Novembre 2023 - Pagina 12 di 34 - Sicilia 24h
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La Protezione Civile Regionale ha diffuso un avviso per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico, valido fino alle 24 di oggi, mercoledì 22 novembre 2023.

Prevista su tutta la Sicilia, l’allerta gialla, con precipitazioni “da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su tutte le zone, con quantitativi cumulati da deboli a moderati, specie sui settori centro-orientali.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Agrigento, unendosi alla Consulta Regionale e al Consiglio Nazionale, presieduti rispettivamente da Fabio Corbo e Domenico Perrini, esprime profondo cordoglio alla famiglia della laureanda Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dall’ex fidanzato nei giorni scorsi e plaude all’iniziativa dell’Università di Padova che ha deciso di conferire comunque alla giovane Giulia il titolo in Ingegneria Biomedica.

Sgomento e sdegno di fronte all’efferato atto di violenza che ha portato alla morte di Giulia che non ha potuto realizzare i propri sogni e dare il proprio contributo alla società ed alla categoria professionale degli Ingegneri lasciando un grande vuoto anche dal punto di vista professionale, visto che stava studiando per dare un contributo alla ricerca per salvare vite umane.

La Cassazione ha confermato, rendendola definitiva, la sentenza emessa lo scorso 26 maggio dalla Corte d’Assise d’Appello per i minorenni di Catania, che, condividendo quanto proposto dalla Procura, e negando il riconoscimento delle attenuanti invocate dalla difesa, ha confermato la condanna a 16 anni di carcere, per omicidio aggravato, al ragazzo di 15 anni che il 25 luglio del 2022 ha ucciso, e ammesso di avere ucciso, la madre, Valentina Giunta, 32 anni, accoltellata a morte nella sua abitazione a Catania nella zona del Castello Ursino. La famiglia della donna si è costituita come parte lesa, non ricorrendo la parte civile nei processi minorili. Lui, il figlio, appena dopo essere stato arrestato dalla Squadra Mobile, ha confessato l’assassinio e il movente. Lei avrebbe voluto allontanarlo dal padre detenuto in carcere anche per tentato omicidio. Nella misura cautelare a suo carico tra l’altro è stato scritto: “Il giovane negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante la stessa madre avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona”.

A Licata la notte tra l’1 e il 2 luglio scorsi un ragazzo di 17 anni di Licata, al culmine di un litigio, ha accoltellato il figlio, di 24 anni, di un noto chef. La lama, tra l’altro, gli ha perforato la milza, che è stata asportata dopo il ricovero in prognosi riservata. Il sostituto procuratore presso il tribunale per i minorenni, Massimo Russo, ha depositato istanza di rinvio a giudizio per tentato omicidio aggravato dai futili motivi e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Oggi si è svolta la prima udienza preliminare innanzi al giudice per le udienze preliminari del tribunale per i minorenni Antonina Pardo. Il giudice, accogliendo la richiesta dei difensori dell’imputato, gli avvocati Salvatore Manganello e Alberto Caffarello, ha sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con la meno afflittiva dei domiciliari. Si profila il rito abbreviato e l’eventuale affidamento in prova.

Il 13 e 14 dicembre 2023 sarà realizzata la prima simulazione di voto online per consultazioni elettorali. L’iniziativa, non collegata ad alcun evento elettorale reale, coinvolgerà gli italiani residenti all’estero in alcune circoscrizioni consolari di Paesi dell’Unione Europea.
La simulazione, finanziata grazie a un Fondo istituito dalla legge di bilancio 2020, si svolgerà tra le ore 8:00 di mercoledì 13 e le ore 20:00 di giovedì 14 dicembre 2023, secondo le modalità disciplinate dalle “Linee guida” approvate con decreto del Ministro dell’Interno, adottato di concerto con il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale il 7 luglio 2021.
In particolare, le varie fasi del voto elettronico – autenticazione dell’elettore, votazione e raccolta dei risultati dello scrutinio – saranno gestite da una piattaforma web, “Portale E-vote”, realizzata dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Viminale in collaborazione con tutte le altre Amministrazioni interessate: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, ACN – Agenzia per la Cybersicurezza, Ministero della Giustizia – Corte d’Appello di Roma.
Alla piattaforma potranno accedere gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) e i cittadini italiani temporaneamente presenti (per motivi di lavoro, studio o cure mediche) nelle circoscrizioni consolari coinvolte nella simulazione, che siano in possesso di una identità digitale (CIE, SPID, CNS).
Gli elettori interessati dalla simulazione saranno informati sulla loro possibilità di esprimere online il proprio voto attraverso una campagna di comunicazione realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con avvisi trasmessi in posta elettronica e per il tramite degli enti rappresentativi delle comunità degli italiani residenti (COMITES).
“L’innovativa procedura verrà testata in modo graduale e progressivo per verificarne le modalità di funzionamento, l’impatto sul corpo elettorale e i conseguenti riflessi economici ed organizzativi”, sottolinea il ministero dell’Interno in una nota.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Questa situazione debitoria è stata portata all’attenzione del Prefetto di Agrigento e del governo regionale. Ad Aica, quindi, Siciliacque chiede  “di rispettare gli impegni finanziari nei nostri confronti e di provvedere al più presto alla riparazione della stazione di sollevamento della diga Castello, alla luce del fatto che i maggiori quantitativi d’acqua non potranno essere erogati per molti giorni, poiché le scarse precipitazioni non ci permettono di utilizzare in modo indiscriminato le risorse provenienti dal Fanaco”.

Il GIP del Tribunale di Agrigento, dott. Giuseppe Maria Miceli, ha archiviato il procedimento penale a carico di un 63enne agrigentino indagato per il reato di atti persecutori.

Nella fattispecie, il procedimento penale scaturiva dalla querela presentata da un vicino di casa del 63enne che asseriva di avere ricevuto “sguardi di disprezzo e di disgusto” manifestando rancore nei suoi confronti anche attraverso presunti comportamenti provocatori sfociati – talvolta – anche attraverso l’uso di parole offensive.

Nonostante la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, la difesa del querelante proponeva formale opposizione.

Nel corso del procedimento in Camera di Consiglio dinnanzi il GIP del Tribunale di Agrigento, la difesa del 63enne – rappresentato dagli Avvocati Vincenzo Caponnetto e Francescochristian Schembri – si fondava sulla mancanza del richiesto dolo generico per il reato previsto e punito dall’art. 612-bis c.p. e, in particolare, la mancanza del nesso causale tra i comportamenti dell’indagato e l’insorgenza degli eventi di danno alternativamente previsti dalla fattispecie incriminatrice.

Nel dettaglio, gli Avvocati Caponnetto e Schembri sostenevano che non vi sarebbe stata alcuna prova che i comportamenti del 63enne agrigentino – da contestualizzare in un reciproco astio per pregressi problemi di natura condominiale – avrebbero provocato uno stato di ansia o paura nella presunta vittima, nonché difettavano del richiesto elemento della abitualità.

Per queste ragioni, il GIP del Tribunale di Agrigento, in accoglimento delle difese degli Avvocati Caponnetto e Schembri – ha sostenuto che il fatto storico denunciato risultava incerto e che con estrema difficoltà qualche “sguardo di disprezzo” definito minaccioso può integrare l’ipotesi di reato di cui all’art. 612-bis c.p.

Per quanto sopra, coerentemente a quanto richiesto anche dal pubblico ministero, il GIP ha provveduto ad archiviare il procedimento penale a carico del 63enne.

Ancora un naufragio e ancora morte nel mare di Lampedusa. Ancora un naufragio e la conta di morti e dispersi.  43 migranti sono stati recuperati, sugli scogli di Capo Ponente, dalle motovedette della Capitaneria di porto e due giovani dai due pescatori lampedusani sulla costa di Muro Vecchio.  Stando alle prime dichiarazioni dei naufraghi, raccolte dalla polizia, vi sarebbero 8 dispersi, fra cui due bambini.

Una bambina di 2 anni, uno dei 43 naufraghi recuperati dalle motovedette della Capitaneria a Capo Ponente di Lampedusa, è morta sull’unità di soccorso. La piccola è spirata mentre la motovedetta la stava portando, assieme agli altri superstiti, verso il porto.

Erano in 53, partiti da Sfax in Tunisia, i migranti che viaggiavano su un barchino di ferro. A poca distanza dalla costa di Lampedusa, poco dopo le ore 14, la carretta è affondata. In più gruppi, uomini, donne e bambini hanno raggiunto gli scogli, mettendosi in salvo. Ad accorgersi dell’inferno è stato un ispettore dell’ufficio Immigrazione che ha subito fatto scattare l’allarme.

Prosegue, dopo la tappa in Sicilia, la mobilitazione sindacale nazionale organizzata da Cgil e Uil: l’intervento del segretario regionale Alfio Mannino.

La mobilitazione sindacale nazionale lanciata da Cgil e Uil in tutto il territorio nazionale – con il contorno infuocato dello scontro con il governo, e, in particolare, con il ministro ai Trasporti, Matteo Salvini – ha coinvolto anche la Sicilia, scelta come seconda tappa verso le altre che si susseguiranno fino al prossimo primo dicembre “per – si legge nella nota di intenti – rivendicare politiche che fermino il costante impoverimento dei redditi da lavoro e pensioni, che garantiscano la sicurezza, che contrastino la desertificazione industriale, che riducano le disuguaglianze, che puntino allo sviluppo del territorio: tutte questioni che in Sicilia appaiono particolarmente accentuate dall’assenza di politiche per la ripresa del Mezzogiorno”. Nell’Isola i sindacati di Landini e Bombardieri hanno scavato col dito sulla piaga dell’emigrazione giovanile, additandola come testimonianza tra le più evidenti delle perduranti condizioni di precarietà economica e sociale, e della mancanza di prospettive di sviluppo, e quindi imprenditoriali e occupazionali.

E il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, ha denunciato: “Almeno 20 mila giovani vanno via in cerca di un futuro migliore, e la situazione non potrà che peggiorare. Per questo lo sciopero oltre che un diritto è un obbligo. Il mondo del lavoro vuole essere protagonista del cambiamento. Questa mobilitazione dunque continuerà finché non cambieranno le politiche scellerate del governo. La Sicilia non reggerà il peso di una manovra finanziaria che colpisce tutti, dai giovani agli anziani, alle donne, a tutti i lavoratori. Non reggerà all’assenza di prospettive future a causa della mancanza di politiche di sviluppo, e per misure antimeridionaliste come l’autonomia differenziata. Diventeremo più poveri e la nostra terra più deserta”.

E poi, più nel merito politico, Mannino ha aggiunto: “Siano stretti nella tenaglia di due governi, quello nazionale e quello regionale, che dopo avere blandito i siciliani con false promesse fanno oggi gioco di sponda per affossare ulteriormente la Sicilia. Il governo Meloni ritiene con evidenza che il Mezzogiorno e la Sicilia siano un peso da sganciare al proprio destino. Il governo Schifani, che dovrebbe essere il primo soggetto a guidare la protesta, parla il ‘politichese’ e non la lingua degli interessi della Sicilia. Per questo i siciliani sono chiamati a reagire. Nessuno può più girarsi dall’altra parte, sapendo che non sarà una battaglia di breve durata e che è arrivato il momento di alzare la testa e di prendere nelle mani il proprio destino: per nuove politiche per lo sviluppo e l’occupazione, contro le disuguaglianze sociali e territoriali, nell’interesse delle lavoratrici, del lavoratori, dei pensionati, delle giovani generazioni”.

Giuliana Miccichè