Recuperiamo il giudizio critico. Loro sono tornati in piazza, ma guai a chiamarli “negazionisti”

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La situazione è grave, gravissima.
Ignorarla è follia.
Va considerata e affrontata per quella che è, perché facendo finta che questi non esistano, provando ad ignorarli, si finisce per far passare il messaggio che “ad un metro dal mio culo, ognuno può fare tutto quel che vuole” (anche avere questo genere di voce in capitolo).

Sono il “popolo” contro la dittatura sanitaria e gridano al complotto, non hanno alcuna fonte certa, negano la realtà e difendono la libertà di opinione. Io sinceramente bestemmio ascoltandoli, pensando che il suffragio universale abbia fatto un bel po’ di danni.
Tornano in piazza, a Roma, assembrati e mostrano cartelli contro il distanziamento e le mascherine.
Di questo popolo che protesta fanno parte “le mamme per la libertà”: “speriamo che i bambini stiano a casa (lei dice “stanno a casa”, capite che è troppo chiedere che conoscano un congiuntivo) perché  se devono andare con le mascherine tutti bardati così come voi beh …” – dice alla intervistatrice di La7.
C’è sotto qualcosa di più grosso” – chiosa un’altra di quelle.
Ci vogliono lobotizzare” (anziché eventualmente “lobotomizzare”) – la più scienziata di tutte.
Non ce la si può fare. 
E non ce la si può fare perché ci sono anche i nonni: “Lo faccio per i miei nipoti. Non sono contro i vaccini (ahahahah) ma bisogna liberamente sceglie“, gli audaci: “Sono immunodepressa e non ho mai avuto paura“, i rivoluzionari e i credenti.
Ma l’apoteosi delle idiozie si sono sentiti da quelli di Forza Nuova, anche loro in piazza che si offendono pure ad essere chiamati fascisti.
Roberto Fiore di Forza Nuova dichiara: “siamo vicini agli italiani che sanno benissimo (chi noi? Italiano a chi, oh?!) che bisogna manifestare uscire e lottare per salvare l’Italia da questo momento che è gravissimo” (eh … ne avremmo da dire, vero?)
Allora l’intervistatrice prova ancora, con un’altro soggettone: “non è che c’è un po’ di populismo in questa manifestazione?” (un cicinino proprio!) E lui: “no no no, ne riparleremo nel prossimo lock down (ma quando?) quando due milioni di italiani verranno licenziati (ma dove?) quando le casse integrazioni non verranno più date (ma perché?!) quando i negozi chiuderanno definitivamente (ma chi?)”

Guai a chi li chiama negazionisti. 
Guai! Capito?
Perché c’è la signora che ci fa lezione di chimica e biologia e ci dice di aver letto su Facebook che tenendo su le mascherine “noi mettiamo dentro il nostro corpo candida polmonare” – medici di tutto il mondo unitevi e stracciate le vostre lauree, che c’è lei che vi darà 4 dritte.
Ed ancora quella che ha sentito gli scienziati! Fa due nomi in croce e uno di quelli – udite udite – è lì, sul palco della manifestazione, ed è un medico legale che risponde al nome di Bacco: “Nel vaccino c’è acqua di fogna” (lo dice, vi assicuro che lo dice, al popolo presente).
Poi a tu per tu con l’intervistatrice rincara la dose: “Il virus non è capace di uccidere nessuno (36 mila morti) è stata una strage di stato, al governo ci sono degli assassini (che si preparino le manette) ci dobbiamo infettare, ci infettiamo e ci immunizziamo“.
La situazione è grave perché questo popolo (mandria)  è guidato da soggetti che sono antiscienza, negano contro ogni evidenza, e contagiano gli indecisi. 
Ecco perché non possiamo tacere, ecco perché dobbiamo parlare, mostrare tutti i loro limiti, spiegare a chi è allo sbando ideologico che negare davanti alla realtà è un crimine, è istigazione al danno collettivo.

Quando sostengo che una delle piaghe di questo periodo storico sia proprio la completa assenza di giudizio critico non sbaglio. Dobbiamo assolutamente lavorare sui giovani, nei piccoli gruppi,  dissentire ogni qualvolta ascoltiamo baggianate, insinuando sempre il dubbio circa il sentito dire, coltivando la logica dello studio, del dato certo, della ricerca delle fonti, alla base anche del delicatissimo lavoro del giornalista.

 

Simona Stammelluti 

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