“Regione”, la vigilia del vertice

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Domani mattina a Palazzo d’Orleans il vertice della maggioranza di centrodestra dopo le polemiche su scarsa attività e assenze in Assemblea. L’intervento di Schifani.

L’incontro è in agenda domani mattina, martedì, a mezzogiorno. A Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, sono attesi i capigruppo della maggioranza e i presidenti delle Commissioni legislative all’Assemblea Regionale. All’ordine del giorno vi è la condizione di stallo in cui versa il Parlamento, rilevata la settimana scorsa anche dal presidente di Sala d’Ercole, Gaetano Galvagno: una sola legge approvata dal 10 febbraio a oggi, e decine di sedute concluse dopo pochi minuti perché non vi sono norme da esaminare e perché i deputati, soprattutto del centrodestra, si assentano. Galvagno ha quindi invitato Schifani a convocare i vertici della coalizione, al fine di tracciare in prospettiva azioni e priorità. Nel frattempo il presidente della Regione in proposito afferma: “Nessun governo nella mia storia ha richiamato i parlamentari assenti. Lo hanno correttamente fatto sempre i capigruppo. La responsabilità dell’assenza dei parlamentari è di chi li guida, non può esserci ingerenza dell’esecutivo sui lavori parlamentari. Io con spirito collaborativo ho chiamato personalmente i capigruppo ed i presidenti delle Commissioni per verificare insieme come la funzione e l’attività legislativa possa avere una maggiore dinamica. Poi vorrei aggiungere una considerazione: non vi è nessun scandalo se l’Aula è vuota quando si discutono interrogazioni, perché non si vota. Qualcuno ha visto i grandi vuoti delle aule parlamentari nazionali quando si discutono atti ispettivi?”. E poi Schifani anticipa: “Chiederò quali sono gli atti legislativi in dirittura d’arrivo, per condividere strategie più operative e conclusive. La mia vuole essere una iniziativa di piena collaborazione. Per quanto riguarda le azioni di governo bisogna abrogare le norme che sono state oggetto dell’impugnativa, quelle attinenti al Fondo di sviluppo e coesione. E poi ricorrere ad un provvedimento collegato per reperire le risorse da destinare ai Comuni, ai forestali, investiti dall’impugnativa del governo che ha sottratto i fondi”. Poi Schifani punta il dito contro gli ostacoli burocratici che ritardano le procedure. E denuncia: “Mi innervosisce avere trovato un sistema amministrativo e burocratico lentissimo nei sistemi attuativi. Io do le indicazioni, e i riscontri operativi spesso si perdono nelle nebbie. Devo sistematicamente verificare se le indicazioni sono state poste in essere. E’ una situazione stressante perché vorrei concentrarmi di più sui punti strategici siciliani. Dall’altro lato c’è una frammentazione dei processi burocratici, amministrativi, che sono lentissimi prima di arrivare all’autorizzazione finale. Vi sono troppi passaggi e troppi funzionari o dirigenti che preferiscono non decidere e non stimolare l’attività dell’amministrazione”.

Giuliana Miccichè

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