Elettricità e gas, cosa fare per cambiare fornitore

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Con la fine del mercato tutelato di luce e gas, una delle opzioni per i consumatori è cambiare fornitore.
Si possono trovare offerte più convenienti nel mercato libero, ma sono pochissimePer cambiare fornitore e passare al mercato libero bisogna seguire esattamente la procedura qui sotto indicata, ossia il vademecum sull’uso del Portale Offerte di Arera:

1) Prima di cercare un venditore dovete conoscere i vostri consumi. Guardate le bollette, nelle pagine interne trovate i vostri consumi annui. Per la luce sono anche suddivisi per fasce (fascia F1 dalle 8:00 alle 19:00 dei giorni feriali, fascia F23 dalle 19:00 alle 8:00 dei giorni feriali, sabato, domenica e giorni festivi), così potrete capire se vi conviene un prezzo monorario o per fasce. Per visualizzare lo storico dei vostri consumi è possibile, inoltre, consultare il Portale Consumi di Arera (accesso tramite SPID).

2) Andate sul Portale offerte di Arera (attenti che ci sono alcuni siti sponsorizzati che in verità non sono il Portale di Arera, che ha come indirizzo https://www.ilportaleofferte.it/, ma che vi appaiono prima nella ricerca), mettendo i vostri consumi annui e il Cap della città dove abitate, così da poter confrontare tutte le offerte disponibili nel vostro territorio, ordinandole rispetto alla spesa stimata annua.

3) Per il gas potete già confrontare le offerte del mercato libero sia con quelle del Servizio di tutela della vulnerabilità (se ad esempio avete 75 anni o più) che con la “Placet in deroga” (diversa dalla Placet), ossia la “Placet dedicata” ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non hanno ancora effettuato la scelta di un’offerta nel mercato libero. Per farlo dovere inserire il codice offerta della vostra Placet in deroga, che è il codice qui sotto riportato che corrisponde al venditore che vi sta servendo in tutela, il fornitore indicato nella vostra bolletta.In particolare, quando nel Portale offerte, nella seconda schermata della ricerca, vi dicono “Se hai ricevuto un’offerta, inserisci qui il tuo codice per confrontarla con le altre disponibili”, allora dovete prendere dall’elenco qui sotto riportato il Codice offerta del venditore che vi sta già fornendo il servizio gas in tutela e inserirlo nello spazio dedicato. Se siete vulnerabili allora dite Si alla domanda: “Sei un cliente Vulnerabile?”Sappiate che se nella Placet NON in deroga, quella ordinaria, per ogni servizio (elettricità o gas), ciascun venditore deve offrire due tipi di offerta Placet, una a prezzo fisso e una a prezzo variabile, nel caso invece della PLACET IN DEROGA, ossia quella dedicata a chi, attualmente servito in tutela, non effettua alcuna scelta di un’offerta nel mercato libero, l’offerta è solo a prezzo variabile. Quindi quando vi viene domandato “Quali offerte vuoi visualizzare?” la risposta, che di solito si illumina in automatico inserendo i codici più sotto elencati, è Prezzo variabile e non Prezzo fisso.

4) Non scegliete aziende sconosciute senza primaverificare la loro affidabilità, ad esempio provando a rispondere a queste domande:

  rispondono al telefono? Per fare la prova, chiamateli non scegliendo l’opzione telefonica riservata ai nuovi clienti ma quella utile per inoltrare reclamo o contestare la bolletta. – sono stati condannati dall’Antitrust per pratica scorretta (basta andare nel motore di ricerca dei bollettini settimanali dell’Antitrust e inserire il nome della società che vi interessa)? Tenete presente, però, che le aziende più grandi, avendo tanti clienti è più facile finiscano nel mirino dell’Antitrust rispetto a quelle piccole e sconosciute che sfuggono più facilmente alle maglie della giustizia.
 controllate on line la loro reputazione

5) Attenti alla scadenza dell’offerta. Sul Portale Offerte è sempre indicata (fate uno screenshot dello schermo).

6) Quando avete individuato l’offerta migliore, dovete cliccare sulla scritta VAI AL DETTAGLIO e poi scaricare il dettaglio dell’offerta cliccando su ESPORTA DETTAGLIO. Una volta esportato il Pdf dell’offerta, conservatelo sul computer. Leggetelo con attenzione, troverete le condizioni economiche e la loro durata, se è obbligatoria la domiciliazione bancaria, se l’offerta è destinata solo ai nuovi clienti (condizioni dell’offerta: cambio fornitore) e molte altre informazioni necessarie.

7) Controllate la modalità di attivazione. Ci sono offerte attivabili da qualsiasi canale, altre solo presso il punto vendita, altre solo dal web (offerte self sono chiamate, il venditore in questo caso non deve pagare la commissione all’agenzia che ha procurato il cliente, quindi può farvi pagare meno rispetto ad altre sue offerte). Attenzione, però, se è attivabile solo on line e poi telefonando vi dicono che ve l’attivano lo stesso loro, perché poi potreste scoprire che l’offerta non era valida e con una scusa ritrovarvi con un’offerta differente.

8) Contattate l’azienda, e chiedete, per l’offerta che avete trovato (con quel nome e quel codice offerta), di inviarvi le condizioni contrattuali, in particolare le Condizioni generali di fornitura (CGF) e le Condizioni tecnico economiche (CTE) con la Scheda di confrontabilità della spesa stabilita da Areraper tutti i venditori.

9) Quando vi arrivano questi documenti (CGF, CTE e Scheda), verificate che il nome e il codice dell’offerta corrisponda a quello che avevate cercato sul Portale.

10) Leggete attentamente le condizioni contrattuali. Ricordate che mentre nel mercato tutelato erano fissate da Arera, nel mercato libero cambiano a seconda del venditore. Controllate, in particolare, le regole per poter rateizzare il pagamento della bollettagli interessi e le penali da pagare in caso di solleciti o ritardati pagamenti (possono esserci vere batoste), le garanzie (deposito cauzionale, domiciliazione del pagamento delle bollette), le modalità di fatturazione (mensile o bimestrale) o le penali per il recesso anticipato in caso di un contratto di fornitura a tempo determinato e a prezzo fisso.

11) Verificate anche che non ci siano servizi aggiuntivi a pagamento. Tra i trucchetti c’è quello di abbinare a un’offerta un’assicurazione casa (per guasti), salute o altri servizi che non avete richiesto per maggiorare il prezzo (l’acquisto di prodotti di efficienza energetica come le lampadine, il monitoraggio dei consumi…).

12) Ora potete sottoscrivere il contratto, ma dovete inviarlo al venditore prima della scadenza dell’offerta che era indicata sul Portale, altrimenti potrebbero fregarvi, sostenendo che l’offerta era oramai scaduta e non più valida e, con la scusa di avervi avvisato con una lettera, che magari non avete mai ricevuto, o una email, farvi trovare con un contratto più oneroso di quello che avevate scelto.

CONSIGLI UTILI PER IL PASSAGGIO AL NUOVO FORNITORE

Sappiate che cambiando fornitore:

· non è necessario sostituire il contatore

· non possono verificarsi interruzioni della fornitura

· se il venditore fallisse, la continuità della fornitura è garantita dai servizi di ultima istanza.

· in caso di guasti sulla linea o del vostro contatore, non cambia nulla, dato che le riparazioni dei guasti spettano al distributore, non al venditore.Dopo aver stipulato il nuovo contratto di fornitura, sarà il nuovo venditore ad attivare la procedura di cambio del venditore (switching) e di cessazione del vecchio contratto (recesso).Qui i codici offerta della PLACET IN DEROGA, ossia quella dedicata ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non hanno effettuato la scelta di un’offerta nel mercato libero, che dovrete inserire nel Portale offerte di Areraclicca qui

A COSA PRESTARE ATTENZIONE PER CAMBIARE FORNITORE

Il metodo più semplice per cambiare fornitore è quello del Portale offerte perché vi stima direttamente la spesa e vi consente un confronto facile e immediato tra le diverse offerte. Sul portale trovate tutte le offerte attive (tranne quelle dedicate). Insomma, vi semplifica la vita, evitandovi complicazioni.Potete ovviamente utilizzare anche criteri molto più complicati:

1) Prezzo.

Potete provare a fare un confronto sulla base del prezzo della luce al kWh e del gas al metro cubo. Se volete cimentarvi, è importante sapere che di tutte le voci che compongono la bolletta, la concorrenza nel mercato libero si fa solo su due componenti:

Non cambiano  tutte le altre componenti, come le spese per il trasporto e la gestione del contatore o le varie imposte (oneri di sistema, accise, addizionali regionali, Iva a seconda che si tratti di luce o gas).Attenzione, quindi, perché gli operatori energetici vi danno al telefono solo l’importo di loro competenza, quota energia e quota fissa, ma è un errore confrontare quegli importi con la fattura che state pagando, che invece è comprensiva di tutto. Alcuni poi, scorrettamente, vi ingannano dicendovi solo la quota energia, rappresentando lo sconto rispetto al tutelato, “dimenticandosi” di darvi anche la quota di commercializzazione fissa, e che, se i vostri consumi sono bassi, essendo fissa e pagata indipendentemente da quanto consumate, si mangia tutto il risparmio che avete sulla quota energia. Insomma, dovete fare bene i calcoli sommando entrambe le voci.Questi dati li trovate nel Portale Offerte, dove, per ogni offerta, potete cliccare sulla scritta VAI AL DETTAGLIO. Potete poi anche esportare il dettaglio e conservarlo.

2) Indice.

In caso di offerta variabile, è utile verificare quale è l’indice di riferimento a cui è agganciato il prezzo variabile e lo spread. Arera, ad esempio, per il mercato tutelato per la luce si aggancia al PUN che è riportato sul sito del Gme, il Gestore dei mercati energetici, mentre per il gas al PSV, ma nel libero possono essere agganciati anche al TTF di Amsterdam.

3) Spread.

Se vi propongono dei contratti indicizzati al Pun + uno spread, dovete, a parità di quota fissa, scegliere quella con lo spread minore.Sappiate, comunque, nel caso vogliate lo stesso cimentarvi a fare i conti, che nel mese di dicembre per il mercato tutelato e le utenze domestiche, abitazioni di residenza anagrafica, per la luce la quota energia per la monoraria vi costa 15,791 centesimi di euro per kilowattora, mentre per la bioraria i costi di approvvigionamento dell’energia (quota energia) sono pari a 16,172 cent per la fascia F1 (gli orari di punta, dalle 8:00 alle 19:00 dei giorni feriali) e 15,611 cent per la fascia F23 (dalle 19:00 alle 8:00 dei giorni feriali, sabato, domenica e giorni festivi). Per quanto riguarda la quota fissa per la commercializzazione al dettaglio si pagano 58,4003 all’anno (nota: 2,16 x 2700) sia per la monoraria che per la bioraria.Per l’approvvigionamento del gas naturale, invece, la quota energia vi costa 46,7879 centesimi di euro al metro cubo (componente Cmem), a cui va aggiunta la quota fissa annua per la commercializzazione pari a 63 euro e 36 cent.

QUALE OFFERTA? FISSO O VARIABILE? MONORARIA O PER FASCE?

Oltre al fornitore, dovete anche decidere se scegliere un’offerta a prezzo fisso o variabile, se monoraria o per fasce.

 PREZZO FISSO O VARIABILE?

Pesa un’incognita non da poco, ossia l’andamento dei prezzi futuriimpossibili da stimare, visto che dipendono dalle tensioni internazionali (guerra in Ucraina. Israele – Gaza e possibile coinvolgimento dell’Iran) e da possibili speculazioni nei mercati all’ingrosso, purtroppo non riformatiChi sceglie il prezzo fisso farà un buon affare se i prezzi saliranno, se invece scenderanno o resteranno stabili finirà per pagare di più.In questo momento, infatti, il prezzo fisso è superiore al variabile, dato che le compagnie si coprono dal rischio di futuri aumenti.

 IL FISSO NON FISSO.

Sappiate comunque che il prezzo fisso non è detto resti tale. A differenza di quanto vogliono raccontarci negli spot, che con l’offerta fissa possiamo stare tranquilli e spaparanzati sul divano senza più preoccupazioni per un anno o due, il “Codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica e di gas naturale ai clienti finali” deliberato da Arera prevede all’art. 13 che se nel contratto di fornitura “è esplicitamente prevista la facoltà per il venditore di variare unilateralmente specifiche clausole contrattuali”, cosa sempre prevista, allora, se c’è un “giustificato motivo“, come è il rialzo dei prezzi all’ingrosso, il venditore può ricorrere a tale facoltà e aumentarvi i prezzi. Ha il solo obbligo di darne comunicazione in forma scritta al cliente con un preavviso non inferiore a 3mesi rispetto alla decorrenza delle variazioni. In ogni caso siete sempre in tempo a cambiare fornitore, ma attenzione perché mentre in generale il recesso non ha costi per il cliente (quando cambiate fornitore eventuali costi sono connessi alla sottoscrizione del nuovo contratto con il venditore entrante, ossia quello nuovo, che vi può chiedere imposta di bollo se dovuta, deposito cauzionale o altra garanzia), nel caso di offerte che invece prevedono un prezzo fisso e la durata del prezzo o del contratto per un tempo determinato (solitamente 12 o 24 mesi) è possibile sia previsto (e solitamente lo è), dal 1° gennaio 2024, il pagamento di una somma da parte del cliente in caso di recesso anticipato, ossia se esercita il recesso prima del termine di durata del contratto o del prezzo. L’onere per il recesso anticipato deve essere indicato chiaramente nel contratto nel suo importo massimo (la somma di denaro richiesta potrebbe essere ridotta in fase di applicazione) e deve essere specificamente approvato e sottoscritto dal cliente; deve inoltre essere indicato nel riquadro Modalità e oneri per il recesso” della Scheda sintetica, che riassume le caratteristiche dell’offerta.

 

 RECESSO.

La pessima novità, entrata in vigore il 1° gennaio 2024, di applicare un onere a carico del cliente che esercita il recesso prima dello scadere del contratto, nel caso di offerte a prezzo fisso e se la durata del prezzo o del contratto è per un tempo determinato, è stata prevista dal Decreto Legislativo n. 210 dell’8 novembre 2021 art. 7, comma 5, secondo il quale: “Il fornitore può imporre ai propri clienti, singoli o aggregati, il pagamento di una somma di denaro in caso di recesso anticipato da un contratto di fornitura a tempo determinato e a prezzo fisso, a condizione che tale onere sia stato indicato, in maniera espressa, chiara e agevolmente comprensibile, tanto nel documento informativo comunicato prima della stipula del contratto quanto nel contratto stesso e sia stato specificamente approvato e sottoscritto dal cliente. La somma richiesta deve in ogni caso essere proporzionata e non può eccedere la perdita economica direttamente subita dal fornitore o dal partecipante al mercato coinvolto in un’aggregazione a seguito dello scioglimento anticipato del contratto, ivi compresi i costi legati a eventuali pacchetti di investimenti o servizi già forniti al cliente nell’ambito del contratto. L’onere di provare l’esistenza e l’entità di tale perdita economica diretta grava sul fornitore”.Arera, nella delibera, ha precisato che “Il diritto di recesso (…) non può essere sottoposto a penali né a spese di chiusura. Eventuali clausole in tal senso si considerano non apposte”. In deroga a questa regola “è facoltà del venditore prevedere eventuali oneri di recesso anticipato esclusivamente nel caso di: contratti di fornitura di energia elettrica (…) a prezzo fisso e a tempo determinato, oppure a prezzo fisso e a tempo indeterminato ma con condizioni economiche a tempo determinato (…) fermi restando gli obblighi informativi in materia di cui al Codice di condotta commercialeNon rientrano in tale casistica i contratti che prevedono l’applicazione congiunta di un prezzo fisso ed un prezzo variabile. Nei contratti di durata indeterminata con condizioni economiche di durata determinata, l’onere di recesso anticipato può essere previsto solo fino alla prima scadenza delle condizioni economiche come definita nel contratto medesimo. L’eventuale esercizio della facoltà di variazione unilaterale delle condizioni da parte del venditore comporta la decadenza dell’eventuale applicazione di oneri di recesso anticipato anche qualora il cliente finale receda successivamente all’applicazione della variazione medesima e prima della scadenza del contratto o del primo periodo di vigenza delle condizioni economiche a prezzo fisso”.

 MONORARIA O PER FASCE.

Per la luce (non per il gas) potete decidere se avere un prezzo dell’energia che varia a seconda dell’ora e del giorno (per fasce orarie) o sempre uguale (monorarie).In linea di massima, se siete pensionati e state tutto il giorno in casa, o siete una famiglia numerosa e qualcuno a casa c’è sempre, è probabile vi convenga la monoraria, dato che nelle ore di punta costa meno di quella per fasce. Se andate al lavoro e tornate a casa per cena vi conviene quella per fasce, che ha un prezzo dell’energia scontato dopo le 19 o di sabato e di domenica.Dovete anche domandarvi quando fate andare gli elettrodomestici energivori, dalla lavatrice alla lavastoviglie. Se li fate andare di sabato o domenica o dopo le 19 probabile vi convenga la bioraria. Grazie al Portale offerte potete facilmente verificare entrambe le opzioni, semplicemente inserendo i consumi che trovate nelle pagine interne della vostra bolletta, quelli di tutto l’anno non quelli del bimestre che state pagando, e confrontando le varie offerte (purtroppo il confronto tra monorarie e per fasce non avviene contestualmente, quindi dovrete fare un’opzione per volta, copiando in un file le offerte più convenienti delle monorarie e poi ripetere l’operazione per quelle per fasce). Per la monoraria dovete inserire il totale dei consumi annui. Per la tariffa per fasce (che implica avere un contatore elettronico, che comunque hanno oramai quasi tutti e che avete per forza se nella vostra bolletta i consumi sono indicati anche per fasce) dovete inserire separatamente quelli della fascia F1 (dalle 8:00 alle 19:00 dei giorni feriali), da quelli della fascia F2 (dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23.00 dei giorni feriali; sabato dalle 7:00 alle 23) e F3 (ore notturne, da lunedì a sabato dalle 23:00 alle 7:00 e la domenica).Di solito per l’opzione per fasce si parla anche di bioraria, dato che la fascia F2 si accorpa con la F3, diventando F23 (dalle 19:00 alle 8:00 dei giorni feriali, sabato, domenica e giorni festivi), ma quando siete sul Portale separate i consumi anche tra F2 e F3.Per dare un ordine di grandezza, dati i prezzi del mercato tutelato (dove era obbligatoria la bioraria), considerando i prezzi del quarto trimestre 2023, ossia 15,791 centesimi di euro per kilowattora per la monoraria, e, per la bioraria, 16,172 cent per la fascia F1 e 15,611 cent per la fascia F23 (il prezzo della F2 è uguale alla F3), la bioraria era più conveniente se almeno il 67,92% dei consumi erano nella fascia ridotta (ossia dopo le 19 di sera e di sabato e di domenica).

In caso di dubbi:  scrivere a : unioneconsumatoriagrigento@gmail.com

Manlio Cardella

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