Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 15 di 2796
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Agenda Sud parte da Caivano, dove nelle scuole superiori la dispersione scolastica è del 33%, contro una media nazionale del 18,6%. Alle medie su 1.300 alunni, solo 87 frequentano il tempo prolungato. Le scuole del Sud Italia soffrono da troppo tempo per carenza di personale e da un’offerta formativa carente e per servizi quasi nulli. La mancanza di infrastrutture nelle scuole del Sud, come mense e palestre, rendono difficile offrire un’educazione di qualità. Bisogna investire in una maniera “tosta”, così da colmare i divari tra le scuole del Nord e del Sud. Al Sud, la penuria di personale docente nelle scuole, e soprattutto di personale ATA è così macroscopica che non si può nascondere, basta parlare con i dirigenti ed i  DSGA  per rendersi conto della fragilità della “macchina amministrativa” degli istituti. Una fragilità ormai assuefatta, granitica che non consente di vedere oltre, che non riesce ad “accompagnare” per mano, togliendoli dalla strada, i ragazzi vittime di grave povertà educativa. La dispersione scolastica si combatte facendo rete: territori connessi con altre scuole, azioni di sostegno psicologico e socio-educativo durante tutto il percorso di studi, percorsi formativi personalizzati   di orientamento e di accompagnamento, ma soprattutto la scuola deve essere una scommessa costante sulla relazione. Basta con la scuola a spazio chiuso, zeppe di banchi verdi e scoloriti e gli alunni stipati lì per 5 o 6 ore al giorno. Per togliere i bambini e gli adolescenti dalla strada, bisogna uscire da quegli spazi chiusi di aule poste al terzo piano di un vecchio edificio adibito tristemente a “scuola”. Bisogna creare infrastrutture colorate non solo di cultura, ma anche di gestualità quotidiane raccontando la strada. Per fare questo bisogna creare un fondo speciale in Agenda Sud da utilizzare per le scuole in situazioni di disagio sociale della Sicilia che consentirebbe di  cancellare la dispersione scolastica e contemporaneamente il triste primato della precarietà, in quanto il progetto necessita di  personale docente e ata.

A margine del Decreto Sud votato alla Camera, la 32esima fiducia posta dal Governo Meloni interviene l’On. Ida Carmina che rivendica il suo voto contrario a un provvedimento che porterà solo danni e ulteriore arretramento economico e sociale per il Sud.

 “Un Decreto quello Sud, con blindatura del testo da parte del Governo, che può essere rinominato come ammazza o affossa Sud.

Un testo che segue una sola logica: centralizzare tutto sotto la regia di Palazzo Chigi e sotto il controllo diretto del Governo, in maniera da accentrare tutto e da togliere autonomia decisionale ai territori.

Sulla Zes (Zone Economiche Speciali) che seguo dal 2017 da già Sindaco di Porto Empedocle, con la nuova Zes Unica SUD si infligge un duro colpo ai comuni siciliani interessati nelle 8 ZES del SUD.

Sarà Roma a prendere tutte le decisioni, un commissariamento vero e proprio, dove si svilisce il concetto di autonomia regionale: il Ministro Fitto con la struttura di missione avrà i pieni poteri, una aberrazione contro i principi costituzionali di sussidiarietà. Poche risorse ed autorizzazione unica centrale neutralizzeranno le incentivazioni ed ingolferanno il sistema.

Lo stesso dicasi per i Fondi di Sviluppo e Coesione, in cui si centralizza tutto nelle mani del Governo, del Ministro Fitto, esautorando le regioni del Sud.

 

In Commissione Bilancio ho avanzato proposte emendative, migliorative che tenevano conto delle necessità del territorio.

Tra queste un emendamento sulla SANITÀ AGRIGENTINA per la copertura integrale della pianta organica in via straordinaria, per superare il pauroso sotto organico. Ho chiesto fosse soppressa la possibilità di trasformare Lampedusa in un campo profughi con la accelerazione di procedure ed autorizzazioni per nuovi hot spot

Un Decreto Sud inaccettabile anche per la visione aberrante sottesa: rinchiudere i migranti in CPR, come se avessero commesso reati, raddoppiandone il numero, come struttura per la DIFESA NAZIONALE, cioè militarizzandoli, e estendendo il periodo di permanenza da 6 a 18 mesi. Misura che triplicherebbe i costi, disumana e perfettamente inutile, perchè non c’è correlazione tra durata della detenzione e rimpatri.

 In particolare ho chiesto risorse aggiuntive per Porto Empedocle, pari a 20 milioni di euro, come comune pesantemente colpito dal fenomeno epocale dei migranti, per le stesse ragioni che hanno motivato il Governo all’ attribuzione di 45 milioni di euro a Lampedusa.

Di fronte al diniego in Commissione Bilancio ho insistito proponendo un Ordine del Giorno per ottenere un impegno del Governo a dare ristoro a Porto Empedocle, colpita dal flusso straordinario, di questa estate, con circa 70 mila sbarchi nei soli mesi estivi, cosa che ha creato situazioni gravi e danno economico alle attività ed allo sviluppo, in vista della legge di bilancio, nel primo provvedimento utile.

 L’ unica nota positiva del Decreto Sud è stata l’approvazione di un mio emendamento sull’aeroporto di Agrigento in Commissione Bilancio.

Preciso che la battaglia sull’aeroporto è appena all’inizio e bisogna continuare ad insistere per superare l’avversità del Governo ed in particolare della Lega e del Ministro Salvini.

E solo se non si ripeteranno gli errori del passato e si concentreranno gli sforzi di tutti, deputazione e cittadini, si traguarderanno risultati.

Purtroppo, pare che in tema ci sia un ritorno a modalità sbagliate di comportamento, con demagogiche mistificazioni, che rendono ipocrite le richieste di unità di intenti.

 La demonizzazione dei parlamentari di opposizione, con gogna mediatica, orchestrata nei miei confronti e della collega del PD Giovanna Iacono, che evidentemente non potevamo votare il Decreto Sud, allorquando si è sotto il ricatto della fiducia posta da Giorgia Meloni, operata sul tema aeroporto ad Agrigento, tramite soggetti pare di Fratelli d’ Italia e vicini notoriamente al deputato Pisano, appare esecrabile e contraria ad ogni effettiva volontà di collaborazione.

Potrei allora io ben evidenziare come qualcuno ha votato contro disposizioni a favore del territorio, come nel caso dei 20 milioni a Porto Empedocle, ingiustamente discriminata dal Governo Meloni, seppur senza che li ci fosse il ricatto implicito bel voto di fiducia, o additare tanti altri voti che avrebbero potuto essere diversi e sono in contrasto con il bene collettivo e del nostro territorio.

Tuttavia ci sono voti richiesti dalla normale contrapposizione democratica tra maggioranza ed opposizione e attaccare me e la collega Iacono per dimostrare che soltanto a qualcuno interessi dell’aeroporto, con slide dai toni trionfalistici e cercando maldestramente di mettere dal lato dei cattivi ed additare chi lavora senza sosta, lo trovo misero e fuori luogo.

L’aeroporto non è di Pisano, Carmina, Iacono, etc, ma riguarda tutti e si costruisce con tutte le forze sane del territorio.

Io ho fatto un passo indietro sul mio emendamento ed ho accettato la riformulazione del Governo, seppur non del tutto soddisfacente, e ho votato convintamente contro la fiducia al Governo Meloni al Decreto Sud, per le motivazioni suesposte.

Inseguire la misera propaganda o l’attacco da parte di odiatori seriali che si sfogano sui social non mi appartiene anche per il rispetto della dignità del ruolo di parlamentare.

Sarebbe il caso di capire quali siano le reali intenzioni: fare squadra o trastullarsi con la claque a spargere veleno gratuito?

Questo solo per amore di verità nei confronti dei siciliani e del lavoro che svolgo giornalmente per la crescita del territorio.”

I consiglieri comunali Miriam Indelicato e Giuseppe Lentini hanno scritto una nota al sindaco Antonio Palumbo relativa ai primi due anni di attività amministrativa. Un terremoto. Ecco il testo:

“Signor Sindaco Antonio Palumbo,  dalla sua elezione a primo cittadino, sono trascorsi due anni, pertanto riteniamo opportuno fare un bilancio della sua attività amministrativa, visto che non ci ha pensato lei , bilancio fortemente negativo, che ha fatto arretrare il paese di decenni.

Una città, che per l’incapacità amministrativa sua e della sua giunta, è precipitata nel degrado e nel caos .

Nel suo programma scriveva di dare risposte concrete alle numerose criticità cittadine, dunque chiederei oggi a tutti i  favaresi , semplici cittadini, operatori politici e sociali, professionisti , commercianti, studenti che lei ha ingannato, se oggi, a distanza di due anni, sono soddisfatti del suo operato; al Sindaco chiedo invece quanti dei 10 punti del suo programma sono stati veramente realizzati….!!!?

Il Sindaco aveva promesso con convinzione e certezza che avrebbe guidato l’azione dell’amministrazione comunale eliminando le opacità, mirando verso la stabilizzazione di   un vero e proprio patto sociale con i cittadini, che avrebbe visto il pagamento di tasse giuste ed eque quali corrispettivo a servizi efficienti,  tanto che abbiamo pensato a un novello Senna capace di saper pilotare la macchina amministrativa , invece ci siamo trovati un pilota incapace, che continuamente con la sua guida ha fatto sprofondare il paese nella paralisi e nell’emergenza.

Signor Sindaco, si chieda quanti dei nostri cittadini potranno più credere alle sue belle parole.

Possiamo elencare una parte dei suoi fallimenti:

1 )  LA SITUAZIONE FINANZIARIA DELL’ENTE, non si è riequilibrato un bel niente , siamo a Novembre e attendiamo ancora i Bilanci, mentre si allontana sempre di più il sogno della stabilizzazione per tantissimi dipendenti comunali;

2 ) IL SERVIZIO IDRICO gestito da Aica che da due mesi non effettua riparazioni sulla rete idrica cittadina e lei che cosa ha fatto per risolvere il problema ?;

3)LE TASSE e IL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI, che soprattutto con l’aumento della TARI hanno portato a una grave crisi economica che affligge i cittadini, altro che patto sociale, per non parlare degli errori madornali sugli avvisi di pagamento, cosa di non meno conto e della cattivissima gestione del servizio dei rifiuti.

4)LE STRADE, se Arcore è famosa per il “ bunga bunga” , Favara lo è per i “buchi buchi” , grazie al lavoro eccellente dello sfiduciato assessore Emanuele Schembri, e la situazione peggiorerà visto che a detta dello stesso non si incatrama con le basse temperature (più che assessore lo dovrebbe proporre in qualche spettacolo comico);

Non c’è settore della vita pubblica che funzioni ,

5)LA PIAZZA, è riuscito finanche a far morire una delle più belle piazze della provincia, la nostra Piazza Cavour, per la noncuranza e per non avere mai programmato eventi di intrattenimento. Potremmo elencare ancora tante mancanze ed inefficienze , il paese piange e vede nel Sindaco Palumbo,  il peggiore sindaco della storia politica favarese.

Probabilmente la mancanza di elementi difensivi l’ha portato ad assumere un atteggiamento anti-democratico in consiglio comunale,  sempre sul piede di guerra con  l’opposizione e anche con la stampa, delirando contro le persone, il nervosismo delle sue azioni fallimentari non paga,  si dovrebbe solo vergognare.

Signor Sindaco, è arrivato il momento di farsi un’esame di coscienza, perché cosi non si può andare avanti , liberi la città e i cittadini da questo incubo e prima di pensare ai finanziamenti, pensi a liberare il popolo ristabilendo la democrazia”.

Serviva un segnale di ripresa, serviva una reazione forte dopo la pesante sconfitta contro Trapani ed alla fine è arrivata la miglior risposta che ci si potesse immaginare, la Fortitudo Agrigento si abbatte come un uragano sulla blasonata Cantù dell’ex Cagnardi con il risultato di 96-78.

Pronti via ed il Palamoncada supporta subito Agrigento che non perde l’occasione di sfruttare gli errori di Cantù, si gioca punto a punto ed uno straordinario avvio di Albano Chiarastella e Nico Morici portano avanti Agrigento per 34-21. Il roster di Pilot non aveva mai realizzato 32 punti nel primo quarto, Cantù risponde con Berdini e Young e nelle ripartenze la loro facilità di realizzazione rimette Agrigento nella posizione di non poter sbagliare. Al rientro dagli spogliatoi, nel secondo tempo, la partita diventa una montagna russa ed Agrigento passa da un vantaggio di 16 punti ad essere sopra di 3 ed in quel momento sale in cattedra Dwayne Cohill, autore di 19 punti e 3 assist, con Ambrosin a supporto che chiude la partita a 20 punti, 6 assist e 4 rimbalzi. Ottima prestazione anche di Morici che chiude con 14 punti. Ma l’MVP non può non essere il capitano Albano Chiarastella, partita straordinaria definita da coach Pilot surreale, 23 punti, 9 rimbalzi e 8 assist che vanno al di là dei suoi 38 anni ed è sicuramente un grande esempio per i più giovani. C’è ancora un dato che fa riflettere come quello dei tiri liberi, a segno con il 35% ma la vittoria contro Cantù genera sicuramente tanta motivazione, orgoglio e scaccia via qualche polemica che nei giorni scorsi ha colpito la squadra. Adesso si aspettano due trasferte molto importanti ai fini della classifica per riportare la Fortitudo nelle parti alte della classifica.

Le foto sono di Giuseppe Colonna.

Finisce con il risultato di 2- 1 il match tra Akragas e Sancataldese. Al 42° del primo tempo è Trombino a portare in vantaggio i biancazzurri mettendo a segno un rigore. Non passa nemmeno un minuto che la squadra di casa raddoppia con un goal di Di Mauro al 43°. All’88° però Durmush accorcia le distanze. Guadagna 3 punti importanti l’ Akragas che le consente di rimanere salda in classifica playoff. Alla luce dei risultati della dodicesima di campionato, conducono la classifica il Trapani con 31 punti e la Vibonese con 30 punti. Seguono Siracusa 28 punti e Licata con 21 punti. L’ Akragas con i suoi 18 punti rimane a metà classifica. Ultimo il Locri con 8 punti.

Il 31 ottobre scorso era stato vittima di un incidente autonomo mentre stava cambiando una ruota del suo furgone rimasta in panne. Sembra che ad un certo punto il cric che sollevava il mezzo abbia ceduto schiacciando Rosario la Spina di 25 anni.

Il fatto è avvenuto ad Aci Catena. Subito trasportato in ospedale le sue condizioni sono apparse subito gravi.

Stamattina, come detto, dopo alcuni giorni di agonia, il 25enne è spirato all’ospedale Cannizzaro di Catania.

 

 

 

La settimana scorsa l’ex Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo aveva attaccato duramente la nuova DC di Totò Cuffaro. Oggi, puntuale, arriva la replica del segretario nazionale della DC Totò Cuffaro e crea uno scontro che lascia presupporre scenari incandescenti. Ecco le parole di Cuffaro: “So perfettamente che la Democrazia Cristiana che abbiamo rifatto, purtroppo, non è quella di Moro, Fanfani, Andreotti, Mannino, Mattarella e Nicolosi e neanche quella di Aldisio e di Alessi e, per fortuna, neanche quella di Lombardo e di Cuffaro, ne siamo consapevoli e non pensiamo affatto di volerci paragonare a quella Dc. Ma mi chiedo e chiedo a Lombardo: questi padri della Dc avrebbero mai scelto di stare con la Lega? Io penso che starebbero con la Dc nel Ppe ed è lì, caro Lombardo, che noi della Dc andremo alle prossime elezioni.  Al tempo di quella Dc c’era ‘la politica’ e c’erano i partiti veri, mentre oggi ci sono partiti che non sono partiti ma si professano movimenti autonomisti, altri guidati da giullari un po’ Masanielli cialtroni, un po’ pseudo giustizialisti e, sicuramente, con nulla di politico. La Democrazia Cristiana che stiamo costruendo – continua Cuffaro – vuole essere nuova nelle persone, nella cultura e nel modo di pensare e di rapportarci con le persone e gli elettori. Se ne faccia una ragione Lombardo, non sarà certo lui a sentenziare se siamo legittimati a proseguirne la storia e a custodirne i valori, lo stanno già facendo gli elettori e sono tanti, ed è proprio questo quello che lo disturba. Permane, però, nei nostri cuori l’essenza più sincera dell’esistenza e la convinzione di una partecipazione moderata al consenso della politica e c’è il nostro impegno di donarla e condividerla. C’è, nel contempo, l’esigenza di interrogarci su cos’è diventata la politica e cosa vorremmo che fosse, nel ricordo nostalgico di quella che è stata. Ci manca la politica, quella vera, quella buona”.

Cuffaro non risparmi nemmeno Cateno De Luca. Ecco il passaggio: “Onorevole Cateno De Luca, non so se, come mi accusi tu, ‘ho stuprato la Sicilia’ – prosegue Cuffaro -, so certamente di averla amata e servita e so di amarla ancora con tutta la passione che posso e di doverla difendere da quelli come te che hanno bisogno di schiamazzare e fare vigliaccherie per procurarsi il consenso in un elettorato sfiduciato ed esasperato e poi utilizzare questo stesso consenso contro tutto e tutti. Ci vogliono i politici, quelli che difendono i valori, quelli che hanno rispetto degli elettori, quelli che hanno il senso delle Istituzioni, quelli che vogliono rappresentare la legalità e farsi carico dei bisogni della gente”.

E de Luca, con tempismo, replica a Cuffaro: “. “Sono inorridito dalle parole surreali di Totò Cuffaro. Al netto dell’attacco personale che mi rivolge – ma quello per me è solo una medaglia al valore della legalità e della buona amministrazione – non posso però rimanere in silenzio davanti ad affermazioni aberranti, false ed ipocrite. Totò Cuffaro come fa a definirsi un politico che ha il senso delle istituzioni, che difende i valori e che rappresenta la legalità? La legalità? Siciliane e siciliani a parlarvi è quel Totò Cuffaro condannato per mafia. Ripeto: condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato alla mafia.  presidente della Regione Siciliana e sa bene che non ci sarà spazio per gente come lui”.

Lo stesso De Luca attacca anche Raffaele Lombardo. Dice: “In ultimo non posso che sorridere al cospetto della citazione su Lombardo, suo trentennale alleato. Mi sembra la classica scena del bue che dice cornuto all’asino.  Parliamo dei due compagni di merenda che usano come una marionetta il presidente Schifani e che provengono dalla stessa scuola politica che viene ricordata dai posteri per lo stupro politico che ci ha lasciato in eredità”.

Ad Agrigento l’associazione ambientalista MareAmico segnala, e documenta in foto e video, che la forza del mare ha disancorato e spezzato la guaina in ferro, posizionata dall’Aica, a difesa della fognatura di San Leone. Il coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “Lanciamo un nuovo appello al Comune di Agrigento e all’Aica affinchè risolvano per sempre questa grave criticità del sistema fognario, allontanando la condotta dal mare, prima che la stessa si rompa e provochi un nuovo disastro per il mare di San Leone”

Il dirigente superiore di Polizia, Tommaso Palumbo, è stato nominato Questore di Agrigento, al posto di Emanuele Ricifari, promosso dirigente generale e in trasferimento a Roma. Al dottor Palumbo rivolge un augurio di proficuo lavoro il sindacato di Polizia, MP, che, tramite i dirigenti Imbrò e Alletto, afferma: “Accogliamo con entusiasmo la nomina del dirigente superiore Tommaso Palumbo a Questore di Agrigento. Con lui, funzionario di grande esperienza sul fronte dell’immigrazione e non solo, avremo modo di confrontarci con più serenità consapevoli della sua indubbia preparazione, perché Agrigento non è solo flusso migratorio, e si prepara ad eventi di natura internazionale. Siamo certi che saprà svolgere al meglio una funzione così importante in una provincia difficile come la nostra”.

“Siamo da sempre vicini alle istituzioni, in particolare a quelle che si occupano della sicurezza. Per questo Conflavoro Pmi Sicilia ha ritenuto giusto donare un defibrillatore di nuova generazione alla Polizia di Stato, in sinergia con la Questura di Agrigento e il sindacato dei poliziotti Siap. Ringrazio i nostri associati per avere aderito all’iniziativa, a conferma della grande sensibilità degli imprenditori del nostro territorio”.
Così il segretario regionale di Conflavoro Pmi Sicilia Giuseppe Pullara a margine della cerimonia di consegna dell’apparecchiatura salvavita svoltasi in Questura ieri sera, alla presenza del questore Emanuele Ricifari e del segretario nazionale del Siap Giuseppe Tiani.
Il dispositivo sanitario sarà fornito in dotazione agli agenti in servizio alla sezione Volanti, rappresentando quindi uno strumento di straordinaria efficacia in caso di emergenza sanitaria. Nei giorni scorsi si sono tenuti alcuni corsi da parte di personale medico con gli operatori di polizia, per prendere conoscenza con le manovre rianimatorie cardiopolmonari essenziali.
Il segretario regionale di Conflavoro Pmi, Giuseppe Pullara, ha sottolineato “l’importanza della mission condivisa con la Polizia di Stato riguardante la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro. E’ nostro dovere di cittadini dare un contributo concreto al miglioramento del territorio nel quale viviamo”.
Il Questore Ricifari ha espresso la sua gratitudine per il gesto di valore compiuto da Conflavoro, sottolineando l’importanza della costruttiva collaborazione con il SIAP”, ha anche rivolto “un sentito ringraziamento al personale della Polizia di Stato, per la grande attenzione manifestata al corso di qualificazione per l’utilizzo del defibrillatore”.