A largo delle coste agrigentine e gelesi, e in particolare di Licata e Gela, sono iniziate in mare, ad opera di Eni, le attività di trivellazione dei campi offshore “Argo” e “Cassiopea”. E’ a lavoro la nave di perforazione “Saipem 10000”, fino al prossimo 30 aprile, con interdizione dei tratti di mare interessati intorno alle aree di estrazione. Nelle zone di sicurezza delle attività di estrazione è vietato l’accesso a tutte le navi o imbarcazioni non autorizzate entro i 500 metri dai punti più esterni della nave impegnate nelle trivellazioni. Proprio per le ricadute sul settore della pesca, Eni ha stanziato 5 milioni di euro di misure compensative per il comparto. I pozzi contengono, secondo le stime, complessivamente oltre 10 miliardi di metri cubi di metano, e sono situati ad oltre 30 chilometri dalle coste. Le estrazioni sono sottomarine e non vi è un impatto visivo dalla riva.
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