di comunicazione del Titolare Effettivo, come stabilito dal decreto interministeriale 11 marzo 2022 n. 55. Entro 60 giorni a partire dalla data di
pubblicazione del provvedimento, i soggetti interessati – imprese con personalità giuridica, persone giuridiche private, trust e istituti similari – dovranno inviare la comunicazione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio.
Secondo il D.Lgs. n. 90 del 25 maggio 2017 – emanato in attuazione della Direttiva UE 2015/849 e parte della normativa antiriciclaggio – il Titolare Effettivo è la persona fisica che realizza un’operazione o un’attività oppure, nel caso di entità giuridica, chi come persona fisica la possiede o controlla o ne è beneficiaria.
L’identificazione certa di questa figura costituisce perciò un tassello determinante per garantire la trasparenza delle attività d’impresa: è frequente, infatti, il riciclaggio di denaro da parte di imprese di copertura che, nascondendo il loro vero titolare, rendono difficile individuare il beneficiario degli introiti derivanti da attività illecite.
Per consentire l’adempimento, il sistema camerale – attraverso Unioncamere e InfoCamere – ha realizzato l’architettura telematica necessaria per ricevere le comunicazioni dovute e, successivamente, consentire l’accesso e la consultazione delle informazioni ai soggetti autorizzati. Al fine di agevolare la corretta compilazione delle domande è stato predisposto un manuale operativo, disponibile attraverso il portale istituzionale https://www.unioncamere.gov.it/. Sono altresì disponibili tutte le informazioni relative all’adempimento sul portale https://titolareeffettivo.registroimprese.it.

I consiglieri comunali della Democrazia Cristiana di Agrigento, Spataro, Bongiovì, Vitellaro e Zicari, intervengono in riferimento al progetto “Capitale Italiana della Cultura 2025”, e affermano: “Il sindaco porti subito in consiglio comunale lo statuto della fondazione Capitale della Cultura. Continuiamo a leggere di interviste al sindaco su Capitale della Cultura e Albergoni, ma dello statuto della fondazione o del suo presunto ‘piano B’ nessuna traccia. Siamo pronti a esaminare lo statuto, lo valuteremo e correggeremo (se serve). Non si può perdere altro tempo prezioso, e la colpa per le inefficienze altrui non può ricadere sul consiglio comunale. Lo statuto è stato deliberato dalla giunta lo scorso 3 agosto. Sono passati più di 60 giorni. Cosa si aspetta ancora? Consigliamo al sindaco, inoltre, di occuparsi più del bilancio che delle poltrone. Senza bilancio non abbiamo i soldi per finanziare la Capitale della Cultura. Siamo pronti a fornire il nostro contributo a garanzia dei princìpi della trasparenza e dell’evidenza pubblica”.

Una colomba, l’arcobaleno, una fila di stelle ed una frase: ”Sognamo un Mediterraneo di Fraternità”, su un fondo verde e blu. E’ la barca lunga 6 mt in ferro,   collocata sul  Belvedere della Scala dei Turchi a memoria delle migliaia di donne uomini e bambini che hanno perduto la vita nel mar Mediterraneo, espressione dell’alto valore dell’accoglienza, inaugurata ieri pomeriggio alla  presenza  del Questore Emanuele Ricifari e del Colonnello Nicola De Tullio,  Comandante Provinciale dei Carabinieri  di Agrigento.   Il natante  corroso e fatiscente  fu rinvenuto  lo scorso  4 marzo 2023  sulla spiaggia di Lido Rossello, poco distante dalla Scala dei Turchi, all’interno salvagenti, indumenti, taniche di benzina ed altri oggetti, segni di una recentissima traversata….l’ennesimo sbarco fantasma sulle nostre coste. Nessuna traccia degli occupanti del mezzo che, con ogni probabilità, hanno fatto perdere le loro tracce prima che si potessero materializzare i soccorsi.

Dal relitto spiaggiato  all’istallazione inaugurata ieri, intercorre  un lavoro di squadra su input del sindaco Sabrina Lattuca e di don Fabio Maiorana, che ha coinvolto i consiglieri comunali Pasquale  Valenti e Assunta Infurna, la Stazione dei Carabinieri e in primis il Luogotenente Antonio Ditto, l’Isp capo dei VVUU Salemi, l’Avv. Margherita Licata, la Prof.ssa Mariella Frumusa, il Sig. Nino Capizzi, Nautica Biondo, Alletto Calogero (Nicos), il Sig. Dario Granata, Bartolomeo Sabbiatura, Dimora infissi e Ceramiche Vaccaro.  Alla cerimonia hanno partecipato gli alunni dell’Istituto Garibaldi di Realmonte, diretto da Paola Catanzaro  con interventi musicali a cura dei docenti Stefano Tesè  e Paolo Salemi.

Un  progetto che ha coinvolto l’intera  comunità e  tanti cuori generosi  nel segno dell’accoglienza- spiega il sindaco Sabrina Lattuca-   Un iter burocratico non  facile né spedito che ha consentito  il trasferimento, la sabbiatura, la verniciatura ad opera di numerosi volontari, un nuovo trasporto per riportarla in sede, la fase pittorica e poi la collocazione definitiva presso questo belvedere, luogo di legalità e bellezza.  Tutti, ciascuno con la propria professionalità e con il proprio lavoro, si sono adoperati per realizzare un progetto che è segno dell’accoglienza perché Realmonte è da sempre un paese aperto all’accoglienza”.

L’ordine degli ingegneri, in linea con uno dei principi cardine del nuovo codice dei contratti pubblici, ovvero la digitalizzazione, ha dato il via ad un corso avanzato di GIS (Geographical Information System), organizzato in collaborazione con CartoGIs, Società esperta nel settore.

Grande entusiasmo e partecipazione sono stati riscontrati nella prima giornata, svoltasi il 9 ottobre scorso. Il percorso formativo qualificante, aperto a tutte le categorie di professionisti tecnici, ha visto la partecipazione di circa 60 discenti tra ingegneri, geologi, geometri, di tutto il territorio nazionale, che hanno manifestato grande soddisfazione per l’alto profilo dei docenti e per gli argomenti trattati.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente, Ing. Achille Furioso, e l’introduzione dei lavori da parte del Consigliere Segretario, Ing. Jennifer D’Anna, ha relazionato il Dott. Giovanni Ranieri di CartoGis.

Il Corso di formazione in Sistemi Geografici (GIS) offre un percorso personalizzato, finalizzato a diffondere le tecniche e le conoscenze di gestione geografica tramite l’insegnamento del software open source “QGIS”, si svilupperà in 7 incontri in FAD sincrona e si chiuderà il 31 ottobre. Durante le lezioni saranno affrontati argomenti basilari come la gestione dei layer vettoriali e raster, i sistemi di riferimento cartografici, la georeferenziazione, il disegno vettoriale, il database e la stampa. Particolare importanza sarà dedicata alla descrizione dei dati cartografici reperibili sul territorio nazionale, ai formati disponibili in ambiente GIS e allo scambio dei dati con altri software GIS e CAD. Il corso rappresenta un’ulteriore occasione di crescita professionale per tutti i professionisti.

Con ricorso proposto innanzi al Tar Catania la sig.ra C.L.A. titolare di una impresa agricola operante nella provincia di Messina, chiedeva l’annullamento previa sospensione dell’informativa antimafia adottata nei propri confronti dalla Prefettura U.T.G. di Messina e resa nell’ambito del procedimento per il rilascio di una concessione ad uso pascolo di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale di Tortorici.

Il Tar Catania respingeva l’istanza cautelare proposta dalla sig.ra C.L.A che, pertanto, decideva di proporre appello cautelare innanzi il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino.

Ebbene, il Consiglio di Giustizia Amministrativa accoglieva l’appello cautelare proposto dalla sig.ra C.L.A, ritenendo plausibili le doglianze mosse dagli Avv.ti Rubino e Marino avverso il provvedimento interdittivo ed ordinando al TAR Catania la sollecita fissazione dell’udienza di merito.

Tuttavia all’esito dell’udienza di merito il Tar Catania respingeva il ricorso proposto dalla sig.ra C.L.A.

Conseguentemente l’imprenditrice appellava la suddetta innanzi al CGA, sempre con il patrocinio degli avv.ti Rubino e Marino, chiedendo anche l’adozione di una misura cautelare .

In particolare gli avv.ti Rubino e Marino deducevano l’erroneità della sentenza di primo grado nella misura in cui il primo giudice aveva omesso di considerare il fatto che il provvedimento interdittivo non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico dell’appellante, basandosi soltanto sul fatto che il coniuge dell’appellante fosse stato destinatario diversi anni addietro di procedimenti penali e che dunque il provvedimento interdittivo fosse fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive del doveroso requisito dell’attualità .

Ebbene il CGA , condividendo le tesi  degli avv.ti Rubino e Marino , dapprima ha accolto l’istanza cautelare e successivamente all’esito della fase di merito ha definitivamente annullato l’informativa interdittiva irrogata in danno dell’appellante, considerata la mancata attualità dei fatti, datati nel tempo, dai quali l’amministrazione appellata ha desunto il pericolo di infiltrazioni mafiose e l’irrilevanza dei rapporti parentali.

Per effetto della suddetta sentenza del CGA l’imprenditrice potrà nuovamente intrattenere rapporti contrattuali ed economici con la pubblica amministrazione e potrà far salva la propria attività.

A Raffadali un violento incendio è divampato in via Mare a danno dell’ascensore di una residenza, una tettoia, e un furgone Fiat Doblò attrezzato per il trasporto di disabili. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, che hanno domato le fiamme che si sarebbero sprigionate per causa accidentale, probabilmente da un forno a legna, in un magazzino, non spento del tutto. Soccorsa una donna disabile.
Sul posto, sono accorsi anche i Carabinieri.

Gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono saltate fuori nel corso di ispezioni in due cantieri fatte dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai militari dell’Arma della Compagnia di Sciacca. Al termine di un primo controllo ad una ditta edile con cantiere a Lucca Sicula un imprenditore di 44 anni, di Ribera, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Sciacca.

L’uomo è’ ritenuto responsabile di omessa difesa aperture prospicienti il vuoto e per non aver predisposto parapetto nelle scale fisse in muratura. I militari dell’Arma hanno adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel corso di un’ispezione in un altro cantiere, gli specialisti dell’Arma hanno trovato accertato delle irregolarità. Un 42enne, nato a Sciacca ma residente a Villafranca Sicula, titolare di una ditta edile, è stato denunciato alla Procura, perché ritenuto responsabile di difformità Pimus (Piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi) rispetto all’impalcatura utilizzata e mancanza di progetto relativo al ponteggio in uso. Alla fine delle ispezioni comminate ammende per complessivi 9.800 euro e contestate sanzioni amministrative pari a 3.000 euro.

Se questo è il futuro e il futuro è nelle mani dei 13enni di oggi è meglio lasciar perdere e guardare avanti non certo con tranquillità.

Oggi a Belmonte Mezzagno, paesino in provincia di Palermo, è accaduto un fatto estremamente grave che necessita provvedimenti penali seri e immediati. Altro che minorenne.

Il “bravo” ragazzo stava passando il tempo a lanciare oggetti vari, pietre comprese, ai passanti mentre era seduto su una panchina, in centro città. Ad un certo punto un signore lo ha redarguito invitandolo a smettere di continuare con questo stupido gioco (evidentemente il piccolo energumeno, non avendo altri interessi, ama passare il tempo in questo modo).

Apriti cielo. Il 13enne ha reagito con una violenza inaudita; si è avvicinato all’anziano signore e gli ha sferrato un pugno in faccia, procurandogli la frattura della mandibola. Non contento di ciò, il giovinastro ha continuato ad inveire contro il signore, nel frattempo caduto a terra per la forte botta, e non essendo ancora sazio della sua performance, ha continuato la sua opera scagliando una serie di calci nel corpo inerme del signore. Risultato: oltre alla mandibola, trauma cranico.

Non finisce qui. A difendere il padre è stata la figlie del 75enne, intervenuta per soccorrere il padre. Ed anche per lei botte da orbi con varie contusioni in tutto il corpo. Sembrerebbe anche che anche alcuni familiari del giovane sarebbero intervenuti per picchiare l’uomo.

Cosa accadrà adesso non si sa. Di certo per un delinquente del genere occorrerebbe una pena esemplare che sia da monito per lui ed esempio per gli altri. Anche il sindaco della città dovrebbe prendere provvedimenti contro il 13enne che gli competono.

 

 

“Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio, le decisioni sulla salute dei siciliani devono essere assunte in modo trasparente e concertato. Per questo ritengo gravi e inaccettabili le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Carmelo Pace il quale, a suo dire, insieme al segretario della Dc, Totò Cuffaro, farebbe parte di un tavolo ristretto della maggioranza che approva preventivamente le azioni da mettere in campo per la sanità siciliana”.

Lo aveva dichiarato stamattina l’on. Margherita La Rocca Ruvolo a commento del capogruppo DC all’Ars on. Carmelo Pace. Lo stesso Pace oggi ha diramato una nota con la quale replica alle dichiarazione del sindaco di Montevago.

“In merito ad alcune dichiarazioni di colleghi parlamentari, che asseriscono che io partecipi a riunioni segrete per parlare di sanità, riferendosi ad una mia intervista televisiva di qualche giorno fa durante la quale ho detto invece di aver partecipato, insieme a Totò Cuffaro, ad un tavolo ristretto di maggioranza, voglio precisare che si tratta delle riunioni che il centrodestra tiene e di cui la stampa, quando avvengono, scrive abitualmente”. Lo dice il capogruppo della DC all’Ars, Carmelo Pace. “Durante questi incontri ristretti della maggioranza si parla di tutti i temi politici, tra cui delle candidature alle scorse elezioni comunali, riforma delle ex province e attività programmatica politica – aggiunge – Si tratta di tavoli ai quali partecipano in alcuni casi i capigruppo dei partiti, in altri i leader regionali delle varie correnti. Ad esempio, per Fratelli d’Italia hanno partecipato Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, per l’Mpa Fabio Mancuso e in alcune riunioni ha preso parte anche Raffaele Lombardo, per Forza Italia Marcello Caruso e qualche volta Giulio Tantillo, per Noi Moderati Massimo Dell’Utri; per la Lega Annalisa Tardino e a volte anche Marianna Caronia. Spero, attraverso la rappresentazione dei fatti, di aver chiarito ai colleghi parlamentari tutti i suoi dubbi e le perplessità”.