Storia di due ergastoli e di due morti (video)

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Condannato all’ergastolo in primo grado Orazio Rosario Cavallaro, che avrebbe ucciso il condannato all’ergastolo Angelo Carità, che avrebbe ucciso l’imprenditore Angelo Brunetto.


A Licata il 2 aprile del 2018, giorno di Pasquetta, è stato ucciso l’imprenditore agricolo Angelo Carità, 61 anni, già condannato dalla Corte d’Assise di Agrigento alla pena dell’ergastolo, con isolamento diurno per un anno, per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Giovanni Brunetto, 60 anni, di Licata, anche lui imprenditore agricolo. Nel frattempo, Angelo Carità è stato scarcerato per decorrenza dei termini in attesa del processo d’Appello.

Il 2 ottobre del 2018, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni, di Ravanusa, ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Le investigazioni dei Carabinieri si sono avvalse, tra l’altro, delle immagini registrate da telecamere di video-sorveglianza acquisite durante il sopralluogo nei pressi di via Palma a Licata dove è stato ucciso Angelo Carità.

L’elemento indiziario determinante sono delle tracce di sangue riconducibili ad Angelo Carità che sono state rilevate dai Carabinieri del Ris su di un giubbotto sequestrato a Cavallaro durante una perquisizione. Dal filmato sono emerse le fasi concitate dell’agguato: il killer giunto a piedi, indossando un giubbotto, e che spara il colpo di grazia alla vittima. E poi anche un’automobile intenta sia a pedinare per un breve tratto di strada Angelo Carità, sia a transitare innanzi alla sua abitazione. Pertanto, il proprietario dell’automobile è stato ricercato, identificato e poi perquisito fino alla scoperta del giubbotto con le macchie di sangue.

Adesso ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Luisa Turco, a conclusione del giudizio abbreviato, accogliendo quanto richiesto dalla pubblico ministero, Chiara Bisso, ha condannato Orazio Rosario Cavallaro all’ergastolo, per omicidio volontario e porto abusivo di arma da fuoco, mai ritrovata. Il movente del delitto sarebbe stata la vendetta per la morte di Giovanni Brunetto? Punto interrogativo, al momento senza risposta. Il 28 ottobre 2013 a Canicattì in un terreno è stato scoperto il cadavere dell’imprenditore agricolo di Licata, Giovanni Brunetto, 60 anni. Il giorno seguente è stato arrestato una seconda volta Angelo Carità, anche lui imprenditore agricolo, già in manette il 20 maggio precedente. Di Giovanni Brunetto, infatti, non vi è stata più nessuna traccia dal 7 maggio 2013. Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, verso Angelo Carità. Il 28 ottobre, il corpo senza vita di Giovanni Brunetto è stato recuperato in un terreno agricolo a disposizione di Angelo Carità, a Canicattì, in contrada Casalotti. Il terreno è di proprietà di un avvocato di Canicattì, e Angelo Carità si è occupato di lavori agricoli nello stesso terreno dove durante lo stesso periodo incriminato sono stati compiuti lavori di movimentazione terra.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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