Maggio 2022 - Pagina 57 di 58 - Sicilia 24h
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A Palermo, per truffe a danno dello Stato e falso in atto pubblico, la Squadra Mobile ha arrestato ai domiciliari l’ex consigliere comunale di Palermo, Giulio Cusumano, e il cantante Alessio Scarlata, nell’ambito dell’inchiesta intitolata “Cala il sipario”, coordinata dalla Procura e avviata dopo la denuncia di un funzionario del Comune di Palermo il quale ha raccontato di avere subito pressioni e intimidazioni da parte dei due per favorire associazioni teatrali e culturali a loro amiche nel settore del teatro palermitano. Sono indagate a vario titolo altre 15 persone, tra cui rappresentanti legali e referenti di associazioni teatrali e culturali. Tramite documenti taroccati e pressioni indebite sarebbero stati ottenuti finanziamenti di settore illecitamente.

Il dottor Michele Bono è il nuovo primario del reparto di Radioterapia dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Bono ha firmato con il commissario Zappia un contratto di 5 anni. L’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico risale al luglio del 2019. Sono state tre le istanze pervenute, e i tre candidati sono stati ammessi alla procedura di selezione. L’unico candidato presente alla prova del colloquio, dichiarato idoneo dalla commissione di valutazione, è stato il dottor Bono.

L’Ance Costruttori edili di Agrigento lancia una proposta: “La Regione non paga i lavori alle imprese. E gli imprenditori non pagano le tasse che alimentano la Regione”.

Ancora irrisolta l’ormai atavica questione del mancato pagamento dei lavori eseguiti dalle imprese per le Pubbliche amministrazioni in Sicilia. Adesso il presidente provinciale dell’Ance costruttori edili di Agrigento, Carmelo Salamone, lancia l’ennesimo guanto di sfida: “Voi non pagate i lavori. E noi non paghiamo le tasse”. Salamone afferma: “Se dopo aver accumulato un ritardo di oltre un anno e mezzo nei pagamenti, chi ha ruoli pubblici può rispondere agli imprenditori esasperati con un laconico: ‘prima o poi provvederemo a pagare le fatture’, allora crediamo sia opportuno che gli stessi imprenditori, le cui tasse pagate oggi garantiscono in larga parte il funzionamento della macchina pubblica, utilizzino la stessa risposta per non versare il dovuto quando arrivano le cartelle esattoriali: ‘prima o poi provvederemo a pagare”. E poi Carmelo Salamone aggiunge: “Già mesi fa, nel silenzio istituzionale più totale, abbiamo denunciato come la Regione avesse ‘dimenticato’ (tra virgolette) di pagare le aziende che avevano svolto o stavano svolgendo lavori pubblici in varie zone della Sicilia, costringendo gli imprenditori ad indebitarsi per pagare stipendi, materiali (il cui costo è aumentato in modo esponenziale) e tasse. Oggi leggiamo con sconcerto dichiarazioni stupefatte di assessori regionali che sembrano avere appena scoperto come da un anno e mezzo la Regione sia inadempiente nei confronti di centinaia di imprese, e tutto questo è francamente intollerabile. Speriamo quantomeno che il vicepresidente della Regione, Armao, che aveva annunciato mesi fa la volontà di ‘dormire in assessorato fin quando la situazione non si fosse risolta’, sia almeno tornato a casa. Sosterremo tutti gli imprenditori che volessero agire legalmente nei confronti della Regione per il recupero delle somme non versate, e ottenere anche il pagamento degli oneri connessi al ritardo. Fatto questo, trasferiremo gli atti alla Corte dei Conti affinché si possano accertare le responsabilità personali di questo stato di cose. Ci auguriamo infatti che non siano ancora una volta le casse pubbliche a pagare per gli errori dei singoli”.

I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno rigettato il ricorso avanzato dalla difesa di Gaspare Gulotta, 71 anni di Santa Margherita Belice, ex professore universitario e direttore del dipartimento di chirurgia dell’azienda ospedaliera universitaria policlinico “P. Giaccone”, confermando dunque la misura cautelare degli arresti domiciliari. Gli avvocati Giovanni Cascioferro e Ninni Reina hanno già annunciato ricorso in Cassazione contro la decisione.

I giudici del Riesame hanno in vece revocato gli arresti domiciliari nei confronti di Eliana Gulotta, medico chirurgo plastico in servizio all’ospedale Civico, e revocato anche l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per il fratello della dottoressa, Leonardo, specializzando in Chirurgia.

Gaspare Gulotta è finito ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta “Università Allegra”. E’ accusato di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio, rivelazioni di segreti di ufficio, falsità ideologica, peculato, truffa e calunnia. Avrebbe “pilotato” cinque concorsi messi a bando dall’Università, seguendo una logica di spartizione con l’altro “barone” Mario Adelfio Latteri, 69 anni di Palermo.

Il gip Donata Di Sarno, che ha firmato l’ordinanza con la quale il professore è finito agli arresti domiciliari scrive su Gulotta: “Un soggetto dal notevole spessore criminale, perché ha dimostrato di saper calpestare ogni regola con grandissima disinvoltura in più occasioni e per fini più disparati, senza mai manifestare alcuno scrupolo». Dalle carte emerge una «personalità inquietante, costantemente tesa alla realizzazione del proprio tornaconto nel disprezzo assoluto degli ideali che un medico dovrebbe perseguire dei valori della meritocrazia e dell’onestà intellettuale”.

Gulotta è accusato anche di calunnia, quella che sono costati i domiciliari insieme alla figlia, ai danni dell’ex genero. Secondo i magistrati avrebbe effettuato un vero e proprio dossieraggio nei confronti del marito della figlia arrivando anche a produrre un certificato medico attestante delle lesioni. Stessa valenza per la figlia Eliana, che il padre avrebbe favorito anche con certificazioni fasulle per rovinare l’ex genero, Giovanni Zabbia, anche lui medico chirurgo plastico, ma del Policlinico, accusato di lesioni gravi nei confronti della ex moglie. “Non hanno mostrato alcuna pietà nel distruggere la reputazione personale e professionale del chirurgo plastico con ogni mezzo”, scrive il gip.

Ad Agrigento nell’aprile del 2020 un malvivente, o più di uno, si è arrampicato fino al primo piano e, forzando una finestra, è entrato in un laboratorio di telefonia mobile in via Atenea. Ha scassinato una cassaforte e ha rubato circa 7 mila euro e numerosi telefoni cellulari, per un bottino complessivo, coperto da assicurazione, di oltre 10 mila euro. Ebbene la Polizia ha recuperato tracce di sangue sulla cassaforte, sono state eseguite le analisi biologiche per la ricerca del Dna, poi sono state acquisite testimonianze e video di sorveglianza, e adesso è stato denunciato un uomo di 30 anni di Favara. Sarebbe stato lui l’autore del furto.

Nella mappa appena approvata dal ministero della Transizione ecologica, il 70% della Sicilia è trivellabile alla ricerca di gas e petrolio. Numerose le istanze di concessione. Le reazioni.

Quattro località siciliane sono state confermate, in ambito nazionale, come siti idonei per lo stoccaggio di scorie radioattive. Si tratta di Trapani, poi Calatafimi-Segesta, poi tra Petralia Sottana e Castellana Sicula, e poi Butera. E poi Porto Empedocle e Priolo in provincia di Siracusa sono candidate ad ospitare un rigassificatore.

Adesso il 70% del territorio siciliano è stato dichiarato trivellabile per la ricerca di gas e petrolio. Così ha appena sancito il ministero della Transizione ecologica che ha approvato il Pitesai, ovvero il Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee, sponsorizzato e sostenuto dal ministro Roberto Cingolani. Il Pitesai intende fornire regole certe agli operatori, e di accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale definendo le priorità sia nella de-carbonizzazione, in base agli accordi internazionali di tutela dell’ambiente e della biodiversità, sia del fabbisogno energetico. Nella mappa, escludendo la provincia di Palermo e parte della provincia di Messina, tutta l’isola è a rischio di trivelle.

La Sicilia come il Texas. E ciò nonostante piani ambientali, siti Unesco, mappe del rischio sismico, parchi e riserve. Quanto accade è parte di un progetto di svolgimento delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi sul tutto il territorio nazionale. E’ stata una procedura complessa e farraginosa, a cui hanno collaborato istituzioni di ricerca specializzati del calibro dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e l’Rse, la Società di ricerca sul sistema energetico. Il ministero ha proposto il piano, che è stato così sottoposto alla Vas, la Valutazione ambientale strategica, che prevede una fase di consultazione interamente pubblica. Nonostante nel Piano del ministero siano stati avvalorati i criteri di sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica, la politica siciliana è sul piede di guerra, anche perché le concessioni in attesa sono già numerose.

Nel dettaglio: 9 istanze di permesso di ricerca, 2 di concessione, 6 permessi di ricerca che interessano 2.794 chilometri quadrati di territorio, e 13 concessioni di coltivazione di idrocarburi per altri 567 chilometri. Sono state sollevate le barricate. Già 24 Comuni italiani hanno presentato un ricorso contro il decreto e le compagnie petrolifere al Tar del Lazio. Tra i siciliani vi è Noto, in provincia di Siracusa, il cui territorio è ampiamente interessato dai progetti di trivellazione. I ricorsi sono stati lanciati contro il ministero della Transizione Ecologica, il ministero della Cultura e il ministero dello Sviluppo Economico, invocando l’annullamento del decreto che esclude dalle trivellazioni Valle d’Aosta, Liguria, Trentino – Alto Adige, Umbria, Toscana e Sardegna. In Sicilia invece si “spirtusa”. Eccome. Anche la Regione Siciliana ha inviato al ministero un corposo e documentato dossier contro le perforazioni.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Il 19 aprile del 2021, i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Fabio Marino, hanno confermato la sentenza emessa il 12 luglio del 2018, quando il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha condannato ad 1 anno di reclusione ciascuno il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Giuseppe Principato, 63 anni, ed il funzionario, Gaspare Triassi, 54 anni, responsabile del servizio strade comunali, imputati di omicidio colposo a seguito della mancata riparazione, o di un’adeguata segnalazione, di una profonda buca stradale in via Cavaleri Magazzeni, ad Agrigento, tra San Leone e Cannatello, che intorno alle ore 18 del 30 dicembre 2013 ha provocato un incidente stradale e la morte di Chiara La Mendola, 24 anni di età. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il giudice Miceli tra l’altro scrisse: “Al di là della fin troppo dichiarata mancanza di fondi, il Comune di Agrigento disponeva comunque di quelli necessari, oltre che del personale, della struttura e dei mezzi, per compiere quanto meno i piccoli lavori di manutenzione ordinaria, quali la copertura di una buca sull’asfalto o quanto meno anche solo, appunto, per segnalare l’insidia agli utenti della strada”. Ebbene adesso uno dei fratelli di Chiara La Mendola ha citato in giudizio innanzi al Tribunale il Comune di Agrigento per ottenere il risarcimento dei danni. Il Comune ha ritenuto opportuno costituirsi in giudizio contro la domanda risarcitoria tramite l’avvocato Antonino Insalaco, dirigente del primo settore.

In una cornice unica, formata da ragazzi di 10-14 anni, si è tenuto un incontro con il Presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta.
Gli alunni della scuola media dell’Istituto Comprensivo “G. Roncalli”, plesso di Villafranca Sicula (AG), hanno accolto calorosamente il rappresentante del WWF con un brano poetico dell’alunna Sofia Scaglione, ispirato dalla natura, e poi mascherandosi da animali in pericolo d’estinzione.


L’incontro è stato coordinato dalla prof.ssa Elena Accardi, con i saluti del Dirigente Scolastico Vito Ferrantelli, il Sindaco di Villafranca Sicula, Domenico Balsamo, e il baby sindaco Francesco Giaimo. La collaborazione dello staff educativo, presente con le prof.sse Anna Sampieri, Giovanna Maniscalco, Irene Piazza, Mariella Cottone e Giovanna Costa, ha garantito la buona riuscita della manifestazione.
I ragazzi hanno posto innumerevoli domande sull’emergenza climatica, sulla salvaguardia della biodiversità, sulla produzione energetica, al Presidente WWF Mazzotta, che ha esortato i giovani “a non lasciarsi abbindolare dal risolvere i problemi di oggi senza pensare al futuro, perché con la scusa della guerra si può far dimenticare che tutti i mali di cui soffre oggi il pianeta sono dovuti all’effetto serra provocato dalla produzione di energia da fonti fossili, come gas, petrolio, carbone.
Il futuro non può e non deve essere ipotecato dagli anziani, che oggi risolvono il loro problema di approvvigionamento energetico, facendo dimenticare la catastrofe incombente per il nostro pianeta a causa dell’effetto serra”.
A conclusione della manifestazione è stato consegnato a ciascun alunno l’attestato di nomina del WWF Sicilia Area di Mediterranea di “Guardiano della Bellezza che la natura offre all’umanità e che nel territorio agrigentino si svela anche attraverso le opere artistiche stratificate nei secoli“.
I bambini, rispetto ai grandi, hanno una prospettiva lunga e sanno che il loro futuro si costruisce oggi.

Marketing applicato all’Architettura. È questo il tema del prossimo seminario di aggiornamento professionale dell’Ordine degli architetti di Agrigento dal titolo “Nuovi clienti e nuovi progetti – strumenti di marketing applicati all’architettura”.

Il seminario, coordinato dal dipartimento Lavoro e Nuove opportunità dell’Ordine si svolgerà, in modalità webinar, il prossimo 6 maggio, dalle 15 alle 19:00 e sarà tenuto da “Distinctive Mark – Quando l’architettura è un’impresa”. L’iniziativa si inserisce tra le attività formative dell’Ordine volte a garantire agli iscritti gli strumenti essenziali per la valorizzazione e la promozione della figura professionale dell’architetto.

 “Sarà una interessante occasione di approfondimento – afferma l’architetto Angela Muratore, coordinatrice del dipartimento Lavoro e Nuove opportunità – per parlare delle possibilità di comunicare e valorizzare la nostra professione in un periodo in cui gli sbocchi lavorativi sono molteplici e varie sono le possibilità di proporsi ai clienti, grazie anche a piattaforme specifiche e ai social. Trovo sia una bella occasione perché i temi legati al Marketing saranno trattati guardando alla professione. Mi auguro che i colleghi possano partecipare al corso e, soprattutto, fruiscano dell’opportunità applicandola al proprio contesto lavorativo”.

Attraverso i contenuti del corso, gli iscritti potranno conoscere i principali criteri della comunicazione web e social, le metodologie per identificare il proprio mercato di riferimento e adattare di conseguenza le modalità di presentazione e comunicazione dei propri servizi.

A tutti coloro che seguiranno il seminario, inoltre, verrà data la possibilità di approfondire i temi trattati con un incontro privato di coaching online con i relatori, per applicare alla propria quotidianità professionale i temi trattati.

Gli interessati potranno partecipare al seminario, a titolo gratuito, previa iscrizione dal modulo di adesione, entro le ore 11 della stessa mattina di venerdì 6 maggio 2022. L’evento si svolgerà sul sito istituzionale dell’Ordine degli architetti.

La Fortitudo Agrigento soffre ma vince in trasferta a Bisceglie, arriva la vittoria n.26 in stagione di cui 21 consecutive, ha quasi fatto harakiri durante il match ma l’esperienza la fa da padrona, tornano in grande spolvero Cosimo Costi e Santiago Bruno ed Agrigento si impone per 68-73.

Dopo pochi minuti di gioco il dato è abbastanza assurdo e segna un 1-19 nei confronti di Chiarastella e compagni, come un caterpillar si schiantano i biancazzurri contro i pugliesi e grazie ai punti di Fontana, Dri e di Enihe riescono a riportarla sul 13-24 nel primo parziale. Anche nel secondo quarto Bisceglie mostra i muscoli e non molla più un centimetro rosicchiando altri 4 punti ai giganti e con un 25-21 rialza la testa. Al rientro dagli spogliatoi però Bisceglie affronta a viso aperto Agrigento che, nell’ultimo quarto, oltre all’assenza di Morici, si aggiunge anche quella di Alessandro Grande, uscito dal campo zoppicando, una prova fin lì comunque opaca con 9 punti e solamente 3/8 da tre e nessun punto da due. Il parziale di gioco si chiude con il punteggio di 16-6 portando avanti Bisceglie nel quarto parziale e solamente nei minuti finali, un classico in questa stagione, la Fortitudo riporta il muso avanti e domina con 14-22 punti ed un finale di 68-73. In grande spolvero il rientrante Cosimo Costi, top scorer con 22 punti, e Santiago Bruno ex del match. Non è la prima volta che l’argentino si scatena contro le ex, anche con Taranto aveva dimostrato di essere in ottima forma e soprattutto in netto recupero dopo un periodo di flessione, giusto in tempo per affrontare l’ultimo match casalingo contro Cassino, con la società che apre le porte a tutti gratuitamente, e subito dopo l’inizio dei tanto attesi playoff.