Sanità malata, ieri l\’esposto in Procura da parte di 13 sindaci della provincia. Oggi si scopre che almeno tre di loro non hanno firmato nulla. Che succede?

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DI FILIPPO CARDINALE

Che la sanità italiana sia avvolta da una crisi che parte da lontano e che si è acutizzata è evidente. L’emergenza Covid ha messo a nudo il sentiero di discesa verso un deleterio depotenziamento della sanità pubblica. E la responsabilità primaria ricade sulla politica che negli anni ha partorito riforme rivelatesi dannose, associate a tagli ammazza sanità pubblica. Ora la politica, al governo nazionale c’è stato il centrodestra, e a lungo il centrosinistra, cerca di apparire come verginella.

Ci sono politici, nella nostra provincia, che hanno un libretto di navigazione di lungo corso, che hanno rivestito importanti ruoli nell’ambito della sanità siciliana, sia direttamente che nelle Commissioni apposite all’Ars.

Che la criticità della sanità non è una prerogativa agrigentina è chiaro anche ai bambini. La sanità fa acqua in tutte le Asp siciliane. Gli stessi problemi che si lamentano all’ospedale  Giovanni Paolo II di Sciacca non sono altro che le repliche di quanto accade in tutti gli ospedali siciliani. In tutti gli ospedali del sud dove è più forte l’evidenza di una sanità che viaggi sui binari della volontà e ambizioni della politica.

Vi è una differenza sostanziale tra sollecitare le criticità della sanità del territorio e sottoscrivere esposti alla magistratura inquirente e contabile. La sottoscrizione dell’esposto- predisposto dal Comitato Civico per la Sanità  di Sciacca- da parte di sindaci è un gesto che non ha precedenti. E’ uno sgarbo istituzionale che, certamente, non giova. Nè può essere classificato come “un atto per tutelare i diritti dei cittadini”.

Le istituzioni (i sindaci) hanno un bel altro compito e ben altri mezzi per sollecitare la politica a correggere quei difetti che frenano la normale erogazione dei servizi sanitari.

Dopo la pubblicazione dell’articolo che riguarda, appunto, l’esposto presentato alla magistratura inquirente e contabile, subito tre sindaci hanno dichiarato che non hanno sottoscritto l’esposto. Sono i sindaci di Lucca Sicula, Menfi e Cianciana.

Ma nella tarda serata di ieri, al sottoscritto sono arrivate telefonate di sindaci che hanno precisato di aver firmato un documento senza avere cognizione che si trattasse, appunto, di atto di denuncia alla magistratura inquirente. In mattinata, sono certo, arriveranno precisazioni di alcuni sindaci in merito.

La questione dell’esposto, dunque, assume i connotati  di un giallo. Un giallo ideato da precise menti che hanno intrapreso una lotta personale contro il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento. Ciò che turba è che tra le fine meni, o tra diaboliche lotte politiche, vi sono autorevoli politici.

La politica vuole apparire come una verginella. Ma la deriva della sanità siciliana ha una precisa matrice: la politica. Senza distinzione di colore politico. Il disastro della sanità siciliana è ben evidente. E fare le verginelle non è una buona pratica. Qui nessuno è fesso. E la gente questo lo sa benissimo.

 

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