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E’ pronto il “Bonus affitti”, la misura con la quale la Regione eroga un contributo economico alle famiglie siciliane a basso reddito titolari di un contratto di locazione per abitazioni private o di edilizia residenziale pubblica. L’assessorato Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ha stanziato 17 milioni di euro, provenienti dal ministero delle Infrastrutture. Adesso sarà pubblicato il bando che conterrà i requisiti necessari e la documentazione da presentare per accedere al contributo. Le istanze potranno essere presentate esclusivamente in modalità online su apposito portale web, attraverso Spid o carta d’identità elettronica.

A breve un’area polifunzionale sostituirà la maxi discarica abusiva che attualmente incombe nel cuore del quartiere Zen a Palermo. Si tratta di un parco, con alberi di arance e limoni, e due fontane, un’area giochi attrezzata, tavoli da ping-pong, un campo di bocce e un laghetto artificiale. L’assessorato regionale delle Infrastrutture ha approvato il progetto esecutivo, necessario per avviare la gara d’appalto che consentirà di riqualificare la zona di oltre 10 mila metri quadrati compresa tra le vie Fausto Coppi, Primo Carnera e Senocrate di Agrigento, che da anni versa in condizioni di abbandono. L’opera ha un costo di circa 4 milioni di euro, a valere su fondi ex Gescal, e i lavori dovrebbero durare un anno.

A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Giuliano Castiglia, ha assolto sei imputati col rito abbreviato e dichiarato il non luogo a procedere per altri dieci nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta riguardante l’Alto Belice Ambiente. Si tratta di una società per azioni a prevalente capitale pubblico, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti in 27 paesi della provincia di Palermo. Gli ex amministratori sono stati scagionati per mancanza di dolo nella mala gestione della società tra debiti e fallimento. Gli imputati sono l’ex sindaco di Monreale ed ex deputato regionale Salvino Caputo, Lea Giangrande, Vincenzo Mustacchia, Saverio Barrale, Gioacchino Castronovo, Giuseppe Nicolosi, Francesco Di Giorgio, attuale sindaco di Chiusa Sclafani, Enzo Di Girolamo, ex sindaco di Altofonte, Luigi Vallone, ex sindaco di Prizzi, Giuseppe Alessi, Francesco Vetrano, Roberto Terzo, Marcello Barbaro, Pietro Trapani, Giuseppe Califano e Ferdinando Scalia.

Nel marzo del 2021, G F, sono le iniziali del nome, di 50 anni, si è sottoposto al vaccino anti covid (Pfizer-BioNTech). Dopo poco tempo ha manifestato una reazione avversa consistita in amiotrofia nevralgica con una quasi paralisi del braccio sinistro. Dopo apposita segnalazione all’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), quale sospetta reazione avversa al vaccino Pfizer, la Commissione Aziendale dell’Azienda sanitaria di Agrigento ha dispensato il danneggiato dalla somministrazione della terza dose di vaccino. Ritenendo, quindi, di avere subito un danno irreversibile a causa della somministrazione del vaccino anti covid, G F, assistito dall’avvocato Angelo Farruggia, si è rivolto al Ministero della Salute per ottenere il risarcimento del danno. L’avvocato Farruggia valuterà se proporre azione di risarcimento danni anche nei confronti della Casa Farmaceutica e del Ministero della Salute, quale Ente istituzionalmente preposto all’attività di farmaco-vigilanza.

Ad Agrigento, a Villaseta, nel Centro commerciale “Città dei Templi”, due donne hanno rubato due televisori da 24 pollici dal “Conad Superstore”. Le due, di 33 e 22 anni, entrambe residenti a Porto Empedocle, sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica per furto con destrezza in concorso dai Carabinieri delle Stazioni di Porto Empedocle e Villaseta che, dopo una breve attività investigativa e grazie alla visione dei sistemi di videosorveglianza, le hanno identificate. La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.

La Cassazione ha annullato senza rinvio sia la sentenza di condanna di primo grado, resa dal Tribunale di Agrigento, sia quella di secondo grado resa dalla Corte d’Appello di Palermo, a favore di M G, sono le iniziali del nome, di Lampedusa e residente ad Agrigento, condannato ad 1 e 4 mesi di reclusione per gravi maltrattamenti in famiglia. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Davide Casà, ha proposto appello opponendo con successo il principio del “ne bis in idem”, ovvero non si è giudicabili due volte per la stessa contestazione di reato, allorchè M G era già stato giudicato per quegli stessi addebiti e sempre dallo stesso Ufficio Giudiziario.

Demolito dalla Cassazione l’impianto accusatorio dell’indagine sulla presunta trattativa Stato-Mafia.

I giudici della sesta sezione hanno confermato l’assoluzione per gli ex investigatori del Ros, per l’ex parlamentare Marcello Dell’Utri e riconosciuto la prescrizione per il boss di Cosa Nostra, Leoluca Bagarella e per il medico Antonino Cinà, ritenuto vicino a Totò Riina.

Al termine della camera di consiglio i giudici hanno annullato la sentenza di appello senza rinvio, con la formula per non avere commesso il fatto, per quanto riguarda il generale dell’Arma, Mario Mori e per gli ufficiali dei carabinieri Antonio Subranni e Giuseppe De Donno.

I supremi giudici sono quindi andati oltre quanto già deciso dai giudici di secondo grado di Palermo perché nel fare cadere le accuse hanno utilizzato una formula più ampia.

Per le posizioni di Bagarella e Cinà, condannati in secondo grado rispettivamente a 27 anni e 12 anni, i giudici del Palazzaccio hanno riqualificato i reati di violenza e minaccia ad un corpo politico dello Stato nella forma del tentativo: con la riqualificazione la fattispecie è andata, quindi, in prescrizione.

In aula, al momento della lettura del dispositivo, era presente Mori che lasciando la Cassazione ha affermato di sentirsi “parzialmente soddisfatto” della decisione “considerando che per 20 anni mi hanno tenuto sotto processo. Ero convinto di non avere fatto nulla, il mio mestiere lo conosco, so che se avessi sbagliato me ne sarei accorto”. I magistrati non hanno quindi accolto le richieste del pg che aveva sollecitato un nuovo processo di appello per i tre ex Ros e per Bagarella e Cinà.

Nelle conclusioni della sua requisitoria, nell’udienza del 14 aprile scorso, il rappresentate dell’accusa aveva sollecitato “l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla minaccia nei confronti dei governi Amato e Ciampi”.

Per il pg, la sentenza di secondo grado ha descritto “la trattativa negli anni ma non fa una precisa ricostruzione della minaccia e di come sia stata rivolta al governo” e lo fa solo in modo “congetturale”. Con la decisione di oggi i giudici sostanzialmente affermano che le minacce furono soltanto dei meri tentativi da parte di alcuni esponenti di Cosa Nostra.

I supremi giudici erano chiamati a decidere sul ricorso presentato dalla Procura generale del capoluogo siciliano dopo la sentenza del 23 settembre 2021 che ribaltò il verdetto assolvendo la gran parte degli imputati condannati in primo grado. In primo grado Mori e Subranni furono condannati a 12 anni mentre Giuseppe De Donno ad 8 anni. Nelle migliaia di pagine delle motivazioni della sentenza di secondo grado i giudici siciliani, spiegando le ragioni dell’assoluzione dal reato di minaccia a Corpo politico dello Stato e parlando del ruolo svolto dai militari dell’Arma, hanno scritto che “una volta assodato che la finalità perseguita, o comunque prioritaria, non fosse quella di salvare la vita all’ex ministro Mannino o ad altre figure di politici che rischiavano di fare la fine di Lima, nulla osta a riconoscere che i carabinieri abbiano agito avendo effettivamente come obbiettivo quello di porre un argine all’escalation in atto della violenza mafiosa che rendeva più che concreto e attuale il pericolo di nuove stragi e attentati, con il conseguente corredo di danni in termini di distruzioni, sovvertimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e soprattutto vite umane”.

(ANSA)

Il 25 Aprile l’ACPD Colleverde di Agrigento, categoria Under 10, ha conquistato il titolo regionale CSI nel torneo, svoltosi a Caltagirone presso la struttura sportiva “Pino Bongiorno”.
I piccoli atleti, guidati dai mister Piazza, Rigano e Longo, sono riusciti nell’impresa di conquistare la Coppa e primo posto in classifica superando diverse formazioni provenienti da tutta la Sicilia.
Adesso le giovani promesse si prepareranno per partecipare alla fase nazionale in programma il prossimo mese di giugno in Basilicata.

La tragedia si poteva evitare. Bastava tenere in considerazione i segnali di allarme e adottare le opportune misure di sicurezza.

Sono le parole del magistrato che rappresenta l’accusa in appello a Palermo il quale, di fatto, ha confermato la sentenza di primo grado che condanna Domenico Fontana a sei anni di reclusione e a 5 anni e 3 mesi all’operatore del sito Daniele Gucciardo, entrambi esponenti di Legambiente che gestisce la riserva delle Maccalube.

La tristissima vicenda risale al 2014 quando due fratellini, Laura e Carmelo Mulone, 9 e 7 anni, accompagnati dal padre Rosario, fecero visita ai vulcanelli di Maccalube, quando ad un tratto si verificò una esplosione degli stessi che avvolse i tre visitatori in un solo istante. I due piccoli sfuggirono dalle mani del genitore e fu la fine. Il padre riuscì a salvarsi per puro miracolo.

Assoluzione, invece, “perché il fatto non costituisce reato”, per il funzionario della Regione Francesco Gendusa. L’ex procuratore Luigi Patronaggio ha impugnato il verdetto di assoluzione e lo stesso hanno fatto i difensori dei due condannati: in appello, quindi, è di nuovo tutto in discussione. I giudici hanno riaperto l’istruttoria per sentire il geologo Fausto Grassa: la sua audizione ha comportato un ulteriore allungamento dei tempi dell’istruttoria.

Dopo la requisitoria i giudici della seconda sezione della Corte di appello di Palermo hanno dato la parola ai legali di parte civile ovvero l’avvocatura di Stato e il Codacons rappresentato dagli avvocati Massimo Perrotta e Pier Luigi Cappello e il legale Antonio Provenzani che assiste lo zio dei due bimbi.

L’udienza è stata aggiornata al 22 giugno per gli interventi degli avvocati Roberto Guida e Mattia Floccher, difensori dei genitori delle piccole vittime. Poi saranno individuate altre date per le arringhe dei difensori degli imputati: gli avvocati Vincenzo Lo Re e Diego Galluzzo nell’interesse di Fontana e i colleghi Nicola Grillo e Pasquale Contorno per Gucciardo.