Alfredo Geraci, 41 anni, palermitano, arrestato lo scorso 23 settembre dalla Squadra Mobile che lo ha scovato, da latitante, in un appartamento ad Altofonte, da poco meno di un mese collabora con i magistrati raccontando traffici e affari della famiglia mafiosa del mandamento di Porta Nuova di Palermo tra il 2012 e il 2013. Nei suoi verbali, tra l’altro si legge: “Mi occupavo di estorsioni e di dare autorizzazione e decidere il luogo dove mettere le bancarelle di sigarette al Capo, alla Kalsa e a Ballarò. Il pizzo veniva chiesto a tappeto, a tutti i negozianti, tranne a quelli con l’adesivo e cioè ai commercianti che aderivano ad Addiopizzo. Oltre alle estorsioni, mi occupavo di organizzare appuntamenti con altri esponenti mafiosi per conto dei capi mandamento”.
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