Trovato un altro corpo: i morti al largo di Crotone salgono a 60. Le parole dei soccorritori e di Mattarella, forti e perentorie

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Le onde che si infrangono, il viaggio della speranza, ed il dolore dei soccorritori arrivati sulla spiaggia di Steccato di Cutro nelle loro parole:

\”La spiaggia era disseminata di vittime. L\’imbarcazione completamente distrutta.Ho cercato di portare fuori dall\’acqua 40 persone. Le prendevamo dall\’acqua e li portavamo sulla spiaggia\”

\”Abbiamo trovato pezzi di barca, corpi e ancora corpi\”

\”Sono immagini apocalittiche, immagini che devono rimanere nella nostra mente. Sono nostri fratelli, dobbiamo riconoscerli come fratelli\”

Le parole del Parroco di Cutro:

\”Hanno trovato 2 cadaveri anche nella spiaggia dove c\’è la mia parrocchia. Io li ho benedetti, e mentre li benedicevo dicevo a me stesso, come mai arriviamo sempre dopo la morte? Dobbiamo arrivare prima della morte\”

L\’ennesima strage in mare, la lunga fila di sacchi bianchi con dentro le vite e le speranze spezzate di tanti uomini, donne e bambini. Tra le vittime anche un neonato. Le ricerche sono andate avanti tutta la notte ed è stato rinvenuto un altro corpo; così il numero delle vittime sale a 60, di cui 13 bambini. Ma sono ancora decine i dispersi, stando al racconto degli 80 superstiti ora sistemati in parte in ospedale e in parte al centro Cara di Crotone.

Sembrerebbe che l\’imbarcazione si sia infranta dopo aver preso una secca o degli scogli sommersi praticamente davanti alla costa, quando dalla nave già si gridava \”terra\”.

Un viaggio di 4 giorni, quello intrapreso dal porto di Smirne in Turchia e attraverso tutto il mar Ionio. 
Da ieri mattina sul posto anche l\’ispettore dei Vigili del Fuoco Giuseppe La Rosa:

“Erano seminudi, altri completamente nudi. Erano feriti. Altri sul corpo avevano dei graffi. Si suppone abbiamo provato ad aggrapparsi ai resti dell\’imbarcazione. Credo abbiano lottato per sopravvivere. Erano tanti, troppi. Purtroppo nessun superstite. E mi sconvolge che ci fossero così tanti bambini\”. 

Nella distesa di pezzi di vita restituiti dal mare un biberon, decine di calzini, vestiti e qualche scarpa.
E poi ancora bottiglie di plastiche, contenitori per carburante, e salvagenti che sono stati inutili e che appaiono inermi in una immagine carica di dolore.

I reati ipotizzati dalla Procura di Crotone che ha aperto un fascicolo dopo la tragedia sono omicidio e disastro colposo e favoreggiamento dell\’immigrazione clandestina. Fermate due persone, che dovrebbero essere gli scafisti.

Il mare era forza 7, condizioni avverse, onde di 4 metri e il barcone che si è letteralmente sgretolato su uno scoglio.
Il ministro Piantedosi insiste con la storia delle partenze, come se tutte quelle persone volessero morire in mare. Ma la loro vita è così drammatica che tentano il tutto per tutto, mettendo a rischio anche la vita dei loro figli, perché nella disperazione di ciò che vivono non hanno più nulla da perdere.

Dolore espresso dal Presidente Mattarella che ha invitato l\’Europa a non essere indifferente:

\”è indispensabile che l\’Unione Europea assuma finalmente e in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio, per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani\”. 

Mattarella chiede a Bruxelles di impegnarsi direttamente nelle politiche migratorie e nel sostegno allo sviluppo dei paese da cui i giovani sono costretti a fuggire per mancanza di prospettive. Mattarella esprime dolore per il naufragio sottolineando come molti fuggono da paesi nei quali si vive in condizioni di estreme difficoltà.

Una tragedia che non può lasciare indifferenti – dice il presidente – e chiede per i superstiti una adeguata accoglienza e alla comunità internazionale di rimuovere le cause dei flussi migratori: il terrorismo, le persecuzioni, la povertà e le guerre.

 

 

 

 

 

 

 

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