Ottobre 2023 - Pagina 8 di 38 - Sicilia 24h
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Dal senatore Domenico Scilipoti Isgrò riceviamo e pubblichiamo una sua lettera indirizzata al presidente della Repubblica, al Papa, al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, al presidente della Regione e della Conferenza episcopale, e al presidente dell’Ordine dei Medici. Scilipoti Isgrò, presidente di Unione Cristiana, denuncia l’alquanto precaria condizione del Servizio sanitario nazionale e regionale, e propone alcuni rimedi.

Calogero Ciotta

Lungo la strada statale 123, in territorio di Campobello di Licata, poco prima delle ore 7 di domenica, per cause in corso di accertamento si sono scontrati un’automobile Fiat Punto e un trattore a rimorchio di un carrello. E’ morto l’uomo alla guida del mezzo cingolato. Si tratta di Calogero Ciotta, 59 anni, di Campobello di Licata. Un elisoccorso del 118 ha trasportato d’urgenza all’ospedale “Sant’Elia” a Caltanissetta il conducente della Fiat Punto, gravemente ferito, G G (sono le iniziali del nome), 66 anni, anche lui di Campobello di Licata, che è ancora ricoverato e che è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale. Il sostituto procuratore, Elenia Manno, ha disposto il sequestro di entrambi i mezzi.

A Naro i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 48 anni letteralmente ossessionato dalla smania di appiccare il fuoco. Ancora non si è compreso per quale ragione. Nel corso di un mese ha prima accatastato delle pedane in legno innanzi all’ingresso di un supermercato a Naro. Poi, pochi giorni dopo, ha tentato di incendiare l’ingresso dell’Inps in via Picone ad Agrigento. Adesso ha ritentato di scatenare un incendio a danno dello stesso supermercato. I Carabinieri, allertati da una segnalazione, lo hanno inseguito e bloccato a bordo della sua automobile Citroen C3. Gli sono stati sequestrati un accendino e una tanica di benzina. E’ stato trasferito nel carcere “Di Lorenzo” ad Agrigento in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

Un maxi sbarco di migranti è avvenuto a Lampedusa dove durante la notte è giunto un peschereccio di 25 metri con 347 migranti a bordo, partito da Zwara in Libia e soccorso dalla Guardia costiera e di finanza. Si tratta di bengalesi, egiziani, pakistani e siriani, comprese due donne. Tutti hanno riferito d’aver pagato da 4mila a 8mila euro per la traversata. Al mattino di oggi nel centro d’accoglienza in contrada Imbriacola sono stati contati 356 ospiti. Ieri sera ne sono stati trasferiti 210.

Avviso di garanzia e di conclusione delle indagini notificati all’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone per stalking e diffamazione a danno dell’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero.

La Procura di Caltanissetta ha notificato un avviso di garanzia all’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone, indagato di stalking e diffamazione aggravata e continuata a danno di Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, parte offesa e parte civile, nonché testimone “chiave” nell’ambito dell’inchiesta e del processo sul cosiddetto “Sistema Montante”. Nei confronti di Arnone è stato emesso contestualmente anche l’avviso di conclusione delle indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio. L’inchiesta a carico di Arnone, condotta dai pubblici ministeri Paolo Lo Giudice e Vera Giordano, scaturisce da due denunce presentate nel 2021 e 2022 da Cicero, difeso dall’avvocato Annalisa Petitto.

L’avvocato Annalisa Petitto

Gli inquirenti contestano ad Arnone, oltre il reato di diffamazione aggravata e continuata, anche il reato di stalking posto in essere dal 2012 al 2022 per avere molestato reiteratamente Cicero tramite telefonate, mail contenenti minacce e ingiurie e la pubblicazione su internet di post e video di carattere diffamatorio e calunnioso, in cui Arnone ha accusato Cicero di essere parte del “Sistema Montante”, di avere partecipato agli atti illeciti perpetrati dal “Sistema”, di aver abusato in modo abituale delle sue funzioni di presidente dell’Irsap e di avere posto in essere gravi condotte illecite per il pagamento delle parcelle originate dagli incarichi legali affidati agli avvocati esterni all’Irsap. Le stesse accuse sono state reiterate da Arnone nel corso di un’udienza innanzi al Tribunale di Palermo, il 30 novembre 2021, in un processo in cui Arnone è imputato per avere nel 2015 diffamato Cicero parte offesa e parte civile costituita sempre tramite l’avvocato Petitto.

Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha condannato tre imputati di un’aggressione avvenuta nel carcere “Di Lorenzo” ad Agrigento il 23 maggio del 2022. Sono stati inflitti 8 mesi di reclusione a Sebastiano Cantone, 37 anni, di Avola, poi 1 anno e 1 mese ciascuno a Davide Greco, 35 anni, di Siracusa, e Corrado Caruso, 26 anni, di Avola. Risarciranno la parte offesa, parte civile tramite l’avvocato Ninni Giardina. Loro avrebbero ferito al volto con una lametta Alessandro Rizzo, di Favara, fratello del candidato poi abortito collaboratore di giustizia, Mario Rizzo, anche lui recluso. Il movente dell’aggressione sarebbe stasto legato alla scomoda parentela. Nel collegio difensivo hanno lavorato gli avvocati Salvatore Cusumano e Stefania La Rocca.

Dopo l’ok in Commissione Territorio e Ambiente, la sanatoria delle case costruite entro i 150 metri dal mare attesa in Assemblea per l’esame e l’approvazione definitiva.

Ha superato il primo ostacolo la sanatoria delle case costruite sulle spiagge in Sicilia fra il 1976 e il 1983. Il testo, presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, è stato approvato in Commissione Territorio e Ambiente all’Assemblea regionale, e a breve sarà esaminato in Aula per l’approvazione definitiva. Il disegno di legge consente di recuperare tutte le istanze di sanatoria presentate in base alla legge nazionale di condono del 1985 e finora bocciate perché oggetto di un contenzioso interpretativo tra norme varate a livello nazionale e quelle vigenti in Sicilia. Dunque, in sintesi, il testo appena approvato in Commissione in Sicilia ricorre ad una interpretazione autentica di precedenti norme, rivitalizzando il condono del 1985. La proposta di Assenza è stata sostenuta da tutti i deputati di Fratelli d’Italia presenti in Commissione e dai colleghi di Lega e Democrazia Cristiana. Si sono opposti e hanno votato contro il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. In Sicilia sarebbero tra i 200 e i 250.000 gli immobili abusivi costruiti prima del 1983 entro i 150 metri dal mare. E che, per vari motivi, non sono rientrati nella sanatoria nazionale dell’85. Poi nel corso degli anni le regole sono state modificate in Italia e nell’isola, fino all’inedificabilità assoluta imposta nel ’94 a ridosso delle battigie. E tali case sono rimaste intrappolate in una sorta di “limbo”. Ve ne sono ovunque, soprattutto lungo le coste di Agrigento, Palermo, Ragusa e Siracusa. Adesso all’Assemblea Regionale è in corso il tentativo di sanarle. Giorgio Assenza ha già spiegato: “E’ una mia battaglia in cui credo da anni. Stiamo parlando di una ingiustizia che riguarda una precisa tipologia di immobili, finiti in un groviglio di norme e sentenze che nel tempo hanno creato questa anomalia, tutta siciliana. I condoni hanno consentito di sanare immobili nella fascia dei 150 metri dal mare a Portofino e in altre zone del Paese. In Sicilia invece da 40 anni questi immobili sono in bilico. Sono abusivi ma accatastati, c’è gente che ci vive e paga l’Imu e altre imposte. Ci sono scheletri sulle battigie e demolizioni mai fatte. La mia norma ha l’obiettivo di sanare questa situazione e di dare decoro alle nostre coste una volta e per tutte, analizzando anche caso per caso. Non facciamo altro che rendere applicabile in Sicilia quello che è stato fatto con la sanatoria nazionale dell’85 nel resto d’Italia” – conclude. E Nello Dipasquale, del Partito Democratico, controbatte: “E’ una norma che prende in giro la Sicilia e che rischia di alimentare solamente illusioni, in nome di una logica secondo la quale la tutela dell’ambiente ed il rispetto delle regole possono essere sempre superate. La legge nazionale non può essere superata da ardite interpretazioni regionali che servono ad accalappiare consensi, Appare inoltre evidente la mancanza di coraggio dell’assessore all’Ambiente, Pagana, che si è nascosta dietro il voto della Commissione consapevole del fortissimo rischio di impugnativa, ma incapace di intervenire per risparmiare al Parlamento regionale un’altra brutta pagina”.

Giuliana Miccichè

Borsellino. La figlia Lucia ha consegnato una copia dell’agenda marrone del padre. Gli interventi.

Paolo Borsellino, oltre all’agenda rossa da cui non è mai separato e che è sparita subito dopo la strage di via D’Amelio, ha posseduto anche un’altra agenda, marrone, che ha utilizzato come rubrica telefonica, e che non è mai stata repertata. Ebbene, la figlia Lucia ha consegnato una copia scansionata dell’agenda marrone alla Commissione nazionale antimafia, impegnata attualmente nelle audizioni dei familiari del giudice.

E nel consegnare l’agenda marrone, Lucia così si è rivolta ai Commissari: “L’abbiamo custodita per 30 anni, senza avere mai saputo che non avesse ricevuto alcuna attenzione sotto il profilo delle indagini. Sarà mio padre a far comprendere chi erano le persone di cui si fidava e quelle di cui non si fidava. Per evitare strumentalizzazioni vorrei dare la mia lettura. In quell’agenda troverete tutti i numeri delle persone vicine a mio padre aggiornata alla mattina del 19 luglio. Si trovano per tre quarti numeri di magistrati e per il resto di familiari. Troverete un surplus di numeri di persone che mio padre aveva necessità di raggiungere in qualunque momento oppure di persone come il procuratore Giammanco che per questioni lavorative doveva raggiungere. Non troverete i numeri di chi non aveva queste frequentazioni. Me ne assumo la responsabilità. Per i numeri che non troverete lascio a voi ogni valutazione”.

E poi Lucia Borsellino ha ricordato un episodio alquanto sintomatico del depistaggio: “La moglie del falso pentito Vincenzo Scarantino, Rosalia Basile, nel febbraio del 1994 citofonò a casa nostra e chiese di parlare con mia madre. Voleva raccontare dei maltrattamenti e delle torture subite dal marito nel carcere di Pianosa per costringerlo a parlare. Ritenemmo quell’incursione poco opportuna e il mio fidanzato di allora, un poliziotto della Scientifica, non le consentì di salire a casa. Venne fatta una relazione di servizio, che fu inviata anche al capo della Scientifica, ma quella relazione non è mai finita negli atti dei processi e il poliziotto fu sentito solo nel 2016”.

A conclusione dei lavori, il senatore di Fratelli d’Italia, e componente della Commissione, Raoul Russo, ha commentato: “E’ stato un ciclo di audizioni molto importante nell’ambito delle quali è stata fatta una ricostruzione fattuale estremamente complessa ma precisa che sicuramente dà una chiave di lettura importante sulla strage di via D’Amelio, legata prepotentemente all’inchiesta mafia-appalti. Non possiamo far altro che ringraziare Lucia Borsellino e suo marito, l’avvocato Trizzino, per lo sforzo compiuto in queste lunghe sedute nel ricostruire, sia pure dolorosamente, i fatti avvenuti in quei 57 giorni che separano la strage di Capaci da quella di via D’Amelio. Siamo sicuri che il lavoro della Commissione sarà nei prossimi mesi, alla luce degli elementi emersi fin qui, il più completo possibile e coerente per portare quantomeno ad una verità storica sulle stragi”.

E Carolina Varchi, capogruppo in Commissione giustizia di Fratelli d’Italia e vice sindaco di Palermo, così traccia un consuntivo: “Un enorme grazie a Lucia Borsellino, che ha voluto consegnare alla commissione Antimafia la copia di un’agenda del padre Paolo, contenente riferimenti importanti. E’ un atto coraggioso che dimostra il desiderio della famiglia Borsellino di una verità completa sui giorni delle stragi. Sappiano, Lucia e i suoi familiari, che quella sete di verità è anche la nostra. E’ molto positivo il filone aperto dalla nostra presidente Chiara Colosimo, che ha intuito l’utilità dell’inchiesta sui giorni che separano la strage di Capaci da quella di via D’Amelio. Fratelli d’Italia non esiterà mai nel portare avanti questa operazione di ricostruzione della verità storica. Lo dobbiamo alla famiglia Borsellino, ma anche ai tanti italiani come noi che, nell’agire di ogni giorno, non dimenticano gli insegnamenti dei nostri eroi caduti per combattere Cosa nostra. Una democrazia che conosce tutta la sua storia, è una democrazia più forte”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Partiamo con un incipit, SGS non vuole essere solo un sindacato a garanzia dei minimi contrattuali ma vuole tutelare il lavoratore, in quanto persona che sceglie il lavoro come proprio programma di vita, che si aspetta dal lavoro: l’identità, il reddito, la sicurezza, cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità. Lo abbiamo detto e ribadito in tutte le nostre presentazioni.

Lo abbiamo detto durante i nostri incontri istituzionali, lo abbiamo detto alla politica, soprattutto lo abbiamo detto alle lavoratrici e lavoratori della scuola. Per quanto concerne il Futuro della scuola, SGS è consapevole che questo è più vicino che mai. E chi meglio dei suoi protagonisti può immaginare una scuola più innovativa, più inclusiva, che sfrutti la tecnologia per mettere lo studente ancora più al centro? Dice Filippo Baio segretario SGS scuola di Agrigento. SGS lavora e si confronta con tutti per una scuola più sicura e moderna, con piani di studio personalizzati e soprattutto, capace di formare i “cittadini del futuro” sui grandi temi contemporanei, come l’educazione sessuale, e di genere, la gestione di internet e dei social media oltre al rispetto dell’ambiente. Dice Giusy Vitello segretaria SGS scuola di Caltanissetta. La scuola deve mantenere ancora una dimensione “fisica” e aggregativa, con lezioni in aula, libri, quaderni di carta e laboratori pratici, con un occhio al futuro professionale degli studenti. Per quanto concerne gli insegnantiquesti vanno sostenuti nell’aggiornamento sulle potenziali tendenze che possono essere integrate nella classe e nei sistemi educativi, e nell’acquisire le conoscenze necessarie per creare sinergia tra le nuove tecnologie e gli studenti. Dice Francesco Puliafito segretario SGS di Messina. SGS pensa ad un nuovo modo di “fare scuola” in cui il sapere individuale diventa collettivo, aggregato. Questo fornirebbe un valore aggiunto all’istruzione che, potrà andare avanti in un ambiente caratterizzato da un rinnovamento continuo e adatto a chi ne farà parte. Ogni alunno deve potersi aspettare un’educazione personalizzata, che non abbia limiti e che gli permetta di esprimersi liberamente. Solo pensando ad una scuola proiettata verso il futuro si potranno ridurre i divari territoriali, innalzare le competenze di base e quelle trasversali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce a cominciare dalla scuola primaria. Questo è il pensiero, scaturito da un partecipe confronto tra lavoratrici e lavoratori della scuola e dirigenti del Sindacato Generale Scuola.

VisitAgrigento, con il presidente Marcello Mira, guida naturalistica, vola a Venezia per promuovere il turismo esperienziale della provincia di Agrigento.

La Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale – Bitesp – si terrà il 23 e 24 Novembre, e rappresenta un’occasione unica nel suo genere per proporre le esperienze più interessanti che le guide propongono già da circa vent’anni.

La vetrina perfetta per promuovere il territorio agrigentino ad una platea internazionale.

La partecipazione all’evento sarà un’opportunità per far conoscere al mondo intero una Agrigento “diversa e insolita”, fuori dagli itinerari tradizionali. I buyers avranno la possibilità di scoprire che il nostro territorio, oltre alla Valle dei Templi ed alla Scala dei Turchi, offre molte altre attrazioni ed opportunità interessanti. Potranno sperimentare molteplici attività, dalle aree naturalistiche alle visite nelle aree minerarie, dalla mungitura delle capre girgentane alle visite sui luoghi dello sbarco degli Alleati, dalla possibilità di poter “vivere” il mare tutto l’anno all’ esperienza di intrecciare un cesto o preparare una “giummarra” con la palma nana. Queste e tante altre esperienze saranno presentate anche in un’ottica di promozione della destinazione in previsione del 2025, quando Agrigento diventerà la Capitale Italiana della Cultura.