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La nave Aurora della ong Sea Watch, che nei giorni scorsi anziché dirigersi a Trapani che era stato indicato come porto sicuro ha attraccato a Lampedusa dove ha fatto sbarcare 72 migranti, è stata sottoposta a fermo amministrativo per 20 giorni.

Fino a tarda sera, ieri, dopo l’ispezione, la guardia costiera ha esaminato tutti i documenti di bordo ed ha verificato gli strumenti tecnici. I poliziotti della squadra mobile e quelli della Digos della questura di Agrigento hanno invece ascoltato i migranti che sono stati soccorsi e sbarcati sabato. La Sea Watch aveva detto che “non aveva altra scelta”.

La nave SAR Aurora della ong Sea Watch ha violato le direttive delle autorità italiane, che hanno assegnato come porto sicuro Trapani per sbarcare i 72 migranti che l’ong ha soccorso. L’equipaggio ha disobbedito attraccando a Lampedusa. Secondo il personale a bordo della Sea Watch le scorte di acqua sulla nave sono ormai limitate, come anche il carburante. E hanno affermato: “Il sole brucia inesorabilmente e mette in pericolo i nostri ospiti. L’Aurora è una nave lunga 14,5 metri che non riesce ad ospitare equipaggio e ospiti all’interno. E’ estremamente difficile garantire il benessere di 72 persone a bordo, poiché manca spazio, servizi igienici e sistemazione adeguata”. I poliziotti della Squadra Mobile e della Digos della Questura di Agrigento e la Capitaneria di Lampedusa hanno effettuato un’ispezione a bordo della nave della ong tedesca. I volontari della Sea Watch puntano il dito contro le scelte delle autorità e del Governo italiano, E sul loro account Twitter ufficiale hanno scritto: “Ancora una volta le autorità hanno abbandonato per ore decine di persone sotto il sole cocente ignorando il dovere legale di portarle al sicuro il prima possibile”.

Un’altra Sea Watch, la 3, capitanata da Karola Rakete disobbedì nel 2019 e speronò una motovedetta della Guardia di Finanza che voleva impedire alla sua nave di entrare in porto.

Il Nucleo Informativo della Polizia Locale di Agrigento esprime piena solidarietà al collega ed attuale responsabile TPO Comm. Maurizio Rabita, oggetto qualche giorno fa di un attacco da parte del dott. Arnone, secondo il quale avrebbe agevolato degli abusi in materia di edilizia ecc.

In una nota si legge che “Al collega con cui abbiamo condiviso 35 anni di lavoro e che abbiamo imparato a conscere e che onestamente ed in buona fede assolve al suo dovere, va la nostra solidarietà riconoscendo la sua devozione al lavoro.

L’ennesimo video del dott. Arnone ha suscitato molto scalpore ed indignazione a tutti  noi operatori del Comando di Polizia Locale di Agrigento, conoscendo le condizioni e le difficoltà in cui svolgiamo il nostro lavoro.

Sia ben chiaro che non vogliamo entrare nel merito di questioni tecnico-giuridiche, che sono di pertinenza della magistratuta, se necessari. Scriviamo solo per rendere nota la nostra solidarietà al collega, ma più ancora per dare piena voce alla stima profonda che riponiamo in Maurizio Rabita, come professionista e uomo.

Un gesto di accusa condannabile che certamente non raggiungerà ad alcun risultato e che il collega continuerà, ne siamo certi, con ancora più forza il suo lavoro e impegno per il contrasto all’abusivismo edilizio. Una sfida – conclud la nota – che vede unito tutto il Comando di Polizia Locale di Agrigento”.

Tre agenti della Polizia Penitenziaria sono morti in un incidente stradale che si è verificato nel pomeriggio di sabato lungo la Statale 385, Catania-Caltagirone, in territorio di Mineo. Si tratta di Pietro Tantoli, 48 anni, originario di Bitonto in Puglia, spirato all’ospedale “Cannizzaro” dove era stato portato in elisoccorso in condizioni disperate, Giuseppe Spampinato di 49 anni e Giovanni Barbanti di 38 anni.

La Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro a congresso regionale. A Palermo i delegati, tra 500 e 600 dirigenti provenienti da ogni parte dell’isola, si riuniranno il 16 settembre all’Hotel Astoria in occasione del primo congresso regionale per eleggere i nuovi organismi, e sull’onda dello slogan: “Facciamo valere le cose che contano”. Per la segreteria si profila l’elezione di un segretario politico e di un responsabile organizzativo che sarà in stretto contatto con i territori, entrambi fedelissimi dell’ex presidente della Regione. Dell’organigramma dovrebbe essere parte una terza figura di peso, oltre a quella del presidente del partito. Successivamente sarà indicato il direttivo con la definizione dei vari dipartimenti, ognuno dei quali affidato a un dirigente, da sottoporre all’assemblea per la ratifica.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto la citazione a giudizio di tre imputati di una presunta rissa a calci, pugni e coltellate con due feriti. Si tratta dei fratelli Mario e Alessandro Rizzo, 36 e 30 anni, e di Fabio Milioto, 48 anni. Il 28 dicembre del 2018 i tre si sono incontrati e scontrati in strada nei pressi dell’abitazione dei Rizzo. Milioto subì la frattura di dieci costole. Alessandro Rizzo, invece, fu ferito da una coltellata alla tempia. La prima udienza del processo è in calendario l’11 ottobre innanzi al giudice Antonella Ciraulo. I difensori dei tre imputati, gli avvocati Salvatore Virgone, Calogero Lo Giudice e Ninni Giardina, avranno facoltà di scegliere un rito alternativo come l’abbreviato o il patteggiamento.

Non si sbaglia un colpo.
Quest’anno la commissione ha preferito evidenziare l’eccellenza del territorio, anche se la presenza di Amanda Sandrelli e di Gaetano Aronica, artista agrigentino ma figura nazionale, non ha smentito l’identità del premio Nazionale Sipario D’Oro.
Quasi 500 persone (su una capienza max di 500 posti) presenti al Gran teatro della Valle dei Templi, che hanno goduto di uno spettacolo ricco di arte, professionalità e cultura.
La Kermesse si è aperta con un emozionante omaggio al grande amico e regista Gianni Braccieri al quale è andato un premio alla memoria ritirato dal figlio Gianluca.
E poi una carrellata di musicisti di grande pregio, premiati per la capacità di aver portato la loro sicilianità in giro per il mondo. Mauro Cottone, Giovanni Sciabbarrasi, e Tom Sinatra, conosciuti ed apprezzati in tutta Italia. E poi il vignettista, disegnatore Sergio Criminisi, che in tempo reale ha realizzato le sue vignette. Gaetano Aronica attore, autore e regista che con il suo monologo ha emozionato tutti. Premiati anche Mario Barresi, giornalista d’inchiesta, insignito anche del titolo di Giornalista Dell’anno e il dott. Giovanni Palmisciano, chirurgo ortopedico premiato per aver portato in Sicilia la tecnica robotica. Sul palco anche che il team di Agrigento Capitale d’Italia della cultura 2025. In chiusura di serata il contributo culturale e di altissimo livello di Mimmo Galletto che difende e onora la lingua dialettale.
A condurre la serata Claudia Badalamenti e Simona Stammelluti.

Grande soddisfazione dunque per il patron Lelio Castaldo che anche quest’anno non ha sbagliato un colpo.

 

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Tutte le foto sono di Giuseppe Spoto RIPRODUZIONE RISERVATA ©

 

 

 

A Militello in Val di Catania, durante la festa del Patrono San Salvatore, un uomo è morto e la moglie è stata ferita perché colpiti alla testa da un tubo ‘spara coriandoli’ fuori dalla Chiesa nel centro cittadino. La vittima, Franco Carrera, 65 anni, è stato raggiunto dalle schegge metalliche del cannoncino che è esploso. La moglie, anche lei di 65 anni, è stata ferita ad un gomito e soccorsa in ospedale. Altre persone hanno subito delle escoriazioni perché colpite anche loro dalle schegge. La Procura di Caltagirone ha avviato un’inchiesta delegando le indagini ai Carabinieri che hanno già acquisito parecchi video

Il centro storico della Citta’ della Scala dei Turchi, ha ospitato ieri sera  due appuntamenti con a tema la promozione della cultura della tutela e del rispetto dell’ambiente. L’evento promosso dal Comune di Realmonte con la collaborazione della Pro Loco Scala dei Turchi, il Lions Club Service , il Cif, e la sezione locale della FIDAPA, valorizza il centro storico di Realmonte, che non è solo  Scala dei Turchi, ma patrimonio di bellezze artistiche  e paesaggistiche. Il sindaco Avv. Sabrina Lattuca, dopo l’inaugurazione della mostra personale di scultura: “Rigenerazioni” di Stefano Gallitano, a cura di Giovanni Proietto e organizzata dalla Pro Loco,presieduta dal prof. Paolo Salemi,  all’interno della Torre dell’Orologio, con 20 opere realizzate con materiali di scarto, rielaborati con una tecnica personalizzata dall’autore, ha dato il saluto  all’incontro dibattito  “Comunicare lo sviluppo sostenibile: una sfida possibile” – iniziativa che rientra all’interno della rassegna letteraria “Memoria è Patrimonio”, coordinata dal prof. Luciano Carrubba e ideata dal primo cittadino tre anni fa.

Numerosi gli interventi dei relatori tra cui il prof. Maurizio Cellura, direttore del Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica UniPa, il prof. Francesco Pira, Direttore del Master Esperto della Comunicazione Digitale nella P.A. e nell’impresa UniMe, Sonia Siracusa, componente Comitato Tutela dell’Ambiente Distretto Lions 108Yb Sicilia e  l’avv. Sonia Sinaguglia, F.I.D.A.P.A. sezione Porto Empedocle – Realmonte. La serata è stata allietata  da  interventi musicali a cura di Lea Vella, Lillo Marino e Giuseppe Marino.

Manifestò grande soddisfazione a nome, anche, della comunità di Realmonte- afferma il sindaco Sabrina Lattuca- per l’organizzazione della rassegna letteraria Memoria è Patrimonio,  un contenitore in cui vengono ospitate persone illustri, esperti nelle varie materie che affrontano tematiche attuali di grande interesse. Un ringraziamento va al prof. Carrubba a cui ho affidato la rassegna che è alla terza edizione e che ha  condiviso il progetto che porto avanti sin dall’inizio del mandato, con determinazione e  professionalità,  dando quella nota in più quel valore aggiunto alla comunità di Realmonte. Inoltre, ringrazio la Pro loco, la Fidapa,  il Cif,  il Lions Club Service e  tutte le altre associazioni oltre ai Diapason ed i ragazzi che hanno svolto la virtuosa attività di pulizia  delle nostre spiagge, nonché l’avvocato Borsellino per aver donato alla collettiv

Nel 2022, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria-Direzione della Casa Circondariale di Agrigento emanava un Ordine di Servizio nei confronti di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria, appartenenti al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti della Casa Circondariale di Agrigento, con cui disponeva la revoca di un precedente Ordine di Servizio e il recupero delle somme erogate, negli anni dal 2016 al 2020, a titolo di indennità per servizi esterni ex art. 9. D.P.R.  n. 395/90.

Avverso tale provvedimento, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Mario La Loggia, gli agenti della Polizia Penitenziaria proponevano ricorso innanzi al TAR-Palermo, al fine di ottenere l’annullamento del nuovo Ordine di Servizio e del provvedimento di revoca delle somme in precedenza erogate a titolo di indennità per servizi esterni.

Al fine di resistere alla suddetta azione, si costituiva in giudizio il Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il quale asseriva la legittimità del provvedimento recuperatorio dell’indennità in questione.

Nel corso del processo, gli Avv.ti Rubino, Impiduglia e La Loggia, rilevavano in giudizio l’infondatezza delle tesi avversarie, ed in particolare, deducevano l’illegittimità del provvedimento revocatorio, in ragione del fatto che il principio della doverosità del recupero delle prestazioni retributive indebite incontra comunque un limite nel legittimo affidamento del percettore, in conformità con i principi affermati dalla Corte Europea e dalla Corte di Cassazione in materia di legittimo affidamento.

Nel caso di specie, infatti, l’indennità per servizi esterni era stata erogata spontaneamente dall’Amministrazione penitenziaria ai ricorrenti, in via continuativa per quasi 5 anni e sulla base di un Ordine di Servizio revocato successivamente e a distanza di anni dall’attribuzione patrimoniale risultata indebita. Pertanto, il riconoscimento dell’indennità in questione non è dipeso da un errore materiale o di calcolo di cui il dipendente avrebbe potuto ragionevolmente accorgersi né l’attribuzione è avvenuta in via provvisoria con riserva di ripetizione. Dette circostanze, dunque, avevano indubbiamente ingenerato una legittima aspettativa alla definitività dell’attribuzione patrimoniale in favore degli agenti penitenziari.

Ebbene, con sentenza dell’1.08.2023 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia-Palermo, condividendo le argomentazioni difensive degli Avv.ti Rubino, Impiduglia e La Loggia, ha accolto il ricorso proposto dagli agenti della Polizia Penitenziaria ed ha annullato il provvedimento dall’Amministrazione Penitenziaria della Casa Circondariale di Agrigento, con il quale era stato disposto l’illegittimo recupero delle somme a titolo di indennità per servizi esterni.

Pertanto, per effetto della predetta pronuncia del TAR-Palermo, gli agenti della Polizia Penitenziaria, in servizio presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Agrigento, non dovranno procedere alla restituzione delle somme a titolo di indennità per servizi esterni, già erogate, negli anni dal 2016 al 2020.