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A Roma, sabato scorso, si è tenuta la manifestazione dei no green pass, tutt’altro che pacifica. Un duro scontro è avvenuto tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
Tra gli arrestati per l’assalto c’è anche Calogero Russello, 52 anni di Favara, di cui il GIP del tribunale di Roma ne ha convalidato l’arresto dopo averlo sentito e avendogli anche dato il divieto di dimora a Roma.
A Russello, che dovrà presentarsi in tribunale il prossimo 10 dicembre, vengono contestate le lesioni aggravate inferte ad un fotografo (Remo Casilli) e le tentate lesioni ad un secondo fotografo. Il Favarese avrebbe colpito gli operatori con una pala presa da un cantiere edile.
Era in isolamento ma ha espresso la sua scelta con il (cd) voto a domicilio. Questa scelta ha portato alla sospensione delle attività di spoglio delle schede elettorali per almeno due ore, affinchè la carica batterica presente su quel foglio, ed eventualmente trasmessosi ad altri, si esaurisca .
Il tutto è accaduto alla sezione 6 del comune di Porto Empedocle.
Le urne si sono chiuse alle 14.00. Ecco i comuni agrigentini che sono stati chiamati a rinnovare le cariche degli amministratori locali: Canicattì, Favara, Montallegro, Montevago, Porto Empedocle e San Biagio Platani.
Cominciano ad arrivare i primi dati:
Favara: dalle prime operazioni di spoglio, alla sezione 1 è in netto vantaggio il candidato sindaco Antonio Palumbo, seguito da Giuseppe Infurna ed infine da Salvatore Montaperto.
notizia in aggiornamento
18 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento nella giornata di ieri 10 ottobre a fronte di 73 tamponi. Il dato emerge dal bollettino diffuso dall’Asp. Si conferma, dunque, il trend in calo per quanto riguarda i nuovi positivi ma si registra una nuova vittima a Ribera, la ventunesima in quel paese da inizio pandemia. Sono 349 gli agrigentini deceduti a causa del covid da inizio emergenza sanitaria. I guariti sono 23. Si registra un nuovo ricovero in ospedale.
10 le persone ricoverate nelle strutture ospedaliere: 9 si trovano all’ospedale di Ribera mentre 1 si trova ricoverato fuori provincia. Due persone si trovano ricoverate in terapia intensiva all’ospedale di Ribera.
Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 9, Alessandria della Rocca 0; Aragona 0; Bivona 6; Burgio 0; Calamonaci 0; Caltabellotta 6; Camastra 0; Cammarata 1; Campobello di Licata 5; Canicattì 49; Casteltermini 0; Castrofilippo 1; Cattolica Eraclea 4; Cianciana 0; Comitini 0; Favara 8; Grotte 4; Joppolo Giancaxio 0; Licata 15; Lucca Sicula 0; Menfi 3; Montallegro 2; Montevago 0; Naro 1; Palma di Montechiaro 47; Porto Empedocle 22; Racalmuto 2; Raffadali 8; Ravanusa 5; Realmonte 1; Ribera 6; Sambuca di Sicilia 1; San Biagio Platani 1; San Giovanni Gemini 2; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 0; Santa Margherita di Belìce 0; Santo Stefano Quisquina 0; Sciacca 20; Siculiana 7 (4 migranti a Villa Sikania); Villafranca Sicula 2; Navi accoglienza 38.
Dopo le serate di Settembre al Museo Diocesano di Agrigento, che hanno visto il tutto esaurito dei posti disponibili, il Mudia continua la sua proposta di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale con due serate a tema nel mese di Ottobre.
Visibili e invisibili connessioni sensoriali sarà una manifestazione che condurrà verso un itinerario culturale dove l’invisibile diventa visibile attraverso il dialogo dei sensi coniugando arte, musica e vino.
Eternamente connesse musica e arte si fondono per suscitare inspiegabili stati d’animo che ognuno di noi vive, rompendo schemi di generi. Il rapporto tra queste due arti è sempre esistito in tutte le epoche e oggi vengono abbinate alla raffinata arte della vinificazione.
La manifestazione che si svolgerà nel cuore del centro storico di Agrigento, coinvolgendo il percorso MUDIA di via Duomo con il Museo Diocesano e la Cattedrale, è una forma di supporto alla destagionalizzazione della cultura.
Nelle serate, che si terranno i venerdì 23 e 30 ottobre alle ore 19,30, saranno proposte due tele del pittore agrigentino Nunzio Magro (1627-1704). La cena di Emmaus, un dipinto che raffigura una scena con una chiara cena mediterranea per la presenza insolita sulla tavola di Emmaus di arance, limoni e melacotogna; la seconda tela raffigura La Madonna del Rosario, S, Gregorio I vescovo e le anime del Purgatorio dove alla maniera caravaggesca vede incrociare tre tematiche: grido, purificazione e salvezza.
La manifestazione vede coinvolti diverse figure e partners. Gli storici dell’arte Gabriella Costantino e Rita Ferlisi, i docenti dello Studio teologico S. Gregorio agrigentino Maria Parello e Gaetano Montana e il musicista Rocco Daniele Carlucci il quale, tramite gli intermezzi musicale, farà vibrare le corde dell’arte. Partners d’eccezione la Strada del Vino e dei sapori della Valle dei Templi con l’Associazione Italiana Sommelier sezione di Agrigento e Caltanissetta che proporranno una degustazione di vini per far immergere nelle due opere con uno spirito nuovo.
Il Museo Diocesano con la società Anthos e il progetto Oltre la Valle, che gestisce i servizi di valorizzazione dei bei culturali ecclesiastici nel centro storico di Agrigento, proporranno nei mesi invernali altre iniziative per una migliore organizzazione delle strutture. Preannunciamo a novembre una serata dedicata ai dolci conventuali della Sicilia e delle festività dei morti.
L’ingresso sarà limitato e su prenotazione.
Tutte le informazioni sul sito web www.museodiocesanoag.it, www.oltrelavalle.com e sulle pagine social del Museo Diocesano e Oltre la Valle.
Ad Agrigento, domani, martedì 12 ottobre, al Monastero di Santo Spirito, alle ore 10:30, sarà presentato in conferenza il progetto intitolato “Sicurezza vera”, ideato da Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, in collaborazione con il Gruppo Donne Imprenditrici della Fipe, e Polizia di Stato. Il progetto “Sicurezza vera” ha il fine di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando strategie e modalità sempre più efficaci e nuove per diffondere la cultura di genere, coinvolgendo la rete dei Pubblici Esercizi,
realtà capillari e luci sul territorio, per far sì che ne ne diventino i principali divulgatori e promotori.
A Palermo, in via Autonomia Siciliana, è stata già danneggiata l’area pubblica appena intitolata, due giorni addietro, “Al valore delle donne contro ogni violenza”. E’ stato rotto un pannello e un altro è stato divelto. L’inaugurazione è avvenuta in un luogo e in una data non casuali: a due passi da via D’Amelio, dove il 19 luglio 1992 sono stati uccisi, per mano di Cosa nostra, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Walter Cosina e Vincenzo Li Muli. Ed è stata inaugurata nel giorno della data di nascita proprio di Emanuela Loi. All’inaugurazione ha partecipato la sorella Claudia e la nipote che si chiama Emanuela. Il progetto, ideato e curato da Emilio Corrao, dall’Agesci, e da Piera Fallucca, Milena Gentile, e Adriana Palmeri, è stato promosso dal Centro Studi Borsellino e dalle associazioni Libera, Emily, Agesci Conca D’oro, Mezzocielo e Democratica.
A Cinisi in provincia di Palermo due fratelli sono stati feriti nel corso di una sparatoria avvenuta nottetempo nei pressi del distributore di benzina tra corso Umberto e via Venuti. I due fratelli sono Roberto Bozzo, 23 anni, e il fratello Emanuel, 21 anni: entrambi sono stati trasportati in ospedale a Partinico. Il più giovane è stato medicato a una gamba e a un piede. Per il 23enne, ferito all’addome, si è reso necessario un intervento chirurgico per danni al colon, ed è stata asportata la milza. La prognosi è riservata. Indagano i Carabinieri, che hanno visionato diverse immagini di video-sorveglianza. Per terra sono stati trovati alcuni bossoli. E’ stata sequestrata l’auto con la quale Roberto Bozzo è stato condotto in ospedale. La vettura ha un foro nella carrozzeria.
“Quanto successo a Roma durante la protesta, legittima, di migliaia di lavoratori che non hanno più fiducia nell’attuale classe politica al governo è da condannare senza se e senza ma.
Il Sinalp ha da subito denunciato e condannato le violenze di alcuni delinquenti che hanno approfittato di una legittima e pacifica protesta per scatenarsi nella devastazione.
Fin dall’inizio di questa pandemia come sindacato siamo sempre stati favorevoli alla vaccinazione degli italiani e vogliamo che questo percorso porti il prima possibile alla ormai tanto agognata “normalità” della nostra società.
Purtroppo il Governo, nei fatti, invece di dare sicurezza e certezze agli italiani, ha fatto di tutto per infondere dubbi e paure.
Il Governo Draghi, ma anche il precedente, ha imbarcato, come esperti, tutto quello che poteva, creando un cortocircuito mediale che ha dato vita ed alimentato un fronte civile, che cresce giornalmente di numero, che non ha più alcuna fiducia nelle scelte e nei provvedimenti imposti.
Purtroppo quanto è successo a Roma non è stato capito a fondo o non si è voluto capire, ed alcune forze politiche, che sostengono il Governo Draghi, invece di chiedersi perchè milioni di italiani, sono apertamente contrari a come è stata gestita questa pandemia e per ultimo, all’imposizione del green pass come certificazione obbligatoria per vivere e lavorare, fanno dichiarazioni buone solo ad infiammare ancora di più gli animi.
Dichiarare che gli oltre 10.000 italiani che si erano riuniti pacificamente a Roma sono tutti fascisti o inneggianti a tale dittatura è da incoscienti, accusare tutti i manifestanti di voler destabilizzare le regole democratiche alla base della nostra democrazia è da mentitori consapevoli di mentire.
Dal 15 ottobre entrerà in vigore il DECRETO-LEGGE 21 settembre 2021, n. 127 che imporrà a circa 23 milioni di lavoratori, sia nel settore pubblico che in quello privato, l’obbligo del Green Pass per poter lavorare.
Chi non accetta questa imposizione, sicuramente poco democratica per non dire dittatoriale, sarà escluso dal lavoro e quindi dal sistema produttivo della Nazione.
Ma non soddisfatti di questa aperta violazione dei diritti basilari di ogni Nazione che si dichiari democratica, si impone anche, che questo lavoratore “reprobo” rimanga senza stipendio condannando alla disperazione anche la sua famiglia.
Come Sindacato non possiamo assolutamente permettere che una legge liberticida condanni alla “morte sociale” tutti quei cittadini che non hanno il Green Pass.
Se ciò avverrà il sindacato sarà in prima linea nella difesa del diritto al lavoro e del diritto alla libertà dei lavoratori.
Tra l’altro ricordiamo a tutti noi che se ciò avvenisse tutto il sistema economico che regge la nostra Nazione, collasserebbe, distruggendo quanto di buono fatto dal dopoguerra ad oggi.
Basti pensare che se si bloccasse la filiera distributiva dei beni e dei servizi assisteremo ad una crisi spaventosa che metterà in ginocchio l’Italia e sarà probabilmente una crisi irreversibile.
Chiediamo al Governo Draghi ed ai partiti che lo sostengono, di riflettere su tutto quanto sta accadendo e di agire di conseguenza senza pregiudizi, ma con la mente libera da preconcetti ideologici che ormai non esistono più se non in piccolissime sacche di nostalgici.
Ci auguriamo che il nostro Presidente, On. Mattarella, si faccia promotore, per il bene della Nazione, di nuove soluzioni condivise tra l’intero popolo italiano ed il Governo Draghi.
Siamo certi che prevarrà il buon senso delle Istituzioni e che non sarà cavalcata l’arroganza ideologica tanto cara ad alcuni partiti di governo.
In ogni caso come Sinalp abbiamo già organizzato il nostro ufficio legale di via G. Serpotta 53 Palermo tel. 091333195, per affrontare e difendere al meglio i lavoratori ed i loro datori di lavoro, che saranno costretti a subire questa legge liberticida”.
Tutto quanto è in un comunicato ufficiale del Sinalp.