Ottobre 2023 - Pagina 24 di 38 - Sicilia 24h
Home / 2023 / Ottobre (Pagina 24)

In Sicilia, ancora per tutto il mese di ottobre, sarà possibile pagare gli arretrati del bollo auto, dal 2016 al 2021, senza sanzioni né interessi. Scadrà, infatti, il prossimo 31 ottobre il termine per usufruire delle agevolazioni previste dalla norma “Straccia bollo”, varata nell’ambito della legge regionale 9 dello scorso luglio. Il presidente della Regione, Renato Schifani, afferma: “E’ una misura di grande successo che ha reso la Sicilia un modello anche per altre regioni. Lo “Straccia bollo” ha generato introiti notevoli per le nostre casse, tendendo la mano ai cittadini che volevano e vorranno mettersi in regola”. E l’assessore all’Economia, Marco Falcone, aggiunge: “Anche i dati relativi alle ultime settimane confermano il trend in crescita degli incassi da bollo auto, una misura particolarmente apprezzata anche perché agevola i proprietari di un auto in una fase di rincaro generalizzato dei prezzi. Non escludiamo, inoltre, che chi si sarà messo in regola potrà, in futuro, usufruire di altre agevolazioni allo studio della Regione, per proseguire su una politica incentivante e non solo sanzionatoria nei confronti dei siciliani”.

“Sono stato ufficialmente informato dalla ASP di Casteltermini della presenza di un animale simile a un coccodrillo in c.da Mancuso”. Lo dichiara il sindaco di San Giovanni Gemini, Dino Zimbardo.
“È stata mia premura convocare una riunione con le autorità competenti, per stabilire una cabina di regia, al fine di monitorare costantemente la situazione – continua Zimbardo – In attesa che l’animale venga catturato e affidato al personale preposto, raccomando a tutti i cittadini di utilizzare la massima cautela ed evitare di recarsi nella zona dove il rettile è stato avvistato. Terrò informati tempestivamente”.

A Palma di Montechiaro i poliziotti del locale Commissariato hanno arrestato M M (sono le iniziali del nome), 19 anni, indagato di detenzione di droga a fine di spaccio perché sorpreso in casa in possesso di 60 grammi di hashish già divisi in dosi, 800 euro in contanti e 2 bilancini di precisione. Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Palma di Montechiaro, è stato mantenuto sotto osservazione dalla Polizia. La perquisizione domiciliare è stata pertanto indotta da ragioni investigative.

La diatriba giudiziaria amministrativa sulla costruzione del “Borgo Scala dei Turchi” a Realmonte: la società Comaer cita per danni la Regione.

Il 26 luglio del 2018, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, ha inflitto quattro condanne per lottizzazione abusiva e violazione della normativa edilizia in riferimento alla costruzione del “Borgo Scala dei Turchi”, un villaggio residenziale a Scala dei Turchi. Nel dettaglio: 8 mesi di reclusione e 14mila euro di ammenda ciascuno a Gaetano Caristia, 76 anni, presidente della società siracusana Co.Ma.Er titolare del progetto, e a Sebastiano Comparato, 87 anni, legale rappresentante e socio maggioritario della stessa società.

E poi Antonino Terrana, 64 anni, dirigente della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento, e Giovanni Francesco Barraco, 60 anni, direttore dei lavori, sono stati condannati a 4 mesi di reclusione e 4mila euro di ammenda ciascuno. Poi l’11 novembre del 2021 la Corte d’Appello ha ridotto le condanne da 8 mesi a 4 mesi ciascuno a Gaetano Caristia e a Sebastiano Comparato. Sono stati assolti Giovanni Francesco Barraco e Antonino Terrana. Ebbene, la Procura Generale ha presentato appello in Cassazione rivendicando la conferma della sentenza di primo grado. La Cassazione il 15 febbraio scorso ha annullato la sentenza d’Appello con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello.

Nel frattempo il treno della diatriba giudiziaria procede anche sul binario amministrativo. Infatti, prima il Tar e poi il Consiglio di Giustizia amministrativa hanno sentenziato che l’assessorato regionale a Territorio e Ambiente avrebbe dovuto valutare l’effettiva consistenza dell’interesse pubblico prima di annullare il piano di lottizzazione di proposto dalla società Comaer, perché si tratta di un’azione da motivare e quindi il relativo atto è nullo. A fronte di ciò la società Comaer adesso ha citato in giudizio per il risarcimento dei danni l’assessorato regionale a Territorio e Ambiente perché – denuncia – se non avesse annullato il piano di lottizzazione e la relativa concessione edilizia, l’investimento della società Comaer sarebbe stato compiuto e concluso sul piano imprenditoriale e non avrebbe condotto al fallimento della società. E la Comaer rivendica: 9.800.000 euro per lo stop al piano di lottizzazione annullato, poi 1.100.000 euro per la mancata commercializzazione di Casa Biondi, poi 900.000 euro per i lotti non edificati, e poi oltre 620.000 euro di spese tecniche e amministrative.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

DI FILIPPO CARDINALE

Che la sanità italiana sia avvolta da una crisi che parte da lontano e che si è acutizzata è evidente. L’emergenza Covid ha messo a nudo il sentiero di discesa verso un deleterio depotenziamento della sanità pubblica. E la responsabilità primaria ricade sulla politica che negli anni ha partorito riforme rivelatesi dannose, associate a tagli ammazza sanità pubblica. Ora la politica, al governo nazionale c’è stato il centrodestra, e a lungo il centrosinistra, cerca di apparire come verginella.

Ci sono politici, nella nostra provincia, che hanno un libretto di navigazione di lungo corso, che hanno rivestito importanti ruoli nell’ambito della sanità siciliana, sia direttamente che nelle Commissioni apposite all’Ars.

Che la criticità della sanità non è una prerogativa agrigentina è chiaro anche ai bambini. La sanità fa acqua in tutte le Asp siciliane. Gli stessi problemi che si lamentano all’ospedale  Giovanni Paolo II di Sciacca non sono altro che le repliche di quanto accade in tutti gli ospedali siciliani. In tutti gli ospedali del sud dove è più forte l’evidenza di una sanità che viaggi sui binari della volontà e ambizioni della politica.

Vi è una differenza sostanziale tra sollecitare le criticità della sanità del territorio e sottoscrivere esposti alla magistratura inquirente e contabile. La sottoscrizione dell’esposto- predisposto dal Comitato Civico per la Sanità  di Sciacca- da parte di sindaci è un gesto che non ha precedenti. E’ uno sgarbo istituzionale che, certamente, non giova. Nè può essere classificato come “un atto per tutelare i diritti dei cittadini”.

Le istituzioni (i sindaci) hanno un bel altro compito e ben altri mezzi per sollecitare la politica a correggere quei difetti che frenano la normale erogazione dei servizi sanitari.

Dopo la pubblicazione dell’articolo che riguarda, appunto, l’esposto presentato alla magistratura inquirente e contabile, subito tre sindaci hanno dichiarato che non hanno sottoscritto l’esposto. Sono i sindaci di Lucca Sicula, Menfi e Cianciana.

Ma nella tarda serata di ieri, al sottoscritto sono arrivate telefonate di sindaci che hanno precisato di aver firmato un documento senza avere cognizione che si trattasse, appunto, di atto di denuncia alla magistratura inquirente. In mattinata, sono certo, arriveranno precisazioni di alcuni sindaci in merito.

La questione dell’esposto, dunque, assume i connotati  di un giallo. Un giallo ideato da precise menti che hanno intrapreso una lotta personale contro il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento. Ciò che turba è che tra le fine meni, o tra diaboliche lotte politiche, vi sono autorevoli politici.

La politica vuole apparire come una verginella. Ma la deriva della sanità siciliana ha una precisa matrice: la politica. Senza distinzione di colore politico. Il disastro della sanità siciliana è ben evidente. E fare le verginelle non è una buona pratica. Qui nessuno è fesso. E la gente questo lo sa benissimo.

 

Maxi sequestro di gasolio ad alta infiammabilità da parte della guardia di finanza: denunciati sette titolari di rifornimenti di benzina. Finanzieri e funzionari dell’agenzia delle Dogane hanno eseguito controlli a tappeto in 80 stazioni di rifornimento di Catania. I campioni di gasolio prelevati sono stati analizzati dal laboratorio chimico mobile di Palermo e dal laboratorio chimico etneo. In sette casi, gli agenti hanno individuato la vendita in atto di gasolio risultato non a norma “a causa della riscontrata presenza di un grado di infiammabilità del prodotto più elevato rispetto agli standard previsti dalla normativa di settore”.

I titolari dei rifornimenti non avrebbero assolto correttamente gli obblighi impositivi gravanti su questi tipi di miscele. In totale, sono stati sequestrati ben 23 mila litri di gasolio e denunciati sette imprenditori per “i reati di frode nell’esercizio del commercio di cui all’art. 515 del c.p. e di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici per effetto della detenzione ed utilizzo di carburanti che potrebbero essere stati ottenuti da miscelazioni non autorizzate”

Il comitato civico Sanità di Sciacca ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Sciacca ed alla Procura regionale presso la Corte di conti per denunciare la grave situazione in cui versa l’ospedale Giovanni Paolo Ii di Sciacca, elencando i disservizi e si chiede di valutare se ci siano profili di responsabilità ai vari livelli.

Nell’esposto si evidenziano le problematiche già note, dalla mancata attivazione dei servizi di Dea di I livello alla Stroke Unit programmata e mai attivata, dalla mancata attivazione della seconda sala di emodinamica ai reparti senza primari e senza medici, fino al trasferimento di medici di Sciacca in altri ospedali per coprire i vuoti di organico.

L’esposto è stato firmato da Franco Giordano e Ignazio Cucchiara del comitato e dai 13 sindaci che ieri sera hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione del sit in di protesta del prossimo 28 ottobre.

Sono cinque gli ospedali agrigentini: Giovanni Paolo II di Sciacca, Fratelli Parlapiano (che comunque rientra nella denominazione ospedali riuniti Sciacca-Ribera), Barone Lombardo di Canicattì, San Giacomo D’Altopasso di Licata.

Il San Giovanni di Dio ha erogato, nel 2022, 252.814 prestazioni. Di queste, 11.417 sono in degenza ordinaria, 1.505 in day hospital, 4.012 in servizi day hospital, 45.541 accessi al Pronto Soccorso, 190.339 in servizi ambulatoriali.

Il Giovanni Paolo II ha erogato, nel 2022, 131.009 prestazioni. Di queste, 5.916 sono in degenza ordinaria, 1.041 in day hospital, 4.232 in servizi day hospital, 22.446 accessi al Pronto Soccorso, 97.374 in servizi ambulatoriali.

Il Fratelli Parlapiano ha erogato, nel 2022, 6.445 prestazioni. Di queste, 600 sono in degenza ordinaria, 1 in day hospital, 438 in servizi day hospital, 840 accessi al Pronto Soccorso, 4.566 in servizi ambulatoriali.

Il Barone Lombardo di Canicattì ha erogato, nel 2022, 54.992 prestazioni. Di queste, 3.125 sono in degenza ordinaria, 559 in day hospital, 582 in servizi day hospital, 15.537 accessi al Pronto Soccorso, 35.189 in servizi ambulatoriali.

Il San Giacomo D’Altopasso di Licata di Canicattì ha erogato, nel 2022, 92.521 prestazioni. Di queste, 2.896 sono in degenza ordinaria, 618 in day hospital, 205 in servizi day hospital, 23.178 accessi al Pronto Soccorso, 65.651 in servizi ambulatoriali.

Tra le regioni italiane, la Sicilia è quella con più semifinalisti al pari della Campania. I migliori 4 gelatieri di Agrigento e provincia che hanno diritto alla semifinale sono (in ordine alfabetico): Francesco Bonifacio della gelateria Artefredda di Canicattì con il gusto “Mascarzone” (gelato con base di mascarpone, crumble al cioccolato fondente salato e purea di lamponi); Salvatore Croce della gelateria La Salvina di Grotte con il “Gusto Barocco” (sorbetto al nero modicano con variegatura al pistacchio e pezzetti di arancio julienne); Ivan Parisi della Cremeria Parisi di Racalmuto con il gusto “Sciauru di Racalmuto” (gelato aromatizzato al limone con taralli tradizionali di Racalmuto e crema al limone); Calogero Taibi di Fratelli Taibi di Castrofilippo con il gusto “Perry” (gelato al siero di latte di pecora della Valle del Belice con spadellata di pere al gin Mediterraneo, acqua salata del Mediterraneo, vaniglia bourbon, ginepro, coriandolo e micro crumble di mandorle tostate di Sicilia e sale marino di Trapani Igp).

Estetica Dimensione Donna Àntheia spa di Tuttolomondo Roberta prende vita nel 2004, dopo una lunga esperienza di circa 10 anni con il ruolo di Estetista presso un rinomato centro di medicina estetica, dopo diversi anni di insegnamento presso gli enti di formazione regionali.
Roberta, diplomata estetista, ha acquisito nel tempo diverse specializzazioni, diplomata alla scuola Internazionale di scienze umane e medicina estetica della Fondazione Fatebenefratelli di Roma per una collaborazione multidisciplinare con medico e chirurgo estetico. Per anni si è occupata formazione sia come docente presso gli istituti sia come tutor aziendale permettendo formare svariate nuove leve del settore estetico. Già presidente provinciale e vice presidente regionale della CNA é stata presidente del comparto salute e benessere per la provincia di Agrigento.
Lo staff che lavora con Roberta è assolutamente professionale. Personale altamente qualificato, sempre sorridente e gentile, pronto per qualsiasi esigenza viene presentata. Il risultato è sempre ottimale. Alessia, Sharon, Luca, Sara, Maria, Anna, Ioana e Roberta. Una equipe davvero eccezionale.
Abbiamo avvicinato Roberta Tuttolomondo per scambiare due chiacchiere.
Roberta, come nasce una passione simile?
“La mia passione per il mondo del benessere nasce da quando ero molto piccola, ho focalizzato tutte le mie forze e interessi verso una crescita fatta a piccoli passi per arrivare a questo grande traguardo. Nel 2021 infatti ci siamo trasferiti nella nuova struttura, che mi ha consentito di ampliare le offerte dei servizi viso/corpo e contestualmente di realizzare un’area benessere raffinata e esclusiva”. 
Oggi il tuo centro è fra i più prestigiosi in tutta la Sicilia. Quanto influisce essere circondati da uno staff eccezionale come il tuo?
“Il mio meraviglioso staff formato da professionisti è linfa vitale per la giusta gestione dell’istituto che da qualche anno vede anche come figura importante la presenza di mio figlio Luca che si è innamorato di questo mestiere e lo ha fatto suo! E con orgoglio spero possa essere il futuro di ciò che io e mio marito abbiamo costruito con tanto amore e tanta fatica”. 
La struttura che gestisci è all’avanguardia.
“La nuova struttura all’avanguardia offre svariati trattamenti e sono tantissime le tecnologie innovative che ci consentono di rendere più performanti e efficaci i nostri trattamenti, in istituto abbiamo un ampia aria vendita che ci consente di consigliare ai nostri clienti la loro beauty routine e mantenere i risultati ottenuti nel tempo”.
Oggi ti ritieni soddisfatta?
“Sono molto orgogliosa del nostro percorso, felice di aver insegnato il mio mestiere trasmettendolo con amore a tante estetiste le quali molte di loro hanno ottenuto grande successo, sono felice che i miei figli hanno imparato ad amare un mestiere che da la possibilità di donarsi a gli altri, di rendere più belle le persone e soprattutto di farle sentire meglio! Anche Mattia mio figlio maggiore si è affacciato al mondo del benessere e a breve realizzeremo il suo salone benessere capelli adiacente al nostro istituto, in modo da poter offrire un servizio completo alla nostra clientela.
C’è una ricetta magica per rendere il lavoro una cosa MERAVIGLIOSA: Passione Amore  Competenza  Competitività  e generosità. Donarsi per donare…”.