Aldo Mucci: \”Il sindacato SGS Scuola cresce in tutta Italia\”

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Partiamo con un incipit, SGS non vuole essere solo un sindacato a garanzia dei minimi contrattuali ma vuole tutelare il lavoratore, in quanto persona che sceglie il lavoro come proprio programma di vita, che si aspetta dal lavoro: l’identità, il reddito, la sicurezza, cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità. Lo abbiamo detto e ribadito in tutte le nostre presentazioni.

Lo abbiamo detto durante i nostri incontri istituzionali, lo abbiamo detto alla politica, soprattutto lo abbiamo detto alle lavoratrici e lavoratori della scuola. Per quanto concerne il Futuro della scuola, SGS è consapevole che questo è più vicino che mai. E chi meglio dei suoi protagonisti può immaginare una scuola più innovativa, più inclusiva, che sfrutti la tecnologia per mettere lo studente ancora più al centro? Dice Filippo Baio segretario SGS scuola di Agrigento. SGS lavora e si confronta con tutti per una scuola più sicura e moderna, con piani di studio personalizzati e soprattutto, capace di formare i “cittadini del futuro” sui grandi temi contemporanei, come l\’educazione sessuale, e di genere, la gestione di internet e dei social media oltre al rispetto dell\’ambiente. Dice Giusy Vitello segretaria SGS scuola di Caltanissetta. La scuola deve mantenere ancora una dimensione “fisica” e aggregativa, con lezioni in aula, libri, quaderni di carta e laboratori pratici, con un occhio al futuro professionale degli studenti. Per quanto concerne gli insegnantiquesti vanno sostenuti nell’aggiornamento sulle potenziali tendenze che possono essere integrate nella classe e nei sistemi educativi, e nell’acquisire le conoscenze necessarie per creare sinergia tra le nuove tecnologie e gli studenti. Dice Francesco Puliafito segretario SGS di Messina. SGS pensa ad un nuovo modo di “fare scuola” in cui il sapere individuale diventa collettivo, aggregato. Questo fornirebbe un valore aggiunto all’istruzione che, potrà andare avanti in un ambiente caratterizzato da un rinnovamento continuo e adatto a chi ne farà parte. Ogni alunno deve potersi aspettare un’educazione personalizzata, che non abbia limiti e che gli permetta di esprimersi liberamente. Solo pensando ad una scuola proiettata verso il futuro si potranno ridurre i divari territoriali, innalzare le competenze di base e quelle trasversali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce a cominciare dalla scuola primaria. Questo è il pensiero, scaturito da un partecipe confronto tra lavoratrici e lavoratori della scuola e dirigenti del Sindacato Generale Scuola.

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